Quanto alle misure di sostegno finanziario alle imprese, la legge ha:
– rifinanziato con 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 il fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali previsto nell’ambito della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne (art. 65-ter della legge 27 dicembre 2017, n. 205) al fine di realizzare interventi di sostegno alle popolazioni residenti nei comuni svantaggiati. Tra tali interventi è anche espressamente citata la “concessione di contributi per l’avvio delle attività commerciali, artigianali e agricole”;
– in tema di esportazioni e internazionalizzazione, si incrementa il cap.2515/MISE di 5 milioni di euro per il 2020 al fine di sviluppare, in stretto collegamento con le comunità di affari residenti all’estero e nei limiti delle risorse disponibili, i servizi di informazione, l’export management e la promozione di contatti commerciali per le PMI, anche attraverso piattaforme digitali, da parte delle Camere di commercio italiane all’estero (art.48, c.3-bis, introdotto nel corso dell’esame in sede referente);
– si consente alle imprese colpite dall’emergenza Covid-19 di richiedere, a determinate condizioni, di poter beneficiare, in relazione ai finanziamenti agevolati loro concessi a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca, di cui all’articolo 1, comma 354, della L. n. 311/2004, e in relazione ai finanziamenti bancari associati, della rinegoziazione del piano di ammortamento sia del finanziamento agevolato del Fondo rotativo, sia di quello bancario associato, sino alla durata massima complessiva di 25 anni (art.52-bis);
– si prevede la definizione dei codici ATECO per le attività del commercio, della ristorazione e delle strutture ricettive nelle aree ad alta densità turistica (art. 182, comma 2- duodecies); comma 3-bis);
– si prevede l’estensione delle misure agevolative disposte in favore delle microimprese e delle piccole e medie imprese dall’articolo 56 del D.L. n. 18/2020 (L. n. 27/2020) anche ai finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato e concessi alle imprese a seguito degli eventi sismici del 2012 e del 2016 per il pagamento di tributi, contributi e premi già sospesi o ancora da versare alla data di entrata in vigore della rispettiva disciplina agevolativa (art. 26-ter);
– l’istituzione di un Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2021, volto a compensare parzialmente i costi sostenuti dagli esercenti per le commissioni fino al 31 dicembre 2020 sui pagamenti con carte di credito o di debito (art. 30-bis);
– l’eliminazione del limite massimo alla concessione di altre forme di finanziamento da parte dei confidi iscritti all’albo di cui all’articolo 106 del TUB (art. 31-bis);
– il posticipo ai bilanci relativi al 2021 dell’obbligo per le società a responsabilità̀ limitata e per le società cooperative di effettuare la prima nomina del revisore o degli organi di controllo (art.51-bis).

Il sistema di etichettatura Nutriscore non rende un buon servizio ai consumatori e penalizza, senza solide basi scientifiche, i prodotti agroalimentari italiani e la dieta mediterranea – dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Apprezziamo, quindi, le iniziative assunte dalla ministra Teresa Bellanova per avviare un coordinamento tecnico a livello europeo sul tema della corretta informazione a fini nutrizionali”.
Confagricoltura ricorda che il sistema Nutriscore classifica i prodotti destinati sottalimentazione sulla base dei contenuti di sale, grassi e zuccheri senza riferimenti alle quantità normalmente consumate e al regime alimentare. Da qui l’ingiusta penalizzazione nei confronti delle eccellenze del Made in Italy agroalimentare: dai formaggi all’olio d’oliva. Di recente il governo spagnolo ha annunciato la scelta di adottare il sistema Nutriscore nei primi mesi dell’anno venturo. “E’ stata una decisione lunga e complessa – sottolinea Giansanti – che ha richiesto un adattamento del sistema di base perché l’olio d’oliva sarebbe stato bollato come prodotto pericoloso per la salute”.
La Spagna, rileva Confagricoltura, è il primo produttore di olio d’oliva a livello mondiale. E nel Regno Unito l’olio d’oliva è bollato con il semaforo rosso, mentre in Francia ha ottenuto una valutazione addirittura inferiore a quella dell’olio di colza. “Le incongruità sono di tutta evidenza”, rileva Giansanti.
Il governo italiano ha elaborato e notificato a Bruxelles il sistema “Nutrinform Battery”, alternativo al Nutriscore, che prende in considerazione il fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive, in modo da favorire una scelta consapevole da parte dei consumatori per un’alimentazione variata e bilanciata.
Le iniziative assunte dalla ministra Bellanova – conclude il presidente della Confagricolturaassumono un maggiore rilievo in considerazione del fatto che la presidenza tedesca di turno del Consiglio UE intende raggiungere entro dicembre una posizione comune dei ministri dell’Agricoltura sui sistemi di etichettatura. Sarà un passaggio rischioso per l’agroalimentare italiano, che richiede la costruzione di solide alleanze in seno al Consiglio Agricoltura dell’Unione”.

Chiediamo con urgenza che il Comitato Tecnico Scientifico si esprima sul protocollo condiviso tra parti speciali e Governo il 20 maggio scorso, in particolare in relazione alla quarantena attiva”.
Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, interviene sulla questione della manodopera richiesta con urgenza per le prossime operazioni di vendemmia, anticipate in alcune regioni per determinati vitigni.
La cosiddetta “quarantena attiva” è la possibilità di far svolgere agli stranieri l’attività lavorativa durante il periodo di quarantena, a condizione che siano ospitati in azienda, che lavorino separatamente dagli altri dipendenti e che non lascino l’impresa per 14 giorni.
Con la quarantena obbligatoria per chi arriva da Romania e Bulgaria – evidenzia Giansanti – si rischia un impasse che grava ora sulle imprese vitivinicole. In altri Paesi europei, quale ad esempio la Germania, la quarantena attiva è stata applicata con soddisfazione reciproca da parte degli addetti e degli imprenditori. Per questo sollecitiamo un pronunciamento sul protocollo sottoscritto da Confagricoltura, con le altre Organizzazioni datoriali, i Sindacati dei lavoratori agricoli e alla presenza dei ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, Politiche Agricole e della Salute”.
Le comunicazioni di assunzione riferite agli operai addetti alla vitivinicoltura – ricorda Confagricoltura, la prima organizzazione per numero di imprese con manodopera nel settore primario – rappresentano il 20% del totale, pari a circa 180mila soggetti.
Gli operai agricoli provenienti dalla Romania sono il 76% degli addetti stranieri comunitari dell’Est Europa, ovvero oltre 100mila operai, reclutati dalle aziende per le diverse operazioni in campo lungo l’anno. Gli addetti agricoli bulgari sono invece l’8% dei comunitari dell’Est.
E’ importante – conclude il presidente di Confagricolturache su una materia come quella del lavoro ci siano decisioni a carattere nazionale, in modo da non creare discriminazioni tra le imprese agricole operanti nello stesso comparto”.

La disposizione della legge di conversione del Decreto Rilancio sposta al 15 novembre 2020, in luogo del precedente 30 settembre 2020, il termine entro il quale procedere al versamento delle imposte sostitutive dovute per la rideterminazione dei valori di acquisto delle partecipazioni e dei terreni posseduti alla data del primo luglio 2020 e per la redazione e il giuramento della perizia.

La legge di conversione del Decreto Rilancio posticipa dal 15 luglio al 15 agosto 2020 la data entro la quale deve essere presentata l’istanza di assunzione o regolarizzazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro e la richiesta di permesso di soggiorno temporaneo da parte dei cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019.