Per quanto concerne gli interventi in materia ambientale la legge:
– incrementa di 10 milioni di euro, per l’anno 2020, le risorse finalizzate all’adozione di specifiche strategie di intervento sulla situazione di inquinamento dell’aria presente nella pianura padana (art. 200, comma 9-bis);
– ripristina i limiti quantitativi e temporali entro i quali è ammesso il deposito temporaneo di rifiuti, abrogando l’art. 113-bis del D.L. 18/2020, n. 18 che li aveva ampliati in relazione all’emergenza da Covid-19 (art. 228-bis).
Quanto alle misure in materia di energia, nel corso dell’esame in sede referente, sono intervenute modifiche:
– all’articolo 32 del d.lgs. n.28/2011 (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE), per sostenere lo sviluppo tecnologico e industriale funzionale al raggiungimento degli obiettivi nazionali in tema di energia e di clima (art. 42-bis);
– si demanda al Ministro dello sviluppo economico l’attivazione, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, della procedura per la stipula di un accordo con il settore della raffinazione e della bio-raffinazione, finalizzato alla promozione degli investimenti da parte delle imprese operanti in tale settore per la realizzazione di iniziative volte agli obiettivi della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile, mediante l’utilizzo di quota parte delle risorse derivanti dal gettito delle accise e dell’imposta sul valore aggiunto (art. 164-bis).

La Legge contiene una serie di misure fiscali, ulteriormente modificate e arricchite durante l’esame in Commissione, in cui è stato precisato che:
– la cessione del credito di imposta prevista dal decreto può essere effettuata anche nei confronti del locatore o concedente, a fronte di uno sconto di pari ammontare sul canone da versare (art.122);
– si può usufruire di alcune detrazioni fiscali nella forma di crediti d’imposta o di sconti sul corrispettivo (art.121);
– il credito di imposta cedibile è di importo pari alla detrazione spettante e può̀ essere ceduto anche a istituti di credito e gli altri intermediari;
– per le persone fisiche, le agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici si applicano per gli interventi realizzati sulle seconde case e consentirà anche l’installazione di caldaie biomasse di elevate prestazioni sulle emissioni in edifici che ricadono in aree non metanizzate, in sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione;
– sono incrementate di 30 milioni nel 2020 le risorse destinate al credito d’imposta per la partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali, che vengono destinate anche alle spese sostenute per le manifestazioni disdette in ragione dell’emergenza epidemiologica (art.46-bis);
– il credito d’imposta previsto dal decreto per l’ammontare del canone di locazione di immobili non abitativi, è esteso anche al commercio al dettaglio, a specifiche condizioni, e in alcuni casi è eliminato il vincolo della diminuzione del fatturato o dei corrispettivi per fruirne;
– il credito d’imposta può essere ceduto al locatore in luogo del pagamento della corrispondente parte del canone, previo consenso del locatore;
– le cooperative agricole a mutualità prevalente e i loro consorzi possono rivalutare i beni d’impresa e le partecipazioni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2018 (art.136-bis).

Si è svolta questa mattina, in conferenza telematica con i sindaci vincitori, la cerimonia di premiazione delle “Spighe Verdi”, un premio assegnato ai comuni rurali, omologo della “Bandiera blu” che viene invece conferita alle località turistico-balneari.
“Spighe Verdi” è un programma gestito da FEE Italia (Foundation for Enviromental Education) e Confagricoltura, pensato per guidare i comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.
Grande soddisfazione per Canelli che ha ottenuto nuovamente questo prestigioso riconoscimento, dopo il successo nell’edizione dello scorso anno.
La cittadina spumantiera si è quindi riconfermata tra i comuni più virtuosi d’Italia che si distinguono maggiormente per una gestione del territorio orientata verso la sostenibilità: dalla mobilità all’energia fino alla raccolta differenziata, passando per la qualità dell’offerta turistica, la cura dell’arredo urbano e ovviamente l’agricoltura e il corretto uso del suolo.
L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma “Spighe Verdi”, poiché è proprio all’interno di questo ambito che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto “EcoCloud”.
‘Spighe Verdi’ è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in ottica occupazionale”, afferma il direttore di Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle. “Un grande plauso alla città di Canelli che è riuscita a riconfermarsi, mantenendo queste caratteristiche virtuose all’interno del proprio territorio”.
Le realtà delle aree italiane che sono state premiate – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricolturasono un riconoscimento importante per il nostro Paese che contribuisce anche a rafforzare l’immagine e la visibilità dell’agricoltura”.
Oltre a Canelli sono quattro gli altri comuni piemontesi ad aver ottenuto la “Spiga Verde”: Pralormo, Volpedo, Santo Stefano Belbo e Monforte d’Alba.

Sono operative le disposizioni sul contenimento volontario della produzione e miglioramento della qualità dei vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica. L’aiuto è rivolto ai produttori di uva che coltivano sulla propria superficie aziendale uve destinate alla produzione dei vini DOP o IGP, e che siano in regola e che abbiano presentato la dichiarazione di raccolta uve nelle ultime cinque campagne, che si impegnino, in misura non inferiore al 15% rispetto alla resa media aziendale delle ultime cinque campagne,, alla riduzione della produzione delle uve destinate alla produzione dei soli vini DOP e IGP mediante la rimozione parziale dei grappoli non ancora giunti a maturazione ovvero alla mancata raccolta di una parte degli stessi. La resa media aziendale è calcolata sulla base delle dichiarazioni di raccolta uva presentate in ciascuna Regione, escludendo la campagna con la resa più alta e quella con la resa più bassa. La resa è espressa in percentuale ed arrotondata a 2 decimali. Nel caso in cui, per il produttore richiedente, nelle ultime cinque annualità dichiarative non siano valorizzate alcune tipologie di produzione (IGP, DOP e vino comune), per il calcolo della resa media aziendale regionale sono utilizzate le corrispondenti produzioni benchmark regionali calcolate da ISMEA.
Sono esclusi da tale misura , e pertanto non potranno presentare domanda, i produttori che hanno beneficiato della misura della “vendemmia verde” sulle superfici coltivate con uve destinate alla produzione dei vini DOP o IGP, attivata nell’ambito dell’Organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo nella corrente campagna, nonché coloro che non hanno presentato una delle dichiarazioni di raccolta uve nell’intervallo temporale che va dalla campagna 2015/16 fino alla campagna 2019/20. La misura si applica all’intera superficie vitata aziendale ricadente sul territorio regionale destinata alla produzione di vini a DOP e IGP e riguarda le superfici vitate che sono presenti nel fascicolo aziendale del beneficiario nell’anno 2020 e sono in buone condizioni vegetative e produttive.
La presentazione delle domande dovrà intervenire entro il 31 luglio 2020.
Qualora il produttore detenga superfici vitate a DOP e IGP ricadenti su più regioni, dovrà presentare una domanda per ciascuna regione in cui intende ridurre la produzione. Ricordiamo che l’impegno alla riduzione deve riguardare l’intera superficie vitata aziendale regionale condotta a DOP e IGP.
Per quanto concerne, infine, gli importi unitari previsti, il calcolo dell’aiuto e la definizione della eventuale graduatoria di concessione dell’aiuto, le verifiche istruttorie e il pagamento, vi invitiamo a leggere la circolare di AGEA e il Decreto del MIPAAF che trovate ai link sottostanti.

 

Circolare AGEA

Decreto MIPAAF

Confagricoltura esprime soddisfazione per la proposta del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova di istituire un ‘bonus’ di 5000 euro a fondo perduto a favore del canale Ho.Re.Ca, sostenendo così i ristoratori e la filiera agroalimentare.
Già alla prima riapertura dei ristoranti dopo il lockdown, Confagricoltura aveva lanciato un appello affinché si acquistassero prodotti italiani, per sostenere l’agroalimentare nostrano in un periodo particolarmente difficile. La proposta del Ministro incentiva quest’operazione, necessaria per dare ossigeno a un intero comparto, quello della ristorazione, che esalta il meglio della produzione agricola ed è fiore all’occhiello del Made in Italy.
Il settore HO.RE.CA. – afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantiha un ruolo fondamentale per la valorizzazione dei nostri prodotti che ci ha permesso di crescere sul mercato domestico e all’estero. La filiera unita per il rilancio di tutto l’agroalimentare, che vale il 20% del Pil, rafforza la nostra economia e il nostro Paese“.