Il Centro di Controllo Micologico dell’Asl di Asti organizza un corso di preparazione all’esame per il rilascio dell’idoneità alla vendita, per gli esercenti il commercio, dei funghi epigei freschi spontanei e porcini secchi sfusi. La vendita dei funghi epigei freschi spontanei è subordinata a NOTIFICA sanitaria ed è esclusiva per gli esercenti riconosciuti idonei alla identificazione delle specie fungine commercializzate, come stabilito anche dalla Regione Piemonte con D.D. 29 marzo 2018, n. 205.
Il corso ha l’obiettivo di preparare gli iscritti all’esame dell’idoneità alla vendita funghi, sarà condotto dai micologi dell’Asl di Asti, si articolerà in tre incontri pomeridiani per una durata di 10 ore totali.
Il corso avrà luogo nelle seguenti giornate:

– mercoledì 7 giugno, dalle 14 alle 18
– giovedì 8 giugno, dalle 14 alle 17
– venerdì 9 giugno, dalle 14 alle 17

presso la sala congressi dell’Asl di Asti (Via Conte Verde, 125)

L’esame avrà luogo lunedì 12 giugno, dalle 9 alle 12, sempre presso la sala congressi dell’Asl di Asti

L’iscrizione al corso potrà essere effettuata compilando e firmando l’apposito modulo da inviare via PEC entro il 05/06/2023 a protocollo@pec.asl.at.it

In allegato il suddetto modulo e il volantino del corso

Corso vendita funghi_modulo di iscrizione

volantino-corso-esame-funghi-A664026

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 aprile scorso, il decreto legislativo del 17 marzo 2023 n. 42, che disciplina le sanzioni per i beneficiari degli aiuti della Politica Agricola Comune (PAC).
La nuova impostazione della Riforma prevede che non siano i regolamenti comunitari a prevedere tali meccanismi sanzionatori ma la loro definizione è affidata agli Stati membri che vi provvede con specifici autonomi provvedimenti.
Il decreto prevede che le sanzioni non si applichino nei seguenti casi:

– inosservanza dovuta a un errore dell’Organismo Pagatore competente o di altra Autorità, nel caso in cui l’errore non poteva essere ragionevolmente individuato dal beneficiario;
– riduzione non superiore a 100 euro;
– inosservanza delle condizioni di concessione dell’aiuto dovuta a cause di forza maggiore o circostanze eccezionali (di cui art. 3 del Reg. UE 2021/2116).

Si evidenziano, in particolare, gli articoli 2 e 3 del decreto che riguardano le sanzioni per la violazione delle regole della condizionalità sociale. Come noto le norme relative alla condizionalità sociale costituiscono una novità rilevante dell’attuale Riforma e si applicano dal 1° gennaio 2023; l’Italia infatti non è ricorsa alla possibilità prevista dalla normativa comunitaria di spostare tale decorrenza in avanti sino al 2025.
Il decreto prevede che le sanzioni siano applicate ai beneficiari dei pagamenti diretti e degli interventi a superficie dello sviluppo rurale (art. 70, 71 e 72 del Reg. UE 2021/2115), per i quali è stata accertata in via definitiva la violazione di una o più norme nazionali relative alle direttive elencate nell’allegato IV del Reg. UE 2021/2115. In base alla gravità e ripetizione dell’infrazione, le riduzioni dei pagamenti vanno dall’1% al 15%. All’articolo 3, comma 5, è indicato una sorta di “ravvedimento operoso”, con riduzione delle sanzioni in caso di adempimento da parte del beneficiario, nei tempi indicati, agli obblighi nazionali in materia di legislazione sociale e di lavoro.
Si segnala, inoltre, l’articolo 10 del decreto che indica le sanzioni per la violazione degli impegni per gli ecoschemi. Sono sanzionati i beneficiari che presentano domanda per gli ecoschemi e che non rispettano gli impegni assunti ai sensi del Reg. UE 2021/2115. La sanzione per ogni violazione accertata è determinata nella misura del 30 per cento, del 50 per cento o del 100 per cento, in base alla gravità, entità, durata e ripetizione della violazione. Per gli anni 2023 e 2024 è sospesa l’applicazione di tali sanzioni. Quindi, qualora i beneficiari risultanti inadempienti nel 2023 o nel 2024, compiano ulteriori violazioni nel 2025, la sanzione verrà applicata per intero e recuperata per il triennio 2023-2025.
Si segnala, infine, che il decreto legislativo non prevede la disciplina delle sanzioni per le “misure settoriali” diverse da quelle per le patate disciplinate al capo VII del decreto. Per tali comparti risulta che sia in corso di predisposizione da parte degli uffici del Masaf un ulteriore decreto legislativo che integrerà quello appena pubblicato con le disposizioni relative ai vari comparti produttivi.

Prime valutazioni

Nel complesso, se il decreto legislativo accoglie in gran parte le richieste fatte da Confagricoltura sul tema per esempio della condizionalità sociale laddove sono state accolte le tre richieste fondamentali di: ridurre le sanzioni al massimo al 15%, applicarle solo ed unicamente per infrazioni relative agli articoli riportati nella normativa comunitaria e adottare il meccanismo di ravvedimento operoso, dall’altra non prevede ancora tutta quella necessaria flessibilità nell’applicazione del meccanismo sanzionatorio in considerazione della complessità dell’attuale Riforma della PAC e soprattutto dei ritardi nell’approvazione dei provvedimenti di implementazione della Riforma stessa che pure Confagricoltura auspicava. La Confederazione, infatti, ha richiesto in più sedi ad esempio la sospensione della applicazione delle sanzioni per il regime di condizionalità, per almeno il primo anno di applicazione della Riforma, in analogia con il meccanismo applicato nel caso degli ecoschemi; con l’obiettivo di attenuare il più possibile gli impatti di tali norme sulle aziende agricole.

In allegato il decreto legislativo

Dlgs 42_2023 Sanzioni PAC

Avrà inizio a breve il programma di formazione TOAsia Export Training, iniziativa che mira a fornire il bagaglio di conoscenze necessario a formulare ed attuare correttamente una strategia di internazionalizzazione verso l’Asia, una delle aree economicamente più dinamiche al mondo, con mercati di primaria importanza per l’export italiano e tassi di crescita in costante aumento. I Paesi ASEAN hanno chiuso il 2022 con un +28% rispetto all’anno precedente, la Corea del Sud con +34%, l’India con +24%, Giappone +7% e Cina +5%. Il corso è organizzato da Club Asia, con la Camera di Commercio Italia Myanmar come capofila, e dal Torino World Affairs Institute (T.wai), con il coordinamento di Unioncamere Piemonte.
L’Executive Training è rivolto gratuitamente ad un massimo di 30 partecipanti di cui 20 giovani imprenditori ed export manager under 40 e 10 laureandi/neolaureati magistrali, provenienti dal territorio piemontese. Il corso si tiene in varie location del territorio piemontese e si articola in 6 giornate di lezione, da 8 ore accademiche ciascuna, a partire dal 21 giugno 2023 al 27 luglio 2023. In aggiunta, si prevede la realizzazione di un percorso di consulenza ad hoc pari a 2 ore per ogni impresa partecipante.
Con l’aiuto di professionisti e imprenditori verranno affrontati tutti gli argomenti che un Export Manager deve conoscere, nell’ottica di una proiezione aziendale verso questi mercati: dal contesto geopolitico agli accordi commerciali regionali, dal marketing internazionale alle pratiche doganali, dalle questioni giuridiche agli aspetti interculturali.
L’iniziativa è organizzata col contributo delle Camere di Commercio piemontesi, della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRC. Il progetto di formazione si avvale del supporto scientifico dell’Università di Torino con i dipartimenti di: “Culture, Politica e Società”, “Management Valter Cantino” e “Scienze economico-sociali e matematico-statistiche” e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Per chi fosse interessato a partecipare, l’iscrizione deve essere effettuata sul portale https://www.toasiaexportraining.it/iscrizione/ entro il 9 giugno 2023.

Le selezioni avverranno sulla base dell’ordine di arrivo delle domande, tenendo conto delle seguenti priorità:

– aziende con sede legale in Piemonte;
– residenti in Piemonte;
– laureandi/neolaureati magistrali provenienti dai dipartimenti di Culture Politiche e Società, Management e Dipartimento di scienze economiche-sociali e matematico– statistiche dell’Università degli Studi di Torino e dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo;
– motivazione e all’interesse per i mercati asiatici.

Maggiori informazioni sono disponibili sul portale www.toasiaexportraining.it

La componente di Giunta di Confagricoltura, Giovanna Parmigiani, ha partecipato martedì 9 maggio all’audizione sul decreto-legge Siccità indetta in Senato, presso le due Commissioni Ambiente e Agricoltura, esprimendo giudizio positivo al DL, ma avanzando contestualmente alcune proposte migliorative, anche alla luce degli ultimi gravi eventi climatici in Emilia-Romagna.
E’ importante – ha detto Parmigiani – che il DPCM che definirà gli interventi prioritari sappia fare buona sintesi delle diverse esigenze dei territori”. “Parallelamente agli interventi d’emergenza – ha affermato – occorre avviare un piano di lungo periodo che consenta di mettere al sicuro produttività e qualità del sistema primario e che sappia gestire la captazione e la distribuzione delle acque meteoriche, sia con grandi invasi e dighe che con invasi di minori dimensioni, investendo in innovazione e ricerca”.
Bene la sospensione di mutui e finanziamenti per i concessionari di piccole derivazioni a scopo idroelettrico: una misura che Confagricoltura aveva chiesto per mitigare gli effetti della congiuntura economica e del clima.
Positive anche le semplificazioni delle procedure di realizzazione di opere idriche, che prevedono, tra l’altro, l’introduzione degli “invasi aziendali” come opere di “edilizia libera”. “Riguardo alle vasche di raccolta delle acque meteoriche – ha spiegato Parmigiani – proponiamo di triplicare il volume massimo attuale e di ricomprendere gli spazi necessari alla loro realizzazione nel 4% di Superficie Agricola Utilizzata (Sau) da lasciare incolta, come previsto dalla Pac”.
Sono condivisibili anche le misure che semplificano l’utilizzo dei fanghi e lo smaltimento dei materiali derivanti dalla manutenzione degli invasi – ha aggiunto – e l’apertura al riutilizzo in ambito agricolo delle acque reflue con un’unica autorizzazione. Adesso è necessario fare un ulteriore passo e rendere sistemiche tali semplificazioni”.
I cambiamenti climatici impongono inoltre una revisione delle procedure di controllo delle portate e dei volumi dei flussi d’acqua. Confagricoltura chiede che il Commissario straordinario, al quale ribadisce piena disponibilità di collaborazione, svolga questo lavoro non solo sugli invasi artificiali, ma sull’intero percorso dei corsi d’acqua naturali superficiali.
Un’attenzione particolare deve essere riservata al deflusso ecologico e alle priorità d’uso dell’acqua per rendere il sistema adattabile all’imprevedibilità del clima. Stessa flessibilità deve essere applicata alle priorità d’uso per garantire la richiesta per utilizzo irriguo e la necessaria ricarica delle falde sotterranee. Aspetto molto importante se si pensa ai grandi fiumi che attraversano più regioni”, ha sottolineato Parmigiani.
Infine, per il ruolo di raccordo tra territorio, Cabina di regia e Commissario svolto dagli Osservatori distrettuali, Confagricoltura ritiene fondamentale che gli stessi vengano integrati stabilmente e obbligatoriamente con le rappresentanze delle categorie economiche più interessate.

E’ aperto il bando di partecipazione a Spighe Verdi 2023. I Comuni rurali possono candidarsi entro il 31 maggio. Nato otto anni fa, Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere – pensato per premiare i Comuni rurali che intendono valorizzare e investire sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone pratiche ambientali e non solo.
Confagricoltura, fin dalla prima edizione, è partner della FEE nella definizione e valutazione di un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e la loro attenzione alla sostenibilità.
L’agricoltura ha un ruolo determinante nel programma, per il contributo che offre in termini di tutela del territorio, sviluppo sostenibile, diffusione di buone pratiche, difesa della biodiversità e produzione di alimenti di qualità.
L’apporto di Confagricoltura ha contribuito a rendere il premio un riconoscimento concreto della capacità del settore primario di essere determinante per i comuni, valorizzandone l’attrazione turistica, enogastronomica e ambientale.
Tra gli elementi valutati per l’assegnazione della certificazione ci sono l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
C’è una costante crescita di interesse verso il programma di FEE e Confagricoltura: dal 2015 ad oggi Spighe Verdi ha visto aumentare le adesioni e le certificazioni. Lo scorso anno 63 Comuni di 13 regioni hanno ottenuto il riconoscimento; erano appena 13 alla prima edizione.
Le località interessate possono autocandidarsi direttamente sul sito dedicato www.spigheverdi.net: all’interno dell’area ‘Registrazione’ sono disponibili gli allegati “Questionario” e “Procedura Operativa” relativi all’anno in corso.
I documenti utili alla candidatura dovranno essere inoltrati, debitamente compilati, in forma cartacea (con raccomandata AR o corriere) entro il 31 maggio agli uffici di FEE Italia, al seguente indirizzo: Segreteria FEE Italia, Via Tronto 20, 00198 Roma, dandone comunicazione a Confagricoltura che offre supporto ai Comuni per tutto ciò che concerne l’iter di partecipazione al programma.