Il Ministero della Salute, con una nota del 18/04/2024, n. prot. 0016505, informa che dal 28 marzo 2024 è disponibile sul portale www.impresainungiorno.gov.it la maschera elettronica per la comunicazione al Ministero stesso dell’adesione al sistema di etichettatura NutrInform Battery (il sistema di etichettatura nutrizionale fronte pacco italiano) in conformità alle disposizioni del regolamento UE n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori ed al Decreto del 19 Novembre 2020 che ha introdotto il NutrInform Battery.
La maschera consente di fornire i dati relativi alle aziende che aderiscono e alle referenze che riporteranno il logo Nutrinform Battery

In allegato la nota del Ministero e il Decreto del 19 novembre 2020

Nota per pubblicazione maschera NutrInform_N. Prot. 0016505 del 18.04.2024

Decreto 19 nov 2020 (Min sviluppo economico)_Nutrinform presentazione e condizioni uso_Reg 1169_2011 art 35

 

Confagricoltura esprime un giudizio più che positivo sulle misure varate dal Governo, sostenute in particolare dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, con il primo modulo delle modifiche all’IRPEF contenente le norme che riguardano la tassazione agricola.
Si apprezza particolarmente l’intervento relativo alla riconduzione ai redditi agricoli dei proventi che possono ricavarsi dalla cessione di beni materiali e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalla tutela dell’ambiente, come i certificati di crediti di carbonio per la cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche dell’agricoltura rigenerativa.
Per Confagricoltura è importante il riconoscimento del principio della riconduzione al sistema della tassazione agricola di attività collegate comunque allo svolgimento di cicli biologici di carattere animale o vegetale, che possono concorrere al raggiungimento degli obiettivi della transizione green nell’ottica della sostenibilità ambientale.
Bene anche il principio dell’adeguamento delle norme fiscali del TUIR a quelle dell’art. 2135 c.c. per tutte le forme di esercizio delle attività agricole, attraverso lo svolgimento di un ciclo biologico, anche con sistemi evoluti di coltivazione di vegetali in ambienti chiusi (vertical farming), di colture idroponiche, aeroponiche, etc., entro determinati limiti.
Un modo sicuramente importante, ad avviso di Confagricoltura, per cogliere gli sviluppi delle moderne tecnologie di coltivazione in ambienti controllati in grado di ridurre, tra l’altro, il consumo di acqua e di sottrarre determinate produzioni di carattere vegetale agli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Dopo la prolungata sospensione dovuta alla pandemia e all’invasione dell’Ucraina, era scontato il ripristino della “governance” europea sull’andamento e sull’evoluzione dei conti pubblici negli Stati membri. Va inoltre sottolineato che, grazie anche al lavoro svolto dal governo, il nuovo Patto è migliore di quello precedente. I margini di flessibilità sono più ampi e più aderenti alla realtà”. Lo dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, a proposito del via libera definitivo al nuovo Patto di stabilità e crescita.
È chiaro che il rispetto delle nuove regole comporterà delle necessarie correzioni ai fini della stesura della legge di bilancio per l’anno prossimo – prosegue Giansanti – anche perché va messa in preventivo, a metà giugno, una procedura d’infrazione per deficit”.
Assicuriamo fin d’ora la massima collaborazione al Governo – spiega il presidente della Confederazione – per le decisioni che dovranno essere assunte nell’ottica del sostegno ai redditi più bassi, della salvaguardia del ciclo economico e per la competitività delle imprese. Al riguardo, presenteremo un apposito pacchetto di proposte”.
Abbiamo un nuovo Patto di stabilità dei conti pubblici – aggiunge – ma intanto resta grave la carenza di strumenti comuni in grado di arrestare la progressiva marginalizzazione del sistema economico della UE, per via di investimenti inadeguati e conseguente taglio della produttività a causa del nuovo quadro europeo. Senza risorse finanziarie adeguate e incentivi pubblici agli investimenti per le innovazioni, anche l’autonomia alimentare della Ue è a rischio”, rimarca il presidente di Confagricoltura.
Il futuro dell’Unione Europea dipende dalle decisioni che saranno assunte, in particolare, sul debito comune per gli investimenti e sul mercato unico dei capitali. Il nuovo Patto di stabilità assolutamente non basta, con un bilancio dell’Unione fermo all’1% del PIL degli Stati membri”, conclude Giansanti.

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 14 aprile il Decreto 23 febbraio 2024 che disciplina le misure tese a favorire il ricambio generazionale in agricoltura ed ampliare le aziende agricole esistenti condotte da giovani o donne. La misura, gestita dall’ISMEA attraverso lo strumento “Più Impresa”, è dedicata ai giovani e alle donne che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola; o che sono già attivi in agricoltura ed intendono ampliare la propria impresa, migliorandone la competitività con un piano di investimenti fino ad 1,5 milioni di euro.

Più nel dettaglio, le misure:

1) sono rivolte a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, ovvero da donne, con i seguenti requisiti:
2) subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; in caso di società la maggioranza delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
3) ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

I progetti finanziabili:

1) non possono prevedere investimenti superiori ad euro 1.500.000 (IVA esclusa);
2) consistono in mutui agevolati, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili, di durata fino a 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al sessanta per cento della spesa ammissibile;
3) nonché in contributi a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili.

Tali progetti devono perseguire uno dei seguenti obiettivi:

1) miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola. mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione;
2) miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali;
3) realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione della agricoltura;
4) contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici;
5) contributo alla bioeconomia circolare sostenibile e promozione dello sviluppo sostenibile e di un’efficiente gestione delle risorse naturali (acqua, suolo, aria);
6) contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità.

I progetti non possono essere avviati prima della data di presentazione della domanda per la concessione delle agevolazioni.

Garanzie:

L’impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al cento per cento del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo agevolato concesso dall’ISMEA. Sono ammissibili:

1) ipoteca di primo grado su beni oggetto di finanziamento, oppure su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi; in alternativa o in aggiunta all’ipoteca
2) fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

I soggetti beneficiari devono obbligarsi a stipulare idonee polizze assicurative a favore dell’ISMEA sui beni oggetto di finanziamento, secondo le modalità ed i terreni stabiliti nel contratto di muto agevolato.

Da ultimo, si fa presente che la piena operatività della misura di cui in oggetto è subordinata alla adozione delle istruzioni applicative dell’ISMEA, che definisce i criteri, le modalità di presentazione delle domande, le procedure di concessione e di liquidazione ed i limiti relativi agli interventi di cui al presente decreto.

In allegato il Decreto

DM 23 febbraio 2024 – GU 12 aprile 2024

L’epidemia di peste suina africana compare nel nord Italia, a Vada in provincia di Alessandria il 6 gennaio del 2022. Questa malattia ha dimostrato di non avere né confini né bandiera, diffondendosi in diversi territori in cui l’allevamento di suini è parte fondante dell’economia. Al commissario straordinario, nell’incontro di oggi, gli allevatori hanno ribadito che il comparto è in sofferenza e hanno chiesto misure pragmatiche e attuate uniformemente

Confagricoltura Piemonte ha organizzato ieri pomeriggio un incontro con il Commissario straordinario alla PSA, Vincenzo Caputo, ad  Alessandria, la prima provincia in cui è comparsa la malattia nel 2022, è stata teatro di confronto tra gli allevatori associati a diverse Unioni provinciali del nord-centro (Alessandria, Piacenza, Pavia, Reggio Emilia), i veterinari, le Istituzioni rappresentate dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa e i presidenti delle ATC.
A moderare gli interventi, il rappresentante nazionale della filiera suinicola, Rudy Milani che al termine dell’evento ha così commentato: “Ringraziamo il dott. Caputo per la disponibilità ad incontrarci, a illustrarci lo stato dell’arte e, soprattutto, per aver accettato di dialogare con i produttori della filiera suinicola, ormai all’esasperazione per la situazione in cui versano. La preoccupazione di veder chiudere l’attività imprenditoriale di una vita ormai è accompagnata dalla rabbia, nata dal fatto che i settori della trasformazione sono rimasti finora estranei, sottovalutando il problema la mancanza della materia prima. Ora, che la filiera si sente in toto minacciata, si fanno avanti chiedendo interventi massivi da noi sollecitati già da molto tempo”.
La superficie interessata all’epidemia da Psa è aumentata di almeno quattro volte rispetto all’area inizialmente identificata, raggiungendo il cuore della filiera di produzione e trasformazione: Parma. Diversi paesi extra UE (Cina, il Giappone, Taiwan, Cuba, Messico, Thailandia, Uruguay), già dal gennaio 2022, hanno bloccato in toto o in parte (Brasile, Argentina, Perù, Serbia) le importazioni di prodotti a base di carne suina. Il rischio oggi è che altre realtà internazionali blocchino il mercato italiano, mettendo in ginocchio imprese, lavoratori e famiglie intere.
Confagricoltura si è fatta fin da subito portavoce del timore e delle richieste dei produttori, cercando di salvaguardare il Made In Italy che ci distingue in campo alimentare. Torniamo a chiedere oggi interventi decisivi, operatività concreta, la creazione dei distretti suinicoli di cui ci ha parlato il commissario, con aree di vuoto sanitario superiori ai 15 km e l’applicazione fedele del Decreto di settembre 2023, utilizzando ogni metodo a disposizione delle aree coinvolte. Non dimentichiamo che le Regioni devono farsi parte attiva erogando ristori, necessari per aumentare la biosicurezza delle aziende e tutelare le economie locali“, ha evidenziato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte.
In chiusura, Gianna Parmigiani, membro di Giunta di Confagricoltura, ha rimarcato l’importanza di calendarizzare incontri divulgativi per evitare allarmismi tra i consumatori: la patologia che colpisce gli ungulati, infatti, non è trasmissibile all’uomo e i prodotti commercializzati sono rigorosamente sicuri.

 

Alcune immagini dell’incontro