Avranno luogo dall’8 al 12 novembre le assemblee parziali, quella ordinaria e straordinaria del Consorzio Co.sm.an. Le assemblee parziali saranno suddivise in tre zone: San Michele di Alessandria, per i soci di Asti, Alessandria, Biella, Novara, Verbania e Vercelli; Carmagnola, per i soci di Torino; Cuneo, per i soci dell’omonima provincia.
L’Assemblea Generale Ordinaria e Straordinaria è convocata in prima convocazione per il giorno giovedì 11 novembre 2021 alle ore 9 presso la sala riunioni “Monviso”, Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales, 188 a Carmagnola ed occorrendo in seconda convocazione venerdì 12 novembre 2021, alle ore 14 presso la sala riunioni “Monviso”, Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales n. 188 a Carmagnola.

Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi agli uffici del Consorzio, Tel. 011/0162350, Fax
011/40162351, e-mail: info@cosmanpiemonte.it , PEC: cosman@pec.cosmanpiemonte.it , sito web: www.cosmanpiemonte.it

E’ possibile leggere la convocazione integrale cliccando su seguente link:

20211026_CONVOCAZIONE ASSEMBLEE CONSORZIATI – NOVEMBRE 2021

Diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, attuando gli obiettivi del Green Deal. È questo l’ambizioso obiettivo dell’Unione Europea che prevede tra gli attori in campo anche tutta la filiera agroalimentare. E proprio gli obietti-vi e le sfide di cui, all’interno di questa cornice, devono occuparsi l’agricoltura e l’industria alimentare sono al centro dell’evento che si è tenuto martedì pomeriggio a Ecomondo, la fiera di riferimento in Europa dedicata alla transizione ecologica e ai nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa.
Gli obiettivi europei di neutralità climatica: politiche e investimenti per una filiera agroalimentare competitiva e sostenibile”, è il titolo dell’evento organizzato da Federalimentare, Confagricoltura ed Enea, che ha visto la presenza di istituzioni e aziende per riflettere insieme sui prossimi passi da compiere. La riduzione dell’impatto ambientale pone infatti tutti gli attori della filiera agroalimentare di fronte a obiettivi e sfide ai quali non è semplice rispondere, come la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la promozione dell’efficienza energetica e di tecno-logie innovative a basse emissioni di CO2. La realizzazione di questi obiettivi, però, non può prescindere dal sostegno delle autorità europee e nazionali tramite e misure agevolative che possano realmente supportare gli investimenti necessari da parte degli operatori della filiera agroalimentare.
L’industria alimentare italiana ha fatto moltissimo negli ultimi anni sulla via della sostenibilità in relazione alle caratteristiche nutrizionali e sul versante ambientale“, afferma Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare. “Abbiamo riformulato oltre 4mila prodotti, riporzionandone oltre 3500, riducendone così quantità unitaria e densità energetica. Non solo: abbiamo diminuito del 30% in 20 anni i consumi di energia, dimezzato in 30 anni l’utilizzo di acqua, ridotto del 40% in 10 anni l’uso dei materiali da imballaggio e aumentato le pratiche di recupero e riciclo. Siamo tra i protagonisti di questa transizione energetica – continua Vacondio – eppure, a livello comunitario ci sentiamo spesso trattati più come destinatari delle misure che vengono prese che veri protagonisti del cambiamento. Vorremmo dunque che i decisori politici, a livello comunitario, riconoscessero in qualche modo il percorso fatto dall’industria. Per il futuro, allora, auspichiamo che i maggiori sforzi richiesti all’Industria nel suo complesso dovranno essere accompagnati da un piano straordinario di investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, scongiurando provvedimenti punitivi come divieti e tassazioni ad hoc”.
Secondo i dati resi noti dalla Commissione Europea – rileva il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantinegli ultimi anni sono stati ridotti il ricorso alla chimica nei processi di produzione e l’emissione di gas ad effetto serra (meno 25% dal 1990), senza però tagliare le produzioni. Siamo consapevoli che dobbiamo accrescere il nostro contributo alla transizione ecologica, ma non servono i divieti. La strada da seguire è quella delle innovazioni e degli investimenti. Il settore agricolo è dalla parte delle soluzioni. La transizione ecologica dovrà comunque essere sostenuta da soluzioni innovative sui diversi comparti, al fine di mantenere la competitività del settore e rispondere alle esigenze messe in evidenza dall’emergenza Covid: garantire l’approvvigionamento di prodotti agricoli, sempre più di qualità e a prezzi contenuti”.

L’Italia è il primo paese produttore di pasta a livello mondiale. Più del 60% della produzione è destinato all’esportazione, ma solo il 60-70% del grano duro utilizzato arriva dalle imprese agricole italiane. Possiamo e dobbiamo fare di più per rafforzare ulteriormente la filiera”. È la dichiarazione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in occasione della “Giornata mondiale della pasta” che si celebra 25 ottobre.
Da tempo la Confagricoltura è impegnata nei contratti di filiera, per aumentare la produzione interna di grano duro e per rispondere alle esigenze delle industrie di trasformazione anche sotto il profilo della qualità”, sottolinea Giansanti. Nei primi sette mesi di quest’anno – secondo i dati provvisori di Istat – le importazioni sono ammontate a poco meno di 1,5 milioni di tonnellate, per un valore di 690 milioni di euro.
Con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – prosegue il presidente di Confagricolturaabbiamo l’occasione irripetibile per far fare alla cerealicoltura italiana un passo in avanti decisivo. Con l’auspicio che l’applicazione nazionale della nuova Pac non penalizzi le imprese agricole professionali, da cui dipende la gran parte dell’offerta nazionale di grano duro”.
A livello congiunturale, i mercati stanno attraversando una fase straordinaria con un livello delle quotazioni per il grano duro (circa 540 euro a tonnellata) che supera del 130% la media dei prezzi registrati negli ultimi cinque anni.
Sull’evoluzione dei mercati – segnala Confagricoltura – pesa la situazione degli stock a livello mondiale che sono sul livello più basso da cinque anni, soprattutto a seguito della contrazione dei raccolti in Canada.
Allo stesso tempo, le nostre imprese – rileva Giansanti – stanno facendo i conti con un forte incremento dei costi di produzione, a partire da quelli direttamente legati all’energia. Per il balzo avanti del prezzo del gas, ad esempio, il prezzo dei fertilizzanti azotati si è triplicato nel giro di un anno”.
Conclude Massimiliano Giansanti: “Nella Giornata mondiale della pasta, proponiamo a tutti i rappresentanti della filiera – dalla produzione della materia prima, all’industria fino alla distribuzione – di sederci attorno ad un tavolo, per concordare il modo migliore per fronteggiare questa situazione eccezionale”.

A conclusione del Consiglio europeo, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha lanciato ieri un messaggio inequivocabile – rileva il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantiper superare in modo strutturale la crisi degli approvvigionamenti e ridurre la dipendenza dell’Unione dalle importazioni, ha evidenziato il premier, le energie rinnovabili sono il punto di arrivo”.
Chi contrasta e frena lo sviluppo delle rinnovabili si oppone di fatto al rispetto, da parte dell’Italia, degli impegni assunti con gli accordi di Parigi sul clima”, sottolinea Giansanti.
Nella transizione ecologica, il settore agricolo è dalla parte delle soluzioni. In dieci anni il costo dell’energia da fotovoltaico si è ridotto del 50%, senza dimenticare, inoltre, l’ulteriore contributo che biogas e biometano sono in grado di assicurare al processo di decarbonizzazione. Con più rinnovabili, oggi il costo delle bollette sarebbe inferiore”.
Di grande rilievo – prosegue Giansanti – l’annuncio fatto dalla Commissione, alla vigilia del Consiglio europeo, relativo alla prossima presentazione di un’iniziativa per ridurre i tempi attualmente necessari (almeno sei anni) per l’autorizzazione di un impianto fotovoltaico”.
Da parte nostra, abbiamo chiesto alla Commissione di accelerare le proposte per valorizzare la funzione ambientale assicurata dai settori agricolo e forestale con il trattenimento al suolo del carbonio”.
Attraverso la fotosintesi – conclude Giansanti – da sole le foreste assorbono ogni anno 40 milioni di tonnellate di CO2, vale a dire, il 10% delle emissioni complessive di gas ad effetto serra”.

In aumento le giacenze

Alla data del 30 settembre 2021 nelle cantine italiane c’erano 36,8 milioni di ettolitri di vino, 8,9 milioni di ettolitri di mosti e 3,4 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione.
Rispetto al 30 settembre 2020, si osserva un valore delle giacenze superiore per tutti i principali prodotti: +3 % per i vini; +21,3% per i mosti e +22,1% per i vini nuovi ancora in fermentazione. Rispetto al 31 luglio 2021, si osserva una riduzione delle giacenze del 12,4% per i vini, mentre, come prevedibile per questo periodo, in forte aumento risultano le giacenze per i mosti e per i vini nuovi ancora in fermentazione. Il report completo al link che segue
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17430

Galoppa l’export 

Secondo le elaborazioni di Ismea e Uiv su dati Istat, nei primi sette mesi dell’anno le spedizioni di vini all’estero sono aumentate del 6% in quantità rispetto allo stesso periodo del 2020,  per una crescita del 15% dei corrispettivi. Nello stesso periodo anche gli invii da Francia e Spagna hanno fatto segnare un forte rimbalzo (rispettivamente +34% e + 11% a valore) dopo le ingenti perdite subite nel 2020 a causa della pandemia.
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