Il Fondo impresa donna non prevede sostegni per il settore primario”. Lo sottolineano le presidenti di Confagricoltura Donna, Alessandra Oddi Baglioni, e Donne in campo-CIA, Pina Terenzi, che hanno scritto una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, e per le Pari opportunità Elena Bonetti, chiedendo con forza di includere l’imprenditoria agricola femminile tra i destinatari del Fondo.
I settori ammessi alla misura, infatti – come si legge nell’articolo 9 del regolamento – sono industria, servizi, commercio, turismo, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli. Questo comporterà, ad avviso di Confagricoltura Donna e Donne in Campo-CIA, l’esclusione dai finanziamenti delle 200.000 aziende agricole condotte da donne che non trasformano prodotti agricoli come attività principale.
Le due presidenti, sottolineando il ruolo centrale dell’agricoltura e delle imprese rosa, si dichiarano disponibili a concertare proposte operative, che siano di supporto per l’attivazione del Fondo, a favore delle imprenditrici di un settore che sta dimostrando di essere protagonista nella transizione sostenibile.
Il Fondo è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse del PNRR per 400 milioni, destinati all’imprenditoria femminile per valorizzarla nell’ambito produttivo, previsti nella missione ‘inclusione e coesione’.
Siamo consapevoli che Ismea sostiene il settore agricolo e agroalimentare con misure e fondi specifici – concludono Oddi Baglioni e Terenzi – ma non è stato attivato un finanziamento analogo presso tale Ente”.

 

Mille miliardi di alberi da piantare a livello globale entro il 2030, per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. È l’obiettivo fissato nel documento finale del G20 che si è svolto nei giorni scorsi, a Roma. “La decisione assunta dai leader del G20 rappresenta l’ennesimo riconoscimento del ruolo che la forestazione può svolgere contro il riscaldamento globale“, dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “In Italia, grazie al processo di fotosintesi, le foreste già assorbono 40 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno che equivalgono al 10% delle emissioni complessive di gas ad effetto serra”.
Ulteriori risultati si potranno ottenere anche attraverso la piantumazione di alberi nelle aree urbane e periurbane e l’agroforestazione nelle aree rurali. Su questi temi Confagricoltura e Assoverde, con la redazione del “Libro Banco del Verde” presentato il 12 ottobre scorso hanno avviato un’iniziativa congiunta diretta proprio a rilanciare il settore del verde in Italia, con l’obiettivo di renderlo protagonista di scelte politiche necessarie e concrete.
Oltre al ruolo essenziale svolto dalle foreste il G20 ha pure ribadito l’importanza delle energie rinnovabili. “L’agricoltura è direttamente chiamata in causa – conclude il presidente di Confagricoltura -. Le innovazioni tecnologiche già consentono di far coesistere le esigenze di salvaguardia del potenziale produttivo agricolo con il processo di decarbonizzazione”.

Continua il rialzo dei prezzi delle materie prime e le commodities alimentari non si sottraggono all’andamento rialzista. Martedì alla Granaria di Milano i grani nazionali sono aumentati da 8 a 15 euro a tonnellata. Oggi il frumento tenero nazionale di forza vale da 338 a 348 euro a tonnellata, mentre quello per altri usi quota 297 – 303 euro a tonnellata.
Prezzi stabili per il mais alimentare; quello nazionale con caratteristiche perde 1 euro a tonnellata, mentre i mais esteri perdono da 4 a 6 euro a tonnellata. Aumenta di 8 euro a tonnellata l’orzo nazionale e di 5 euro a tonnellata l’orzo estero.
Aumenta il prezzo del pisello proteico, mentre è stabile la soia nazionale, a 615 – 625 euro a tonnellata.
Il listino della Granaria di martedì al link che segue

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Il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino, al vertice dell’organizzazione dal 2017, sarà ancora al timone di Confagricoltura per i prossimi sette mesi. Sarà affiancato in questo periodo da Annamaria Barrile, attuale direttore delle relazioni istituzionali di Palazzo della Valle, nominata vicedirettore. Al termine della proroga, Barrile assumerà il ruolo di direttore generale.
L’annuncio è stato dato ieri dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, al comitato direttivo dell’organizzazione. E’ la prima volta che l’avvicendamento alla direzione generale avviene con un affiancamento: è un segnale che conferma il passaggio di consegne in modo fluido e coordinato verso la definizione delle strategie e delle azioni di Confagricoltura in un momento storico determinante per il settore.
È anche la prima volta che una donna diventa direttore generale dell’organizzazione. Anna Barrile, siciliana, 46 anni, laureata con lode in Scienze Politiche e con un dottorato di ricerca in diritto amministrativo, ha una solida esperienza nell’ambito delle relazioni istituzionali a livello nazionale e internazionale. Dall’ottobre 2019 è direttore dell’area relazioni istituzionali di Confagricoltura; dopo aver collaborato con Deloitte Consulting, si è affermata all’interno di Finmeccanica, oggi Leonardo, ricoprendo nella holding e nelle controllate Alenia Aeronautica e Telespazio i ruoli di responsabile delle relazioni internazionali e responsabile delle relazioni istituzionali. E’ stata deputy CEO Italia del gruppo EADS (oggi Airbus Group).

E’ positivo che, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia contenuto un pacchetto dedicato al rilancio del turismo, all’interno del quale gli agriturismi italiani rappresentano un importante segmento di offerta. Si tratta di risorse importanti, un primo decisivo passo considerato il peso economico del settore e l’importanza strategica della sua ripresa”. Questo il commento di Augusto Congionti presidente di Agriturist allo stanziamento di 2,4 miliardi di euro del “Pacchetto Turismo”. “Riteniamo estremamente efficace – continua Congionti – oltre al credito d’imposta dell’80%, aver considerato prioritario l’ammodernamento delle strutture e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Indispensabile è stata la dotazione per il miglioramento delle strutture turistiche, ma ugualmente importante destinare altrettante risorse al miglioramento dell’ambiente”.
Agriturist sottolinea che l’ambiente più esteso è proprio l’agroambiente, che comprende anche gli spazi rurali e i boschi, in gran parte privati e gestiti dagli imprenditori agricoli. E’ fondamentale sostenere, curare e valorizzare il paesaggio a vantaggio dell’intera offerta turistica italiana, considerata la grande attrattiva che esercita nelle scelte dei luoghi dove passare le vacanze.
Gli agriturismi sono un elemento chiave del tessuto produttivo nazionale con 24.000 aziende agrituristiche, dotate di oltre 250.000 posti letto e più di 400.000 posti a tavola, che attira quasi 14 milioni di presenze l’anno e occupa 100.000 addetti. E’ una formula di vacanza in crescita costante e dedicare risorse per la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale, per promuovere le produzioni agricole, è un’opportunità per rilanciare la fruizione dello spazio rurale.
Tutto – conclude il presidente di Agriturist va realizzato con una visione collegata alla sostenibilità energetica e ambientale della ricettività agrituristica, che vede gli imprenditori agricoli estremamente interessati e già operativi”.