Il commissario straordinario Giovanni Filippini ha firmato la nuova ordinanza contro la diffusione della Peste suina africana. Le regole, valide per Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, resteranno in vigore fino al 30 settembre 2024

E’ entrata in vigore ieri, giovedì 29 agosto, la nuova ordinanza sulla Peste Suina Africana (Psa) firmata dal nuovo commissario straordinario, il dottor Giovanni Filippini, che prevede nuove misure di prevenzione valide per la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia-Romagna.
Secondo le ultime rilevazioni, la causa principale di diffusione del virus sarebbe dovuta ai movimenti di persone e mezzi. Per questo motivo, l’ordinanza numero 3 che entra in vigore dal 29 agosto fino al 30 settembre 2024 intende regolare gli accessi all’interno degli allevamenti, che per almeno un mese dovranno rispettare alcune norme di biosicurezza particolarmente stringenti valide per tutte le zone di restrizione: la 1, ad alto rischio; la 2, con presenza di Psa nei cinghiali; la 3, con presenza di Psa nei cinghiali e nei suini domestici.

A chi è vietato l’ingresso negli allevamenti

Innanzitutto, l’ordinanza vieta ogni spostamento dei suini, sia in entrata che in uscita, dagli allevamenti che non sia verso il macello. Solo gli allevamenti situati nella prima zona di restrizione potranno chiedere l’autorizzazione dalla Regione di poter accedere ai servizi veterinari.
È vietato l’accesso di qualsiasi automezzo, ad eccezione di quelli destinati al trasporto di mangimi, carcasse e liquami e di animali verso il macello. Chiunque non sia direttamente coinvolto nella gestione quotidiana degli animali, non potrà accedere agli allevamenti. Regola che vale per qualsiasi persona e figura professionale, anche veterinari, tecnici di filiera e mangimisti. Non possono entrare nemmeno gli animali, cani compresi.
Nei Comuni interessati dalle varie zone di restrizione sono vietate anche le mostre, i mercati, le fiere d’esposizione e ogni altra manifestazione di carattere agricolo e zootecnico che coinvolga il settore suinicolo.

Come sono regolati gli accessi

Le persone che hanno diritto ad accedere all’allevamento devono rispettare alcuni obblighi. Intanto, chi entra deve farlo sempre indossando tute, guanti e calzari monouso e deve garantire di non aver visitato altri allevamenti di suini, boschi o altri luoghi in cui sono presenti cinghiali nelle 48 ore precedenti, assicurando di fare altrettanto nelle 48 ore successive.
È obbligatorio che gli operatori del trasporto animali utilizzino i dispositivi monouso che saranno forniti dall’allevatore al momento dell’uscita del conducente dall’abitacolo del mezzo.
I lavori di manutenzione o di lavoro ordinario sono vietati, ad eccezione di quelli strettamente connessi al benessere dell’animale che dovranno comunque essere preventivamente autorizzati. Sono sospesi anche i controlli da parte del servizio veterinario, esclusi quelli connessi con la gestione della Psa e quelli tesi a garantire il rispetto delle esigenze di benessere animale.

Il controllo del rispetto della normativa

A verificare il rispetto delle condizioni di biosicurezza previste dall’ordinanza ci dovranno pensare i veterinari territorialmente competenti. Entro un mese, andranno verificati i requisiti dei vari allevamenti. Nel caso in cui venisse accertato uno stato di carenza, strutturale o gestionale, entro 15 giorno il servizio veterinario dispone lo svuotamento degli stabilimenti secondo un programma di macellazione o in alternativa di abbattimento che non deve prolungarsi oltre i 21 giorni dalla disposizione.
Oppure ancora, nel caso in cui venisse individuato un qualsiasi contatto diretto o indiretto con un focolaio confermato, e qualora la situazione epidemiologica lo richieda, il servizio veterinario territorialmente competente può disporre l’abbattimento preventivo degli animali.

Il Decreto Legislativo n. 184 del 22 novembre 2023, che recepisce la Direttiva dell’Unione Europea 2021/2118, ha introdotto importanti modifiche normative riguardanti l’assicurazione obbligatoria sulla responsabilità civile per i veicoli a motore. Le nuove disposizioni, entrate in vigore il 23 dicembre 2023, per il mondo agricolo sono operative a partire dallo scorso 30 giugno 2024.

Che cosa cambia?

La principale e più sostanziale modifica riguarda l’obbligo assicurativo dei veicoli. Al fine assicurativo è considerato veicolo qualsiasi mezzo a motore mosso esclusivamente da forza meccanica con una velocità massima progettuale superiore a 25 chilometri orari, oppure un peso netto massimo superiore a 25 chili e una velocità di progetto massima superiore a 14 chilometri/ora, e qualsiasi rimorchio destinato ad essere utilizzato con un veicolo, a prescindere che sia ad esso agganciato o meno. Tra i veicoli rientrano anche tutti i mezzi con caratteristiche atipiche, tra cui le macchine agricole d’epoca e di interesse storico o collezionistico.
Dal 30 giugno 2024 l’assicurazione per la responsabilità civile (RC), fino a quella data, ancorché necessaria, ma è obbligatoria solo per quei veicoli (compresi quelli agricoli) che nello svolgere la loro attività transitano in aree pubbliche o a queste equiparate, diviene obbligatoria anche per i veicoli custoditi o in circolazione in aree private.
In sostanza un veicolo deve essere sempre assicurato a prescindere dalle sue caratteristiche, dalla circostanza che sia fermo o in movimento o in sosta sulla strada o in aree private. Parimenti, la legge estende l’obbligo di copertura assicurativa anche per qualsiasi rimorchio, indipendentemente dal fatto che sia agganciato o
meno a un veicolo ed ovunque posto (c.d. rischio statico).
Con circolare 4054 del 8/2/2024 il Ministero dell’interno ha chiarito che, ai fini della circolazione, deve essere considerato coperto da assicurazione il rimorchio agganciato ad un veicolo idoneo al traino avente una valida polizza assicurativa. Il Ministero ha altresì stabilito che resta valida, ai fini dell’adempimento dell’obbligo assicurativo, la stipula, da parte di soggetti pubblici o privati, di polizze che coprono il rischio di una pluralità di veicoli secondo la prassi contrattuale in uso, quando utilizzati per le attività proprie di tali soggetti, sempre che i veicoli siano analiticamente individuati nelle polizze (libro matricola).
Le deroghe all’obbligo assicurativo Il Decreto introduce alcune deroghe all’obbligo assicurativo per i veicoli:

– non idonei all’utilizzo ad esempio perché privi di una parte essenziale per il funzionamento (come motore o ruote);
– posti sotto sequestro o fermo amministrativo;
– ritirati dalla circolazione (destinati alla rottamazione e senza carta di circolazione).

La normativa prevede anche la possibilità di sospendere volontariamente la copertura assicurativa per mancato utilizzo (utilizzo temporaneo).
Questo può però avvenire per un periodo massimo complessivo di 10 mesi nell’arco della annualità assicurativa, raggiungibile anche attraverso più periodi di sospensione con successiva riattivazione da comunicare entro 10 giorni prima della scadenza del periodo di sospensione in corso.
Le sanzioni
Per la violazione dell’obbligo assicurativo la sanzione varia da 866 a 3.464 euro. Nel caso in cui sia accertato l’utilizzo improprio della facoltà di sospensione volontaria dell’assicurazione, la sanzione sarà aumentata della metà rispetto agli importi precedenti.

Un supporto concreto alle imprese, con prime indicazioni chiare per gli impianti a biogas già esistenti

Confagricoltura plaude al Decreto Sostenibilità, emanato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste congiuntamente al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il provvedimento dà il via al Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocombustibili, aggiornando il decreto del 2019 ed estendendone l’applicazione, prima circoscritta ai soli biocarburanti e bioliquidi.
La Confederazione apprezza particolarmente la natura pragmatica e chiarificatrice del documento. Il nuovo decreto interministeriale, infatti, dà indicazioni pratiche in relazione ai biocombustibili, facendo luce sulle modalità di ottenimento della certificazione; sul funzionamento del sistema nazionale; sulle procedure di adesione e quelle di verifica e sulle disposizioni che gli operatori devono rispettare. Inoltre, chiarisce per la prima volta le procedure per gli impianti esistenti che producono energia elettrica da biogas.
Nello specifico, con riferimento alla produzione di energia elettrica e di calore da combustibili da biomassa, il decreto interministeriale accoglie la richiesta di Confagricoltura di una concreta semplificazione delle verifiche nel periodo di prima applicazione del provvedimento, volte a consentire agli operatori di adeguarsi in maniera graduale alle nuove disposizioni, e a garantire il rispetto dei requisiti per l’accesso alla remunerazione della produzione elettrica da biogas e biomasse a Prezzi Minimi Garantiti (PMG) per gli impianti che hanno concluso il periodo di incentivazione tra il 28 luglio 2023 e il 30 giugno 2024.
La versione finale dell’articolo 21, recependo le richieste della Confederazione, garantisce, quindi, agli operatori un tempo adeguato a implementare il sistema di monitoraggio del carbonio nei suoli in cui sono coltivate le biomasse per uso energetico, differentemente da quanto previsto dalla prima bozza. Si tratta di una novità significativa per il comparto, consentendo l’accesso ai PMG per gli impianti di potenza superiore ai 2MWt (limite oltre il quale è richiesta la verifica dei criteri di sostenibilità).

L’epidemia di peste suina africana non si arresta. Diffondendosi in diversi territori piemontesi, in cui l’allevamento di suini è parte fondante dell’economia, mette a dura prova la sopravvivenza delle aziende e il settore zootecnico

Il settore suinicolo in Italia, con 8,1 milioni di capi (purtroppo in calo, in confronto ai circa 8,8 milioni nel 2020) in oltre 26mila allevamenti, vale 4,3 miliardi di euro come produzione agricola e 9,1 miliardi di euro considerando la trasformazione, nonché 2,3 miliardi come export, ossia il 3,6% del totale dell’agroalimentare (dati ISMEA). Al momento, il mercato interno oscilla e stenta a ripartire con vigore. L’ultimo rapporto ISMEA, infatti, segnala un +0,6% per i capi destinati al macello (primo quadrimestre del 2024) e un progressivo calo dei costi di produzione.
Notevole anche il contributo degli allevamenti, alcuni situati in Piemonte, alla produzione DOP ed IGP. Nonostante il bel Paese rimane il primo esportatore mondiale di preparazioni e conserve stagionate, il comparto è scosso dalle criticità legate alla PSA che causa limitazioni all’export e costi di produzione ancora elevati, con relativi contraccolpi sui consumi, anche interni.
La superficie interessata dall’epidemia è aumentata di almeno quattro volte rispetto all’area inizialmente identificata e Il rischio oggi è che altre realtà internazionali blocchino il mercato italiano, mettendo in ginocchio imprese, lavoratori e famiglie intere.
Confagricoltura Piemonte, con il presidente Enrico Allasia, torna a chiedere la messa in campo di interventi decisivi, con un’operatività concreta. “Oggi la densità dei cinghiali in alcune zone d’Italia è almeno 5 volte superiore rispetto alla sopportabilità dell’ecosistema. Occorre imprimere con forza una svolta nel depopolamento di questi animali, principali vettori della malattia”, evidenzia Allasia. Misure di contenimento e prevenzione, puntuali e capillari, coordinate tra le varie istituzioni coinvolte comprese le Regioni e le PPAA e con la collaborazione delle organizzazioni agricole e della filiera, sono prioritarie e irrimandabili per la Federazione degli imprenditori del Piemonte.
Gli allevatori, che hanno preso coscienza del problema in tempi rapidi, hanno già fatto molto e continuano a osservare scrupolosamente quanto riportato nel Decreto Biosicurezza. È però necessario non abbassare la guardia, prestando ancora più attenzione a tutte le operazioni svolte sia all’interno delle strutture aziendali, sia in ingresso e in uscita dalle stesse”, conclude Allasia.
Confagricoltura Piemonte sottolinea l’importanza degli indennizzi agli imprenditori agricoli colpiti, in sofferenza a causa della mancata redditività, a causa delle misure di restrizione sanitarie, ed auspica un intervento coordinato tra Ministeri e Regioni coinvolti, sul lungo periodo, che includa la sospensione delle moratorie su mutui e finanziamenti, una più celere erogazione dei ristori, il riconoscimento di un risarcimento per i capi in esubero non macellabili, garantendo la sostenibilità economica delle aziende.
Inoltre, la Federazione piemontese, sostenitrice della ricerca scientifica e dei progressi tecnologici, ritiene fondamentale destinare maggiori risorse finanziarie per lo sviluppo di un vaccino efficace contro il virus della peste suina africana. Tale investimento risulterebbe essenziale non solo per contenere l’emergenza attuale, ma anche per prevenire future epidemie e garantire la sicurezza del comparto suinicolo.

Dodici appuntamenti in dieci giorni per un viaggio enogastronomico ed esperienziale guidato dalle bollicine aromatiche più brindate al mondo. È il calendario degli eventi del Consorzio Asti Docg per la 58° edizione della Douja D’or, dal 1967 manifestazione di punta del settembre astigiano in programma da venerdì 6 a domenica 15 settembre nelle piazze e nei palazzi del centro storico della città piemontese.

Per il presidente del Consorzio Asti Docg, Stefano Ricagno: “La sinergia tra istituzioni, consorzi e realtà produttive è la carta vincente della Douja D’or che, nel tempo, ha saputo varcare i confini locali diventando un evento di richiamo per i turisti nazionali e internazionali. Un’occasione unica anche per il Consorzio Asti Docg che, attraverso i propri appuntamenti, rafforza il posizionamento della denominazione grazie a un cartellone di proposte versatili, con  Asti Spumante e Moscato d’Asti protagonisti di inediti percorsi di abbinamento anche in chiave mixology”.

Ad alzare il sipario della Douja D’or firmata dal Consorzio Asti Docg – venerdì 6 settembre dalle 18.30 alle 23 – nel cortile dello storico Palazzo Gastaldi sede dell’ente di tutela, saranno le “Bollicine dell’Asti vibes” in versione aperitivo, shakerate in miscelazione da Piemonte nello Shaker e accompagnate da djset. Ma non solo. All’overture del programma all’insegna della convivialità e dello sport, infatti, è previsto il talk – moderato dalla giornalista de La Stampa Daniela Cotto – con Lorenzo Sonego, il tennista brand ambassador del Consorzio Asti Docg partner fino al 2025 dell’Atp Tour con l’Asti Spumante official sparkling wine e silver partner delle Finals di Torino. Inoltre, dal 6 al 12 settembre sarà esposto anche il trofeo delle Atp Finals.

L’appuntamento con le bollicine dell’Asti in modalità mixology si rinnova anche nei giorni successivi e precisamente sabato 7, venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 settembre sempre dalle 18.30 alle 23.00.

Domenica 8 settembre riserva invece due appuntamenti in formato famiglia con l’iniziativa “Un grappolo di favole”: letture da ascoltare e sfogliare insieme ai più piccoli in collaborazione con la Piccola libreria indipendente (10.30, 11.30, 15.00 e 17.30; su prenotazione con ingresso libero e gratuito. Bambini accompagnati). Asti Spumante e i formaggi del Piemonte sono gli ingredienti della serata festiva “Dite cheese…” (ore 18.30 su prenotazione) guidata da Sara Valentino, delegata Piemonte di Onaf – Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggio. Mixology e jazz sono i compagni di viaggio della Douja di lunedì 9 settembre (dalle 19.00 alle 22.00) con la partecipazione del quartetto Nichilisti dello Swing per “Cocktails in jazz a palazzo dell’Asti”.

Martedì 10 settembre, le tre denominazioni di Asti Spumante metodo classico, Strevi Doc  e il Passito  di  Brachetto d’Acqui promettono una “Sinfonia di mare” (ore 18.30 su prenotazione) con Francesca Lugli di Red Oyster Italia e Guido  Bezzo del  Consorzio. “Pane, salumi e Canelli Docg” è il menù di mercoledì 11 settembre (ore 18.30, su prenotazione) realizzato in collaborazione con Onas – Organizzazione nazionale assaggiatori salumi e l’Associazione produttori Canelli.

Riflettori accesi e calici di Moscato d’Asti per il tradizionale “Carpionato del mondo” di giovedì 12 settembre (ore 18.30, su prenotazione) che mette al centro la solidarietà. Gli incassi della serata saranno interamente devoluti all’Associazione scientifica per la terapia e la ricerca oncologica Astro, in particolare per l’iniziativa “Pulmino amico”.

Inoltre, per tutta la durata della Douja D’Or, degustazioni di Panettone estivo Galup con gelato al Moscato  d’Asti, Agnolotti alla robiola e nocciole abbinati all’Asti Spumante in purezza o mixato.

L’accesso al cortile di Palazzo Gastaldi è libero, consumazioni ed eventi dedicati sono a pagamento  Per info e prenotazioni scrivere a consorzio@astidcog.it;