Domenica 16 ottobre si terrà la prima edizione di “Coltiviamo la cultura: prima Festa dell’Agricoltura nelle dimore storiche”, promossa dai gruppi giovani di ADSI e Confagricoltura Anga. Numerose dimore storiche su tutto il territorio nazionale apriranno le loro porte per ospitare le aziende agricole del territorio: una straordinaria opportunità per promuovere sia quei particolari beni culturali rappresentati dagli immobili privati di interesse collettivo, sia quei prodotti agroalimentari tipici del territorio delle regioni coinvolte.
Dieci le dimore storiche aderenti all’iniziativa e circa quaranta le aziende agricole in otto regioni: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia. Il taglio del nastro in tutte le sedi è previsto alle 10 e la chiusura della giornata alle 18.
Le dimore storiche costituiscono un patrimonio turistico di rara bellezza e il perno di un’economia circolare per i borghi su cui insistono. Il 54% di questi immobili, in particolare, si trova in piccoli comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti, mentre il 31% di questi beni è al di fuori dai centri abitati. A dimostrazione del nesso tra patrimonio culturale e produzione agricola basti pensare che il 34% delle aziende vitivinicole italiane afferisce ad una dimora storica.
Scopo della manifestazione è dunque quello di porre al centro lo stretto legame tra il mondo agricolo e quello delle dimore storiche, mostrando a cittadini e istituzioni la centralità di questo connubio che è identificativo del nostro Paese. L’iniziativa mira anche a sottolineare l’importanza della riscoperta di un turismo che sa esaltare il legame indissolubile tra cibo e territorio.
Grazie alla collaborazione tra ADSI e Confagricoltura, il pubblico avrà la possibilità di visitare cortili, palazzi, ville e giardini ed – al contempo – scoprire i prodotti e le peculiarità enogastronomiche locali. La “Festa dell’Agricoltura” rappresenta un’ulteriore conferma di come sia possibile coniugare la tutela dell’arte e del paesaggio con la produzione agroalimentare di alta qualità e con l’offerta di un turismo esperienziale, consentendo ai visitatori di vivere la straordinaria bellezza della campagna italiana e dei nostri borghi, di cui le dimore storiche sono perno fondamentale”, ha dichiarato Anna Maria Pentimalli, presidente di ADSI Giovani.
I Giovani di Confagricoltura – ha detto il presidente dell’Anga Francesco Mastrandreapartecipano con grande entusiasmo a questa iniziativa che consente di promuovere alcune produzioni d’eccellenza delle nostre aziende in contesti unici che le valorizzano al meglio. In questo evento che unisce arte, cultura e buon cibo e vino, non mancheranno inoltre, in alcune dimore, momenti di confronto e di approfondimento dedicati al settore primario e alle sue prospettive”.

Elenco delle dimore storiche:

Castello di Tabiano (PR); Villa Venenti (BO); Villa Mergé (RM); Castello di Piovera (AL); Castello di Tagliolo (AL); Palazzo Ducale di Alessano (LE); Palazzo Castelnuovo (PA); Palazzo Spadaro Libertini (CT); Palazzo Guicciardini (FI) Palazzo Pandolfi Elmi (PG); Villa di Maser (TV).

Per informazioni consultare il sito di Confagricoltura.

La Regione Piemonte ha approvato la graduatoria dei progetti per la promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi per l’annualità 2022 – 2023 della misura OCM.

Si tratta di un sostegno importante per proseguire ed intensificare le attività di promozione dei nostri vini di qualità sui mercati internazionali, che dovrebbe consentire di recuperare le posizioni di mercato ante covid, trovare nuovi sbocchi di vendita e rafforzare la reputazione dei vini italiani e piemontesi nel mondo, nonché contrastare gli effetti negativi sulle nostre esportazioni dovuti alle tensioni internazionali.

Con questo bando, che ha una dotazione finanziaria di 8,7 milioni di euro, saranno circa 400 le aziende agricole piemontesi riunite in 5 Consorzi di tutela (Consorzio tutela dell’Asti docg, del Barolo, Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, del Gavi, del Roero, del Barbera d’Asti e vini del Monferrato) che potranno accedere ai contributi previsti, che consistono in un sostegno pari al 50% delle spese sostenute per relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale, campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell’Unione e per studi utili a valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.

La graduatoria è pubblicata sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/ocm-vino-promozione-sui-mercati-dei-paesi-extra-ue-annualita-20222023

Dopo i dati diffusi da Eurostat (servizio statistico della Commissione UE) sui rincari record (+18% con punte del 66%) nel 2022 si moltiplicano le richieste finalizzate a ottenere una “tariffa energetica d’emergenza” per le imprese in difficoltà.
Da agosto 2021 allo stesso mese dell’anno in corso, nell’Unione Europea il prezzo del pane è salito in media del 18%. Nei dodici mesi precedenti (agosto 2020-agosto 2021) l’incremento era stato di soli tre punti percentuali. A spingere verso l’alto le quotazioni è stato essenzialmente l’aumento dei costi energetici. In misura più limitata, ha inciso l’andamento del prezzo del grano che, a metà dello scorso maggio, ha raggiunto il livello record di 438 euro a tonnellata.
Nel rapporto di Eurostat si sottolinea che l’aumento medio delle quotazioni al consumo del pane “copre” profonde differenze registrate a livello di singoli Stati membri. In Ungheria, l’incremento è stato addirittura del 66 %. In Lituania, Estonia e Slovacchia di oltre il 30%. In Italia, poco sopra il 10%.
L’aumento più basso si registra in Francia, con l’8% nel periodo considerato, ma sta salendo la tensione tra gli operatori della filiera, con i fornai in prima fila.

Confagricoltura – che è intervenuta di recente a una riunione tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le organizzazioni ed associazioni di categoria, i rappresentanti delle Regioni, Agea e SIAN – ha chiesto di considerare l’esclusione dalla dichiarazione della vendita di latte da parte dei piccoli produttori a esercizi e negozi alimentari così come la vendita diretta al consumatore, parimenti dovrebbero essere escluse le piccole realtà produttive, prevedendo un limite di 25mila kg per il settore bovino e di 10mila kg per il settore ovicaprino, come già sta attuando l’Austria.
Confagricoltura ha poi evidenziato le problematiche riscontrate nel funzionamento del sistema informatizzato per effettuare le dichiarazioni, soprattutto quelle trimestrali, e la necessità di definire meglio la lista dei prodotti lattiero caseari e dei relativi coefficienti di trasformazione. Ha inoltre rilevato la necessità di stabilire un indice di conversione da litri a chili per il latte ovicaprino. Infine, in merito alle sanzioni, è stata chiesta una maggiore chiarezza sulla loro eventuale applicazione in caso di errata comunicazione dei prezzi medi per il latte bovino, date anche le difficoltà riscontrate dalle cooperative ad indicare un prezzo medio mensile.
Il Ministero, considerate le richieste, prevede di emanare una proroga delle dichiarazioni del settore ovicaprino e di quelle relative alle dichiarazioni trimestrali fino a inizio gennaio 2023. Verrà anche costituita una Commissione composta da rappresentanti del Mipaaf, delle Regioni, del ICQRF, di AGEA e SIAN per discutere le eventuali modifiche ai DM e risolvere le problematiche sollevate dalle Organizzazioni.

La Regione Piemonte ha incrementato la dotazione finanziaria del bando sull’Operazione 4.1.1 – Miglioramento del rendimento e della sostenibilità delle aziende agricole del PSR aperto nel 2021. L’integrazione dei fondi disponibili, richiesta in più occasioni anche da Confagricoltura, è stata possibile grazie all’utilizzo delle economie originate dai bandi precedenti dell’Op.4.1.1, da aiuti di Stato regionali non utilizzati e dalla dotazione finanziaria residua dello stesso bando 2021, il tutto per un ammontare complessivo di oltre 16 milioni di euro, che si aggiungono allo stanziamento iniziale di 28 milioni di euro.
Grazie a queste nuove risorse sarà possibile avviare all’istruttoria i progetti di investimento di ben 180 aziende, che avevano presentato domanda di contributo lo scorso anno ed erano risultate ammissibili ma non finanziabili per carenza di fondi.
Tra qualche giorno verrà approvata la determinazione che consentirà l’ammissione in istruttoria di tutti i progetti a 21 punti per le aree con lettera A, B, C1 e a 18 punti per le aree C2, D.
Conseguentemente gli agricoltori interessati saranno informati via PEC dal competente settore agricoltura e cibo sul ripescaggio delle loro istanze, con indicazioni dei tempi per presentare l’eventuale documentazione integrativa utile al fine di procedere con l’attività istruttoria.

Per ulteriori informazioni consultare l’ufficio tecnico della Confagricoltura di Asti.