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L’Agenzia dell’ambiente europea (EEA) ha pubblicato un rapporto in cui vengono presentati i progressi dagli Stati membri verso la riduzione delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici disciplinati dalla direttiva NEC (ossido d’azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca e diossido di zolfo), nonché gli sforzi ancora necessari per raggiungere gli impegni di riduzione delle emissioni per il 2030. Complessivamente, gli sforzi collettivi degli Stati membri hanno mostrato significativi segni di miglioramento, tanto che nel 2020 quasi tutti i Paesi hanno raggiunto i rispettivi obiettivi. Per quanto riguarda l’Italia, sono stati raggiunti gli obiettivi fissati per il 2020 per tutti gli inquinanti, mentre per il raggiungimento di quelli più stringenti, previsti per il 2030, occorrerà implementare ulteriori sforzi. In particolare, l’EEA ha sottolineato come nel 2019 l’Italia, pur rimanendo al di sotto dei propri limiti nazionali, sia stata la maggiore emettitrice di PM2,5 seguita da Francia e Polonia, e la seconda (dopo la Francia) per quanto riguarda i composti organici volatili non metanici (COVNM). In tale contesto, il Ministero della transizione ecologica dovrebbe adottare entro breve il Piano nazionale di riduzione delle emissioni inquinanti, che contribuirà al raggiungimento dei nuovi obiettivi e conterrà anche misure di interesse per l’agricoltura, volte al contenimento delle emissioni di ammoniaca.

La Direzione Generale Economia del Ministero della Transizione Ecologica il 14 maggio ha diramato una nota di chiarimenti in ordine alle problematiche segnalate sull’applicazione del Decreto Legislativo 116/2020, incluse quelle formulate da Confagricoltura.
Gli argomenti interessati dal chiarimento riguardano i criteri di priorità nella gestione dei rifiuti; la preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti; le definizioni; le esclusioni dall’ambito di applicazione; il deposito temporaneo prima della raccolta; il registro cronologico di carico e scarico; il trasporto dei rifiuti; i rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle infrastrutture; la violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari. Di seguito il link alla circolare del Mi.TE.

circolare-MITE_dlgs.-116-2020

La transizione ecologica, da tempo presente nelle politiche comunitarie, è al centro della Agenda 2030 delle Nazioni Unite e sta diventando sempre più un tema emergente nelle scelte politiche del nostro Paese. Si tratta di un’importante sfida per garantire uno sviluppo sostenibile, anche in vista del prossimo avvio dei progetti del Next Generation UE. A tal proposito le Camere di Commercio piemontesi organizzano per venerdì 14 maggio 2021 dalle ore 10,30 alle ore 12,30 un webinar dal titolo: “Le comunità energetiche: un’opportunità per lo sviluppo sostenibile”, per approfondire il tema delle Comunità energetiche rinnovabili (CER) e dei nuovi modelli di autoconsumo collettivo attraverso cui imprese, comunità locali e cittadini condividono energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili. Il seminario vedrà la partecipazione di relatori di prestigio e permetterà di fare un’accurata analisi degli aspetti realizzativi e gestionali e di verificare le opportunità economiche, ambientali e sociali delle CER.
In allegato è possibile visualizzare il programma dettagliato dell’incontro. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi compilando l’apposito form on-line.

Locandina

Confagricoltura ha inviato una lettera al MiTE (Ministero della Transizione Ecologica) e al Mipaaf in relazione ai problemi applicativi relativi alla marcatura ed etichettatura ambientale degli imballaggi, anche a uso alimentare, emersi a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. 116/2020 che ha modificato il comma 5 dell’articolo 219 del D.lgs. 152/2006 senza introdurre un adeguato periodo transitorio.
Ciò in relazione al fatto, che a far data dall’entrata in vigore del d.lgs. 116/2020 le imprese agricole, in qualità di imprese utilizzatrici di imballaggi, nel confezionare i loro prodotti dovrebbero utilizzare solo imballaggi aventi una codifica relativa alla natura del materiale utilizzato in base a quanto indicato nella decisione 97/129/CE (art. 219 comma 5 secondo periodo D.lgs. 152/2006). La situazione evidenzia una serie di criticità.
Per questo motivo Confagricoltura ha chiesto un adeguato periodo transitorio per gestire le scorte degli imballaggi non rispondenti alle nuove esigenze di marcatura e l’esigenza di un chiarimento urgente su ruoli e responsabilità del soggetto che deve adempiere all’obbligo.

Il settore agroalimentare può dare un solido contributo alla ricostruzione sociale ed economica che è al centro del programma presentato al Parlamento dal Presidente del Consiglio Mario Draghi”. E’ il commento del presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi, alle linee programmatiche del nuovo Governo. Baldi e il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle plaudono soddisfatti alla nascita di questo nuovo esecutivo, i cui temi di sviluppo sono molto orientati verso il comparto agricolo.
La ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro possono accelerare con il rilancio della produzione agricola e dell’attività di trasformazione e commercializzazione dei nostri prodotti. Servono investimenti, ma prima di tutto sono necessari un progetto e una visione strategica”.
Nel processo di transizione ecologica l’agricoltura interpreta sicuramente un ruolo fondamentale, ma in una dimensione globale. “Per Asti Agricoltura la tutela dell’ambiente rappresenta una priorità, ma al tempo stesso abbiamo a cuore il progresso e il benessere sociale”, dichiarano Baldi e Baravalle. A questo proposito infatti Confagricoltura, con le parole del presidente Massimiliano Giansanti, ha lanciato al nuovo Governo la proposta di un’iniziativa, da realizzare durante la presidenza italiana del G20, per discutere sul legame tra sostenibilità ambientale, protezione delle risorse naturali e ruolo delle innovazioni tecnologiche.
Un altro passaggio importante e fortemente innovativo del discorso di Draghi, ad avviso di Confagricoltura, è quello relativo alla protezione delle attività economiche che non possono essere tutte sostenute in modo indifferenziato.
Ci auguriamo – evidenziano il presidente e il direttore di Asti Agricolturache sia il primo passo verso una concentrazione degli incentivi e degli investimenti sulle imprese che hanno un futuro, perché producono per il mercato, danno lavoro e sono aperte alle innovazioni”.
Infine la formazione: “Abbiamo particolarmente apprezzato l’attenzione che il Premier intende riservare agli Istituti tecnici superiori nel quadro dei percorsi scolastici e formativi”, concludono i vertici di Asti Agricoltura. “Come già si verifica in altri Paesi Europei, gli Istituti possono essere un punto di riferimento per il crescente interesse dei giovani nei confronti del mondo agricolo”.