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Il presidente Giansanti e il direttore generale Caponi in visita ieri a Euroflora hanno incontrato le imprese nello stand confederale

Qui a Euroflora l’Italia esalta la sua capacità progettuale e produttiva, fatta di tecnologia, ricerca applicata e innovazione. Questo in un momento particolare a livello globale, in cui gli scambi internazionali sono fortemente influenzati dalle politiche americane relative ai dazi e alle barriere non tariffarie che molto incidono sui nostri prodotti agricoli e per i quali chiediamo reciprocità”. Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, ieri in visita ufficiale, insieme al direttore generale Roberto Caponi, ad Euroflora, la manifestazione internazionale in corso a Genova e dedicata al florovivaismo, dove l’Organizzazione è presente con un ampio spazio che ospita incontri, convegni e attività didattiche a cura della Liguria. Un’occasione che va oltre il comparto e abbraccia i grandi temi dell’agricoltura: i mercati, il ricambio generazionale, il cambiamento climatico. Focus approfonditi con enti e istituzioni. Gli operatori dicono che nel 2050 sul territorio nazionale ci sarà lo stesso clima presente oggi a Marrakech. Questo significa tropicalizzazione, innalzamento delle temperature, siccità e, parallelamente, fenomeni alluvionali più frequenti. Di qui la necessità di trovare soluzioni innovative per mantenere il patrimonio verde, renderlo più resistente per permettere a tutti di continuare a beneficiarne.
Il settore florovivaistico italiano vale 3,14 miliardi di euro, che rappresentano il 4,7% del valore della produzione agricola totale. L’Italia è il terzo principale Paese produttore della UE dopo Paesi Bassi e Spagna. L’export è di circa 1,2 miliardi (pari all’1,4% dell’export agroalimentare totale), con Francia, Paesi Bassi e Germania i principali mercati di sbocco.
La qualità delle nostre produzioni è apprezzata in tutto il mondo”, aggiunge il presidente della Federazione Nazionale Florovivaismo Luca De Michelis.Gli Stati Uniti, benché non siano il nostro primo mercato, rappresentano una piazza importante per il comparto delle fronde. I dazi colpirebbero questo settore, che sta ancora patendo da anni la mancanza del mercato russo. L’Italia vanta tuttavia una tradizione secolare nel campo dell’ibridazione, che nel tempo ha portato a nuove varietà oggi presenti nel mondo. Ad esempio, la maggior parte delle rose coltivate in Centro America sono di ibridazione italiana; così anche per i garofani e gli anemoni. Per i ranuncoli abbiamo individuato cloni che, dall’Italia, sono entrati sul mercato con una nuova varietà nata proprio qui in Liguria”.

L’Italia è il terzo produttore di fiori e piante dell’Unione europea, dopo Paesi Bassi e Spagna. Il florovivaismo – che rappresenta il 5% della produzione agricola nazionale – è in buona salute e, secondo le prime stime del 2024, risulta in crescita sia nei volumi (+1%) che nel valore complessivo (+3,5%), raggiungendo lo scorso anno un valore di 3,25 miliardi di euro, con un incremento percentuale di 3,5 volte quello della UE-27.
In generale, secondo i dati dell’ultimo Censimento, diminuisce il numero delle aziende e cresce la loro superficie media, in linea con quanto sta accadendo in ambito agricolo. Anche quest’anno Confagricoltura, in occasione del My Plant&Garden, importante fiera di settore in corso a Milano, ribadisce il suo impegno a favore di un comparto che può raggiungere nuovi traguardi se sostenuto con interventi mirati volti all’eliminazione dei vincoli che oggi ne limitano l’espansione.
Confagricoltura, attraverso un’interlocuzione costante, ha contribuito alla definizione della Legge Delega al Governo in materia di florovivaismo che stabilisce i criteri per tracciare un quadro normativo organico sui vari aspetti che caratterizzano la filiera, dalla coltivazione alla commercializzazione, passando per la costruzione di una cultura condivisa del verde. Il settore rappresenta un vanto italiano nel mondo e c’è margine per uno sviluppo ulteriore. È tempo di intervenire con misure concrete e incisive a sostegno delle imprese che necessitano di strumenti adeguati per restare competitive, potenziando produttività e sostenibilità”, ha dichiarato Luca De Michelis, presidente FNP Florovivaistica di Confagricoltura.
Nella giornata di ieri, in Fiera, la Confederazione, insieme ad Assoverde (Associazione Italiana Costruttori del Verde) e Kèpos (l’Associazione creata da Assoverde e Confagricoltura per promuovere il comparto anche attraverso il “Libro Bianco del Verde”), ha organizzato un convegno sulle sfide del settore. In tale ambito, sono intervenuti anche Giacomo Brusa, vicepresidente Confagricoltura Lombardia, Massimo Mattavelli, presidente Florovivaisti Confagricoltura Lombardia e Marta Fiordalisi, Produzioni ortofrutticole e florovivaistiche di Confagricoltura. Dal confronto sono emerse le seguenti priorità:

– migliorare il “bonus verde”, innalzando l’importo massimo ammissibile e l’aliquota di compensazione e riducendo l’arco temporale del credito di imposta;

– prevedere una linea di finanziamento a livello europeo per promuovere la cultura del verde nelle scuole;

– rafforzare i controlli sulle merci in ingresso ed eliminare le barriere commerciali;

– favorire gli investimenti nella ricerca, in particolare indirizzati allo sviluppo delle NGT – nuove tecniche genomiche – per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e le fitopatie;

– promuovere investimenti per potenziare la rete idrica.

Inoltre, Confagricoltura ha ribadito la necessità di tener conto al più presto del nuovo quadro normativo comunitario sugli imballaggi – Regolamento europeo sul tema (2025/40) noto come PPWR – che considera i vasi per fiori e piante come mezzi di produzione e non imballaggi.
Contestualmente, continuano le sinergie su diversi fronti. Si cita a questo proposito il Libro Bianco del Verde, un progetto promosso da Confagricoltura e Assoverde, ampliato con l’istituzione di Kèpos Aps, per richiamare l’attenzione delle istituzioni e della collettività sull’importanza del settore florovivaistico e sulla rilevanza del verde nel miglioramento della qualità della vita, del clima, della salute e del benessere psicofisico dell’individuo.

Confagricoltura Liguria e Confagricoltura nazionale hanno organizzato per mercoledì 27 novembre alle 16 un webinar dal titolo “La nuova Legge delega del florovivaismo italiano: quali scenari e quali opportunità?” L’evento, rivolto in modo particolare alle aziende associate, sarà l’occasione per fare il punto sulle novità previste dalla nuova Legge delega, che contribuisce a definire un quadro normativo organico sui vari aspetti che caratterizzano la filiera florovivaistica; un focus particolare sarà dedicato anche alle attività forestali ed alle prospettive che si aprono con i decreti delegati della legge, che Confagricoltura auspica vengano definiti quanto prima, affinché si arrivi ad un inquadramento solido e strutturato del settore, che finora è mancato, nell’interesse delle imprese florovivaistiche nazionali. All’appuntamento, che sarà un momento di approfondimento informativo e sindacale, interverranno il direttore generale di Confagricoltura Annamaria Barrile, il presidente della FNP Florovivaismo della Confederazione, nonché presidente di Confagricoltura Liguria, Luca De Michelis, il direttore Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari confederale, Vincenzo Lenucci, Marta Fiordalisi della direzione Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari di Confagricoltura, Silvia Piconcelli, della direzione confederale Sviluppo sostenibile e Innovazione, Alessandra Ausanio della direzione Relazioni con il Parlamento ed il direttore di Confagricoltura Liguria, Andrea Sampietro. In allegato la locandina del webinar e di seguito il link per: https://tinyurl.com/2yazrt9e

All.1 – Locandina webinar legge delega florovivaismo (1)

Sulla GU n. 164 del 15 luglio scorso è stata pubblicata la legge 4 luglio 2024 n. 102 che delega il Governo a definire, tramite uno o più decreti legislativi da adottare entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge delega in commento, un quadro normativo organico sui vari aspetti che caratterizzano la filiera florovivaistica.

Il Governo, nell’esercizio della delega, dovrà attenersi ai principi e criteri direttivi definiti dall’art. 2, tra cui si evidenziano le azioni tese a:

• disciplinare l’articolazione della filiera florovivaistica comprendendo sia le attività agricole sia le attività di supporto alla produzione, quali quelle di tipo industriale e di servizio;
• definire l’attività agricola florovivaistica in coerenza con le disposizioni dell’articolo 2135 del Codice civile e del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, nonché prevedere l’applicazione dei contratti di coltivazione ai diversi comparti del settore;
• prevedere un coordinamento nazionale che fornisca misure di indirizzo al settore, anche mediante l’istituzione di un ufficio per la filiera del florovivaismo, presso il Masaf al fine di
garantire l’efficace gestione del settore e la valorizzazione delle attività, tenendo conto delle peculiarità delle produzioni floricole e di quelle vivaistiche all’interno delle misure di indirizzo del settore;
• prevedere l’elaborazione, con periodicità quinquennale, di un Piano nazionale del settore florovivaistico, quale strumento programmatico e strategico che tenga conto delle peculiarità delle produzioni floricole e di quelle vivaistiche;
• predisporre un sistema di rilevazione annuale dei dati statistici del settore del florovivaismo, comprendente la rilevazione della specie e della quantità di prodotto coltivato e dei relativi prezzi;
• qualificare come centri per il giardinaggio le imprese agricole di cui all’articolo 2135 del Codice civile che operano nel settore specializzato del giardinaggio e del florovivaismo e che forniscono beni e servizi connessi all’attività agricola e definire la loro collocazione all’interno della filiera florovivaistica;
• favorire l’aggregazione tra produttori attraverso la semplificazione delle procedure volte alla costituzione di organizzazioni di produttori del settore florovivaistico;
• disciplinare, in coerenza con quanto previsto dal decreto legislativo 10 novembre 2003, n. 386, e dai relativi decreti attuativi, le condizioni per la produzione di materiali forestali di moltiplicazione, prevedendo che la germinazione e la certificazione degli stessi materiali di moltiplicazione, nel rispetto delle disposizioni del medesimo decreto legislativo n. 386 del
2003, siano realizzate dagli organismi ufficiali competenti e che la successiva coltivazione dei predetti materiali possa essere svolta nei vivai di proprietà privata, allo scopo di sostenere le attività di rimboschimento, ricostituzione forestale e restauro e di forestazione urbana nonché di perseguire gli altri fini d’interesse forestale.
Si ricorda che Confagricoltura è intervenuta sin dal varo dello schema di DDL ed ha costantemente monitorato i lavori parlamentari intervenendo su diversi temi dalla richiesta di inserimento dei riferimenti all’articolo 2135 del Codice Civile nell’inquadramento delle attività del florovivaismo, alla distinzione tra produzioni floricole e vivaistiche anche nella programmazione degli interventi di politica settoriale, sino all’istituzione di un sistema statistico che consenta di avere a disposizione dati aggiornati e dettagliati per valutare in maniera approfondita l’andamento del settore e definire le necessarie politiche di supporto.
Il Governo, come sopra accennato, avrà ora a disposizione due anni, dall’entrata in vigore della legge, per adottare uno o più decreti legislativi finalizzati a costituire un quadro normativo organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione ed incremento della qualità e dell’utilizzo dei prodotti del settore e della filiera florovivaistica. Confagricoltura ha già manifestato al Governo la sua disponibilità a collaborare attivamente ai lavori di definizione del/dei decreto/i delegato/i affinché si arrivi ad un inquadramento solido e strutturato del settore, che finora è mancato, nell’interesse delle imprese florovivaistiche nazionali.

Confagricoltura apprende con soddisfazione dell’approvazione definitiva del disegno di legge delega al Governo per definire un quadro normativo organico sui vari aspetti che caratterizzano la filiera florovivaistica. La misura è particolarmente apprezzabile per i riferimenti all’articolo 2135 del Codice Civile nell’inquadramento delle attività del florovivaismo cui fa riferimento la legge. Pure apprezzabile è la distinzione tra le produzioni floricole e quelle vivaistiche anche nella programmazione degli interventi di politica settoriale. Obiettivi che Confagricoltura ha sostenuto sin dal varo dello schema di ddl.
Positivo – aggiunge il presidente della FNP Florovivaismo di Confagricoltura Luca De Michelisè anche il riferimento all’istituzione di un sistema statistico che consenta di avere a disposizione dati aggiornati e dettagliati per valutare in maniera approfondita l’andamento del settore”.
Confagricoltura ora auspica che si passi quanto prima alla definizione dei decreti delegati, per i quali si dichiara disponibile a collaborare affinché si arrivi a un inquadramento solido e strutturato del settore, che finora è mancato, nell’interesse delle imprese florovivaistiche nazionali. L’urgenza deriva dal fatto che i dati della congiuntura non sono del tutto positivi: il comparto, con un valore della produzione di oltre 3 miliardi di euro e un export di 1,2 miliardi, ha archiviato il 2023 con un calo del 2% della produzione in volume a livello europeo e quasi del 4% a livello nazionale.
La flessione – conclude De Michelis – è stata compensata da un aumento dei prezzi che ha consentito di mantenere stabile il valore delle produzioni; tuttavia, occorre un’azione più decisa per consolidare il potenziale produttivo nazionale, favorire l’incremento dei consumi e sbocchi di mercato sui Paesi esteri delle nostre produzioni, caratterizzate da elevata qualità e sostenibilità”.

In allegato la tabella con i dati del comparto

tabella dati florovivaismo