C’è ancora tempo fino al 15 febbraio 2021 per presentare domanda sul nuovo bando dell’Operazione 4.1.3 del PSR “Investimenti per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra di origine agricola“. Sono finanziabili la realizzazione di coperture alle strutture di stoccaggio; l’acquisto di macchine ed attrezzature per la distribuzione a bassa emissività (interratori, rasoterra, sottocotico); la realizzazione di vasche di stoccaggio aggiuntive rispetto alle capacità minime prescritte dalla normativa vigente. Non sono finanziabili separatori solido/liquido, spandiletame e macchine per la movimentazione dei reflui. Con questo bando sono cofinanziabili anche gli interventi necessari al rispetto di norme obbligatorie per le aziende agricole che devono effettuare adeguamenti strutturali a seguito dell’ampliamento 2019/2020 delle ZVN.

Mercoledì 10 febbraio, dalle 14,30 alle 17,30, il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia interverrà in video conferenza al Tavolo per la trasparenza e la partecipazione nucleare organizzato dalla Regione Piemonte con le istituzioni locali, le organizzazioni di categoria e gli organismi tecnici statali, per discutere, insieme al vicepresidente della giunta Fabio Carosso e all’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, sulle ricadute socio-economiche. L’incontro verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Regione Piemonte
https://www.facebook.com/regione.piemonte.official
Resta viva la lotta delle varie categorie agricole che più volte hanno spiegato come l’arrivo del deposito significherebbe la rovina di tutto il comparto“, ha affermato Confagricoltura Piemonte secondo la quale è opportuno guardare altrove: “Non si tratta di una chiusura pregiudiziale, ma oggettiva. Non possiamo pensare di tutelare l’agricoltura di qualità e la memoria del paesaggio trasformando il nostro territorio in area vocata allo smaltimento di scorie nucleari. Il Piemonte già oggi ha 1’84% delle scorie nucleari sul proprio territorio“.

In allegato un articolo su La Stampa del 7 febbraio 2021

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E’ terminato il periodo transitorio che permetteva l’utilizzo di etichette e imballaggi senza l’indicazione dell’origine della carne suina nei prodotti trasformati. La deroga, che era stata concessa fino al 31 gennaio, è invece ancora valida per i prodotti IGP.
Questo significa che i prodotti trasformati a base di carne suina a Indicazione Geografica Protetta possono continuare a non avere in etichetta l’origine della materia prima. Un paradosso – ad avviso di Confagricoltura – che crea confusione nei consumatori e che va contro la chiarezza auspicata anche dalla normativa comunitaria.
Confagricoltura invita tutti gli operatori della filiera, al di là degli obblighi previsti, a indicare l’origine delle materie prime sui prodotti trasformati, valorizzando così le carni nazionali e tutelando gli interessi sia dei produttori nostrani, sia dei consumatori, che chiedono sempre maggiore chiarezza nelle informazioni relative al cibo che comprano.
La trasparenza della comunicazione dà a chi acquista una maggiore consapevolezza e lo aiuta nella scelta del prodotto. Questo rientra in un percorso teso a una corretta alimentazione, basata sulla conoscenza dell’origine delle produzioni e sulle loro caratteristiche organolettiche.
A tale proposito, Confagricoltura ritiene completamente sbagliata e fuori luogo la proposta della UE relativa al “piano di azione per migliorare la salute dei cittadini europei” che prevederebbe di indicare in etichetta l’associazione tra i prodotti trasformati di carne e le cause di insorgenza di patologie tumorali.
Si tratta di un ennesimo e intollerabile attacco al Made in Italy, ai suoi prodotti di alta qualità e alla dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco, che numerosi studi associano semmai a una riduzione della mortalità per tutte le cause.

 

Ieri, giovedì 4 febbraio, l’Autorità di gestione del PSR del Piemonte Paolo Balocco (è anche direttore della Direzione Regionale dell’Agricoltura) ha diffuso una nota relativa alla prosecuzione della programmazione PSR 2014-2020 per quanto riguarda le Misure 10 e 11 – agricoltura integrata e agricoltura biologica.
Con la nota “l’Assessorato Agricoltura e l’Autorità di Gestione del PSR invitano a valutare, con riferimento alle aziende agricole che hanno portato a termine gli impegni assunti, la prosecuzione di questi impegni, pur precisando che tale scelta costituisce per il momento una decisione assolutamente volontaria dell’agricoltore, assunta a proprio rischio”.
In pratica la Regione lascia intendere che il finanziamento delle misure potrebbe essere prorogato, ma non avendo certezza dei finanziamenti “mette le mani avanti”, precisando che la decisione di assoggettarsi agli obblighi derivanti dalle misure agroambientali avviene a totale rischio delle aziende agricole.
Stante questa situazione gli agricoltori devono decidere che cosa fare, tenendo presente che se non rispetteranno fin da subito gli impegni legati alle misure agroambientali (rotazioni colturali, pratiche agronomiche, etc.) non potranno poi fruire dei contributi quando eventualmente si renderanno disponibili; perciò chi vuol continuare a confidare – con ragionevoli aspettative – negli aiuti dovrà proseguire nel mantenimento dei vincoli già assunti.
In allegato la circolare della Regione Piemonte

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Oggi 5 febbraio è la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare. Confagricoltura rileva che negli ultimi anni sta aumentando la consapevolezza degli italiani rispetto alle questioni ambientali e al consumo di cibo. Significativi i dati che emergono oggi dal rapporto ‘Il caso Italia’ del Waste Watcher International Observatory, che pongono l’Italia tra i Paesi più attenti allo spreco alimentare e alle corrette abitudini alimentari durante la pandemia. Secondo la rilevazione, solo in Italia nel 2020 si è sprecato l’11,78% di cibo in meno rispetto all’anno precedente.
Si tratta di un dato incoraggiante – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteche non deve però fare abbassare la guardia su un fenomeno che resta comunque ancora diffuso e non riguarda solo il consumo domestico, ma l’intera filiera agroalimentare, lungo la quale ci sono ancora molte, troppe dispersioni”. Confagricoltura ribadisce il contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo spreco e nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui il nostro Paese si è dotato già da qualche anno. “L’agricoltura da sempre applica i principi dell’economia circolare – aggiunge Allasia – cercando di recuperare attraverso il riutilizzo degli scarti agricoli: il lavoro è ancora lungo e va accompagnato da un cambiamento di abitudini e costumi, su cui anche Confagricoltura sta contribuendo, di cui si iniziano a intravedere i primi segnali”.
Il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro illustra un caso concreto. “Ogni giorno, in base alle elaborazioni del nostro centro studi su dati Istat, in Piemonte per l’alimentazione umana si impiegano 1.105.000 chili di carne, 728.000 di litri di latte e 2.720.000 uova: sprecare anche solo l’1% di questi volumi significa, per esempio, porre fuori dal circuito virtuoso 11.050 chilogrammi di carne, utili a sfamare oltre 44.000 persone, l’equivalente della popolazione della città di Biella. Per questo – spiega Zuccaro – dobbiamo contenere gli sprechi lungo tutto il circuito produttivo a partire dai campi, investendo maggiormente sull’innovazione, sull’agricoltura di precisione, sulla digitalizzazione, sul risparmio energetico e su un utilizzo sempre più attento dell’acqua”.

Gli abitanti del Piemonte ogni giorno consumano:

  • 1.105.000 chilogrammi di carne
  • 804.000 chilogrammi di frutta
  • 774.000 chilogrammi di agrumi
  • 3.674.000 chilogrammi di pomodori freschi e conservati
  • 728.000 litri di latte
  • 2.720.000 uova

 

(Elaborazioni Confagricoltura Piemonte su dati Istat)