Sono stati premiati oggi a Palazzo Della valle, sede di Confagricoltura, i tre progetti vincitori del Bando Agricoltura Sociale, giunto alla sua IV edizione.
Il bando, nato da un’idea di ConfagricolturaOnlus Senior-L’Età della Saggezza a Roma e Rete Fattorie Sociali, ha visto una progressiva espansione garantendosi quest’anno la collaborazione attiva di Reale Foundation e ottenendo il patrocinio del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, oltre alla sempre proficua collaborazione dell’Università di Roma Tor Vergata.
A ciascuno dei vincitori sono stati assegnati 40mila euro e una borsa di studio per la partecipazione al Master di agricoltura sociale organizzato dall’Università di Tor Vergata.
L’agricoltura sociale è in forte espansione, segue il cambiamento del concetto di welfare in atto nel Paese e suscita sempre più attenzione da parte dei giovani. Il numero e il livello qualitativo crescente dei progetti presentati, l’ampliamento della platea dei beneficiari, che spazia dai bambini agli anziani, dai portatori di handicap ai detenuti, ne sono la prova concreta. La piattaforma web “Coltiviamo Agricoltura Sociale” ha registrato quasi 2 milioni di visualizzazioni e 250mila accessi, di cui 70mila soltanto nell’ultimo anno.
Confagricoltura prima di altri ha creduto nelle opportunità dell’agricoltura sociale – ha ricordato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti durante la premiazione – attivandosi da subito con gli interlocutori politici ed istituzionali, partecipando ai lavori dell’Osservatorio per la stesura dei decreti attuativi della Legge 141/2015 che, ad oggi, sono ancora in corso di definizione. Fare agricoltura sociale significa fare innovazione nel welfare, dare slancio a questa rete virtuosa di professionalità”.
Il mondo agricolo continua a svolgere un ruolo di rilievo nell’economia italiana e Reale Foundation, la fondazione corporate di Reale Group, ha voluto sostenere questa iniziativa, il cui obiettivo coniuga bene innovazione sociale e inclusione socio-economica – ha dichiarato Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua – Reale Foundation è orgogliosa di poter lavorare con partner di eccellenza come Confagricoltura al fine di partecipare alla generazione di impatti positivi, misurabili e intenzionali, in linea con i valori della mutualità che da sempre guidano il nostro modo di fare impresa“.
In quattro anni il nostro bando è cresciuto, ha incentivato forme di produzioni e servizi ad alto valore aggiunto sociale – ha detto il segretario generale della Onlus Senior-L’Età della Saggezza, Angelo Santorifavorendo l’integrazione tra i diversi attori dell’agricoltura sociale e la realizzazione di modelli di buone pratiche”.

I tre vincitori del Bando Coltiviamo agricoltura sociale 2019 – IV edizione sono:

Azienda agricola La Pesa, di Castellamonte (Torino), con il progetto “Io sono un sogno”, che ha come obiettivo di favorire l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti fragili, favorendo pratiche innovative e sostenibili nelle comunità agricole pre-montane della Valle Sacra, caratterizzate da una forte emigrazione, soprattutto giovanile, diffusa disoccupazione e significativo calo demografico.
Azienda agricola Casa del Pietro, di Capolona (Arezzo), con il progetto “Eureka: Solleviamo l’orto”, destinato a disabili, minori e giovani con disagio sociale. L’obiettivo è creare una rete di supporto per le famiglie inserendo questi soggetti nella cura di un orto, nella realizzazione di un pollaio, nella successiva trasformazione degli ortaggi e delle erbe aromatiche, fino alla vendita dei prodotti.
Don Milani Società Cooperativa Sociale, di Acri (Cosenza), con il progetto “Gli Agri-Saggi del Villaggio” rivolto agli anziani del territorio, che verranno integrati nelle attività aziendali con l’obiettivo di offrire loro la possibilità di stare all’aria aperta, di fare una moderata attività fisica e di uscire dall’isolamento intessendo nuove relazioni. E’ prevista la creazione di una serra, la realizzazione di un orto, la sistemazione del giardino e dei sentieri botanici esistenti.
Ai tre vincitori Confagricoltura assicura il supporto necessario per lo svolgimento dei progetti secondo l’accordo siglato oggi, che stabilisce anche modalità e tempi di erogazione dei premi.

 

La premiazione del bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”

Si è costituito ufficialmente oggi a Palazzo Della Valle in Roma, sede di Confagricoltura, il CoorDifesa, il nuovo organismo che raduna otto Consorzi di Difesa usciti da Asnacodi per fondare un’associazione di rappresentanza sindacale maggiormente rispondente alle necessità delle imprese agricole nel dialogo istituzionale con gli organismi pubblici sui temi relativi al rischio e alla difesa delle colture, quali calamità naturali, avversità atmosferiche, fitopatie, malattie del bestiame e altri eventi.
Presidente è Riccardo Garrione, 45enne risicoltore di Vercelli, che sarà affiancato da due vice: il siciliano Francesco Antonio Costanzo e il lombardo Giuseppe Tommaso Lanzoni.
Fanno parte del CoorDifesa: Consorzio Interregionale per la difesa delle avversità in agricoltura, di Casale Monferrato (AL); Consorzio di difesa delle produzioni intensive della provincia di Cremona; Condifesa Alessandria; Co.Di.Pa Verona; Consorzio Interprovinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche “Novara Uno”; Consorzio Interprovinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche Vercelli; Consorzio Agridifesa Italia (Lombardia) e Co.Di.Pa. Agrigento.
La nuova formazione rappresenta più di 4.000 aziende e un valore assicurato oltre 700 milioni di euro.
L’esigenza di costituire a livello nazionale un organismo di rappresentanza trova la sua giustificazione anche nella necessità di realizzare un miglior coordinamento fra i protagonisti delle associazioni impegnate ad assicurare la prevenzione e la gestione del rischio contro le calamità naturali – spiega Garrione – intendiamo fornire gli strumenti più innovativi per dare una consulenza maggiormente rispondente al profilo delle aziende”.
I primi obiettivi del neo presidente del ‘super consorzio’ sono proprio una maggiore snellezza nell’approccio con le istituzioni su questi temi, mettendo al centro gli agricoltori, e fare del CoorDifesa non un traguardo, bensì un punto di partenza aperto ad altre strutture che avvertono la necessità di operare in modo più efficace e attento ai territori.
Abbiamo accolto le istanze dei soci dei Consorzi che sono usciti da Asnacodi – commenta il vicepresidente di Confagricoltura Matteo Lasagnaper chiedere più efficienza, innovazione e libertà”.

 

Nella foto sottostante, da sinistra: Lanzoni, notaio Operamolla, Garrione, Costanzo, la responsabile del CAA Proietti e il vicepresidente Lasagna

 

 

fonte: Confagricoltura

Sull’etichettatura degli alimenti non si può continuare a procedere in Europa in ordine sparso. Bruxelles deve adottare un sistema comune di classificazione degli alimenti, basato esclusivamente sulle più rigorose valutazioni scientifiche. Accogliamo con favore e diamo piena adesione all’interrogazione europarlamentare di Dorfmann, De Castro ed altri 19 eurodeputati italiani su un sistema di etichettatura europeo ‘che informi i consumatori senza condizionarne le scelte di acquisto’. Plauso anche per le dichiarazioni del Ministro per le Politiche agricole Bellanova al Consiglio agricolo che boccia le etichette a semaforo. L’Italia fa bene a far sentire la sua voce e a sollecitare una normativa europea univoca e non fuorviante”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in merito all’iniziativa degli europarlamentari e del Ministro.
Abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà alla classificazione del food con semafori e nutri-score, perché mette all’indice numerosi prodotti riconosciuti universalmente sani, a partire dall’olio extravergine d’oliva – ha spiegato il presidente di Confagricoltural’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per numero di prodotti agroalimentari riconosciuti a denominazione d’origine protetta (DOP) e a indicazione geografica protetta (IGP), molti dei quali diventano ‘a rischio’ con l’etichettatura a semaforo”.
Nel nostro Paese – come ha annunciato il ministro a Bruxelles – si sta completando la sperimentazione di un ‘sistema a batteria’ che indichi al consumatore quale percentuale di fabbisogno giornaliero degli elementi nutritivi ha raggiunto. “Così si fa corretta informazione scientifica” – ha concluso Giansanti.

Siamo contenti e portiamo a casa un nostro grande risultato, che sottolinea l’importanza strategica delle bioenergie. Un modello di sviluppo che mette al centro la risorsa biologica, l’economia circolare e l’innovazione tecnologica. In Italia si contano quasi 2.000 impianti e più di 12.000 occupati”. Questo il commento di Confagricoltura all’emendamento approvato oggi in commissione Bilancio dal Senato, che conferma la continuità dello sviluppo degli impianti a biogas.
Con la nuova impostazione per gli incentivi, spiega Confagricoltura, sono stati superati alcuni problemi sulla provenienza delle biomasse e si è data una tempistica più in linea con le esigenze delle imprese. E’ urgente, però, emanare al più presto il decreto FER 2 per definire, in modo organico, lo sviluppo delle bioenergie.
Per gli impianti a biogas che si avviano alla conclusione del periodo di incentivazione della produzione elettrica e che non avranno la possibilità di riconvertire a biometano occorrerà dare una risposta chiara e puntuale e, attraverso regole nuove, contribuire all’equilibrato sviluppo delle rinnovabili. Per quelli entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2007, il cui periodo di incentivazione è in scadenza: “Ci aspettiamo – sottolinea Confagricolturache le procedure amministrative previste siano attuate concretamente e con rapidità, rispondendo alle esigenze delle imprese”.
E’ necessario, a parere di Confagricoltura, sostenere gli impianti che effettuano una riconversione parziale, per favorire una effettiva transizione dal biogas al biometano. Così come incoraggiare la transizione energetica verso la mobilità sostenibile, ed in particolare incentivando lo sviluppo del biometano anche per i trattori agricoli e forestali.

Intesa Sanpaolo e Confagricoltura hanno sottoscritto un accordo per sostenere il sistema agricolo e agroalimentare italiano. Tra le attività previste quella di supportare la formazione delle imprese del settore attraverso una nuova piattaforma di e-learning, “Skills4Agri”, dedicata agli associati.
Obiettivo dell’accordo è affiancare le aziende su temi come la crescita, il ricambio generazionale, l’innovazione, la ricerca di nuovi mercati di sbocco, in Italia e all’estero. Una formazione qualificata può fare la differenza per cogliere con successo le occasioni generate dai nuovi scenari e i percorsi messi a disposizione hanno l’obiettivo di potenziare le competenze funzionali allo sviluppo delle relazioni commerciali, industriali e finanziarie, così come le competenze trasversali oggi ugualmente necessarie.
La formazione – dichiara Luca Brondelli di Brondello, presidente di Enapraè uno degli elementi chiave per la crescita delle aziende, in tutti i settori. Non ci si può improvvisare imprenditori: occorre studiare, conoscere, investire. In questo contesto la formazione, intesa come leva per lo sviluppo e il cambiamento, è in grado di dare le risposte adeguate, per migliorare i processi produttivi e raggiungere nuovi mercati”.
Dalla volontà comune di Confagricoltura ed Intesa Sanpaolo di fornire alle imprese agricole una formazione utile ed accessibile nasce Skills4Agri – spiega Renato Dorrucci, presidente di Intesa Sanpaolo Formazione – con essa formarsi diventa facile, i contenuti sono personalizzabili, articolati in video di breve durata selezionati, ideati, sviluppati e continuamente aggiornati direttamente con gli imprenditori secondo le più avanzate metodologie di apprendimento, per rispondere ai bisogni reali di governo del cambiamento culturale e crescita competitiva dell’impresa”.
Skill4agri è un progetto di Enapra, l’ente di formazione di Confagricoltura e Intesa Sanpaolo Formazione per lo sviluppo delle competenze, rivolto agli imprenditori e ai collaboratori delle aziende agricole e agroalimentari, avviato nel 2018. Propone corsi di elevata specializzazione, progettati secondo le specifiche caratteristiche ed esigenze delle imprese e del territorio in ambiti diversi: export e internazionalizzazione, produzioni, gestione aziendale, innovazione tecnologica, agricoltura sociale, agriturismo e altro ancora. Dall’inizio delle attività si sono svolti circa 20 corsi, alcuni dei quali realizzati grazie agli strumenti del catalogo del FORAGRI, l’ente interprofessionale per la formazione continua promosso dalle componenti del settore agricolo.
Enapra e Intesa Sanpaolo Formazione, hanno anche approfondito le esigenze del settore vitivinicolo con una ricerca sui fabbisogni di innovazione delle imprese del settore da cui è scaturito un percorso formativo dedicato, SKILLS4WINE.
Tutti i corsi progettati saranno gradualmente inseriti nella nuova piattaforma formativa digitale di Intesa Sanpaolo Formazione, un modello di e-learning evoluto organizzato e fruibile attraverso le collection, raccolte di video brevi ed efficaci su argomenti chiave delle nuove sfide imprenditoriali.