La Camera di Commercio di Asti organizza, in collaborazione con Unioncamere Piemonte, una giornata di studio e approfondimento sul tema dell’enoturismo rivolta alle imprese operanti nel settore e in generale a tutti coloro che a vario titolo sono interessati all’argomento.
Il seminario avrà luogo lunedì 16 marzo 2020 – ore 9.30-17.30, presso la sede camerale – Piazza Medici 8 – Asti (sala conferenze).
L’incontro formativo, tenuto da TTG Italia (azienda leader nel settore dell’informazione giornalistica e delle fiere b2b per il turismo), in collaborazione con IEG, si propone di offrire alle imprese enoturistiche del Piemonte un’occasione esclusiva di approfondimento e specializzazione, con l’obiettivo di fornire gli strumenti per progettare e comunicare il prodotto enoturistico secondo le attuali aspettative del viaggiatore.
Durante la giornata, partendo dall’analisi dei dati raccolti annualmente nella Vision TTG, la relatrice Laura Rolle, docente di Semiotica della pubblicità presso il Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione dell’Università di Torino ed esperta in tendenze di consumo, innovazione e semiotica applicata al branding, offrirà interessanti spunti di riflessione per progettare, comunicare e vendere il prodotto enoturistico secondo le aspettative del mercato attuale e futuro. Si soffermerà in particolare su temi quali: come rispondere alle domande dei turisti dei diversi mercati esteri, come tracciare i nuovi scenari di consumo, quali parole, immagini e messaggi utilizzare per rendere efficace la comunicazione. Infine presenterà alcune interessanti case histories e applicazioni.
In allegato si invia il programma di dettaglio. L’iniziativa è gratuita, previa iscrizione on-line sul portale Piemonte Desk al link http://piemontedesk.pie.camcom.it/ oppure inviando comunicazione di adesione alla Camera di Commercio di Asti all’indirizzo: studi@at.camcom.it

In allegato la locandina del corso di formazione

locandina_enoturismo

 

Turisti in visita presso un vigneto (foto: www.rivistadiagraria.org)

È stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE il Regolamento di esecuzione (UE) 2020/198 della Commissione del 13 febbraio 2020 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 251/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la creazione del registro delle indicazioni geografiche protette nel settore dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e l’inserimento in tale registro delle denominazioni geografiche esistenti.
È stato creato, mediante un sistema digitale che la Commissione europea renderà accessibile al pubblico, il registro elettronico delle indicazioni geografiche per i prodotti vitivinicoli aromatizzati. Il registro elenca il nome (o i nomi) dei prodotti vitivinicoli aromatizzati protetti in quanto indicazioni geografiche. Al momento l’unica denominazione geografica preesistente per l’Italia è quella del “Vermut di Torino / Vermouth di Torino”.
Il regolamento è entrato in vigore ieri, 17 febbraio 2020.

La Regione Piemonte, in seguito alle segnalazioni di frane e smottamenti di consistenti porzioni aziendali, nonché presenza di terreni saturi di acqua che possono interessare anche negli strati più profondi, che non consentono il completamento dei lavori per superfici interessate da domande di aiuto della misura ristrutturazione e riconversione vigneti entro il termine del 20 giugno 2020, informa che le aziende, solo in seguito a tali eventi calamitosi, potranno invocare le cause di forza maggiore o circostanze eccezionali per chiedere una proroga per il completamento dei lavori e per la presentazione della domanda di saldo, oppure per restituire in parte o tutto il contributo senza sanzione. Per informazioni rivolgersi ai tecnici delle Unioni Agricoltori.

Non ci saranno nuovi dazi sui prodotti agroalimentari italiani destinati al mercato Usa. E’ un’ottima notizia per i nostri agricoltori e ringraziamo il governo per l’efficace azione svolta a tutela del settore”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato la decisione assunta dall’amministrazione americana di lasciare invariati i dazi già in vigore – pari al 25% del valore – sulle importazioni di prodotti agroalimentari dalla UE nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici al consorzio Airbus. Dal 18 marzo, invece, saliranno dal 10 al 15% i dazi aggiuntivi sul settore aeronautico.
Abbiamo evitato ulteriori e gravi problemi per le nostre produzioni. Va ricordato che è stata in discussione nelle scorse settimane la possibilità di applicare i dazi su circa 2 miliardi di euro di prodotti agroalimentari in arrivo dall’Italia, vini compresi. Scampato pericolo, dunque, ma solo per il momento – ha aggiunto Giansanti – l’amministrazione USA ha infatti precisato che la decisione presa ieri potrà essere rivista, in funzione degli sviluppi del contenzioso con la UE sui sussidi pubblici ai gruppi Airbus e Boeing”.
Al riguardo, l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha autorizzato gli Stati Uniti a imporre tariffe aggiuntive sulle importazioni dalla UE per un controvalore di 7,5 miliardi di dollari.
Inoltre – ha sottolineato il presidente di Confagricolturarestano tutte le difficoltà determinate dai dazi Usa, pari al 25% del valore, applicati sulle nostre esportazioni di formaggi, salumi, agrumi e liquori. Come sosteniamo da tempo, occorre avviare un negoziato diretto con gli USA per raggiungere un nuovo accordo commerciale, che metta fine alle tensioni in atto”.
Le esportazioni del “Made in Italy” agroalimentare sul mercato statunitense ammontano a 4,5 miliardi di euro l’anno. Si tratta del primo mercato di sbocco fuori dalla UE e il terzo in assoluto. Circa la metà dell’export di settore è assicurata da vini, pasta e olio d’oliva. Per i vini, in particolare, le esportazioni verso gli USA si sono attestate a 1,3 miliardi di euro nel periodo gennaio-ottobre 2019, con una crescita di oltre il 4% sullo stesso periodo del 2018.

Instabilità geopolitiche, guerre commerciali, dazi e Brexit hanno forti ripercussioni sulle esportazioni vinicole. È fondamentale avviare una vera e propria ‘cabina di regia’ tra istituzioni e filiera del vino, luogo di confronto per avviare un prezioso gioco di squadra ed individuare opportune strategie per un settore che è ambasciatore nel mondo del made in Italy”. Lo ha ribadito ieri al Tavolo del Vino, promosso dal ministro Teresa Bellanova, la filiera rappresentata dai presidenti delle organizzazioni più autorevoli del settore (Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Assoenologi, CIA Agricoltori, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini, Unione Italiana Vini).
Abbiamo apprezzato l’approccio pragmatico e la disponibilità espressa dalla ministra Bellanova ad un confronto diretto e costruttivo – hanno aggiunto i rappresentanti della filiera – i produttori intendono essere al fianco delle istituzioni e da queste si aspettano un reciproco sostegno anche su tutta una serie di delicati temi da affrontare nei prossimi mesi, come la nuova politica agricola comune, la semplificazione degli adempimenti burocratici, l’evoluzione dei modelli di commercializzazione, l’attenzione alla sostenibilità, il vino come parte integrante della dieta mediterranea, il suo consumo responsabile e le nuove sfide legate all’etichettatura. Ci auguriamo – hanno continuato – che la cabina di regia possa essere operativa in tempi rapidi, con obiettivi chiari e scadenze definite, coinvolgendo i soggetti maggiormente rappresentativi delle imprese attive in vigna, in cantina e sui mercati”.
Le organizzazioni agricole e settoriali da vari anni hanno attivato un tavolo di analisi e proposte che ha consentito di raggiungere importanti traguardi, quali il Testo Unico del Vino. La richiesta, ora, è di avere presto tutti i decreti applicativi entro Vinitaly 2020, la fiera in programma a Verona dal 19 al 22 aprile prossimi.

 

L’incontro tra il presidente Giansanti e il Ministro Bellanova