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Con il Decreto 4 luglio 2022, pubblicato il 30 agosto scorso, il MIPAAF ha istituito un fondo per sostenere le eccellenze gastronomiche e agroalimentari italiane che, nel complesso, stanzia 56 milioni di euro, di cui 25 milioni per il 2022 e 31 milioni per il 2023.
Le imprese che beneficeranno dei sostegni, erogati nella forma del de minimis ordinario, sono quelle della ristorazione, della pasticceria e della gelateria purché siano iscritte come attive al registro delle imprese da almeno 10 anni o in alternativa abbiano comprato, nei dodici mesi antecedenti la pubblicazione del decreto, prodotti DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e biologici per almeno il 25% del totale delle forniture alimentari acquistate.
I costi ammissibili riguardano l’acquisizione di beni strumentali e macchinari nuovi, funzionali all’attività svolta dall’impresa.
Il contributo concedibile non deve essere superiore al 70% delle spese e non può superare i 30 mila euro.
Tuttavia, il decreto ministeriale, nell’ambito della ristorazione, circoscrive gli incentivi ai soli ristoranti tradizionali ovvero alle imprese con codice ATECO 56.10.11, escludendo di fatto le aziende che somministrano cibi e bevande in connessione con l’attività agricola, comunemente conosciute come agriturismi.
Confagricoltura, rilevata questa incomprensibile limitazione, è intervenuta presso il MIPAAF affinché, nelle more della definizione delle procedure di accesso a queste provvidenze pubbliche, i benefici vengano estesi anche alle aziende agrituristiche con codice ATECO 56.10.12.

Quest’estate gli agriturismi italiani fanno il pieno grazie a un mix vincente: la riscoperta, in seguito alla pandemia, della ruralità e soprattutto delle vacanze di prossimità, insieme al forte ritorno degli stranieri. Moltissime le strutture già al completo. Premiate le imprese che oltre alla piscina, la prima colazione e la ristorazione organizzano attività, come trekking, passeggiate a cavallo, ciclobike o esperienze enogastronomiche, come lezioni di cucina e degustazioni.
Gli italiani – afferma Augusto Congionti, presidente Agrituristnon hanno rinunciato alle vacanze e, facendo molta attenzione al portafoglio, hanno scelto il contatto con la natura e la bellezza delle campagne. Secondo l’Enit ben un italiano su cinque ha optato per la vacanza outdoor. Complici anche gli scioperi aerei, gli stranieri hanno scelto l’automobile per spostarsi. Così oltre a scoprire durante il percorso quella che, a torto, viene definita l’Italia minore, è cresciuto l’apprezzamento per l’Italia rurale, tanto che il 10% degli agriturismi comincia ad avere già prenotazioni per l’estate 2023“.
Per Agriturist viene assolutamente confermata ed è addirittura destinata a crescere la tendenza dello scorso anno, verso ricavi finalmente stabili, se non in crescita, rispetto all’anno precedente (nel 2021 in media + 30%). E’ anche destinata ad aumentare ancora, in percentuale, la quota di mercato sull’intero settore turistico sia per quanto riguarda gli ospiti, sia per i pernottamenti (lo scorso anno era rispettivamente + 1% e +1,2%). Si prevede, infine, una crescita dei turisti esteri, rispetto allo scorso anno, in media del 15%, con punte anche del 35% grazie al ritorno degli americani e all’arrivo massiccio di turisti d’Oltralpe, dal Benelux e Nord Europa.
Certamente – sottolinea l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura – molto dipenderà dagli imprenditori e dalla loro capacità d’innovarsi, così come dalle Istituzioni e dal saper valorizzare, anche con l’utilizzo virtuoso dei fondi del PNRR, l’Italia agricola.
Viviamo – conclude Congionti – una situazione decisamente paradossale: sia il Covid, sia la situazione d’incertezza hanno lanciato la vacanza agrituristica, quasi meglio di una campagna pubblicitaria ad hoc. La tipicità, l’ambiente, la salute, le attività all’aria aperta, la scoperta di territori non lontani, insieme alla possibilità di soluzioni abitative autonome, grandi spazi, luoghi poco frequentati, che garantiscono il distanziamento sociale hanno rafforzato l’appeal delle nostre strutture. La possibilità di vivere con chi produce eccellenze da gustare, insieme allo stretto contatto con la natura che permette di rigenerare corpo e mente, hanno fatto il resto”.

Entro il 30 marzo prossimo è possibile presentare domanda di contributo per i sostegni al settore turistico, comprese le attività agrituristiche.
Le incentivazioni si compongono di due elementi: il credito di imposta e il contributo a fondo perduto.
Il credito d’imposta è fino all’80% delle spese ammissibili, utilizzabile solo in compensazione dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati, e comunque entro il 31 dicembre 2025.
Il contributo a fondo perduto è previsto fino al 50% delle spese ammissibili, per un importo massimo di 40.000 euro. Il contributo viene erogato con bonifico bancario in un’unica soluzione, a conclusione degli interventi. È tuttavia possibile ottenere un anticipo fino al 30% dell’importo totale.
In alcuni casi il contributo a fondo perduto può essere aumentato. Per esempio è incrementato fino a ulteriori 30.000 euro se almeno il 15% delle spese sono destinate alla digitalizzazione e innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica. Il credito d’imposta e il contributo a fondo perduto sono cumulabili, a patto che non venga superato il limite di spesa ammissibile per gli interventi.
Gli incentivi sono concessi a ciascuna impresa in conformità alla misura 4.2 M1C3 del PNRR e nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dagli aiuti “de minimis”.
Il credito di imposta è ammissibile per gli interventi realizzati dal 7 novembre 2021 fino al 31 dicembre 2024 e per interventi realizzati dopo il primo febbraio 2020 e non ancora conclusi al 7 novembre 2021.
Il contributo a fondo perduto è concesso agli interventi realizzati dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024.
La parte di investimenti ammissibili non completamente coperta dal credito d’imposta e dal contributo a fondo perduto può fruire di un ulteriore finanziamento a tasso agevolato a condizione che almeno il 50% della spesa sia dedicata a riqualificazione e efficientamento energetico.

Gli interventi ammissibili alle agevolazioni sono:

a) miglioramento dell’efficienza energetica;
b) riqualificazione antisismica;
c) eliminazione delle barriere architettoniche;
d) manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione; edilizia, installazione di manufatti e prefabbricati, funzionali alla realizzazione di interventi di incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica e agli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
e) realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali) e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali;
f) digitalizzazione

All’atto della presentazione della domanda occorre allegare anche il documento di asseverazione firmato da un tecnico abilitato iscritto al relativo Albo professionale. L’asseverazione tecnica è un’attestazione firmata da un tecnico abilitato in cui si afferma che a fronte dell’intervento realizzato / da realizzare i costi sono in linea col mercato e che le date di inizio e fine lavori siano coerenti con gli interventi previsti dal programma di investimento.
La domanda va presentata esclusivamente in forma on line tramite accesso con Spid, Cie e Cns.

Ai seguenti link troverete il comunicato stampa, l’applicativo per presentare le domande che scadono il prossimo 30 marzo 2022 alle ore 17, la normativa di riferimento e le Faq.

https://www.invitalia.it/chi-siamo/area-media/notizie-e-comunicati-stampa/turismo-dal-28-febbraio-gli-incentivi-per-la-riqualificazione-delle-strutture

https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/incentivi-imprese-turistiche-ifit/presenta-la-domanda

 

L’agevolazione, sebbene fruibile anche da parte degli operatori agrituristici, risulta da questi ultimi di difficile o almeno incerta applicazione stante la numerosissima platea dei possibili beneficiari.
Inoltre prima della presentazione delle domande è necessario acquisire già ampia documentazione (scheda progetto, computo, permessi, asseverazione tecnici abilitati su coerenza costi e tempistica di realizzazione ecc.) che comporta anticipazione di somme ed esborsi che implicano attente valutazioni sulla perfetta rispondenza del progetto alle caratteristiche del PNRR e delle linee guida del contributo.
I nostri uffici, per le caratteristiche sopra esposte delle domande nonché l’alta probabilità di non accedere ad alcun contributo, non gestiranno questa forma di contributi.

 

Novità per i gestori delle strutture agrituristiche con camere riguardo la trasmissione dei dati degli ospiti al portale Alloggiati Web. A seguito di emanazione di apposito decreto ministeriale, sono state integrate le disposizioni concernenti la comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza dell’arrivo di persone alloggiate in strutture ricettive. L’emanazione del predetto decreto comporta sostanzialmente due modifiche:

– Comunicazione entro 6 ore per soggiorni inferiori alle 24 ore

Il primo cambiamento è proprio quello di specificare molto chiaramente il tempo che un gestore di una struttura ricettiva ha a disposizione per effettuare la comunicazione delle schedine alloggiati nel caso in cui il soggiorno abbia durata inferiore alle 24 ore. Come si evince dal decreto, il limite massimo è 6 ore per registrare gli ospiti che soggiornano meno di 24 ore.

– Modifica del portale “Alloggiati web”

Come noto gli operatori che offrono ospitalità sono obbligati per legge a comunicare i dati degli ospiti alla Polizia, senza distinzioni tra proprietari di case di vacanza, agriturismi, pensioni, Bed & Breakfast, etc.
Chi gestisce le attività ricettive può trasmettere i dati dei soggetti alloggiati anche con smartphone o un tablet. I dati dei soggetti continueranno a essere conservati per 5 anni, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa più recente, a tutela della privacy. In particolare, la nuova versione del sistema “alloggiati web” prevede i seguenti principali adeguamenti:

1) modalità di accesso basata su autenticazione a due fattori (credenziali, one time password);
2) modalità di trasmissione dati attraverso l’utilizzo di sistemi di cooperazione applicativa (Web Service) per consentire la trasmissione diretta dei dati degli alloggiati dai “sistemi gestionali” delle strutture ricettive al sistema “alloggiati Web”;
3) rafforzati criteri di sicurezza;
4) possibilità di utilizzo del servizio tramite dispositivi mobili;
5) nuove funzionalità di supporto tecnico per le strutture ricettive.

Le strutture ricettive potranno in autonomia continuare ad utilizzare le attuali credenziali di accesso fino alla naturale scadenza del certificato digitale, ovvero passare alla nuova modalità di autenticazione al Servizio. Tutte le utenze già censite nel portale alloggiati che utilizzano il certificato digitale, entro la data di scadenza, dovranno migrare in autonomia al nuovo sistema di identificazione.
Si segnala, inoltre, che per gli utenti è disponibile sul portale alloggiati, Sezione Supporto, la nuova guida al servizio alloggiati web che illustrata la procedura da attuare per poter effettuare la migrazione in autonomia senza l’intervento della Questura competente avendo come unica condizione obbligatoria la conoscenza delle proprie credenziali di accesso e la corretta importazione del certificato su un proprio browser.

Natale bene, ma Capodanno e l’Epifania sono stati segnati da disdette a pioggia. La paura e la diffusione della variante Omicron hanno colpito duramente, dopo Santo Stefano, le vacanze in campagna, azzerando del tutto la voglia di socialità e di riprendere una vita normale. Nonostante fosse stata già considerata l’assenza di ospiti stranieri, le premesse erano decisamente buone con molte strutture al completo fino dopo Capodanno. In soli due giorni la situazione si è ribaltata e molti agriturismi, affogati dagli annullamenti delle prenotazioni, hanno deciso di chiudere per l’ultimo dell’anno”. Lo ha affermato Augusto Congionti, presidente di Agriturist facendo un bilancio sulle presenze negli agriturismi durante le Festività.
La situazione – ha concluso Congionti – continua ad essere difficile e la ripartenza per gli operatori agrituristici non deve rappresentare né una strada sempre in salita né, tanto meno, un miraggio. Occorre predisporre una concreta strategia turistica per il Paese, capace di agevolare il ritorno degli ospiti internazionali, con un tavolo di consultazione stabile tra tutti gli attori della filiera. E che le Istituzioni considerino l’importanza del settore turistico, all’interno del quale l’agriturismo è una componente fondamentale per l’economia e il futuro dell’Italia”.