Confagricoltura Piemonte segue con interesse e collabora con l’Università di Torino alla realizzazione del Progetto Horizon BACCHUS – Mobile Robotic Platforms for Active Inspection and Harvesting in Vineyard Areas (Piattaforma robotizzata per l’ispezione attiva e la raccolta del prodotto nelle aree viticole).
In un meeting on-line che si è svolto mercoledì 11 novembre un qualificato gruppo di produttori e tecnici vitivinicoli di Confagricoltura Piemonte ha discusso, sotto la guida dei professori Remigio Berruto e Mario Tamagnone del Disafa – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, delle prospettive dell’incorporazione della robotica nella produzione di uva, che potenzialmente potrebbe migliorare sensibilmente le condizioni di lavoro degli imprenditori e degli operai agricoli; i sistemi intelligenti, infatti, stanno diventando la soluzione per indirizzare le produzioni verso l’agricoltura di precisione.
La georeferenziazione dei vigneti – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemontecon la possibilità di effettuare ispezioni agrometeorologiche e anche visive sullo stato sanitario delle coltivazioni e la raccolta intelligente e dunque non solo meccanizzata, automatizzata e selettiva, in particolare, possono già, per alcuni aspetti, fornire un notevole miglioramento al prodotto raccolto”.
Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei robot per contenere la diffusione delle malattie con minori trattamenti, controllare lo sviluppo dei funghi con raggi UV sulla fila (in collaborazione con l’azienda norvegese Sagarobotics), controllare meccanicamente le infestanti sulla fila, diradare i grappoli ammuffiti, selezionare e diradare i grappoli in vendemmia prelevando solo il prodotto con un certo grado di maturazione e sanità.
Tuttavia, per raggiungere questo tipo di automazione, sono necessari progressi significativi per quanto riguarda le capacità cognitive e meccatroniche dei robot. Il sistema robotico mobile intelligente BACCHUS – spiega il professor Remigio Berruto dell’Università di Torino – si pone anche l’obiettivo di riprodurre le operazioni di raccolta a mano, operando in modo autonomo in quattro diversi livelli: eseguire la navigazione robotizzata con garanzia di qualità delle prestazioni al fine di ispezionare le colture e raccogliere dati dalla zona agricola attraverso un sistema di analisi della maturazione; eseguire operazioni di raccolta bi-manuale con la necessaria “finezza”, utilizzando una piattaforma robotica modulare; adattare la pinza robot alla geometria delle diverse colture; presentare capacità cognitive avanzate e capacità decisionali”.
Il sistema previsto sarà dimostrato e valutato nell’ambiente di vigneto ispezionando diversi tipi di vite e vendemmiando grappoli d’uva di diverse varietà.
Confagricoltura sta lavorando con l’Università di Torino per presentare e valutare l’applicazione in Piemonte, già nel prossimo anno.

E’ stato pubblicato sul sito del MIPAAF il decreto dipartimentale del 30 ottobre 2020. Con il Decreto Dipartimentale in oggetto è stata data applicazione all’articolo 18 del decreto ministeriale 2 luglio 2013, prevedendo che dal 1° gennaio 2021 sia utilizzato il documento di accompagnamento vitivinicolo elettronico (MVV-E) per i trasporti verso altri Stati membri.
Per i trasporti nazionali e per i prodotti vitivinicoli esportati direttamente da dogana italiana, possono continuare ad essere utilizzati gli MVV cartacei emessi nei casi e nei modi disciplinati dai Capi I e II del DM 2 luglio 2013 e dai decreti PEC. Inoltre, sono previste specifiche condizioni per la circolazione nazionale dei prodotti confezionati (possibilità di continuare ad utilizzare fatture accompagnatorie e ddt), in considerazione che dal 1° gennaio 2021 è abrogato il decreto direttoriale del 14 aprile 1999 che consentiva l’utilizzo di tali documenti fiscali.
Per i trasporti dei prodotti vitivinicoli confezionati che si svolgono interamente sul territorio nazionale è consentito, infatti, utilizzare un «documento» emesso ai fini fiscali a condizione che riporti alcuni elementi riferiti all’art. 4 comma 1. Il decreto dipartimentale è in linea con le istanze presentate da Confagricoltura che in una nota (in allegato) a ICQRF, siglata anche dalle altre organizzazioni di filiera, ha richiesto una specifica deroga per i vini confezionati.

M_Nota filiera MVV-E_ICQRF_26 10 2020

Il mercato vitivinicolo, già duramente danneggiato dal lockdown primaverile, è nuovamente messo a dura prova.
Qualora si dovesse arrivare a nuove chiusure, ma anche solo col mantenimento dell’attuale blocco della ristorazione nelle ore serali e con i contingenti già in atto, si andrà inevitabilmente incontro a un drastico calo della domanda da parte di tutto il canale Horeca, con danni pesantissimi”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte esprime la preoccupazione dei viticoltori per il periodo che si prospetta. “Le feste natalizie e di fine anno – continua Allasia – rappresentano tradizionalmente un’occasione di significativo consumo dei vini di qualità: pranzi e cene in compagnia sono l’occasione per bere, con moderazione, vini importanti che non si consumano tutti i giorni”.
Le chiusure del mercato tedesco – sottolinea Confagricoltura Piemontepreoccupano fortemente i viticoltori, in quanto la Germania è uno dei nostri più importanti mercati di esportazione, soprattutto per l’Asti spumante e il Moscato d’Asti“.
L’aiuto che dovrebbe arrivare dal governo con le misure di attuazione del Decreto Rilancio, rappresentano per Confagricoltura “una goccia nel mare”.
Il decreto sullo stoccaggio privato dei vini di qualità, così come prospettato dal Ministero delle Politiche Agricole, che andrà all’esame della Conferenza Stato Regioni domani giovedì 5 novembre non contribuirà sicuramente a risolvere il problema.
La dotazione finanziaria del provvedimento, seppur significativa, è totalmente insufficiente per il raggiungimento dello scopo. Secondo il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro il quantitativo di vino che potrà essere oggetto di uno stoccaggio privato a sei mesi non raggiungerà i 900.000 ettolitri, a fronte di una produzione nazionale che supera i 46 milioni di ettolitri.
In questo modo si potrà togliere temporaneamente dal mercato meno del 2% della produzione nazionale: per il Piemonte vorrebbe dire poter stoccare a sei mesi meno di 50.000 ettolitri di vino su una produzione totale di oltre 2,6 milioni di ettolitri.
Per attuare un intervento che abbia un impatto positivo occorrerebbero almeno 100 milioni di euro – dichiara Luca Brondelli di Brondello, componente della giunta nazionale di Confagricolturaaltrimenti si rischia di impegnare risorse comunque importanti senza ottenere nessun risultato tangibile. Ci auguriamo che il governo comprenda la situazione e trovi le risorse aggiuntive per dare significato alla misura“.
Confagricoltura Piemonte, che ha illustrato la propria posizione all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa in vista della Conferenza Stato Regioni di giovedì prossimo, chiede inoltre che si apra un confronto tra la filiera e le istituzioni per programmare, già all’inizio del prossimo anno, una politica di contenimento dell’offerta, se necessario anche attivando una nuova distillazione delle produzioni, per consentire di gestire in modo adeguato un equilibrio commerciale molto precario.

L’Enoteca Regionale di Nizza in collaborazione con l’Associazione Produttori del Nizza e la Città di Nizza Monferrato ha ideato “Il Nizza é” il nuovo evento di degustazione dei vini Nizza DOCG rivolto a tutti gli amanti del vino e a chi vuole scoprire una delle eccellenze enoiche del Monferrato. L’evento sarà aperto al pubblico dal 2 al 4 ottobre, mentre il 5 ottobre sarà riservato esclusivamente agli operatori di settore con attività dedicate. L’iniziativa è patrocinata dal Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, sponsorizzata dal Rotary Club Canelli-Nizza Monferrato e beneficia del supporto tecnico della delegazione astigiana dell’AIS (Associazione Italiana dei Sommelier).
Abbiamo voluto creare un evento nel quale, per la prima volta, sia possibile offrire in degustazione tutte le etichette del Nizza DOCG. Un appuntamento autunnale complementare a quello primaverile “Nizza è Barbera”. Come location abbiamo Palazzo Crova sede dell’Associazione Produttori del Nizza e dell’Enoteca Regionale di Nizza. Inoltre, nel corso delle tre giornate aperte al pubblico sono previsti diversi momenti legati alla gastronomia locale per enfatizzare il forte legame che il Nizza DOCG ha con i prodotti del territorio”, commenta Mauro Damerio, Presidente dell’Enoteca Regionale di Nizza.
Da venerdì 2 a domenica 4 ottobre i partecipanti avranno diverse proposte tra cui scegliere: sarà possibile visitare gli spazi dell’Enoteca Regionale di Nizza, partecipare a visite guidate nelle sale di Palazzo del Gusto per conoscere il patrimonio gastronomico del territorio e degustare una selezione di vini Nizza DOCG delle cantine dell’Associazione Produttori del Nizza aderenti all’iniziativa. Inoltre, a conclusione delle giornate di venerdì e sabato il ristorante interno dell’Enoteca Regionale – “La Signora in Rosso” – organizzerà due cene tematiche rispettivamente “Terroir e Tradizione” e “Terroir e Innovazione” che renderanno protagonisti i prodotti gastronomici locali in abbinamento ai vini Nizza DOCG. Domenica sera invece sarà organizzato un “aperitivo speciale” con abbinamenti ad una selezione di prodotti tipici della filiera corta “T’Amo” alla presenza dei produttori del Nizza DOCG.
Per partecipare alle diverse iniziative è necessaria la prenotazione.
L’evento nasce dall’esigenza e dalla volontà di offrire sia ai consumatori sia ai professionisti del settore la possibilità di degustare la maggior parte dei Nizza in un ambiente dedicato e curato da professionisti. Sono previsti diversi momenti dedicati al pubblico e agli operatori che si terranno seguendo le più rigorose norme in termini di sicurezza sanitaria. “Il Nizza è” si inserisce in una panoramica di iniziative per la promozione della denominazione già ricca, ma con uno scopo complementare alle altre manifestazioni” commenta Gianni Bertolino, presidente dell’Associazione Produttori del Nizza. “L’autunno è forse il momento migliore per i consumatori per approcciarsi al Nizza DOCG: un vino elegante, di struttura e quindi perfetto per il consumo in questo periodo dell’anno. I vini imbottigliati in primavera o in estate danno inoltre il meglio proprio dopo qualche mese in bottiglia. Con questo evento dunque la collaborazione tra Enoteca e Associazione si fa ancora più sinergica. Il nostro auspicio è che “Il Nizza è” diventi un appuntamento autunnale dalla cadenza annuale” conclude Bertolino.
L’utilizzo del Palazzo del Gusto per fare le degustazioni ci è parsa subito una buona idea per usare la cultura e l’arte quale veicolo di promozione del vino. Infatti, è stato ideato un percorso per le degustazioni tale da offrire al visitatore la possibilità di vistare la galleria d’arte contemporanea “Art ‘900” e il museo multimediale dell’enogastronomia. È una sinergia che questo territorio deve sfruttare e siamo certi che abbiamo ancora molto da dire su questo fronte”, commenta Marco Lovisolo, assessore comunale a Promozione e Sviluppo.
L’autunno monferrino a Nizza Monferrato parte dunque all’insegna della valorizzazione delle proprie eccellenze enogastronomiche offrendo così nuove opportunità per approfondire la conoscenza delle produzioni locali.
L’Amministrazione Comunale continua la collaborazione con l’Enoteca Regionale e l’Associazione Produttori del Nizza per organizzare una manifestazione dedicata alla promozione del territorio nicese. Si parla di Barbera e questa città è tradizionalmente legata a questa produzione, dal 2014 rappresentata dalla DOCG Nizza”, commenta Domenico Perfumo, assessore comunale all’Agricoltura.

fonte: Comune di Nizza Monferrato

 

Un’immagine dell’incontro di questa mattina (foto: Mariagrazia Baravalle)

La Regione autorizza anche per quest’anno l’arricchimento dei vini ottenuti dalla vendemmia nel limite massimo di 1,5° se destinati a produrre vini senza denominazione di origine e per un massimo di 1° se destinati a produrre vini a doc e docg.
Non è consentito l’arricchimento, su specifica richiesta dei consorzi di tutela, per le denominazioni Ruchè, Barbera d’Asti, Ovada, Barbaresco , Barolo, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe Nebbiolo, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga.