Con decreto direttoriale del 21 luglio 2023, il Masaf ha pubblicato l’avviso per la presentazione dei progetti 2023/2024 inerenti l’Ocm Vino – Misura Promozione sui mercati dei Paesi terzi. La scadenza per le richieste di respiro nazionale è stata fissata alle ore 15,00 del 13 settembre 2023 mentre quella per le attività di carattere regionale e multiregionale sarà indicata nei provvedimenti pubblicati dalle Regioni e Province autonome.
I progetti avranno durata annuale, a partire dal 16 ottobre di quest’anno al 15 ottobre 2024. Le risorse disponibili, previste dal Piano strategico nazionale della PAC, equivalgono a poco più di 98 milioni di euro di cui circa 21,3 milioni riservati alle iniziative nazionali.
La Direzione Masaf delle politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari fornirà ulteriori informazioni in una apposita circolare.

Il testo dell’avviso è disponibile al seguente link:

Misura Promozione dell’OCM Vino – Decreto direttoriale del 21 luglio 2023 n. 385535

 

L’ICE-Agenzia organizza una partecipazione collettiva di aziende italiane di vino alla quarta edizione della fiera Wine South America 2023. L’evento avrà luogo in Brasile a Bento Gonçalves dal 12 al 14 settembre 2023 presso il centro espositivo Fundaparque.
La scorsa edizione ha visto la presenza di visitatori professionali provenienti da 13 paesi e un totale di oltre 7 mila buyer, che hanno generato ordini per oltre 4 milioni di euro. Attualmente l’Italia è il più grande produttore mondiale di vino, con circa 10 milioni di ettolitri in più rispetto alla Francia, seconda in classifica, e nel 2022, il Brasile ha importato una cifra pari a USD 459,8 milioni di vino, di cui l’8% dall’Italia. L’obiettivo dell’ICE-Agenzia è di consolidare la presenza del vino italiano in Brasile,m nonché di favorire l’ingresso di nuove etichette al fine di rafforzare la quota di mercato dell’Italia nel Paese
La collettiva ICE occuperà una superficie complessiva di circa 112mq e mette a disposizione 11 stand, ciascuno di circa 9mq.
Per partecipare all’iniziative, è necessario registrarsi al portale ICE https://www.ice.it/it/areaclienti/login e procedere con la compilazione della scheda di adesione entro e non oltre il 25 luglio.
A conclusione della registrazione online, l’Agenzia ICE invierà una email di conferma con allegata la Scheda di adesione già compilata e relativi allegati che dovranno essere STAMPATI, FIRMATI e TIMBRATI dal Legale Rappresentante e inviati in un unico file pdf con oggetto ‘WINE SOUTH AMERICA 2023 – Ragione sociale della Vs Azienda’ ESCLUSIVAMENTE VIA PEC a vini@cert.ice.it entro il 25 luglio 2023. I posti verranno assegnati in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande PEC, con
priorità alle aziende non importate.
In caso di interesse a partecipare vi chiediamo di darne informazione alla mail: francesca.marino@confagricoltura.it

Le Associazioni di rappresentanza italiane, francesi e spagnole rivendicano l’importanza del vino in Europa alla luce delle conclusioni del recente studio della Commissione Europea sull’impatto del c.d. regolamento SUR sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in cui si afferma che la prevedibile diminuzione della produzione di uva è irrilevante, in quanto non si tratta di una coltura essenziale.
Le organizzazioni del settore vitivinicolo spagnole, francesi e italiane hanno preso atto dello studio complementare appena pubblicato dalla Commissione Europea sulle conseguenze del regolamento SUR sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in Europa.
L’Unione Europea è il primo produttore di vino al mondo, con il 45% della superficie viticola mondiale. Questo settore ad alto valore aggiunto è vitale per molte regioni rurali europee, genera milioni di posti di lavoro e contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale dell’UE.
Tuttavia, questo studio prevede un calo della produzione di uva dovuto agli effetti della riduzione dei fitosanitari, stimato al 18% in Spagna, al 20% in Italia e al 28% in Francia, senza nemmeno valutare l’impatto del cambiamento climatico che andrebbe aggiunto a questa cifra. La Commissione europea aggiunge nello studio che la produzione di uva non è una coltura essenziale per la sicurezza alimentare europea e che una diminuzione della produzione di vino in Europa sarebbe irrilevante. Queste affermazioni ignorano l’enorme contributo economico, sociale e culturale del settore vitivinicolo in molte regioni dell’UE.
Questo atteggiamento è totalmente inaccettabile da parte delle organizzazioni rappresentative della catena del valore del vino in Spagna, Francia e Italia: è incomprensibile che la Commissione europea ipotizzi e preveda la penalizzazione di un intero settore di grande importanza per l’economia europea.
Gli operatori e le aziende vitivinicole sono da tempo impegnati nella transizione ecologica e continueranno ad esserlo. C’è ancora molto lavoro da fare e i nostri produttori devono poter portare avanti questo impegno per la sostenibilità ambientale senza inutili polemiche.
Chiediamo quindi agli Stati membri e agli eurodeputati di prendere una posizione chiara su questo tema. Il vino è un importante prodotto economico e culturale in Europa. Il nostro settore chiede di essere sostenuto per continuare le azioni di transizione ecologica con regolamenti realistici e un calendario operativo, che permetta l’implementazione delle soluzioni alternative efficaci esistenti e in arrivo.

Si è svolta venerdì 30 giugno, all’Hotel Novarello Resort & Spa di Granozzo con Monticello, l’assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte, organizzata con la partecipazione dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) e di SpinEnergy – Agrovoltaico.
Le risaie novaresi sono dunque servite da sfondo per fare il punto sulla situazione della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi guidata dal presidente Enrico Allasia. “Sono stati due mandati intensi, ricchi di eventi imprevedibili che ci hanno obbligato molte volte a ripensare, anche in modo radicale, al nostro modo di fare agricoltura” ha affermato all’apertura dei lavori Allasia, che a dicembre, dopo sei anni alla presidenza terminerà il suo incarico.
Dopo una prima parte riservata ai soci, la mattinata è proseguita con una tavola rotonda aperta al pubblico dal titolo “Verso l’agricoltura del futuro: un nuovo concetto di prodotto, processo e risorsa”, condotta da Gianfranco Quaglia, giornalista della Stampa, con gli interventi dell’assessore alla Ricerca e Ambiente Matteo Marnati, dell’assessore all’Agricoltura Protopapa e con le relazioni della dott.ssa Eliana Baici e della dott.ssa Cinzia Mainini, rispettivamente docente di Politica economica e ricercatrice, del DiSSTE (Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica) dell’Università del Piemonte Orientale. “Per far fronte ai cambiamenti climatici sempre più frequenti, l’agricoltura deve collaborare con i settori strategici dell’economia: non possiamo pensare che l’attore principale del benessere ambientale non si interfacci con il tessuto industriale e con il settore terziario dei servizi, che sul territorio hanno impatti importanti a tutti i livelli” ha affermato la dott.ssa Baici.
Il concetto di sostenibilità economico ambientale, di tutela e di salvaguardia dei prodotti tipici è stato sviluppato anche dal direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, in collegamento per l’occasione da Roma. “Conosco bene le criticità che interessano la regione Piemonte e mi auguro che le autorità presenti ascoltino la voce degli agricoltori in sala, che ogni giorno affrontano i rincari energetici, la minaccia della PSA, la crisi idrica o per contro, alluvioni inaspettate” ha concluso il direttore generale.
In collegamento dal Giappone, infine, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha sottolineato quanto il settore primario sia fondamentale per gli equilibri e la stabilità di un Paese. “Come per gli altri settori produttivi, il futuro dell’agricoltura è legato alle innovazioni. È necessario, quindi, guardare con fiducia, senza pregiudizi, ai risultati della ricerca scientifica, utilizzando tutte le innovazioni disponibili, comprese quelle dell’ingegneria genetica”.
Il presidente ha anche voluto ricordare come la PAC sia nata nel 1960 con l’obiettivo di tutelare il reddito degli agricoltori e la sicurezza alimentare dei cittadini europei. “E’ importante continuare a lavorare per questo, così come è importante che la PAC rimanga una politica economica, anche per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione ecologica, per le quali occorreranno sicuramente ulteriori fondi dedicati”.

All’assemblea di Confagricoltura Piemonte era presente anche l’Anga regionale guidata da Alessandro Sconfienza e la delegazione della Confagricoltura di Asti guidata dal direttore Mariagrazia Baravalle. 

 

Alcune foto dell’assemblea

È stato pubblicato venerdì 30 giugno nella Gazzetta dell’Unione Europea il regolamento della Commissione Europea (2023/1327) che riconosce tra le denominazioni di origine protetta “Canelli”, culla del Moscato d’Asti che si laurea quindi ufficialmente “Docg”. Il riconoscimento interessa le uve da vigneti composti esclusivamente dal vitigno Moscato bianco provenienti da 17 comuni attorno alla sottozona Canelli, punto di passaggio tra Langhe e Monferrato.
Per il vicepresidente del Consorzio Asti Docg, Flavio Giacomo Scagliola: “È un riconoscimento particolarmente significativo per Canelli, uno dei luoghi bandiera della viticoltura di qualità piemontese e in particolare del Moscato d’Asti Docg. Si tratta di un tassello fondamentale per la crescita socio-economica di un territorio sempre più vocato all’enoturismo. Ora l’iter prevede l’assegnazione dell’organismo di tutela, che vedrà quindi a breve il Consorzio dell’Asti tutelare, oltre l’Asti Spumante ed il Moscato d’Asti, anche il Canelli”.
Area dal potenziale ancora inespresso, la riconosciuta Docg conta oggi su una produzione di quasi un milione di bottiglie. Proprio a Canelli è nato nel 1865 con Carlo Gancia lo spumante metodo classico, antesignano dell’Asti spumante legato al 100% con le uve di Moscato. Aromatico, dolce, con una leggera sovrapressione e una bassa gradazione, il Canelli Docg sarà immesso sul mercato nella tipologia Riserva non prima di 30 mesi di invecchiamento e affinamento.

Per ulteriori informazioni: www.astidocg.it