Dal 1° gennaio 2023 è operativo il D.Lgs 116/2020 che introduce l’obbligo di redigere l’etichetta ambientale degli imballaggi immessi al consumo in Italia, al fine di fornire informazioni sulla corretta gestione dei rifiuti derivanti da imballaggi al termine del loro utilizzo. Il decreto stabilisce che “tutti gli imballaggi siano opportunamente etichettati, secondo le modalità stabilite dalle norme UNI applicabili, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi“.
A tal proposito, il CONAI ed il Laboratorio Chimico Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con il Sistema Camerale aderente al Portale Etichettatura e Sicurezza Prodotti, organizzano un webinar a livello nazionale di approfondimento sul tema. L’appuntamento si prefigge di illustrare i principali contenuti delle Linee Guida pubblicate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per il corretto adempimento all’obbligo da parte delle imprese e sarà inoltre occasione per rispondere agli eventuali quesiti, pervenuti in fase di iscrizione, da parte delle aziende partecipanti.

L’incontro avrà luogo il 22 febbraio 2023 e il seguirà il seguente programma:

ore 11:00 Introduzione – Comunicazione al consumatore: le linee guida a cura di Giulia Picerno, Centro Studi per l’Economia Circolare di CONAI

Risposta ai quesiti con gli esperti

– Giulia Picerno, Centro Studi per l’Economia Circolare di CONAI

– Cristina Giovannini Luca, Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino

– Paola Rebufatti, Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino

– Francesca Ilgrande, Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino

Ore 12:30 Conclusione lavori

In allegato la locandina con informazioni di dettaglio. La partecipazione al webinar è gratuita sino ad esaurimento dei posti disponibili, previa iscrizione al seguente link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-etichettatura-ambientale-degli-imballaggi-522608374717.
In fase di registrazione all’evento, le aziende interessate potranno anticipare quesiti che verranno affrontati durante il webinar.
Gli iscritti riceveranno tutte le indicazioni necessarie per partecipare all’evento on-line all’indirizzo e-mail indicato in fase di iscrizione immediatamente nei giorni precedenti l’evento stesso.

La Commissione Europea ha inviato all’Italia alcune considerazioni rispetto alla bozza di decreto interministeriale recante “Caratteristiche e modalità di applicazione per l’utilizzazione agronomica del digestato equiparato ai fertilizzanti di origine chimica”.
Le osservazioni presentate dalla Commissione riguardano sia aspetti tecnici della bozza di decreto, sia la sua impostazione generale. In particolare, la Commissione oltre a chiedere all’Italia di rivedere alcuni parametri microbiologici di cui alla Tabella 2 dell’allegato I (Escherichia coli e Clostridium), ha ribadito il fatto che se il digestato contiene tra le materie prime effluente animale (interamente o parzialmente) rientra nella definizione di effluente di allevamento della direttiva nitrati e, pertanto, la sua applicazione sul terreno deve essere soggetta al limite di 170 Kg/ha all’anno nelle zone vulnerabili ai nitrati (ZVN). Alla luce di considerazioni, la Commissione ha chiesto alle autorità italiane di modificare la bozza di decreto ed esplicitare che il digestato può essere applicato solo secondo i limiti fissati dalla direttiva nitrati. In caso contrario altrimenti le nuove disposizioni costituirebbero una violazione della normativa europea.

La Regione Piemonte, grazie ai fondi europei proveniente dalla misura Ocm Ortofrutta contenuta nella nuova Pac 2023 – 2027, ha approvato 11 progetti presentati dalle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli e dalle loro associazioni, per un finanziamento complessivo di 12.54 milioni di euro.
I beneficiari dei sostegni sono Piemonte Asprofrut, Piemonte Asprocor, Ortofruit Italia, Joinfruit, Solfrutta, Jollyed Eden Fruit, la cui associazione di riferimento è Aop, Ascopiemonte, Lagnasco Group, OP Rivoira, Produttori nocciole associati, che nel loro insieme raggruppano circa 3.000 produttori, singoli e associati, e rappresentano un fatturato di circa 270 milioni di euro.
I progetti sono rivolti a migliorare la qualità dei prodotti, la sostenibilità delle produzioni collegata al contrasto al cambiamento climatico, la promozione sui mercati e riguardano l’impianto di nuove varietà di frutta più adeguate all’ambiente di coltivazione piemontese e alle esigenze del mercato; l’assistenza tecnica per elevare il livello qualitativo dei prodotti con figure specialistiche di tecnici di campagna e di magazzino; il miglioramento delle strutture e delle attrezzature per la conservazione e la trasformazione della frutta; l’applicazione di tecniche di produzioni rispettose dell’ambiente; la promozione delle produzioni frutticole piemontesi.

Nell’ambito della prevenzione del dissesto idrogeologico nelle aree interne, la Legge di Bilancio 2023 (L. 29 dicembre 2022, n. 197), introduce un’interessante opportunità di cui possono usufruire gli imprenditori agricoli.
Il comma 443 della Legge, infatti, dispone che nelle aree interne sia consentita agli imprenditori agricoli la raccolta di legname depositato:

– nell’alveo dei fiumi;

– nell’alveo dei torrenti;

– sulle sponde di laghi e fiumi;

– sulla battigia del mare;

La condizione è che il legname sia stato depositato da eventi atmosferici o meteorologici, mareggiate e piene. Gli imprenditori agricoli dovranno sviluppare un progetto di sfruttamento del legname per la produzione di energia, da immettere sul mercato o per l’autoconsumo. Per sostenere i progetti è stato istituito dal MASAF un fondo con una dotazione pari a 500.000 euro annui, che verranno assegnati secondo modalità definite con un decreto di prossima emanazione.
Nella prospettiva di svolgere questa attività di raccolta, occorre però tenere presente quale potrebbe essere il suo inquadramento dal punto di vista civilistico e fiscale.
In particolare la raccolta del legname depositato naturalmente è inquadrabile come attività connessa di prestazione di servizi di cui al terzo comma dell’art. 2135 del Codice Civile. Dal punto di vista fiscale, la prestazione di servizio dovrà seguire le regole dell’art. 56-bis, comma 3, del TUIR e sarà quindi soggetta a una tassazione forfettaria al 25% dell’ammontare dei corrispettivi delle operazioni registrate o soggette a registrazione agli effetti IVA. Rispettando i parametri della Normalità e della Prevalenza richiesti dalla norma l’attività assumerà carattere agricolo, pertanto sarà applicabile il regime speciale di cui all’articolo 34-bis del D.P.R. n. 633/72, secondo cui l’IVA a debito è determinata riducendo del 50% l’imposta relativa alle operazioni imponibili.
La vendita del legname raccolto dall’imprenditore agricolo è invece configurabile come attività di puro commercio e quindi tassata a bilancio (costi e ricavi). Infatti, non svolgendo alcun ciclo biologico sulla pianta e neppure una fase essenziale del ciclo stesso, non viene rispettato quanto richiesto dall’art. 32 del TUIR.
Nel caso in cui l’agricoltore trasformi la legna raccolta in ceppi, tondelli e fascine, alla loro cessione si applicherà l’IVA nella misura del 10%; in tutti gli altri casi si applicherà l’IVA nella misura ordinaria del 22%.
Infine, se l’imprenditore agricolo decide di utilizzare il legname raccolto per la propria produzione di energia da biomasse, dovrà rispettare il requisito della Prevalenza. In pratica il quantitativo di legname derivante dall’attività agricola principale (silvicoltura) dovrà essere maggiore rispetto a quello raccolto.

1000 euro: è questo l’ammontare del ricavato raggiunto dalla Confagricoltura di Asti in occasione della distribuzione delle clementine antiviolenza (più di 3 quintali, di cui buona parte offerta dalla cooperativa COAB di Corigliano-Rossano).
Lo scorso 25 e 26 novembre infatti Asti Agricoltura, in collaborazione con il Soroptimist di Asti, era impegnata in centro città, sotto i portici di Piazza Alfieri, nella distribuzione delle clementine, simbolo della lotta contro ogni violenza di genere.
Le clementine sono state scelte nel maggio del 2013 quale simbolo della lotta contro la piaga del femminicidio e delle tante forme di violenza subite dalle donne, in seguito all’atroce uccisione di Fabiana Luzzi, giovane studentessa di Corigliano Calabro, massacrata dall’ex fidanzato.
Il ricavato dell’iniziativa locale è stato interamente devoluto a “L’Orecchio di Venere”, il centro antiviolenza di Asti, facente parte della Croce Rossa, che offre accoglienza e sostegno a donne vittime di qualsiasi tipo di violenza.
Nella giornata di ieri, presso la sede di Asti Agricoltura, il direttore Mariagrazia Baravalle e la presidente della Consulta Femminile Maria Pia Lottini, hanno consegnato l’importo di 1000 euro alla presidente de “L’Orecchio di Venere” Elisa Chechile, presente insieme a due volontarie, la quale ha raccontato con soddisfazione: “Questa somma verrà utilizzata per operazioni di “piccolo portafoglio”, ovvero attività svolte all’interno del territorio rivolte a donne in difficoltà per le quali è necessaria una disponibilità immediata di risorse economiche”.
Siamo felici e onorati di aver dato il nostro contributo a questa iniziativa e ci riteniamo molto soddisfatti della risposta ottenuta da parte dei cittadini astigiani e non solo, visto che erano giorni di mercatini e fiere con un notevole afflusso di turisti”, afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Da diversi anni Confagricoltura si batte al fianco delle donne contro qualsiasi tipo di violenza. E’ necessario tuttavia un intervento più incisivo da parte delle istituzioni affinché questa piaga venga completamente e radicalmente eliminata”.
Si tratta di un tema che va affrontato tutti i giorni per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica, fornendo al tempo stesso il giusto sostegno a tutte le donne che ogni giorno sono vittime di qualunque tipo di sopruso”, conclude la presidente della Consulta Femminile di Asti Agricoltura Maria Pia Lottini.

 

Un momento della consegna dell’assegno presso la sede di Asti Agricoltura