Dal 30 novembre al 1° dicembre 2020, si svolgerà la Borsa Vini in Giappone 2020, nell’ambito della decima rassegna promozionale “6000 anni di vino in Giappone”, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo per ampliare l’espansione del mercato dei vini italiani in Giappone.
Alla passata edizione della Borsa Vini in Giappone hanno partecipato 43 aziende espositrici nella città di Tokyo e 43 aziende a Kyoto per 620 operatori giapponesi tra importatori, ristoratori, dettaglianti e giornalisti. Quest’anno l’evento si svolgerà in modalità “phygital”: le aziende italiane (25 è il numero massimo previsto) saranno connesse da remoto con una postazione espositiva in Giappone: le aziende potranno far degustare i loro prodotti agli operatori locali del settore e realizzare incontri B2B digitali all’interno di stanze virtuali dedicate. Nella postazione, ogni azienda avrà a disposizione pc e collegamento wi fi; inoltre ci sarà un interprete ed un sommelier nel corner degustazione per ogni azienda rappresentata. La postazione virtuale è gratuita per ogni azienda ammissibile, per le agevolazioni previste dal piano di “misure straordinarie in campo promozionale a sostegno delle imprese sui mercati esteri”.
Per partecipare è necessario compilare il modulo presente sul sito dell’ICE e mandare una mail alla PEC: vini@cert.ice.it.
In caso di partecipazione vi chiediamo di informare anche la nostra sede all’indirizzo mail: asti@confagricoltura.it

Condividiamo la necessità di una strategia dedicata al comparto vino, condivisa con la filiera, il Mipaaf, il Ministero degli Esteri e l’Ice – proposta dal Ministro Bellanova in occasione delle stime vendemmiali 2020 – per una ripresa forte del settore in tempi rapidi”. Lo afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che aggiunge: “Se l’Italia si conferma primo produttore mondiale in termini di volumi, sul fronte export sono necessarie rapidità decisionale e risorse adeguate per migliorare le performance del settore, fortemente penalizzato dal lockdown e dalla pandemia”.
Quindi sì ad una promozione coordinata del vino italiano nel mondo con metodi e strumenti all’avanguardia, ma anche misure più snelle per utilizzare al meglio le risorse.
L’Ho.Re.Ca – aggiunge Giansanti – rappresenta un canale essenziale per le imprese vitivinicole e ben vengano le attenzioni per il comparto, tuttora in sofferenza”.
Sul fronte della manodopera, le aziende di Confagricoltura ribadiscono la necessità di misure adeguate per sopperire alla mancanza di personale per la vendemmia in corso: “Dalla quarantena attiva a strumenti più snelli per assumere personale: sollecitiamo un pronunciamento del Comitato Tecnico Scientifico – conclude Giansanti – sul protocollo definito tra le parti sociali agricole alla presenza dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, Politiche Agricole e della Salute”.

Il decreto ministeriale 23 luglio 2020 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 agosto 2020 n. 215 è stata introdotta, in risposta anche a specifiche istanze di Confagricoltura, la possibilità di sottoporre a pegno rotativo tutti i prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine protetta o indicazione di origine protetta ivi compresi vini e le bevande spiritose. Con lo strumento del pegno rotativo (regolato dagli articoli 2784 e seguenti del Codice Civile), utilizzato in passato per il comparto dei formaggi DOP a lunga stagionatura e per i prosciutti DOP al fine di garantire liquidità agli operatori da parte degli istituti di credito, il bene dato in pegno è soggetto, a particolari condizioni, al “patto di rotatività” con il quale “i contraenti convengono che il bene può variare secondo condizioni pattuite e operando con continuità la garanzia. I beni sono individuati da appositi documenti e annotazioni in un apposito registro”

Il Cosman – Consorzio Smaltimento Rifiuti di Origine Animale – informa di aver avviato le procedure per il pagamento del contributo regionale dell’anno 2015 per le polizze smaltimento carcasse. Il pagamento avverrà con le seguenti modalità:
– pagamento con emissione di bonifico bancario per le aziende agricole non più consorziate e/o non più assicurate con il Cosman;
– pagamento attraverso compensazione con il premio assicurativo dovuto per la polizza smaltimento carcasse dell’anno 2020 per le aziende agricole consorziate e assicurate con il Cosman nell’anno 2020;
– pagamento attraverso riduzione del credito per le aziende agricole ancora morose con il Consorzio per premi assicurativi e/o quote di adesione dell’anno 2015.
Le aziende agricole riceveranno una comunicazione di Posta Elettronica Certificata con l’informazione dell’avvenuto pagamento secondo le diverse modalità.

Sul Sole24ore, il direttore delle relazioni sindacali di Confagricoltura Roberto Caponi interviene sulla questione voucher. “La vendemmia sta entrando nel vivo e il contratto di prestazione occasionale ha mantenuto tutte le sue rigidità”, spiega Roberto Caponi, direttore dell’area Lavoro e Welfare di Confagricoltura. “Lo strumento è inutilizzabile dalle imprese con più di 5 dipendenti. C’è bisogno quindi di intervenire sulla norma, estendendola anche alle grandi aziende, modificando tetti reddituali e categorie di lavoratori che possono accedervi, oggi limitate a studenti fino a 25 anni, pensionati, disoccupati e percettori di integrazioni al reddito. Ci troviamo di fronte a un serio problema, quello della manodopera, che, peraltro, per un buon 40% arriva dall’estero, specie dall’Est Europa, con l’obbligo della quarantena per chi arriva da Bulgaria e Romania, che pesa sui conti delle aziende. C’è poco da aggiungere: i vecchi voucher cartacei erano lo strumento più fruibile per imprese e lavoratori. In agricoltura l’utilizzo dei voucher non aveva mai sollevato problemi. La politica rifletta, ma stavolta senza pregiudizi ideologici”.

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