Il 25 e il 26 marzo, il Brachetto d’Acqui sarà nuovamente vino ufficiale di “Una Mole di Colombe”, la kermesse dedicata al tradizionale dolce pasquale, che si svolgerà nelle sale dell’Hotel Principi di Piemonte, a Torino.
Il Consorzio di tutela, con Sommelier e Maestri pasticceri, proporranno al grande pubblico lezioni di degustazione e abbinamento con il Brachetto d’Acqui e le oltre 150 colombe artigianali, in versione tradizionale e creativa, che saranno presentate da oltre trenta maestri pasticceri e fornai fra i migliori d’Italia.
Per le due giornate nella sala “Palazzo Madama” dell’Hotel saranno allestite 30 postazioni per lo svolgimento di masterclass e abbinamenti tra vini e colombe. Il Brachetto d’Acqui verrà abbinato a una gamma di preparazioni dolci selezionate severamente secondo le caratteristiche di genuinità, bontà, materie prime e creatività, che meglio si accostano alla tipologia vinicola proposta. Sarà anche l’occasione per far conoscere ai torinesi le versioni Acqui Rosé e Acqui Rosso.
Spiega Paolo Ricagno, presidente del Consorzio: “Per l’edizione 2023 di Una Mole di Colombe 2023 proponiamo un vero tutorial su come i nostri vini, il Brachetto d’Acqui, l’Acqui docg Rosé e l’Acqui rosso, tutti vini a base di uva brachetto esclusivamente coltivata e vinificata nella zona classica di produzione tra le aree di Acqui Terme e l’Astigiano, si abbinino perfettamente con la Colomba, dolce classico della tradizione pasquale, specialmente con le ricette artigianali che esaltano le materie prime come fanno i nostri vignaioli che hanno cura delle uve e delle nostre colline celebrate come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco“.

DOVE, QUANDO E COME PARTECIPARE
Hotel Principi di Piemonte
via Piero Gobetti, 15, 10123 Torino
25-26 marzo, h. 9– 19
Biglietti: singolo 5,00 €; coppia 7,00 €

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il seguente indirizzo e-mail: p.baldi@brachettodacqui.com , oppure visitare il sito internet: www.vinidacqui.it

Comunicato stampa: Consorzio tutela vini d’Acqui

Barbero (presidente): Asti Spumante, mai così bene dal 2013. Ora promozione con collettive a Prowein e Vinitaly

Performance 2022 complessivamente positiva per la denominazione Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg, che ha chiuso l’anno a quota 102,7 milioni di bottiglie prodotte (0,75/litri), in leggero incremento (+0,5%) sul 2021 e in crescita del 22% rispetto all’immediato pre-Covid. Lo rileva il Consorzio Asti Docg sulla base delle fascette di Stato consegnate lo scorso anno per i vini imbottigliati e immessi sul mercato. Nel dettaglio, è segnalato in ulteriore crescita l’Asti Spumante (+11%, a 67 milioni di bottiglie) grazie agli incrementi in doppia cifra nei mercati di sbocco, mentre rallenta il Moscato d’Asti (-14%, 36 milioni di bottiglie), complice la contrazione degli ordini – dopo il boom del 2021 – del mercato statunitense, che da solo vale quasi la metà del mercato.
“Siamo molto soddisfatti per i numeri dello Spumante – ha detto il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero – che prosegue la sua progressione positiva con il miglior risultato a volume dal 2013. La battuta di arresto del Moscato d’Asti a nostro avviso è fisiologica e paga l’exploit del 2021, anno record della Docg; ma considerando le medie degli ultimi 5 anni il dato è perfettamente in linea. In generale, apprezziamo lo sviluppo della piazza italiana (+11%) a riprova di come anche le scelte di promozione operate nell’ultimo triennio stiano andando nella giusta direzione. Per il 2023 intensificheremo l’attività sia sul fronte nazionale che internazionale, con iniziative di presenza dei nostri brand in occasione di grandi eventi di settore, sportivi e fieristici, a partire dal prossimo Prowein di Düsseldorf (19-21 marzo) e Vinitaly (2-5 aprile) con 2 collettive importanti”.
Sul fronte dei mercati, l’Asti Spumante chiude il 2022 con allunghi rilevanti nelle sue prime piazze di sbocco, con quasi 18 milioni di bottiglie dirette in Russia (+42%). A seguire, l’Italia (+11%) – a 7,1 milioni di pezzi – e il Regno Unito che superano una domanda statunitense in flessione così come la Germania, mentre è segnalata in sensibile crescita l’emergente Polonia. Numeri confermati dalla performance dell’export rilevata da Istat su tutto il 2022, con l’Asti Spumante a +16,2% a valore (168 milioni di euro il controvalore) e a +8,3% a volume. La forte contrazione tedesca (-47%) è stata più che compensata dalle significative crescite anche in tripla cifra di molti mercati emergenti, a partire da Austria, Polonia e Ungheria fino al Centro e Sud America, dove il valore della domanda è lievitato di quasi il 70%. Il Moscato d’Asti sconta la contrazione statunitense (-16%), che da sola assorbe quasi tutto il gap commerciale riscontrato sul 2021, mentre sono sostanzialmente stabili gli altri top buyer (Italia, Corea del Sud, Grecia).
Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo. A oggi le aziende consorziate sono 1013, divise tra 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 aziende vitivinicole, 17 aziende vinificatrici e 15 cantine cooperative. Il 90% della produzione viene esportata.

Comunicato stampa: Consorzio dell’Asti docg

La flavescenza dorata preoccupa i produttori vitivinicoli italiani ed è necessario un intervento efficace da parte delle istituzioni per evitare che questa malattia, una delle più distruttive dei vigneti, comprometta il potenziale produttivo di intere zone viticole. Questo l’appello lanciato oggi da Confagricoltura da uno dei luoghi simbolo della vitivinicoltura italiana: la Cantina Antinori nel Chianti Classico.
Dietro il controllo della fitopatia c’è molto di più – ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantic’è il tema dell’economia di un territorio e c’è la questione del lavoro. Dobbiamo fare squadra e collaborare con tutte le istituzioni, perché la situazione è di emergenza e per questo chiediamo che vengano assegnati fondi di emergenza”.
La flavescenza dorata in questi anni ha avuto una diffusione crescente. Le aree più colpite sono Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e anche in Toscana sono stati segnalati di recente nuovi focolai.
I dati generano preoccupazione – ha aggiunto il vicepresidente della FNP Vino di Confagricoltura Christian Marchesini, anche presidente del Consorzio della Valpolicella – a questo punto è importante una risposta efficace della politica”.
Il presidente della Commissione Industria, Attività produttive, Agricoltura del Senato, Luca De Carlo, ha affermato che il governo è conscio dell’importanza del tema: “La fitopatia – ha affermato – è difficile da contrastare senza fitofarmaci e per affrontare la questione sono fondamentali l’innovazione e le TEA”.
Gli ha fatto eco Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera: “Il tema è stato uno dei primi argomenti in discussione in Commissione: siamo e staremo vigili. Siamo consapevoli che le risorse ad oggi disponibili sono esigue e che occorre che lo Stato investa di più per il contrasto alla fitopatia”.
Informazione, ma anche formazione e un ruolo proattivo del viticoltore sono elementi vitali per la gestione della malattia, hanno ribadito Elisa Angelini del CREA, Claudio Ioratti e Mario Pezzotti della Fondazione Edmund Mach, che hanno ripercorso la diffusione e l’andamento della Flavescenza dorata e illustrato le linee di ricerca in corso. L’aumento dell’incidenza della fitopatia ha molteplici cause, fra cui la ridotta disponibilità di fitofarmaci, i cambiamenti climatici, la difficoltà a contenere l’insetto vettore e la presenza di superfici vitate incolte che di fatto fungono da serbatoi di infezione.
Il decreto di lotta obbligatoria alla flavescenza dorata è del 2000 – ha evidenziato il direttore generale del CREA, Stefano Vaccarioccorre cambiare qualcosa; ad esempio, il regime sanzionatorio che evidentemente va inasprito per far rispettare le regole”.
E’ necessario un coordinamento tra i vari sistemi, regionali e nazionale, con il supporto dei consorzi di tutela, ma è soprattutto necessario avere risorse – ha aggiunto Federico Castellucci, presidente della FNP Vino di Confagricolturaper rafforzare la strategia di contrasto alla flavescenza dorata sono necessari fondi appropriati e commisurati alla gravità della situazione, in grado non solo di finanziare la sostituzione delle viti estirpate, ma anche e soprattutto di coprire il potenziamento di una serie di azioni coordinate di lotta alla fitopatia”.

E’ stato pubblicato dalla Regione Piemonte il bando sulla ristrutturazione vigneti relativo alla campagna 2023/2024. Possono presentare domanda, per beneficiare dell’aiuto, persone fisiche o giuridiche che alla data di presentazione della stessa conducono, in qualità di titolare/legale rappresentante, una impresa individuale agricola; le società di persone e di capitali esercitanti attività; le cooperative agricole di conduzione. Il soggetto richiedente, alla data di presentazione della domanda di sostegno, deve possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

– essere in possesso di un’autorizzazione al reimpianto in corso di validità;
– impegnarsi ad estirpare e reimpiantare un vigneto di pari superficie in suo possesso.

La scadenza delle domande è prevista per il 31 marzo 2023

In allegato la determina della Regione Piemonte e tutta la modulistica

 

Determinazione dirigenziale Regione Piemonte

Dich_Attribuzione punteggio _Azienda che trasforma le produzioni aziendali

Dichiarazione inizio lavori 2023-2024

Dichiarazione SOCI

Dichiarazione sostitutiva lavori in economia_2023-2024

Dichiarazione sostitutiva SUBENTRO_ variante beneficiario

informativa Privacy_Intervento RRV

Istruzioni per la compilazione 2023-2024

Modello Lettera Accompagnamento 2023-2024

Modello Progetto RRV 2023-24

Prospetto_consuntivo

Dal 4 al 6 marzo prossimi si svolgerà la prima edizione del Salone del vino di Torino, ospitato in quattro sedi diverse: il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna. Dal 28 febbraio prenderà inoltre il via una serie di eventi diffusi, dal centro alle periferie in più di 60 location. Saranno protagonisti, insieme ai produttori, i ristoranti, le “piole”, le enoteche e i luoghi cult della città, con cene, artisti, degustazioni, scrittori e spettacoli.
La manifestazione si indirizza ai turisti e ai curiosi del mondo del vino, ma anche agli esperti del settore, ai distributori e ai ristoratori. Oltre all’esposizione delle cantine sono previsti incontri, degustazioni, cene e masterclass, per conoscere le moltissime etichette della nostra regione. Da sabato 4 a lunedì 6 marzo 2023, un intenso programma animerà la manifestazione.
Il Museo del Risorgimento, nelle sale di Palazzo Carignano che, per l’occasione, accoglierà oltre 60 produttori, diventando così la Casa del Gambero Rosso con la sua selezione di produttori piemontesi ed un’area ospiti che vede protagoniste 20 grandi cantine da tutta Italia, all’interno di un calendario di 10 degustazioni gratuite (fino ad esaurimento posti).
Alla Cavallerizza Reale, saranno presenti più di 100 aziende vitivinicole, in collaborazione con Go Wine e Fisar Torino. La Cavallerizza ospiterà infatti i consorzi e le enoteche regionali di tutto il Piemonte, al suo fianco anche un’area interamente dedicata ai vini naturali.
Nell’area esterna del Cortile della Corte Mosca, i migliori street food del territorio proporranno al pubblico le proprie prelibatezze.
Palazzo Birago, sede istituzionale della Camera di commercio di Torino, e Palazzo Cisterna, saranno uniti in un unico evento e con un unico filo conduttore, diventando la Dimora delle Grandi Masterclass del Salone del Vino di Torino.
Maestri di cerimonia sono Fisar Torino insieme alla Banca del Vino di Pollenzo, l’Onav di Torino e La strada del Barolo e i grandi vini di Langa. Al centro, più di 20 grandi cantine, tra degustazioni orizzontali e verticali; le grandi annate e la scoperta dei cru più caratterizzanti del Piemonte e dell’Italia. Inoltre sempre a Palazzo Birago un nuovo ricco palinsesto di talk e approfondimenti a cura di Camera di commercio di Torino in collaborazione con Città Metropolitana di Torino, Strada Reale dei Vini torinesi, CIA Agricoltori delle Alpi, Arpa Piemonte, Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, AIAB in Piemonte, Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino animerà la giornata di lunedì 6 marzo, per parlare di sostenibilità, innovazione, cambiamenti climatici, enoturismo e futuro nel mondo del vino.