Nei giorni scorsi l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha indicato che l’agricoltura è chiamata a vincere “due sfide colossali”. Produrre cibo sano e in quantità adeguata per una popolazione mondiale in crescita e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
Grazie alle innovazioni e con un ritorno di attenzione nei confronti delle imprese professionali e più competitive, l’agricoltura europea può diventare un modello di riferimento, ma per una protezione efficace e duratura delle risorse naturali è indispensabile un’azione condivisa dall’intera comunità internazionale”, dichiara il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti, alla vigilia del G20, presieduto dall’Italia, dedicato all’Ambiente, al Clima e all’Energia che si sta svolgendo a Napoli.
La transizione ecologica avrà un forte ed inevitabile impatto in termini sociali ed economici”, sottolinea Giansanti. “Per evitare distorsioni di concorrenza, è indispensabile un’azione concertata a livello globale”.
Sulla base delle recenti proposte della Commissione, l’agricoltura europea è stata chiamata a garantire l’assorbimento di 310 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2035.
E’ un obiettivo particolarmente ambizioso, ma restare fermi non è assolutamente un’opzione, perché il cambiamento climatico genera pesanti danni economici per le imprese agricole”, puntualizza il presidente della Confagricoltura.
Le agroenergie sono già un’importante realtà, ma il loro contributo può ancora salire – e in misura significativa – nell’ottica della sostenibilità ambientale. Dovrebbe essere anche valutata l’ipotesi di lanciare un sistema di “certificati verdi”, per incentivare e valorizzare la funzione dell’agricoltura e delle foreste in termini di trattenimento al suolo del carbonio”, conclude Giansanti.
La Commissione Europea ha annunciato la presentazione di una specifica proposta entro l’anno. I tempi decisionali non saranno brevi. Intanto, proponiamo di lanciare un “progetto pilota” italiano nell’ambito del Piano strategico nazionale per l’applicazione della nuova PAC”.

La Regione Piemonte ha adottato una nuova disciplina in materia di formazione di prodotti fitosanitari e di prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti, che entrerà vigore dal 14 agosto prossimo.
Gli uffici dell’Assessorato all’Agricoltura stanno predisponendo le determinazioni dirigenziali di accompagnamento e un vademecum per le nuove procedure.

I corsi devono essere strutturati esclusivamente nei modi seguenti:

1) Corso di formazione completo

1.1 per utilizzatore professionale: è della durata di 20 ore ed è costituito dal modulo di cui all’allegato 1 – tabella A.
1.2 per distributore: è della durata di 28 ore ed è costituito dai moduli di cui all’allegato 1 – tabelle A e B
1.3 per consulente: è della durata di 28 ore ed è costituito dai moduli di cui all’allegato 1 – tabelle A e C

2) Corso di formazione a modulo singolo

Coloro che intendono conseguire l’abilitazione per distributore o per consulente possono frequentare il corso per utilizzatore professionale di cui al precedente punto 1.1 ed, entro 12 mesi dalla conclusione del corso medesimo, un corso specifico così articolato:
2.1 corso specifico per distributore: è della durata di 8 ore ed è costituito dal modulo di cui all’allegato 1 – tabella B
2.2 corso specifico per consulente: è della durata di 8 ore ed è costituito dal modulo di cui all’allegato 1 – tabella C
I corsi di aggiornamento devono essere strutturati esclusivamente nei modi seguenti:
– corso di aggiornamento per utilizzatore professionale
– corso di aggiornamento per distributore
– corso di aggiornamento per consulente
Non sono ammissibili corsi di aggiornamento dove sia presente una utenza mista di utilizzatori professionali, consulenti e distributori.

Il programma operativo dei corsi deve comprendere:
  • Le tipologie di corsi che si intendono attivare e gli ambiti provinciali dove questi si terranno;
  • L’elenco dei docenti, individuati per ciascuna tipologia ed allegando per ciascuno di essi il curriculum e la dichiarazione d’incompatibilità di cui al comma 2 del paragrafo A.1.10 del D.M. del 22/01/2014.
Emissione del patentino:

Il certificato è emesso in forma dematerializzata. Sulla pagina web dedicata al catalogo regionale dei servizi sarà possibile, digitando il codice fiscale, consultare i dati del certificato (data di rilascio, data di scadenza, numero del certificato, etc.).
Le nuove disposizioni sui corsi di formazione e sui relativi esami non si applicano per i corsi già avviati prima del 14 agosto 2021. I Programmi operativi già approvati mantengono la validità fino al 31 ottobre 2021.

In attesa dei documenti da parte della Regione Piemonte e degli incontri di approfondimento, segnaliamo di seguito le principali novità contenute nella delibera, consultabile al link che segue.

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Alla visita delle cantine e dell’azienda agricola, con eventuale degustazione di prodotti si applica il regime forfettario, che prevede il versamento dell’Iva nella misura del 50% e la tassazione Irpef sul 25% dei ricavi. Il regime fiscale è applicato all’enoturismo e all’agriturismo. E’ possibile trovare tutti i chiarimenti e le precisazioni sull’attività sull’articolo in allegato de “Il Sole 24 Ore”

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Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia ha incontrato venerdì 16 luglio, al castello di Grinzane Cavour, il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. Al rappresentante del Governo, il presidente Allasia, insieme a una delegazione di dirigenti di Confagricoltura Piemonte, ha illustrato le potenzialità dell’economia agricola piemontese, che ha saputo resistere con grande vigore alla pandemia e che in questi giorni sta nuovamente soffrendo per le violente ondate di grandine e vento forte che si sono aggiunte al gelo primaverile. “Al Ministro abbiamo chiesto un impegno straordinario per assicurare ristori efficaci alle aziende colpite dal maltempo che quest’anno ridurrà drasticamente le produzioni di vite, frutta e cereali e un’azione urgente per la revisione del sistema delle assicurazioni agricole“. “Inoltre – ha aggiunto Allasia – abbiamo chiesto interventi urgenti per il contrasto alla proliferazione dei selvatici e, più in generale, iniziative coordinate con le regioni per una pronta attuazione della riforma della politica agricola comunitaria”.
La superficie agricola utilizzata del Piemonte – ricorda Confagricoltura – supera i 960.000 ettari: il 56% è costituito da seminativi, il 34% da foraggere permanenti, mentre i fruttiferi e la vite rappresentano circa il 10% della superficie coltivata complessiva.
Al Ministro Patuanelli – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Piemonteabbiamo ricordato che l’agricoltura piemontese è pronta a fare la propria parte nel contesto economico nazionale, sia per quanto riguarda la produzione di cibo, che rimane la nostra attività principale, sia per sviluppare azioni utili a contrastare il cambiamento climatico, impegno al quale siamo tutti chiamati per un futuro migliore”.

L’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello da utilizzare per richiedere il contributo a fondo perduto di cui al Decreto Sostegni-bis, alternativo a quello automatico.
Dal 7 luglio e fino al 2 settembre gli intermediari abilitati potranno presentare le istanze per conto dei contribuenti. Possono beneficiare di questo contributo tutte le imprese e i professionisti, comprese le imprese agricole tassate in base al reddito catastale agrario. I requisiti necessari sono due:

– aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro;
– aver avuto un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 di almeno il 30% rispetto al periodo 1° aprile 2019-31 marzo 2020.

È alternativo rispetto al contributo automatico, cioè quello erogato a tutti i soggetti che avevano ottenuto il contributo di cui al decreto Sostegni nei mesi di maggio e aprile scorsi. Questi soggetti potranno chiedere l’eventuale maggior importo di questo contributo rispetto al precedente.
L’importo del contributo spettante si calcola applicando specifiche percentuali alla differenza tra le due medie mensili; non è previsto un importo minimo. Si può scegliere tra l’accredito del contributo su conto corrente e il riconoscimento di un credito di imposta da utilizzare in compensazione nel modello F24. I nostri uffici sono a disposizione degli Associati per tutti i conteggi e gli adempimenti necessari.