La decisione dei Ministri dell’Agricoltura italiano e spagnolo, Patuanelli e Planas, dell’apertura a gennaio di un tavolo di lavoro europeo a tutela della dieta mediterranea è un’ottima iniziativa. Sarà importante lavorare in sinergia con gli spagnoli per valorizzare una delle diete alimentari più salubri al mondo e spesso posta sotto attacco”. Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha evidenziato come il lavoro che sarà svolto assumerà un rilevante significato, ancor più tenendo presenti le decisioni che la Commissione europea dovrà prendere l’anno prossimo sull’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari.
Sulla questione del Nutriscore – ha osservato Giansanti – esiste al momento una diversità di posizioni tra i due Paesi che l’attivazione del tavolo potrà consentire di superare; considerato anche il fatto che i produttori spagnoli di olio d’oliva e di prodotti del settore suinicolo hanno contestato il metodo di etichettatura basato sugli ingredienti senza riferimento alle quantità”.
Confagricoltura ricorda che i prodotti della dieta mediterranea sono particolarmente apprezzati dai consumatori di tutto il mondo. Le esportazioni agroalimentari dei due Paesi assommano a circa 110 miliardi di euro l’anno.

 

foto: Confagricoltura 

Si comunica che a far data del 1° dicembre dell’anno di presentazione della domanda unica gli Organismi Pagatori possono dar luogo alla erogazione del saldo dell’aiuto. A tale riguardo l’AGEA Coordinamento con propria circolare prot. n. 81260 del 30 novembre – allegata alla presente – ha fornito agli Organismi Pagatori indicazioni in merito alle tipologie di aiuto per le quali è possibile da subito effettuare l’erogazione del saldo, dell’entità dell’aiuto erogabile nelle more del completamento delle attività in corso da parte del Registro Nazionale dei titoli – che incidono sul valore di tutti i titoli presenti nell’anno di campagna – considerata anche la necessità di garantire il rispetto dei massimali previsti per ciascun regime di intervento, pena l’ applicazione di specifiche riduzioni lineari (ad esempio in materia di pagamento del giovane agricoltore).

 

Tenuto conto di quanto sopra riportato, le indicazioni fornite dall’AGEA Coordinamento, in via prudenziale e cautelativa, prevedono che gli Organismi Pagatori:

 

– applichino un tasso di riduzione che può essere stimato al 10% ai pagamenti del regime di base (titoli) e del greening relativi al saldo della domanda unica 2021;

– eroghino integralmente senza alcuna riduzione, i pagamenti in favore degli agricoltori aderenti al regime per i piccoli agricoltori;

– non eroghino i pagamenti del premio giovane agricoltore fino a quando non saranno concluse le istruttorie a livello nazionale da parte di tutti gli Organismi pagatori, al fine di garantire il rispetto del plafond specifico;

– non eroghino i pagamenti dei premi accoppiati di cui all’art. 52 del Reg. (UE) n. 1307/2013, fino a quando non saranno concluse le istruttorie delle varie misure da parte di tutti gli Organismi pagatori, fatta eccezione per i pagamenti della misura della barbabietola da zucchero, per la quale è già stato definito l’importo unitario per ettaro con circolare AGEA prot. n. 78070 del 19 novembre 2021, che possono essere erogati per intero.

Nella sede nazionale di Confagricoltura, a Palazzo della Valle, si sono aperte le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale degli operai agricoli e florovivaisti. Il confronto è stato avviato a due mesi dalla ricezione della piattaforma sindacale e prima della scadenza dell’attuale contratto, prevista per il 31 dicembre 2021.
La tempestività con cui è stato avviato il negoziato, nonostante il difficile contesto che il Sistema Paese sta vivendo, è la dimostrazione del senso di responsabilità della parte datoriale e dell’attenzione che Confagricoltura ripone verso i lavoratori delle aziende agricole. Le imprese soffrono infatti la forte instabilità dei prezzi delle materie prime e gli aumenti dei costi di produzione e dell’energia che si ripercuotono su tutte le filiere.
Per alcune produzioni – evidenzia il delegato al Lavoro della Giunta di Confagricoltura, Sandro Gambuzzaalla fiammata dei costi si aggiunge una difficile situazione di mercato che spinge verso il basso i prezzi all’origine. I lavoratori e le lavoratrici, dal canto loro, fanno i conti con gli effetti inflattivi nella vita quotidiana, a partire dal rincaro delle bollette. Se questo fenomeno inflattivo sia di passaggio o destinato a durare, si scoprirà soltanto con il tempo, gestendolo con i giusti strumenti”.
Confagricoltura e le altre sigle datoriali intendono affrontare con spirito proattivo i punti fondamentali relativi al rinnovo del CCNL, a partire dalla flessibilità degli orari, passando per il salario minimo, fino alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro (coerentemente con la natura necessariamente stagionale del lavoro agricolo). Il sistema contrattuale del settore primario è all’altezza della sfida: lo dimostra la formalizzazione di circa il 90% dei contratti provinciali di lavoro, anche se in certi casi con qualche ritardo.
La platea interessata dal rinnovo del CCNL è composta da circa 180.000 aziende assuntrici di personale e oltre 1 milione di lavoratori, di cui 110.000 assunti a tempo indeterminato e 950.000 a tempo determinato. Di questi ultimi, mezzo milione costituisce la parte più strutturale e qualificata, con oltre cento giornate lavoro annue.

Gli imprenditori agricoli piemontesi raccolgono la sfida della transizione energetica. Nella sede di Confagricoltura Piemonte, a Torino, si è svolto oggi l’incontro promosso dall’organizzazione agricola ed Enel per illustrare alle aziende associate i contenuti degli accordi sottoscritti tra Confagricoltura ed Enel per offrire un pacchetto di soluzioni su misura per le aziende del settore che riguardano sia il fronte dell’energia, elettrica e gas, sia l’efficienza energetica.
L’incontro è stato aperto dagli interventi di Enrico Allasia, Presidente Confagricoltura Piemonte, Riccardo Ferrero, Presidente Sezione Bioeconomia Confagricoltura Piemonte e Donato Rotundo di Confagricoltura ai quali hanno fatto seguito Valentina Giarletta e Lanfranco Di Campello in rappresentanza di Enel Italia che hanno illustrato le opportunità offerte dalla transizione energetica grazie ad interventi mirati e personalizzati sui cicli produttivi agricoli.
In particolare, la proposta si articola, anche tramite il supporto di figure commerciali dedicate da parte di Enel Energia ed Enel X, in studi di progetto per valutare la convenienza economica e di fattibilità della proposta commerciale, prodotti dedicati per le commodities elettrica e gas, il Circular Economy Report per misurare attraverso un’azione di audit la circolarità dell’azienda e le azioni possibili di miglioramento per l’efficientamento energetico, come l’installazione di impianti fotovoltaici nuovi o l’ottimizzazione di quelli esistenti, le comunità energetiche rinnovabili, le infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica.
Capitolo importante della sinergia è inoltre favorire l’innovazione tecnologica, quindi anche il fotovoltaico, rispettando le aree rurali nel loro complesso, compresi gli aspetti paesaggistici.
Enel e Confagricoltura Piemonte definiranno ora una serie di iniziative di approfondimento dedicate a specifici settori di attività e lavorazioni del settore agricolo.

Nel nuovo consiglio nazionale dell’ANPA (Associazione Nazionale Pensionati di Confagricoltura), eletto martedì a Roma dall’assemblea dei delegati che si è riunita a Palazzo della Valle, ci sono due piemontesi: Ernesto Balma, presidente dei pensionati Confagricoltura di Torino e del Piemonte e Maria Daville, che guida i pensionati Confagricoltura di Alessandria. L’assemblea nazionale ha anche eletto proboviro Franco Matta di Asti.
L’ANPA ha confermato alla presidenza per il prossimo quadriennio Rodolfo Garbellini, di Rovigo. I rappresentanti piemontesi eletti nel consiglio nazionale di ANPA Confagricoltura sottolineano il grave rischio di povertà che corrono i pensionati, in particolare gli autonomi, per l’inadeguatezza del sistema: quasi il 60% delle pensioni erogate dall’Inps nel 2020 hanno un importo inferiore a 750 euro. “Ci sentiamo fortemente impegnati – dichiarano Ernesto Balma e Maria Daville – a lavorare nella nostra associazione per tutelare la salute, l’assistenza, il contrasto alla disabilità; a batterci per favorire l’invecchiamento attivo e l’inclusione. Inoltre dobbiamo lavorare, con le altre associazioni pensionati dei lavoratori autonomi, per migliorare la previdenza con l’adeguamento dei trattamenti per permettere agli anziani, dopo una vita di lavoro, una vecchiaia decorosa”.

 

In alto da sinistra: Franco Matta e Ernesto Balma. In basso Maria Daville