In merito alla definizione delle rese dell’Asti e del Moscato d’Asti docg per la prossima vendemmia Confagricoltura Piemonte ritiene che sia indispensabile, con il coordinamento della Regione, incentivare la collaborazione tra tutti i soggetti della filiera. “Chiediamo all’assessore Protopapa di impegnarsi attivamente per favorire un dialogo franco e costruttivo tra la parte agricola e quella industriale – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiae il confronto dovrà svilupparsi, con l’intervento della Regione, subito dopo la vendemmia perché è necessario, nell’interesse di tutto il comparto, affrontare insieme, per tempo e non in prossimità della raccolta, i temi della gestione del potenziale viticolo, della valorizzazione del prodotto e della promozione“. “Inoltre – aggiunge il presidente di Confagricoltura Piemonteal fine di poter impostare un’analisi approfondita delle prospettive dell’Asti e del Moscato d’Asti, invitiamo la Regione ad attivarsi per il reperimento dei dati di produzione, imbottigliamento e vendita, per disporre di un inventario puntuale e autorevole, attingendo, in prima istanza, alle fonti di Valoritalia e Consorzio dell’Asti”.
Confagricoltura ricorda che la Regione ha determinato le rese a ettaro delle uve del vino Moscato d’Asti docg per la vendemmia 2019. In base alla decisione si potranno produrre 90 quintali di uva per ettaro, equivalenti a 67,50 ettolitri di vino, oltre a una riserva vendemmiale di 10 quintali di uva per ettaro equivalente a 7,5 ettolitri di vino. Per quanto riguarda l’Asti spumante docg metodo classico (metodo tradizionale) la resa sarà di 80 quintali per ettaro, equivalenti a 48 ettolitri di vino. Per il Moscato d’Asti docg vendemmia tardiva la resa è stata fissata in 60 quintali di uva per ettaro equivalenti a 30 ettolitri di vino. Per quanto riguarda le il Moscato d’Asti Canelli e il Moscato d’Asti Strevi la resa sarà di 90 quintali di uva per ettaro (pari a 67,5 ettolitri di vino), oltre a una riserva vendemmiale di 5 quintali di uva per ettaro, equivalenti a 3,75 ettolitri di vino. Per quanto riguarda invece il Moscato d’Asti Santa Vittoria la resa sarà di 90 quintali di uva per ettaro, equivalenti a 64,80 ettolitri di vino. La resa per ettaro del Piemonte Moscato doc è stata fissata in 105 quintali di uva, equivalenti a 78,75 ettolitri di vino di vino.

 

(foto tratta da: confagricolturapiemonte.blogspot.com)

La lunga attesa è finita: finalmente dopo innumerevoli anni i cantieri dell’Asti – Cuneo riaprono i battenti. Il nuovo piano finanziario che affida il completamento dell’opera alla società concessionaria del gruppo Gavio è stato approvato ieri mattina dal Cipe, presieduto dal premier Giuseppe Conte, dopo il rinvio della scorsa settimana.
I lavori, fermi dal 2012, consistono nel completamento dei 9 chilometri di autostrada, con una spesa prevista intorno ai 350 milioni di euro: il nuovo progetto prevede infatti l’ultimazione dell’opera rinunciando alla galleria in località Verduno (intervento che aveva fatto lievitare i costi del collegamento a oltre un miliardo e 400 milioni) che sarà sostituita da una “bretella” di 5 chilometri che unirà il moncone dell’autostrada in località Cherasco alla tangenziale di Alba.
Questa è una giornata storica. E’ una notizia bellissima che attendevamo da moltissimo tempo: ora finalmente possono ripartire i cantieri di un’infrastruttura strategica per il nostro territorio che i piemontesi aspettano da più di 30 anni“, hanno affermato soddisfatti il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore a Infrastrutture e Trasporti Marco Gabusi.
Esprimono soddisfazione anche i vertici di Confagricoltura Asti attraverso il loro rappresentante Ezio Veggia (nella foto): “Finalmente è arrivato lo sblocco dei lavori di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio, anche per quanto riguarda il comparto agricolo che otterrà grandi benefici in seguito al completamento dell’opera”.

 

All’estero c’è un’attenzione particolare per il verde pubblico e vengono apprezzati specialmente fiori e piante ‘Made in Italy’. Gli imprenditori di Confagricoltura rappresentano le eccellenze del comparto, hanno contatti costanti con architetti del verde, Università e centri di ricerca e mettono a disposizione competenza, esperienza e know how”. Lo dice Francesco Mati, presidente della Federazione che riunisce i florovivaisti di Confagricoltura. Il settore vale oltre 2,5 miliardi, occupa più di 100.000 addetti in 27.000 aziende.
Siamo pronti a valorizzare le aree urbane e periurbane delle nostre città con la progettazione e la realizzazione di spazi verdi, aumentando la loro ‘qualità’ e combattendo un’inutile quantità che, spesso, non offre risultati. Troppa burocrazia e poca lungimiranza finora hanno frenato l’azione degli operatori per parchi e giardini pubblici. C’è la necessità che sindaci, enti pubblici e comunità investano, favorendo e sviluppando un’adeguata progettazione del verde, tenendo conto delle effettive esigenze della popolazione, che chiede spazi belli, curati, utili e realmente fruibili”.

Confagricoltura, Cia e Copagri giudicano positivo l’accordo raggiunto sulla riforma di AGEA. L’impianto del provvedimento, anche con gli adeguamenti apportati, ha mantenuto lo schema iniziale, affidando il coordinamento operativo di AGEA al Mipaaft e assicurando l’impossibilità che i dati degli agricoltori possano essere utilizzati da strutture diverse dalla pubblica amministrazione. Rimane l’auspicio che questa riforma produca effetti incisivi nella semplificazione e nella gestione del sistema di erogazione delle provvidenze comunitarie e della banca dati dell’intero comparto agroalimentare italiano. Confagricoltura, Cia e Copagri esprimono inoltre soddisfazione per la convergenza sul provvedimento anche da parte di chi, Regioni e organizzazioni agricole, si era espresso inizialmente contrario.

 

(Fonte: terraevita.edagricole.it)

Da oggi, giovedì 1° agosto 2019,  iniziano i pagamenti del 50% degli anticipi Pac per 14.560 aziende piemontesi. La somma complessiva che verrà erogata è di 81,344 milioni di euro.
Gli agricoltori che hanno presentato domanda di contributo possono rivolgersi agli uffici del CAA Confagricoltura per ottenere informazioni sui pagamenti.