Il commento di Confagricoltura in merito ad alle norme in materia agricola

Sarà sottoposto al voto di fiducia il prossimo 19 febbraio il decreto legge Milleproroghe, attualmente all’esame della commissione Bilancio della Camera, dove si stanno votando gli emendamenti.
Il provvedimento contiene, all’articolo 13, le disposizioni d’interesse e di competenza agricola. In particolare, vengono prorogate le norme in tema di revisione macchine agricole e liquidità alle imprese agricole. Confagricoltura ha ribadito, tuttavia, in sede di audizione parlamentare e con proposte emendative, la necessità di interventi strutturali più ampi a favore dell’agricoltura italiana e delle sue aziende, pur apprezzando i risultati incassati

In allegato la circolare di commento di Confagricoltura in merito al Decreto Milleproroghe e il testo integrale del decreto stesso

Decreto legge_Milleproroghe_ATTO COMPLETO

Decreto Milleproproghe_circolare commento Confagricoltura

 

 

Si informa che a partire dal 16 gennaio 2024 sarà possibile accedere all’iscrizione al Registro Imprese Legno (RIL) per l’annualità 2024, che va effettuata prima di commercializzare o immettere sul territorio UE legno o prodotti, conformemente al Regolamento (UE) 995/2010 e previa dichiarazione delle quantità “commercializzate” nel 2023. L’iscrizione al RIL per l’anno 2024 ha validità dal momento d’iscrizione fino al 15 gennaio 2025 e deve essere rinnovata ogni anno in cui si intende esercitare l’attività di operatore EUTR. Le attività devono essere aggiornate anno per anno al momento dell’iscrizione annuale da parte dell’operatore e deve essere pagata ogni anno la quota di iscrizione di 20 euro.
Sono tenuti a iscriversi al Registro gli operatori EUTR, compresi gli operatori occasionali (es. piccoli proprietari forestali) e coloro che effettuano potature in ambito urbano e riutilizzano i prodotti come sottoprodotti.
Per i dettagli più specifici dell’avviso, invitiamo alla consultazione del documento che alleghiamo alla presente

AVVISO_Avvio_iscrizioni_al_Registro_Imprese_Legno_2024

La Regione Piemonte ha pubblicato le indicazioni operative inerenti le movimentazioni di suini da vita da zone di restrizione per PSA verso altri stabilimenti siti sul territorio regionale, fatti salvi eventuali diversi sviluppi della situazione epidemiologica.
Si precisa inoltre che la deroga al divieto di tali movimentazioni è vincolata al nullaosta del Settore Prevenzione, Sanità pubblica, Veterinaria e Sicurezza alimentare della Regione Piemonte e che per quanto concerne gli invii di partite verso altre regioni sarà necessario acquisire, oltre al suddetto nullaosta, anche il parere favorevole dell’ASL del territorio di destinazione e della regione competente.

Condizioni generali da rispettare nello stabilimento di partenza e di destinazione

La deroga allo spostamento di suini da uno stabilimento sito in zona di restrizione verso uno stabilimento sito in un’altra zona di restrizione o zone libere può essere concessa se nello stabilimento di partenza e di destinazione l’ATS competente effettua almeno le seguenti attività:

• controlli documentali, compresa l’analisi della documentazione relativa a produzione, salute e tracciabilità;

• verifica dell’attuazione delle misure di biosicurezza previste dal DM 28-06-2022 “Requisiti di biosicurezza degli stabilimenti che detengono suini” e i requisiti previsti dall’allegato III del reg. 2023/594;

• un esame clinico dei suini detenuti e se necessario, il prelievo di campioni da animali per esami di laboratorio al fine di confermare o escludere la presenza di PSA;

• blocco delle movimentazioni, quando il carico giunge a destinazione, e attuazione della sorveglianza clinica con campionamento a cadenza settimanale di almeno due suini morti recentemente, ove presenti, sino a che siano trascorsi 15 giorni dalla data di ingresso (data di revoca del blocco delle movimentazioni).

Condizioni specifiche per la movimentazione di suini da zone di restrizione:

Al fine di assicurare che la movimentazione oggetto di richiesta di deroga non comporti un rischio di diffusione della Peste Suina Africana, deve essere garantita dall’ASL competente per territorio presso lo stabilimento di invio:

• Una visita clinica, nelle 24 ore precedenti la movimentazione degli animali detenuti nello stabilimento di spedizione, compresi quelli a essere spostati, conforme all’art. 26 del Reg (UE) 2020/687;

• Il prelievo, nelle 72 ore precedenti l’invio della partita in oggetto, di milze, in condizioni di biosicurezza (in cella) per il conferimento ad IZSPLVdA, da tre soggetti morti di recente (non oltre 5 giorni). In caso di presenza di soggetti disvitali deve essere eseguito il prelievo di sangue in EDTA da tali soggetti.

Se nelle 72 ore prima della movimentazione oggetto di deroga non è possibile eseguire il campionamento delle milze in quanto non presenti suini morti, la movimentazione può essere autorizzata a condizione che la visita clinica e la valutazione dei parametri di mortalità nelle 24 ore preceden+ dia esito favorevole.

In caso di riscontro di suini morti durante la visita clinica (suini morti nelle 48 ore precedenti), la movimentazione è subordinata all’esito favorevole delle analisi di laboratorio eseguita sui soggetti morti e una nuova clinica nelle 24 ore precedenti, ivi inclusa la valutazione dei parametri di mortalità.
In caso di insorgenza di sintomi sospetti o di un aumento di mortalità la programmazione del carico deve essere sospesa fino alla conclusione dei necessari accertamenti diagnostici tesi ad escludere la presenza di PSA.
L’esito delle prove di laboratorio e della visita clinica devono essere registrati sul Mod. 4. A seguito di visita clinica e test di laboratorio favorevoli, gli animali potranno essere spostati presso uno stabilimento sito in ZR, garantendo le seguenti misure:

• tutti gli automezzi destinati al trasporto degli animali devono essere accuratamente lavati e disinfettati prima del carico e dopo lo scarico;

• tutti gli automezzi devono esporre il cartello di colore giallo riportante la dicitura “Automezzo disinfettato”;

• gli addetti al trasporto devono essere informati sull’applicazione delle misure di biosicurezza e a impedire la diffusione della malattia;

• le attrezzature per il carico degli animali devono essere accuratamente lavate e disinfettate;

• l’automezzo deve essere esternamente disinfettato prima di lasciare l’azienda;

• il percorso, per raggiungere l’allevamento, avverrà u+lizzando i principali assi stradali di comunicazione, evitando strade in prossimità di allevamenti avicoli.

• non si effettueranno soste tecniche salvo casi di emergenza e secondo quanto previsto dalle normative vigenti;

• l’azienda di destinazione è sottoposta a sorveglianza ufficiale successivamente all’arrivo dei suini che devono rimanere nell’azienda per almeno 15 giorni. A cadenza settimanale dovranno essere raccolti i morti (almeno 2 se presenti) da inoltrare al laboratorio dell’IZSPLVdA per la ricerca del virus. Particolare attenzione dovrà essere rivolta allo stato di salute degli animali introdotti e anche ai morti durante il trasporto. Anche in questo caso i campioni devono essere inviati ad IZSPLVdA per escludere la presenza della PSA

• l’allevatore deve immediatamente comunicare al servizio veterinario, ogni variazione della mortalità.

L’agricoltura italiana può contribuire alla diminuzione dello spreco migliorando le tecniche di raccolta e di prima conservazione, ma poco può fare contro le avversità climatiche degli ultimi anni e gli attacchi di nuovi parassiti delle piante, che da soli costituiscono più dell’80% delle cause di spreco in agricoltura. Lo afferma Confagricoltura in occasione dell’XI Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra il 5 febbraio. Il tema di quest’anno è “Make the difference”, fare la differenza per raggiungere il traguardo fissato dall’Agenda 2030, che tra i suoi obiettivi ha anche quello di dimezzare lo spreco pro capite. Sarà un’edizione focalizzata sulla necessità di moltiplicare le buone pratiche quotidiane, a ogni livello: cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni, scuole, per arrivare insieme alla meta. Ma sarà anche una edizione calata nella realtà geopolitica ed economica che l’agricoltura sta vivendo.
L’inflazione, i redditi stagnanti, l’aumento del costo della vita, uniti all’instabilità geopolitica causata dalle guerre in zone strategiche per la produzione di materie prime – sostiene l’Organizzazione agricola – determinano un contesto che richiede lo sforzo di tutti, e che ci sta allontanando dall’obiettivo dell’Agenda 2030: quello di sconfiggere fame, insicurezza alimentare e malnutrizione in tutte le sue forme. E l’obiettivo dell’agricoltura non è solo quello dello ‘spreco zero’, ma anche della ‘fame zero’ e della sostenibilità.
Secondo la FAO, dei 570 milioni di agricoltori attivi, soltanto l’1% è strutturato in forma di impresa e produce il 70% del cibo per il mercato: dati che confermano il ruolo centrale che riveste un settore che ha di fronte sfide importanti da vincere, come quella di garantire cibo sano ad una popolazione mondiale in continua crescita. Per Confagricoltura, quindi, sono fondamentali la tecnologia e la ricerca per permettere di aumentare le produzioni preservando le risorse naturali. E per combattere lo spreco alimentare l’innovazione è essenziale. Si potrà lavorare sulla durata e la conservazione degli alimenti, sui packaging innovativi.
Confagricoltura sottolinea inoltre come sia necessario, per le imprese agricole, investire nell’applicazione di un sistema di economia circolare in grado di minimizzare i rifiuti, di valorizzare l’uso dei residui vegetali e dei sottoprodotti di origine animale nell’ambito agricolo e forestale per fini agronomici, per i biocarburanti, per la produzione di energia o per la produzione di fertilizzanti e, più in generale, per la bioeconomia. Un’opportunità per trasformare con successo i sistemi agroalimentari rendendoli più efficienti e sostenibili, riducendo il loro impatto sul pianeta e garantendo la sicurezza alimentare.
Il settore primario ha bisogno di attenzione da parte del Governo, di quadri normativi e regolatori snelli e sburocratizzati, che non aggravino il peso gestionale ed economico già compromesso da anni di pandemia e dalle ricorrenti crisi internazionali.

Quando il pragmatismo prevale sull’ideologia è sempre una buona notizia. E’ stata accolta una richiesta avanzata da tempo dalla nostra Organizzazione per salvaguardare il potenziale produttivo del nostro settore. Prendiamo atto positivamente che la Commissione europea ha scelto di dare ascolto alle proteste in atto in numerosi Stati membri. Ora occorre andare avanti su questa strada”.
E’ il commento del presidente della Confagricoltura di Asti Gabriele Baldi sull’annuncio della presidente von der Leyen che proporrà al Collegio dei commissari il ritiro formale della proposta di regolamento per ridurre della metà, entro il 2030, l’utilizzo dei fitofarmaci.
In Italia – sottolinea Baldi – il taglio avrebbe potuto superare addirittura il 60 per cento. La nostra linea è chiara. Il ricorso alle medicine delle piante nei processi produttivi va ridotto, come già si sta verificando, ma ogni divieto deve prevedere un’alternativa valida sotto il profilo tecnico ed economico”.
Il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci dimostra che la soluzione dei problemi che stanno affrontando gli agricoltori vanno risolti in larga misura a Bruxelles. Per questo abbiamo deciso di tenere nella capitale belga un’assemblea straordinaria il 26 febbraio”.
Ora – conclude il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle – va sospesa l’entrata in vigore delle nuove misure in materia di emissioni industriali estesa agli allevamenti e sul ripristino della natura. I testi potranno essere rivisti alla luce dei risultati del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla Commissione UE. E’ una questione di coerenza”