C’è il rischio che l’infezione diventi endemica, mettendo a rischio la filiera dei prosciutti di Parma e San Daniele. S.C.R. ha pubblicato l’avviso pubblico esplorativo per la costruzione di 170 chilometri di recinzioni tra Piemonte e Liguria. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte: “Leggiamo che a giorni dovrebbero partire i lavori, ma solo per presentare le manifestazioni d’interesse c’è tempo fino al 10 giugno”

Il problema della peste suina africana è sempre più grave. C’è il pericolo che l’infezione diventi endemica, mettendo a repentaglio l’intera produzione italiana di insaccati e prodotti a denominazione di origine protetta.
Confagricoltura, dopo il ritrovamento di un cinghiale infetto alla periferia di Roma, torna a chiedere alle istituzioni un impegno urgente per affrontare le emergenze. “Leggiamo che a giorni dovrebbero essere avviati i lavori per la costruzione delle recinzioni con reti metalliche nella zona infetta tra Piemonte e Liguria, ma le informazioni in nostro possesso sono altre”, dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. La società di committenza S.C.R. Piemonte, infatti, ha pubblicato sul proprio sito:

https://www.scr.piemonte.it/it/bandi-di-gara/interventi-di-realizzazione-di-barriere-artificiali-tra-piemonte-e-liguria-contenimento-della

un avviso pubblico esplorativo per individuare gli operatori economici da invitare a successive negoziazioni per l’affidamento “degli interventi di realizzazione di barriere artificiali tra Piemonte e Liguria a contenimento della diffusione della peste suina africana.
Com’è indicato nell’avviso – chiarisce Confagricoltura – gli interventi, suddivisi in più appalti, consisteranno nella realizzazione di una barriera artificiale a contenimento della diffusione della Peste Suina Africana, della lunghezza totale complessiva di circa 170 km tra Piemonte e Liguria (circa 100 km Piemonte e 70 km Liguria). La rete dovrà essere a stretto contatto con il suolo, posta (rispetto ai pali) sul lato dell’area infetta, o di fronte all’area da proteggere; a seconda del livello di rischio della zona dovrà essere aggiunto un filo spinato, teso al massimo a livello del suolo e fissato ai paletti e si potranno aggiungere pioli di ferro tra i pali di legno per rendere più stretto il contatto tra il fondo della rete e il terreno.
L’avviso di S.C.R. prevede che le manifestazioni di interesse da parte degli operatori economici debbano essere presentate esclusivamente in modalità telematica, attraverso piattaforma di e-procurement SINTEL, entro il termine perentorio delle ore 15 del 10 giugno prossimo. Valutate le proposte pervenute e perfezionata la fase di progettazione S.C.R invierà una lettera di invito a presentare offerta “agli operatori economici individuati da parte della stazione appaltante”. I tempi perciò, commenta Confagricoltura, non potranno essere veloci.
Al di là dell’utilità del posizionamento delle reti di recinzione – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiaè necessario intervenire con urgenza per evitare che i cinghiali escano dall’area infetta e per avviare, negli altri territori, un massiccio piano di depopolamento per contrastare la diffusione del virus. Ormai una decina di giorni fa – sottolinea Allasia – abbiamo segnalato alla Regione che negli altri territori, di fuori della zona infetta, le azioni di depopolamento dei cinghiali procedono a rilento e in alcune aree sono praticamente fermi. Chiediamo risposte urgenti e interventi immediati, per scongiurare il rischio che si blocchi l’intera filiera produttiva del Parma e del San Daniele”.

Le aziende agricole, fino al prossimo 8 giugno, potranno aderire al Bando aperto dalla Regione Piemonte per accedere ai sostegni delle polizze assicurative zootecniche stipulate nel 2021. La garanzia assicurativa può riguardare lo smaltimento dei capi morti in allevamento per qualunque causa oppure per mortalità ordinaria, per epizozia, per calamità naturali, per avversità atmosferiche e per attacchi di predatori. Oltre a questi danni, si possono anche coprire le spese per il recupero in montagna con mezzi aerei o speciali dei capi morti, oltre a quelle conseguenti a morte o abbattimento dei capi per calamità o avversità naturali.
Il contributo spettante al singolo beneficiario sarà erogato fino al 75% del costo complessivo se si tratta di polizze agevolate con la sola contribuzione regionale e fino al 25% se la polizza è sostenuta anche dagli incentivi nazionali (Misura 17 del PSN – Gestione del rischio).
La dotazione finanziaria stanziata dal Piemonte è di oltre 1,7 milioni di euro.
Per ogni ulteriore informazione è possibile rivolgersi all’ufficio tecnico di Asti Agricoltura.

Confagricoltura di Asti interviene sulle iniziative messe in atto per il contrasto alla diffusione della peste suina africana. “Apprezziamo lo sforzo che la Regione sta compiendo, anche se la tempistica ed il coordinamento con il Ministero devono essere migliorati – dichiara Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricolturama ci teniamo ad evidenziare che non si stanno solo predisponendo le azioni necessarie per le aree infette ma la Provincia di Asti sta portando avanti un eccellente tavolo di coordinamento con associazioni agricole, mondo venatorio, ATC, Servizio Veterinario dell’ASL AT, guardie venatorie, OFS, al fine di consentire il depopolamento e il contenimento dei cinghiali anche nelle aree per ora fortunatamente indenni”.

Riteniamo necessario – aggiunge Mariagrazia Baravalle, direttore dell’organizzazione astigianache però si manifesti una più elevata sensibilità del mondo venatorio verso la problematica. Infatti l’ATC in questo momento può operare, non essendo periodo venatorio, solo con la caccia di selezione ma, nonostante le agevolazioni messe in campo dall’ATC stesso, tale attività riscontra una scarsa adesione. Anche la partecipazione ed i risultati conseguiti delle squadre di caccia al cinghiale, che possono operare grazie al piano di contenimento di cui la Provincia di Asti è stata antesignana, costituendo così un modello seguito poi dalla Regione, non sono ancora soddisfacenti, con risultati altalenanti ed a macchia di leopardo”.

Tra i numerosi provvedimenti finora adottati a livello statale e regionale a seguito dei casi di Peste suina africana (Psa) che si sono manifestati, a partire da gennaio di quest’anno, in alcune aree della nostra regione, segnaliamo che il 16 aprile scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge n. 29 del 7 aprile 2022 di conversione del DL 9 del 17 febbraio 2022, contenente misure urgenti per contrastare la Psa. La legge, oltre a prevedere la nomina del commissario straordinario (di fatto già avvenuta), indica come operazione obbligatoria la costruzione nell’area infetta dell’Alessandrino di una recinzione per il contenimento dei cinghiali, con uno stanziamento di 10 milioni di euro. La realizzazione della barriera temporanea, che dovrà avvenire nel più breve tempo possibile, è la condizione necessaria per poter attivare una serie di misure tese alla riduzione della popolazione dei cinghiali su tutto il territorio regionale, con lo scopo di abbassare in modo significativo il rischio di infezione, soprattutto nei confronti dei suini presenti negli allevamenti piemontesi, che ammontano a circa 1,3 milioni di capi.
A breve dovrebbe anche essere pubblicato il Piano di eradicazione della Psa che la legge n. 29 pone in capo alle Regioni quale ulteriore elemento indispensabile, insieme alla recinzione, per dare avvio concreto alle operazioni di abbattimento dei cinghiali.

Il 7 aprile il Parlamento ha approvato la conversione in legge, con modifiche, del decreto legge 17 febbraio 2022 n° 9 recante misure urgenti per arrestare la diffusione della Peste Suina Africana (PSA). Il provvedimento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Le modifiche più importanti riguardano l’articolo 2 concernente la nomina del Commissario straordinario e i suoi compiti per la gestione delle misure di contrasto alla PSA. Sono stati infatti aggiunti i commi, dal 2 bis al 2 quinquies, che prevedono la costruzione di una recinzione temporanea per il contenimento dei cinghiali con uno stanziamento di 10 milioni di euro a cui si è provveduto tramite corrispondente riduzione del Fondo per il sostegno della filiera suinicola (ristori), che ammonta a 35 milioni di euro. La legge entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.