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Il 22 gennaio scorso la Commissione Europea ha autorizzato cinque colture geneticamente modificate (mais e soia) e ha rinnovato l’autorizzazione per tre colture di mais utilizzate per alimenti e mangimi. Tutti questi OGM sono stati sottoposti a una procedura di autorizzazione completa e rigorosa, inclusa una valutazione scientifica favorevole da parte dell’EFSA. Le decisioni di autorizzazione non riguardano la coltivazione. Gli Stati membri non hanno raggiunto una maggioranza qualificata né a favore né contro nella riunione del comitato permanente e neppure al successivo comitato di appello. La Commissione Europea ha quindi il dovere legale di procedere con le autorizzazioni. Le autorizzazioni sono valide per 10 anni.

Attualmente nell’UE gli organismi modificati del genoma, prima di essere autorizzati, devono essere sottoposti a una valutazione di sicurezza secondo le disposizioni stabilite dalla legislazione sugli OGM. Al fine di verificare l’impostazione, la Commissione europea ha affidato all’EFSA il compito di valutare se le linee guida per la valutazione del rischio delle piante geneticamente modificate possano essere utilizzate anche per le piante prodotte con mutagenesi diretta da oligonucleotide (ODM), nucleasi sito-specifica di tipo 1 (SDN-1) e nucleasi sito-specifica di tipo 2 (SDN-2).
Gli esperti hanno concluso che le linee guida esistenti per la valutazione del rischio delle piante geneticamente modificate sono applicabili per la valutazione delle tre nuove tecniche; tuttavia, potrebbero essere necessari meno dati per la valutazione del rischio a causa dell’assenza di nuovo DNA. Il parere scientifico verrà inviato alla Commissione che sta conducendo lo studio sulle nuove tecniche genomiche.