Valorizzazione della competitività delle filiere, esenzione dai contributi Inps per i giovani agricoltori neo-insediati, rinnovato il Bonus Verde per i prossimi tre anni. Tra i provvedimenti più importanti della proposta di Legge di Bilancio trasmessa al Senato per l’avvio della discussione parlamentare troviamo anche l’istituzione del Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali per sostenere più efficacemente la gestione del rischio da parte delle aziende agricole, la proroga dell’esenzione Irpef dei redditi dominicali e agrari, interventi per la zootecnia e importanti stanziamenti per proseguire l’attuazione della Strategia nazionale forestale.
In particolare sono stati previsti i seguenti stanziamenti:
– oltre 690 milioni di euro fino al 2027 per l’Istituzione di un Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali, una significativa innovazione tra gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura;
– 237 milioni di euro a valere sul 2023 per l’esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari relativi ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
– 250 milioni di euro per le Assicurazioni agevolate;
– 8,3 milioni di euro per la proroga della decontribuzione degli imprenditori agricoli e gli agricoltori diretti under 40 (54,30 i milioni di euro previsti per il triennio);
– 160 milioni di euro fino al 2023 per il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura;
– 10 milioni di euro per la dotazione del Fondo per la competitività delle filiere agricole;
– 10 milioni di euro per il rafforzamento della filiera grano-pasta;
– 120 milioni di euro per il sostegno ai Distretti del cibo;
– 74,5 milioni di euro per il sostegno alla zootecnia mediante la conferma anche nel 2022 delle percentuali di compensazioni IVA applicabili alle cessioni di bovini e suini vivi;
– 80,5 milioni di euro destinati alle attività di Ismea per la concessione di finanziamenti, operazioni di finanza strutturata e concessione di garanzie a fronte di prestiti a favore degli imprenditori agricoli e della pesca, e misure per l’imprenditoria femminile e giovanile;
– 30 milioni di euro per il finanziamento della Strategia forestale nazionale (420 milioni fino al 2032);
– prorogato per i prossimi tre anni il Bonus Verde che prevede la detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde;
– sono stati, inoltre, stanziati 50 milioni di euro da destinare alle Regioni per coprire gli anticipi a valere sul credito di soccorso.
Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori approfondimenti sulle proposte contenute nel provvedimento

Risultati inferiori alle aspettative dell’Unione europea, ma non è stato un fallimento”. E’ la posizione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, sull’accordo raggiunto nella serata di ieri a conclusione della COP 26, a Glasgow.
L’accordo di Parigi non è stato rimesso in discussione ed è stato trattato in modo formale il problema della riduzione indispensabile delle energie fossili. Inoltre, non vanno sottovalutate le decisioni specifiche assunte da gruppi di Paesi, come nel caso del blocco della deforestazione”, rileva Giansanti. “Senza dimenticare, poi, che nel documento finale del G 20 che si è tenuto a Roma è stato fissato l’obiettivo di piantare mille miliardi di alberi a livello globale, entro il 2030, per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico”.
In Italia, ricorda Confagricoltura, le foreste già assorbono con il processo di fotosintesi 40 milioni di tonnellate di CO2 che corrispondono al 10% delle emissioni totali annuali di gas ad effetto serra. Risultati che possono essere migliorati con la piantumazione di alberi nelle aree urbane e periurbane e l’agroforestazione nelle zone rurali.
Le discussioni alla COP 26 hanno ribadito la funzione fondamentale delle energie rinnovabili e della cattura e trattenimento al suolo del carbonio. Il nostro settore è chiamato direttamente in causa per incrementare la produzione di biogas e biometano, facendo anche ricorso alle biomasse leggere e alle deiezioni animali” -aggiunge il presidente di Confagricolturavanno accelerate le procedure per realizzare il piano del governo che prevede l’aumento della capacità di energie da fonti rinnovabili in misura di 70 gigawatt nei prossimi nove anni, in cui l’agricoltura potrà svolgere un importante ruolo anche con lo sviluppo dell’agrisolare, sugli edifici ad uso produttivo, con l’agrivoltaico attraverso soluzioni innovative che prevedono sinergie positive tra la produzione agricola ed energetica e le comunità energetiche”.
“Alla Commissione Europea abbiamo chiesto il varo di un programma che consenta di incrementare e valorizzare il ruolo delle imprese agricole nella cattura e trattenimento al suolo del carbonio – conclude Giansanti – Dai riscontri avuti riteniamo che il programma sarà presentato entro il primo semestre dell’anno prossimo”.

Turismo, ricettività e risorse: sono stati questi i temi trattati durante l’incontro con il GAL Basso Monferrato Astigiano che ha avuto luogo nella serata di martedì 9 novembre, presso la sede di Asti Agricoltura. Un incontro tecnico che ha visto anche la presenza di diversi soci dell’organizzazione agricola astigiana in merito alla prossima apertura di alcuni bandi legati al turismo sostenibile che potrebbero essere di grande interesse per aziende agricole e agrituristiche.
Queste misure prevedono investimenti non soltanto legati alla ricettività vera e propria (cibo e pernottamento), ma anche a servizi essenziali che vanno a completare l’attività turistica con risorse aggiuntive in grado di soddisfare le esigenze della clientela durante il proprio soggiorno“, ha affermato il direttore del GAL Basso Monferrato Astigiano, Silvio Carlevaro.
Piscine, percorsi naturalistici ed enogastonomici e laboratori vari possono rappresentare un surplus all’interno delle aziende agricole e agrituristiche astigiane che possono ampliare la propria offerta.
A differenza degli altri bandi che agiscono direttamente sulle singole aziende, in questo caso c’è il coinvolgimento di un intero sistema“, ha spiegato il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Questi enti, da sempre molto radicati sul territorio, hanno la possibilità di convogliare soldi pubblici verso una zona composta da tanti attori che in modo unitario e coeso possono contribuire allo sviluppo di un intero tessuto rurale“.
All’interno della programmazione 2014/2020, il GAL Basso Monferrato Astigiano, come tutti gli altri GAL piemontesi, è stato invitato a scegliere (come da Linee Guida per la Misura 19 del PSR) per il proprio Piano di Sviluppo Locale tre dei quattro ambiti tematici disponibili. Sono stati scelti i seguenti ambiti tematici:

 

– TURISMO SOSTENIBILE (ambito tematico prevalente)
– SERVIZI ESSENZIALI
– VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E PAESAGGISTICO RURALE

 

In allegato le schede informative dei 3 bandi di prossima apertura

 

Bando Operazione 6.2.1

Bando Operazione 6.4.1

Bando Operazione 6.4.2

 

Alcuni momenti dell’incontro di martedì sera con il GAL Basso Monferrato Astigiano presso la sede di Asti Agricoltura 

Le Camere di Commercio del Piemonte offrono un servizio di supporto alle aziende interessate a migliorare la loro sostenibilità. Un approccio strategico nei confronti del tema della sostenibilità è sempre più importante per la competitività delle imprese. Esso può portare benefici in termini di gestione del rischio, di riduzione di sprechi e costi, di accesso al capitale, di reputazione aziendale, di gestione delle risorse umane e capacità di innovazione. Il servizio, volto a valutare la gestione della sostenibilità, l’impatto ambientale, sociale, economico e trasversale dell’azienda, prevede:

– una valutazione del livello di sostenibilità in azienda;
– lo sviluppo di un piano d’azione condiviso con individuazione delle attività prioritarie;
– l’accompagnamento ed il monitoraggio nell’implementazione delle attività previste;
– il collegamento con stakeholder regionali ed esperti del settore.

Possono aderire al servizio le PMI che abbiano la sede legale e/o unità locale in Piemonte, iscritte al registro imprese con almeno due bilanci depositati e approvati e in regola con il pagamento del diritto annuale.
La partecipazione al servizio è gratuita per le prime 15 PMI in possesso dei requisiti previsti che si iscrivono. La registrazione deve essere effettuata entro il 15 novembre 2021 utilizzando l’apposito form on-line, disponibile al seguente link: https://bit.ly/30doxLj (se la pagina non si apre cliccando sul link, copiare e incollare l’indirizzo in un browser internet).
Il servizio è offerto dalle Camere di Commercio del Piemonte nell’ambito della rete Enterprise Europe Network, co-finanziata dalla rete Commissione Europea per supportare l’innovazione e la competitività delle PMI europee, e del progetto regionale FdP Sostenibilità ambientale, volto ad accrescere le competenze del sistema camerale e delle PMI del Piemonte in tema di economia circolare e sostenibilità.

Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a: innovazione@pie.camcom.it

 

Il decreto legge 21 ottobre prevede anche novità in merito all’estensione del termine di pagamento per le cartelle di pagamento notificate dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021. Dopo diversi sospensioni disposte durante il periodo della pandemia dei termini di pagamento degli importi iscritti a ruolo dall’Agente della riscossione, ove la stessa Agenzia delle Entrate – riscossione, con circolare  n. 25/E/2020 (punto 3.09.1),  ha evidenziato che la sospensione è da intendersi riferita ai termini dei versamenti, anche rateali, derivanti dalle cartelle di pagamento, nonché ai termini dei versamenti unicamente rateali dei carichi derivanti da avvisi di accertamento esecutivi affidati alla Agenzia della Riscossione, con la norma in esame viene fissato un termine più lungo di 150 giorni, invece dei canonici 60 giorni, per il pagamento delle cartelle di pagamento notificate dal 1°settembre al 31 dicembre 2021. Pertanto, fino allo scadere del predetto termine dei 150 giorni dalla notifica, non saranno dovuti interessi di mora e l’agente della riscossione non potrà dare corso all’attività di recupero coattivo del debito iscritto a ruolo.
Tale differimento, tuttavia, non vale ai fini del computo dei termini per la proposizione del ricorso che resta di 60 giorni dalla notifica della cartella. Peraltro, prima dello spirare del termine potrà essere richiesta la dilazione dei ruoli, per cui, se la stessa viene presentata entro il prossimo 31 dicembre, trova applicazione l’innalzamento dei 60.000 euro a 100.000 euro del limite entro cui non occorre dimostrare la difficoltà economica per ottenere la dilazione, nonché il termine del mancato pagamento di 10 rate anziché di 5 rate, anche non consecutive, per la verifica della decadenza.
Nell’ottica di attenuare gli effetti economici negativi della pandemia il decreto interviene anche sul numero di rate, che, se non pagate, determinano la decadenza da provvedimenti di rateizzazione precedentemente concessi, estendendolo da 10 a 18 rate, limitatamente ai piani di rateizzazione in essere alla data di inizio del periodo di sospensione di cui all’art. 68 del D.L. n. 18/2020 (8 marzo 2020).
Più in particolare, il comma 2, dell’art. 3 del decreto dispone che i debitori decaduti, alla data di entrata in vigore del decreto legge in commento (22/10/2021), dai piani di dilazione in essere alla data dell’8 marzo 2020, sono automaticamente riammessi ai medesimi piani, per i quali il termine di pagamento delle rate sospese è fissato al 31 ottobre 2021. Peraltro, a tali piani, ai fini della verifica della decadenza, si applicano le disposizioni di cui al primo comma, cioè l’aumento da 10 a 18 rate delle rate non pagate. Sul punto, si ricorda che il 30 settembre è scaduto il termine ultimo di pagamento per i versamenti affidati all’Agente della riscossione con scadenza tra l’8 marzo 2020 e il 31 agosto 2021, che viene pertanto prorogato dalla norma in esame al prossimo 31 ottobre.
Per completezza si precisa che per le dilazioni richieste dopo l’8 marzo 2020 e fino al 31 dicembre 2021, resta invece confermato che la soglia di decadenza dal beneficio del termine è di dieci rate non pagate. Per quanto riguarda, infine, i contribuenti già decaduti dal beneficio della dilazione prima dell’inizio della pandemia (08/03/2020), l’art. 13 decies, c. 5, del D.L. n. 137/2020 (decreto Ristori) aveva già previsto la possibilità di presentare una nuova richiesta di rateizzazione entro il prossimo 31 dicembre, senza la necessità di saldare le rate scadute alla data di presentazione.
A norma del comma 3 dell’art. 3, restano validi gli atti e i provvedimenti adottati dall’Agente della riscossione nel periodo dal 1° ottobre 2021 alla data di entrata in vigore del decreto legge in commento e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base degli stessi. Restano, inoltre, acquisiti, per quanto attiene ai versamenti delle rate sospese eventualmente eseguiti nello stesso periodo, gli interessi di mora corrisposti e le sanzioni e le somme aggiuntive già corrisposte.