Con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della produzione birraia artigianale sul nostro territorio, la Regione Piemonte ha pubblicato il 15 dicembre scorso la legge n.20 di promozione e valorizzazione della filiera brassicola.
Il provvedimento mira a incentivare la coltivazione e la qualità delle materie prime quali, per esempio, il luppolo e l’orzo, anche tramite lo sviluppo di filiere locali.
La legge, nel definire cos’è la birra artigianale, introduce il concetto di piccoli birrifici agricoli o microbirrifici agricoli, ovvero di aziende agricole di cui all’articolo 2135 del codice civile che producono la bevanda nell’ambito delle attività connesse all’agricoltura, con la possibilità di somministrare e vendere il prodotto direttamente al consumatore.
Tra gli interventi di valorizzazione e tutela, la legge 20 prevede l’istituzione del registro dei birrifici artigianali (entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore) e del logo di filiera brassicola: entrambi gli strumenti poggiano su di un accordo tra i soggetti che concorrono alla realizzazione del prodotto, da cui scaturisce il progetto che definisce i ruoli degli stessi in modo coordinato e organico.
Infine, la legge sostiene le iniziative di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti di produzione e incentiva l’acquisto di macchinari, anche innovativi, con uno stanziamento di risorse finanziarie stimato in 150 mila euro l’anno per il biennio 2023 – 2024.

Economia interna ed europea con un ampio respiro oltre i confini del Continente verso quei mercati che possono contribuire alla stabilità del sistema agroindustriale italiano. Questa è la direttrice lungo la quale si sono sviluppati i due giorni di Assemblea Generale di Confagricoltura a Roma che ha chiamato a raccolta le personalità di spicco della politica e dell’economia. Come Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria che, insieme al presidente della Confederazione, Massimiliano Giansanti, ha espresso la necessità di un piano strategico che riguardi l’intera filiera nazionale del cibo.
Di energia e credito si è parlato durante la tavola rotonda con gli amministratori delegati di Enel e Crédit Agricole, Francesco Starace e Giampiero Maioli. Due partner con cui Confagricoltura condivide percorsi dedicati alle imprese e alle opportunità che il PNRR offre sulle green energy, integrate alla produzione agricola.
Sicurezza alimentare, produttività e tutela delle zone rurali, sono stati i tre temi sottolineati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nei suoi auguri di buon lavoro all’Assemblea. Materie prime, filiere di qualità, credito, modernizzazione tecnologica e ricambio generazionale sono stati, invece, gli argomenti su cui ha posto l’accento nel suo messaggio alla platea, la Premier Giorgia Meloni.
Una traccia ripresa anche dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, che si augura un aggiornamento della PAC alla luce degli attuali livelli inflazionistici, e l’introduzione, da parte di Bruxelles, di una gradualità nella stretta all’uso dei fertilizzanti per non mettere a rischio la produttività agricola nazionale.
La PAC garantirà l’aumento della produzione agricola di cui l’Europa ha bisogno e il Parlamento Europeo garantirà ulteriori tutele per le indicazioni geografiche e regole condivisibili sull’uso dei fertilizzanti. È la promessa fatta dalla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.
Siccità, carenza di fertilizzanti e crisi energetica impongono un cambio di direzione verso uno sviluppo economico sostenibile. Lo ha detto con fermezza il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, per il quale le priorità sono tre: solidarietà tra i Paesi Ue, tutela del valore che l’agroalimentare italiano esprime e sostegno al percorso di transizione energetica delle sue imprese.
Del ruolo dell’Unione Europea ha parlato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che vorrebbe dalla Commissione UE un impegno deciso proprio sul fronte di una politica industriale e commerciale che coinvolga il settore primario.
Su logistica e integrazione dei trasporti (porti, aeroporti, ferrovie, ecc.) e sulla condivisione di progettualità tra il suo ministero e quello dell’Agricoltura, ha battuto il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Matteo Salvini, il quale punta anche a uno snellimento delle autorizzazioni per gli impianti ad energie rinnovabili.
Ampia la condivisione di vedute tra i protagonisti della due giorni di Assemblea di Confagricoltura, sulla necessità di rafforzare gli attuali scambi commerciali esteri e di crearne di nuovi per continuare a garantire alle imprese materie prime e sviluppo. Da qui, la conferma del ruolo che l’Italia riveste e dovrà rivestire nei rapporti con il Bacino Mediterraneo, area ancora più centrale oggi con il muro alzato ad Est dalla guerra in Ucraina.

 

 

Alcuni tra gli illustri ospiti intervenuti durante l’Assemblea Generale di Confagricoltura, tra cui, nelle foto in alto, il Ministro delle Politiche Agricole, Francesco Lollobrigida e il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini

Con la DD n.1009 del 14 Dicembre 2022, la Regione Piemonte ha dato il via libera allo sblocco della riserva vendemmiale per l’Asti D.O.C.G. in merito alla campagna 2022, in seguito alla richiesta del Consorzio dell’Asti D.O.C.G.

I quantitativi oggetto di sblocco del prodotto accantonato a riserva vendemmiale saranno quindi i seguenti:

– Asti o Asti Spumante: 2,00 t/ha di riserva vendemmiale(equivalenti a 15 hl/ha);
– Asti o Asti Spumante metodo classico (metodo tradizionale): 2,00 t/ha di riserva vendemmiale(equivalenti a
15 hl/ha)
– Moscato d’Asti: 2,00 t/ha di riserva vendemmiale(equivalenti a 15 hl/ha);
– Asti o Asti Spumante sottozona Santa Vittoria e Strevi: 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a
14,25 hl/ha).
– Asti o Asti Spumante metodo classico (metodo tradizionale) sottozona Santa Vittoria e Strevi: 1,9 t/ha, di
riserva vendemmiale (equivalenti a 14,25 hl/ha).
– Moscato d’Asti sottozona Santa Vittoria, Strevi e Canelli: 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a
14,25 hl/ha).

In allegato la delibera della Regione Piemonte

DD_14-12-2022_Consorzio Asti DOCG_sblocco riserve vendemmiali

L’effetto congiunto dell’euro forte e della diminuzione dei prezzi sui mercati di Canada e Usa ha messo in crisi i prezzi del frumento duro fino nazionale, complice una bassa domanda di molini e pastifici italiani. Sono alcuni dei dati rilevati da Ismea nei giorni scorsi. Riportiamo di seguito i prezzi dell’Associazione Granaria di Milano (condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento), anche dei frumenti duri esteri comunitari.
Nord Italia, peso specifico 79-80 chilogrammi per 100 litri, proteine 13,5%, 482 euro alla tonnellata sui minimi e 487 euro sui massimi, in calo di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 29 novembre scorso, in perdita di 33 euro sul 23 agosto e in ribasso di 67 euro sui minimi e 66 euro sui massimi rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2021 del 7 giugno scorso.
Centro Italia, peso specifico 77-78 chilogrammi per 100 litri, proteine non determinate, 502 euro alla tonnellata sui minimi e 507 euro sui massimi, in calo di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 29 novembre scorso, in diminuzione di 28 euro su quella del 23 agosto 2022 e in ribasso di 67 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2021 del 7 giugno scorso.
Il 6 dicembre scorso quotati a Milano anche i frumenti duri esteri comunitari: sono stati fissati a 493 euro alla tonnellata sui minimi e 498 euro sui massimi, in calo di 2 euro sulla precedente seduta del 29 novembre. Si tengono così, solo sui minimi, valori inferiori di 7 euro al 28 settembre 2021, mentre manca il termine di raffronto sui valori massimi.
Risultano parzialmente in aumento sulla precedente seduta i frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano, che il 6 dicembre 2022 scendono a 525 euro alla tonnellata sui minimi, perdendo 5 euro alla tonnellata, ma confermano i 540 euro sui massimi del 29 novembre. Questi frumenti si presentano in perdita di 65 euro alla tonnellata sui minimi e di 60 euro sui massimi rispetto al valore registrato nella seduta del 28 settembre 2021.

Lunedì 12 dicembre, i viticoltori piemontesi insieme ai consorzi di tutela e alle associazioni di categoria sono stati chiamati a raccolta a Nizza Monferrato dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa per fare il punto sull’emergenza flavescenza dorata, la più grave malattia della vite presente in tutti gli areali vitati del Piemonte, che provoca seri danni alle produzioni e che; comparsa 25 anni fa, da qualche tempo fa registrare una fase di maggiore recrudescenza. “La presenza di tante aziende all’incontro di oggi – ha sottolineato Protopapa – dimostra quanto sia sentito questo problema non ancora risolto. Il Settore fitosanitario regionale da anni è impegnato nel monitoraggio, nella ricerca e nelle azioni da mettere in atto per contenere la malattia ed oggi il Piemonte è coordinatore del gruppo di lavoro nazionale nella lotta alla flavescenza dorata. Crediamo che anche dal confronto con i produttori possano arrivare importanti contributi per trovare soluzioni che consentano di debellare la malattia o quantomeno contenere con maggiore efficacia la sua diffusione”.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati dei sette progetti pilota territoriali, avviati nel 2007 nelle principali zone viticole con lo scopo di effettuare monitoraggi delle popolazioni dell’insetto vettore, delle piante sintomatiche e coordinare il posizionamento dei trattamenti insetticidi.
Al successivo dibattito ha preso parte la Confagricoltura di Asti – in rappresentata di Confagricoltura Piemonte – con un intervento di Gabriele Baldi, presidente dell’Organizzazione astigiana, il quale ha invitato la Regione a sensibilizzare le sedi istituzionali competenti affinché vengano destinati maggiori investimenti alla ricerca di una cura efficace della malattia e quindi non solo per il suo contenimento, tenendo anche conto delle nuove tecniche di miglioramento genetico finalizzate a combattere il fitoplasma e a creare piante resistenti alla malattia. Baldi, facendosi portavoce delle richieste del territorio, ha anche chiesto all’assessore di verificare se vi siano le condizioni per la concessione di sostegni regionali finalizzati a risarcire i costi di ripristino delle fallanze e di sostituzione dei vigneti più compromessi, che ad oggi sono a totale carico dei viticoltori.
A conclusione dell’evento e tenuto conto dei contributi scaturiti dalla discussione, Protopapa ha precisato che intende rendere strutturale il confronto su questa tematica, costituendo un tavolo di coordinamento regionale dedicato specificamente alla flavescenza dorata.

E’ possibile visualizzare l’intero convegno di lunedì cliccando sul seguente link: