Un numeroso e interessato pubblico ha partecipato al convegno dal titolo: “MARCHI, ETICHETTE E SITI WEB: Facciamo chiarezza nel settore del vino”: è questo il titolo del convegno organizzato dalla Confagricoltura di Asti che ha avuto luogo martedì mattina, presso l’Istituto Agrario “G. Penna” di Asti.

L’incontro di stamane ha sviscerato l’intricata normativa sull’etichettatura, le leggi che regolamentano le informazioni che possono essere riportate sui siti web, con diverse delucidazioni sulla creazione, l’utilizzo e la protezione dei marchi.

Il convegno ha avuto inizio con il saluto di benvenuto da parte del “padrone di casa”, ovvero il preside Renato Parisio. Sono poi intervenute diverse autorità locali che hanno portato i rispettivi saluti istituzionali: il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa (in collegamento da remoto), il consigliere con delega all’Agricoltura della Provincia di Asti Davide Migliasso e l’assessore all’agricoltura del Comune di Asti, Riccardo Origlia.

L’introduzione del convegno è stato curato dal direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle e del responsabile del settore vino Bruno Rivella. “L’etichettatura, la creazione dei siti web aziendali e la registrazione dei marchi sono tematiche piene di ostacoli che molte aziende vitivinicole fanno fatica ad affrontare in modo ottimale – ha affermato il direttore Baravalle. “Confagricoltura sarà sempre al servizio delle aziende per assisterle quotidianamente e per far sì che le norme non rappresentino più un ostacolo, bensì un’opportunità”.

Dopo il covid finalmente possiamo riunirci e confrontarci di persona con tematiche e problemi legati al comparto vitivinicolo come quello dell’etichettatura. Oggi grazie all’ausilio di esperti possiamo chiarire temi dei quali verranno definiti successivamente ulteriori specifici dettagli”, ha dichiarato Rivella.

L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Angelo Di Giacomo, già direttore dell’ICQRF di Asti (Repressione Frodi), ora consulente in materia vitivinicola di LJ Lex Studio Legale che ha trattato l’argomento “Norme sull’etichettatura”. “E’ molto importante preparare un’etichetta regolare. Un’etichetta irregolare non consente di tenere il prodotto in cantina, né di venderlo, né di esportarlo”.

 “La tutela dei disciplinari e del marchio sono due pilastri per l’azienda vitivinicola su cui fondare la propria difesa cercando di evitare di incorrere in sanzioni e allo stesso tempo tutelare il proprio prodotto”, ha affermato l’avvocato Duillio Cortassa, nel suo intervento dal titolo “Disciplina sanzionatoria dell’etichettatura”.

Anche il tema degli imballaggi è stato oggetto di analisi durante l’incontro di martedì: una materia di stretta attualità a seguito della proposta di un nuovo regolamento presentata dalla Commissione europea lo scorso novembre. Alessia Fusco, referente ufficio vino di Asti Agricoltura ha affrontato il tema dal titolo “Linee guida sulla normativa imballaggi”. “Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio”, ha affermato Fusco. “La strutturazione delle etichetta si basa su due criteri fondamentali: il circuito di destinazione dell’imballaggio e il materiale che lo compone”.

Gli ultimi interventi sono stati quelli di Alberto Furno e Luisa Curiale di Interpatent, partner del convegno, che hanno parlato di “Protezione e tutela di marchi, nomi a dominio e layout delle pagine web”.

Le aziende devono essere consapevoli dei rischi che corrono ma anche delle opportunità che gli si offrono quando decidono di utilizzare un marchio”, ha affermato Curiale. “Le aziende vitivinicole oggigiorno devono interfacciarsi sempre più con il mondo del web, rilevante e fondamentale: protezione della pagina web e registrazione di nome e dominio sono gli interventi principali da adottare per avere una maggiore sicurezza informatica”, ha proseguito Furno.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente e della Confagricoltura di Asti, Gabriele Baldi: “l’incontro di oggi è stato sicuramente chiarificatore per molti produttori di vino e imbottigliatori che hanno necessità di essere sempre aggiornati sulle norme in continua evoluzione sull’etichettatura. Non tutto è ancora chiaro ma sappiamo che sarà necessaria una vera e propria rivoluzione all’interno del nostro sistema. Confagricoltura sarà a disposizione dei suoi associati per assisterli a fronte di un cambiamento imminente”.

 

 

In allegato le slides dei relatori che sono intervenuti durante il convegno

 

Angelo Di Giacomo_ETICHETTATURA DEI VINI

Duillio Cortassa_DISCIPLINA SANZIONATORIA SU ETICHETTATURA

Alessia Fusco_LINEE GUIDA SU ETICHETTATURA DEGLI IMBALLAGGI

Luisa Curiale – Alberto Furno_PROTEZIONE E TUTELA DI MARCHI, NOMI A DOMINIO E LAYOUT DELLE PAGINE WEB

 

Arpea comunica che sono state prorogate alcune domande relative al PSR 2014-2020 e al PSR 2007-2013.

I termini di presentazione delle domande e/o le disposizioni contenute nelle Determinazioni allegate alla presente potranno subire modifiche a seguito dell’introduzione di specifiche interpretative da parte di AGEA Coordinamento o modifiche normative da parte degli organi competenti.

In allegato le seguenti determine dirigenziali:

– la D.D Arpea n.113 del 15 maggio 2023: proroga dei termini di presentazione delle domanda di misura 10,11 e 214.7/1 per la campagna 2023

DD 113 del 15 maggio 2023 proroga presentazione domande campagna 2023 PSR14-22 e PSR 07-13

– la D.D del Settore Foreste della Regione Piemonte n. 335/A1614A/2023: proroga dei termini di presentazione delle domande di misura 221 per la campagna 2023

DD-A16_15_05_2023_0000335_I – File primario – DD-A16-335-2023-TESTO_ATTO_timbrato

Dopo un ritardo nell’apertura del bando 2023 misura OCM Vino per la Promozione sui mercati dei Paesi Terzi è urgente la convocazione di un incontro da parte del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per definire una strada comune e andare avanti velocemente. Così i presidenti delle organizzazioni della filiera vitivinicola italiana che riunisce Alleanza delle Cooperative Italiane-Agroalimentare, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini.
Nell’ambito della OCM Vino – sottolineano i presidenti della filiera – la promozione sui mercati dei Paesi Terzi è una misura che ogni anno permette di finanziare i numerosi progetti di valorizzazione dei prodotti vitivinicoli nei Paesi extra europei, per accrescere la competitività del Made in Italy a livello internazionale e favorire, allo stesso tempo, la conoscenza dei nostri territori viticoli.
Considerata anche l’attuale difficile congiuntura economica e tenuto conto dei ristrettissimi margini operativi concessi per la definizione delle istanze progettuali, è indispensabile – precisano i presidenti della filiera – procedere senza ritardi che rischiano di compromettere l’applicazione di una misura assolutamente fondamentale per il comparto vitivinicolo.
La filiera, dopo aver già inviato richieste e proposte a riguardo, rinnova la disponibilità a collaborare per definire al più presto tempi e modalità certe per l’attivazione della misura, fondamentale per l’avvio delle attività di promozione, sempre più strategiche per la tenuta e lo sviluppo del settore vitivinicolo nazionale.

E’ la prima e più elevata installazione di ape italiana in una sede istituzionale nazionale e farà parte del Progetto ApinCittà, ideato e gestito dalla Federazione Apicoltori Italiani (FAI). Si tratta del primo apiario della storia del ministero dell’Agricoltura, inaugurato stamani dal ministro Francesco Lollobrigida sulla terrazza del dicastero di via XX Settembre, curato proprio dalla FAI, la più autorevole organizzazione del settore apistico italiano, promossa e collegata a Confagricoltura.
Gli alveari avranno una finalità di impollinazione, biomonitoraggio e mappatura della biodiversità di un ampio quadrante della Capitale: un’iniziativa che vuole celebrare, dandole continuità e concretezza, la Giornata mondiale delle Api, proclamata dall’ONU nel 2018 e che ricorre ogni 20 maggio.
Quest’anno – sottolinea il presidente della FAI Raffaele Cirone sarà per noi la ‘Giornata Mondiale dell’Ape mellifera per un’agricoltura produttiva e sostenibile’. L’ape italiana, della sottospecie Apis mellifera Ligustica originaria della nostra Penisola, è infatti diffusa in tutti i continenti e rappresenta il primo impollinatore (oltre il 90% di tutti gli insetti utili presenti nei nostri ecosistemi) degli ambienti rurali, urbani, peri-urbani e naturali“.
L’ape mellifera italiana è un fondamentale fattore di produttività del cibo necessario al Pianeta: la presenza di alveari sul territorio genera in Italia 2 miliardi di euro di valore della produzione agroalimentare, cui si deve aggiungere l’apporto ecosistemico che le api garantiscono alla biodiversità, stimato in 150 miliardi di euro.
Nel nostro Paese – rimarca Cirone – assistiamo a un incremento costante del patrimonio apistico: l’ultimo censimento 2022 indica 1.800.000 colonie di api che sopravvivono e producono, sia pure tra infinite difficoltà, grazie all’impegno di 72.000 apicoltori: un capitale naturale, quello della Repubblica Italiana, di oltre 100 miliardi di api, il cui valore è stimato in ben 500 milioni di euro“. Numeri che collocano l’Italia in testa alle classifiche dell’Unione Europea e che non sfuggono all’attenzione delle istituzioni, del MASAF in particolare, con cui la FAI ha un canale sempre aperto di confronto e costruttiva collaborazione, in particolare quest’anno in cui, insieme alla Giornata Mondiale delle Api, la FAI celebra il 70° anno dalla propria fondazione.

A seguito delle numerose azioni sindacali portate avanti dalla Confederazione, il CONAI ha promosso un incontro bilaterale con la Confagricoltura per confrontarsi ed acquisire ulteriori elementi utili in ordine alla Circolare del 14 dicembre scorso (in allegato).
L’incontro, a cui hanno preso parte tra gli altri il direttore generale Annamaria Barrile ed il presidente della FNP Florovivaistica Luca De Michelis, è stato un momento di scambio molto aperto e costruttivo.
I rappresentanti del CONAI, alla luce di tutte le osservazioni e contestazioni pervenute, hanno rimarcato la disponibilità a raccogliere le istanze del mondo della produzione florovivaistica e ad evidenziare le esigenze di tutti gli operatori ai nuovi vertici del Consorzio (di recente è stato eletto il nuovo CDA). Questa nuova fase di interlocuzione è iniziata proprio dall’ascolto delle esigenze delle imprese di Confagricoltura, proseguirà con un confronto con le altre organizzazioni e terminerà con una riunione plenaria in cui il CONAI condividerà gli elementi man mano acquisiti.
Nel corso dell’incontro la Confederazione ha ribadito la propria contrarietà alla richiesta del contributo sottolineando che i vasi in plastica per fiori/piante non rientrano nella definizione di imballaggio non essendo esclusivamente orientati al trasporto e alla commercializzazione dei prodotti (come prevede la definizione comunitaria di imballaggio). Essi piuttosto rappresentano elementi imprescindibili per lo sviluppo e la crescita delle piante, sia in fase di produzione che nelle fasi successive, e come tali debbono essere considerati “mezzi di produzione” esentati dal CAC. È stata pertanto evidenziata la contrarietà di principio alla imposizione del contributo sia sotto il profilo legislativo che economico-sindacale.
La Confederazione poi, facendo riferimento alla risposta del Sottosegretario La Pietra all’interrogazione parlamentare promossa dal Sen. Durnwalder (vedi nota n. 408 del 31 marzo scorso) che esprimeva la volontà del Masaf di porre la massima attenzione sul tema ed informava che “il Ministero dell’Ambiente ha comunicato che intende avviare ulteriori confronti con il CONAI, anche al fine di verificare la fonte normativa alla base dell’adozione della circolare”, ha chiesto informazioni al CONAI in merito all’interlocuzione con i Ministeri ed in particolare con il Dicastero per l’ambiente.
Il CONAI, al corrente della risposta e delle proposte del Sottosegretario La Pietra, ha informato di non aver avuto ancora alcuna interlocuzione. Considerata quindi la necessità di un confronto con le amministrazioni e l’interlocuzione appena avviata con le organizzazioni, Confagricoltura ha proposto al CONAI di rimandare, almeno al prossimo anno, la decorrenza dell’applicazione del contributo ambientale prevista per luglio 2023.
La Confederazione inoltre, sollecitata più volte all’indicazione di eventuali casistiche da esentare, pur ribadendo la contrarietà alla richiesta del contributo, ha chiesto di valutare la limitazione del perimetro dei vasi rientranti nella definizione di imballaggio a quelli con spessore fino a 0,4 mm (anziché spessore 0,8 mm attualmente previsto). Considerata quindi la necessità di un confronto con le amministrazioni, l’interlocuzione appena avviata con le organizzazioni e la necessità anche per il Consorzio di consolidare la nuova governance interna avviata con la nomina del CDA lo scorso 11 maggio, il CONAI ha informato che sottoporrà alla valutazione dei competenti tavoli di lavoro consortili ed ovviamente al CDA, le indicazioni ricevute dalla Confederazione sia in merito alla verifica della fonte normativa alla base dell’adozione della circolare sia in ordine a necessari confronti con le amministrazioni di riferimento.

circolare Conai