Federico Calizzano, imprenditore agricolo di Asti, è il titolare di una delle prime aziende astigiane all’interno della quale è stata avviata la sperimentazione dedicata alla diffusione sul territorio piemontese di “Trissolcus japonicus”, l’ormai celebre vespa samurai, antagonista naturale della cimice asiatica che sarà utilizzata per contrastare l’effetto di questo pericoloso parassita. La decisione di selezionare questa azienda, associata a Confagricoltura Asti, è stata dettata dall’impegno da essa profusa in ambito biologico da ormai 20 anni e dalle certificazioni ottenute, nonché grazie alla stretta collaborazione che sussiste da tempo con l’Università di Agraria di Torino, insieme all’Istituto di Entomologia, in modo particolare con la professoressa Luciana Tavella. L’azienda, che produce nocciole, convertitasi al biologico nel 1998, aveva già adottato in passato tecniche sperimentali per lo studio e il contenimento delle cimici “indigene” e di altri organismi patogeni altamente dannosi per la frutticoltura; lo aveva fatto tramite la messa a dimora di piante trappola in grado di attirare questi parassiti che venivano poi combattuti con i fitofarmaci, lontano dai noccioleti.
Ora la attende la prova più complicata degli ultimi anni: testare l’efficacia della vespa samurai contro la cimice asiatica, in una lotta biologica senza esclusione di colpi contro un vero e proprio flagello, soprattutto per il settore corilicolo. “Da parecchio tempo abbiamo sviluppato diversi progetti di studio sulla cimice”, afferma Calizzano che è anche collaboratore con l’Università di Torino e con l’Istituto di Entomologia. “Speriamo di riuscire a concretizzare gli impegni profusi in questi anni”. “La vespa samurai rimane l’unica soluzione possibile per un’azienda come la nostra che ha sempre operato in regime di produzione biologica e rappresenta probabilmente anche l’arma più efficace per garantirne il contenimento ed una progressiva riduzione negli anni a seguire”.
La presenza della cimice si è molto ridotta rispetto all’anno scorso – afferma Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Astisono i primi risultati della lotta biologica che sta già avvenendo tra le due specie a causa dell’arrivo fortuito della vespa samurai nelle nostre zone”. “Non bisogna però abbassare la guardia: le statistiche ci indicano che la cimice asiatica si è sempre diffusa rapidamente, trovando purtroppo nel nocciolo il suo habitat ideale, grazie alle caratteristiche del suo frutto, ricco di grassi e proteine. Occorre quindi continuare ad effettuare i trattamenti insetticida, limitandone però la frequenza e l’intensità all’interno delle zone in cui è stata diffusa la vespa. Se nelle vicinanze ci sono campi di grano o orzo, si consiglia di attendere la trebbiatura per colpire anche gli esemplari eventualmente migranti”.
Il primo lancio di vespa samurai è avvenuto circa tre settimane fa, con una diffusione sia di maschi che di femmine e un successivo controllo sulle ovature. Questo insetto molto piccolo (1-2 millimetri di lunghezza), di dimensioni inferiori rispetto alla cimice (poco meno di 2 cm), innocuo per l’uomo e gli altri animali (api comprese), depone le sue uova all’interno di quelle della cimice. Gli adulti si nutrono di sostanze zuccherine, e non pungono in alcun modo. Il prossimo lancio è previsto tra una settimana.
Siamo molto ottimisti – conclude Calizzano – nei confronti di un’operazione che, oltre ai lanci programmati e mirati voluti dalla Regione Piemonte, vede anche una presenza spontanea di questa specie diffusasi in maniera fortuita. Un mix vincente per la salvaguardia delle nostre colture agricole”.
L’azienda di Federico Calizzano rappresenta un’eccellenza nell’ambito della ricerca e della sperimentazione”, afferma il direttore di Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle. “Siamo molto soddisfatti e orgogliosi di avere tra i nostri associati un’azienda tanto virtuosa e sempre attenta al rispetto della sostenibilità ambientale e promotrice di corrette pratiche colturali”.

 

 

 

Alcune immagini dei noccioleti di Federico Calizzano che stanno “ospitando” la vespa samurai

E’ on-line il nuovo bollettino sul nocciolo del 02/09/2019.

Per visualizzarlo clicca sul seguente link:
https://confagriasti.it/…/uploa…/2019/09/Bollettino-n.-6.pdf

Dai 340 ai 360 euro al quintale: è stato questo il prezzo comunicato lunedì mattina a Castagnole Lanze in occasione della 160 ° edizione della Fiera della Nocciola, prezzo accolto dai corilicoltori con moderata soddisfazione, considerata la scarsa quantità e una qualità al di sotto delle aspettative.
E’ stata, questa, un’annata caratterizzata da una produzione insoddisfacente la cui causa è quasi esclusivamente riconducibile alla massiccia presenza della cimice asiatica, da alcuni anni vero e proprio flagello per i nostri noccioleti. A questo scenario vanno ad aggiungersi, seppur in modo marginale, la grandinata dell’11 agosto scorso (n.d.r. il governatore Cirio, che ha firmato la richiesta dello stato di emergenza per la Regione Piemonte, sarà nella nostra provincia per un sopralluogo delle zone colpite venerdi 6 settembre) e i repentini sbalzi climatici del mese di maggio.
Queste e altre tematiche legate all’ambito commerciale sono state oggetto di dibattito nel corso del convegno “Il mercato e la nocciola: attualità e prospettive” cui era presente il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso: “Il fatto che la tonda gentile venga coltivata principalmente da piccole aziende può rappresentare una posizione di svantaggio nel determinare il prezzo finale sul mercato – ha affermato Carosso – ma l’intenzione della Regione è di sostenere forme di collaborazione tra i corilicoltori in modo che possano influire maggiormente sulle variabili che definiscono il costo di vendita“.
Confagricoltura Asti, per voce del suo consulente tecnico specialistico Enrico Masenga, traccia un primo bilancio sull’annata corilicola: “La produzione quest’anno è molto variabile su ogni singolo appezzamento e si stima in media un calo produttivo rispetto alla precedente campagna. L’annata è stata caratterizzata da una primavera fredda che ha condizionato negativamente tutte le colture e neanche le nocciole sono state risparmiate, registrando un ritardo nella maturazione di almeno 10 giorni. Sul fronte della lotta alla cimice asiatica possiamo invece affermare che il sistema di monitoraggio ha funzionato ed ha permesso sia di evitare trattamenti quando l’insetto non era ancora presente sia di mantenerlo sotto controllo quando necessario. Nonostante sia ancora prematuro stabilire l’effettiva entità – conclude Masenga – possiamo confermare che, tramite l’analisi dei primi campioni, tutti coloro che hanno effettuato i trattamenti al momento indicato, e con l’atomizzatore ben regolato, sono riusciti a contenere i danni”.

 

I corilicoltori premiati durante la Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze