Il Conai ha sospeso la circolare consortile con cui sarebbe diventato operativo, dal 1° luglio, il contributo su molte tipologie di vasi per fiori e piante. Lo ha comunicato in una nota al ministero dell’Ambiente e a tutti i consorzi e associazioni imprenditoriali coinvolte sul tema della gestione dei vasi.
Nella nota, il Consorzio ha sottolineato come qualsiasi decisione sull’eventuale applicazione contributiva non possa prescindere e venire prima della conclusione del tavolo di confronto avviato e coordinato dal MASE stesso. Per tale motivo, ha comunicato di aver assunto la decisione di sospendere la circolare.
Una decisione apprezzabile per Confagricoltura, che ha sempre sostenuto e richiesto, oltre ad aver evidenziato la necessità di attendere gli sviluppi interpretativi anche a livello europeo, in modo da fugare ogni dubbio circa la natura del vaso. Solo così – evidenzia Confagricoltura – si potranno evitare i dubbi rispetto ad alcune definizioni presenti nell’allegato al Regolamento PPWR, nonché contributi e quadri normativi nazionali che rischiano, nel breve periodo, di risultare poi in contrasto con quanto disposto con il regolamento europeo che entrerà in vigore nel giugno 2026.
Il rischio, altrimenti, è di aprire la possibilità di procedure di infrazione per il nostro Paese, nonché di generare danni economici e nuovi adempimenti gestionali per le aziende florovivaistiche, andando anche a falsare la concorrenza nel mercato comune.
Confagricoltura è l’unica organizzazione che in sede di discussione sui tavoli del Ministero ha continuato a sostenere la necessità di individuare soluzioni sulla gestione dei vasi di fiori e piante che evitino ulteriori appesantimenti burocratici e costi, partendo dal presupposto che siamo di fronte a uno strumento di produzione non assimilabile all’imballaggio.
Archivio per mese: Giugno, 2025
Con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2016/429 (Animal Health Law) e dei conseguenti regolamenti delegati e di esecuzione, lo status di indenne infezioni da brucellosi nei bovini (compresi i bufalini), negli ovini e nei caprini, da complesso Mycobacterium tuberculosis – MTBC nei bovini (compresi i bufalini) e da Leucosi bovina enzootica, è stato concesso conformemente alla Direttiva 64/432/CEE, e riconosciuto ai sensi dell’Art. 84 del Regolamento Delegato (UE) 2020/689 nei territori regionali individuati, da ultimo, dai successivi Regolamenti di Esecuzione (UE) 2021/620 e 2024/2692.
Tra le misure individuate dal legislatore europeo necessarie per il mantenimento dello status di indenne da malattia, oltre che per la tutela del patrimonio zootecnico dal rischio di infezione, vi è la sorveglianza. A tal fine, si rende necessario proseguire l’attività di sorveglianza, già avviata negli stabilimenti dei territori regionali indenni che detengono bovini (compresi i bufalini) ed ovicaprini. Il presente programma tiene conto della normativa europea sopra citata, oltre che i programmi nazionali di eradicazione e sorveglianza approvati con Decreto 2 maggio 2024 per quanto concerne l’infezione da brucellosi e tubercolosi, e del documento tecnico operativo approvato con nota ex-DGSAF n. 20594 del 28/06/2024 per quanto riguarda l’infezione da leucosi bovina enzootica.
Inoltre, l’applicazione delle misure contenute nel presente programma è correlata all’andamento della situazione epidemiologica e al mantenimento dello status di ciascuna provincia.
La sorveglianza delle malattie sopracitate, al fine del mantenimento dello status di indenne, tiene conto dei seguenti criteri:
– la programmazione dei controlli basata sul rischio, indipendentemente dalla tipologia di allevamento (riproduzione o produzione), secondo criteri specificati di seguito;
– l’attività di sorveglianza al macello finalizzata alla ricerca sistematica di lesioni riconducibili all’infezione da MTBC o LBE in tutti i bovini macellati;
– la sorveglianza sugli aborti per la ricerca di infezione da brucellosi nei bovini e negli ovicaprini.
Le figure coinvolte, i compiti e le responsabilità sono indicate nei programmi nazionali di cui al Decreto e nel documento di cui alla nota ex-DGSAF 20594 del 28/06/2024.
Si sottolinea l’importanza di mantenere e rinforzare le misure finalizzate alla rapida risoluzione di eventuali focolai e di utilizzare gli indicatori in grado di individuare gli stabilimenti a rischio.
Leggi tutto l’allegato A, programma territori indenni
DGR-1220-2025-All_1-Allegato_A-Programma_territori_indenni_DEF_timbrato
Si trasmettono le Istruzioni Operative emanate da Direzione OP AGEA – COORD – Prot. Uscita N.0041902 in merito a Aiuto de Minimis ai sensi del 31 dicembre 2024 n. 678746 (GU n.55 del 07 marzo 2025) – Campagna 2025 – Differimento termine di presentazione.
Con le Istruzioni Operative n. 33 del 27 marzo 2025 che per opportuna memoria alleghiamo alla presente (ns prot.n. 246 / 02_04_2025), AGEA ha dato attuazione all’accesso ai contributi per la copertura parziale o totale degli interessi passivi sui finanziamenti bancari concessi alle imprese del settore agricolo, agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, ai sensi del Decreto Ministeriale n. 678746 del 30 dicembre 2024.
Con le IO 51/2025, l’Organismo Pagatore AGEA integra e rettifica le Istruzioni Operative n. 33/2025, precisando che:
– I finanziamenti agevolabili sono relativi al credito agrario e quello peschereccio (ex art. 43, D.Lgs. 385/1993);
– l’accesso alla misura è riservato alle imprese agricole (codice ATECO 01) e della pesca e dell’acquacoltura (codice ATECO 03) che alla data della presentazione della domanda (ai sensi dell’art. 3 del DM 31 dicembre 2024 n. 678746) abbiano sottoscritto un contratto di finanziamento bancario da parte di soggetti di natura bancaria, individuati ai sensi degli artt. 13 e 64 del Decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (riportati in Allegato A);
– il finanziamento deve avere una durata massima di cinque anni, comprensiva dell’eventuale periodo di preammortamento e devono allegare al modello di domanda (riportato in Allegato B_MODELLO Interessi 2025) il contratto di finanziamento ed il mandato irrevocabile all’incasso rilasciato dall’istituto bancario (riportato in Allegato C);
– gli obblighi assicurativi contro i danni alle produzioni, alle strutture, alle infrastrutture e agli impianti produttivi, derivanti da calamità naturali o eventi eccezionali o da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali o eventi di portata catastrofica, da epizoozie, da organismi nocivi e vegetali, nonché per i danni causati da animali protetti sono confermati, oltre per le imprese agricole, anche per quelle della pesca e dell’acquacoltura;
– il beneficiario potrà ottenere il contributo per un solo finanziamento;
– I prestiti che hanno una durata superiore a 12 mesi dovranno presentare una domanda per il 2025 ed una per il 2026;
– la risoluzione o decadenza del contratto di finanziamento o l’estinzione del prestito ricevuto comportano la revoca del contributo, tale revoca è applicata anche nel caso in cui l’azienda faccia una surroga del prestito su altro istituto;
– la polizza assicurativa, laddove obbligatoria, deve essere connessa al finanziamento richiesto e deve essere in vigore alla data di presentazione della domanda;
– non è prevista la possibilità di subentro in caso di decesso del beneficiario che ha presentato la domanda o per subentri all’azienda che ha presentato domanda.
Le domande potranno essere presentate fino al 15 settembre 2025.
Individuare soluzioni innovative per mantenere la produzione di qualità e tipicità coniugandole con la sostenibilità ambientale. È questo l’obiettivo del progetto sperimentale avviato dall’Istituto di Istruzione Superiore Umberto I di Alba in collaborazione con il Consorzio Asti Docg. Lo studio mira a valutare le potenzialità viticolo-enologiche di varietà aromatiche resistenti alle principali malattie fungine, con un approccio rispettoso dell’ambiente e, al tempo stesso, dell’identità produttiva territoriale.
“I cambiamenti climatici ci impongono di ripensare l’intero approccio produttivo anche nel nostro settore – afferma Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg – in Piemonte, finora, non erano mai state studiate varietà aromatiche resistenti. Come Consorzio, abbiamo quindi deciso di partecipare attivamente a questo progetto, mettendo a disposizione il nostro know-how sul vitigno Moscato Bianco. Solo attraverso la ricerca possiamo infatti individuare soluzioni tecniche innovative per una viticoltura sempre più avanzata e sostenibile”.
L’attività di ricerca contempla la coltivazione di un campo di proprietà dell’Istituto individuato nel comune di Alba e uno di proprietà di un’ azienda socia dell’ente consortile. In entrambi i siti sarà presente il Moscato Bianco come varietà di riferimento, affiancato da varietà resistenti selezionate per la sperimentazione. La prima ad essere introdotta sarà il Muscaris (mediante la tecnica di sovrainnesto T-bud) mentre sono al vaglio studi per l’eventuale inserimento di altre varietà resistenti aromatiche. Dal 2026 e per tre anni, saranno eseguiti rilievi fenologici settimanali (dal germogliamento alla filloptosi), analisi produttive (fertilità in fioritura, produzione media per ceppo e peso medio dei grappoli) e rilievi fitosanitari per monitorare la resistenza a peronospora, oidio, botrite, giallumi infettivi e fitoplasmosi. Ogni varietà sarà testata su 50 piante sovrainnestate, con aggiornamenti annuali delle schede tecniche e della planimetria sperimentale. La vinificazione sarà condotta secondo un protocollo standard per vino bianco fermo, al fine di valutare le caratteristiche organolettiche delle varietà in prova.
Al termine del progetto e sulla base di risultati ottenuti, si potrà procedere con la presentazione della domanda di iscrizione dei vitigni resistenti aromatici tra quelli eventualmente autorizzati alla coltivazione in Piemonte.
Fonte: Ufficio stampa Consorzio Asti Docg: ispropress
San Paolo 20-24 ottobre 2025
Il Commissario europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione, Christophe Hansen, guiderà una missione di alto livello in Brasile, che si terrà dal 20 al 24 ottobre 2025 a San Paolo, con l’obiettivo di rafforzare i legami commerciali tra l’UE e il Brasile nel settore agroalimentare. Questa iniziativa mira a sostenere le imprese europee nella promozione degli standard di qualità dell’UE e ad aprire nuove opportunità di business nel mercato brasiliano. Il programma prevede incontri B2B, eventi di networking e momenti di promozione dei prodotti europei. La Commissione europea selezionerà fino a 80 rappresentanti provenienti da imprese e organizzazioni europee del settore agroalimentare. La priorità per la partecipazione sarà data alle aziende che operano nei seguenti settori:
• Prodotti trasformati (dolciumi, cioccolato, pasta, biscotti, ecc.)
• Lattiero-caseario (focus sui formaggi)
• Vini e distillati
• Olio d’oliva
• Bevande (escluse vino e distillati, inclusa birra)
• ortofrutta
La scelta dei partecipanti alla delegazione sarà basata su un equilibrio tra:
• Rappresentanza geografica e settoriale
• Capacità di operare a livello internazionale
Le aziende interessate possono registrarsi online entro e non il 7 luglio tramite questo link: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/HLMBrazil2025registration
I partecipanti selezionati saranno informati entro l’inizio di agosto 2025. Possono partecipare solo aziende agroalimentari e organizzazioni con sede in uno dei 27 Stati membri dell’UE. I prodotti rappresentati devono essere ammissibili secondo le regole della promozione UE (Regolamento UE n. 1144/2014). È ammessa una sola persona per azienda/organizzazione.
I costi di viaggio, alloggio e visto saranno a carico dei partecipanti, mentre i trasporti locali, voli interni e alcuni pasti saranno a carico degli organizzatori così come l’organizzazione degli incontri B2B. Per maggiori informazioni è possibile contattare Francesca Marino – Relazioni UE e Internazionali: 06.6852394/366.7857597 – francesca.marino@confagricoltura.it
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