Confagricoltura ha partecipato il 13 aprile scorso a una riunione MASAF in cui è stata discussa la bozza di regolamento delegato della Commissione Europea che riporta le nuove indicazioni obbligatorie da riportare in etichetta dal prossimo 8 dicembre 2023. Si rammenta in merito l’obbligo introdotto dalla riforma PAC di indicare in etichetta anche per il vino il valore energetico della porzione in Kcal e la lista degli ingredienti, che potrà essere resa disponibile anche su supporto elettronico. Il Regolamento elenca nel dettaglio le indicazioni degli ingredienti da inserire in etichetta a partire da uve, mosto, mosto concentrato e additivi.
Confagricoltura ha sottolineato l’urgenza di confermare l’esenzione per tutti i vini che sono stati prodotti prima dell’8 dicembre 2023, non necessariamente anche etichettati, dall’obbligo di seguire le nuove norme, in modo da poterli commercializzare fino ad esaurimento scorte. Ha anche richiamato l’esigenza di accelerare l’adozione ufficiale del testo per dare tempo sufficiente ai produttori di vino per mettere in pratica le nuove disposizioni in materia di etichettatura.

Con una recente circolare, Agea ha emanato le istruzioni operative per la misura investimenti vitivinicoli (ex Ocm vino) che con la nuova programmazione 2023/2027 sono contenuti nel Piano strategico della PAC, la cui applicazione è già stata normata da un decreto ministeriale del dicembre 2022.
In sostanza, a decorrere dalla campagna vitivinicola 2023/2024, viene concesso un sostegno per investimenti materiali e/o immateriali in impianti di trattamento e in infra­strutture vinicole nonché in strutture e strumenti di commercializzazione del vino. Tali investimenti sono diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda del mercato, e ad aumentarne la competitività.
Le regioni possono adottare ulteriori provvedimenti per definire gli importi minimi e massimi di spesa ammissibile per ogni domanda; limitare la percentuale di contributo erogabile; prevedere la possibile concessione di un anticipo e fissare la relativa percentuale; definire la durata annuale o biennale dei progetti; individuare ulteriori criteri di priorità per la sostenibilità ambientale e energetica in aggiunta al principio comunitario obbligatorio riguardante gli effetti positivi in termini di risparmio energetico. Il contributo massimo erogabile si attesta al 40%. Le domande di accesso ai sostegni dovranno essere presentate entro il 31 luglio 2023.
Restiamo in attesa delle disposizioni applicative della Regione Piemonte con le modalità di presentazione delle istanze.

Confagricoltura di Asti: “Il comparto vitivinicolo ha saputo reagire egregiamente al periodo di crisi che stiamo vivendo da 3 anni a questa parte”

Grande successo da parte dei vini piemontesi alla 55° edizione del Vinitaly che si è conclusa mercoledì a Verona. Una selezione delle migliori etichette del territorio piemontese è stata protagonista all’interno della Galleria delle Regioni, lo spazio allestito da Confagricoltura nello stand H di Verona Fiere. I vini provenienti delle sei provincie piemontesi, a rotazione, hanno rappresentato tutte le denominazioni tutelate e riconosciute a livello nazionale: complessivamente 18 vini a Denominazione di origine controllata e garantita e 41 denominazioni di origine controllata DOC hanno mostrato ai visitatori le caratteristiche orografiche dei territori di origine e le proprie peculiarità organolettiche.
Protagonista anche il territorio astigiano con diverse denominazioni di pregio che si sono distinte nel corso di eventi e incontri con buyer, come ad esempio l’azienda vitivinicola Gozzelino Sergio di Costigliole e Ca’ del Profeta di Montaldo Scarampi, quest’ultima facente capo all’ex calciatore Anderson Hernanes. Nel seguente link è possibile visualizzare l’intervista completa che l’ex calciatore di Lazio, Inter e Juventus ha rilasciato ad Anna Gagliardi dell’ufficio stampa di Confagricoltura: https://www.youtube.com/watch?v=MKdR6eK-T6s

Al Vinitaly era presente anche una delegazione della Confagricoltura di Asti, guidata dal presidente Gabriele Baldi e dal direttore Mariagrazia Baravalle che si è recata a Verona nella giornata di martedì 4 aprile. “Nonostante i 3 anni di crisi dovuti prima al Covid e poi all’aumento dei costi energetici in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, il comparto vitivinicolo ha saputo reagire egregiamente a queste avversità dimostrando grande determinazione e resilienza“, hanno affermato presidente e direttore dell’Organizzazione agricola astigiana. “Anche l’Astigiano non ha fatto eccezione e le nostre aziende, anche nei momenti di estrema difficoltà, sono sempre state in grado di offrire un prodotto di grande eccellenza e famoso in tutto il mondo. I nostri vitivinicoltori hanno saputo affrontare e superare, grazie alla qualità dei loro prodotti, la riduzione delle esportazioni durante il Covid, trovandosi oggi ad essere il primo comparto nella bilancia dell’esportazione del nostro Paese”.

Guarda tutte le foto dell’edizione 2023 del Vinitaly

Canelli, culla del Moscato d’Asti, è Docg. Si è infatti completato l’iter di riconoscimento del disciplinare di produzione dello storico vino e dal 6 aprile il suo nome è “Canelli Docg”. Le uve da vigneti composti esclusivamente dal vitigno Moscato bianco che potranno accedere alla nuova Denominazione di origine controllata e garantita, saranno quelle provenienti da 17 comuni attorno alla sottozona Canelli, punto di passaggio tra Langhe e Monferrato. L’annuncio è stato dato al Vinitaly dal Consorzio Asti Docg.
Nel 1865, con Carlo Gancia, a Canelli è nato lo spumante metodo classico, antesignano dell’Asti Spumante legato al 100% con le uve di Moscato. Da lì ha avuto origine la filiera della spumantizzazione, che grazie alle tecnologie di elaborazione del vino si esprime oggi nelle tipologie Asti spumante e Moscato d’Asti. In particolare, la elaborazione di un vino aromatico, dolce, con una leggera sovrapressione e una bassa gradazione saranno i tratti distintivi anche del Canelli Docg nella tipologia Riserva, che sarà immessa sul mercato non prima di 30 mesi di invecchiamento e affinamento. La coltivazione della vite, e del Moscato è la coltura predominante nell’area di Canelli fin dal 1300. Poi lo sviluppo, soprattutto nei primi anni del ‘900 con Federico Martinotti che perfezionò il procedimento di preparazione del vino destinato alla fermentazione.
Il Consorzio dell’Asti Docg, che opera a tutela dell’area produttiva, è tra le realtà consortili più antiche d’Italia. Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese, nelle tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo per un’estensione di circa 10mila ettari rientranti nel paesaggio vitivinicolo Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il primo in Italia, riconosciuto dall’Unesco nel 2014 (“Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato). Lo scorso anno l’imbottigliamento ha superato la quota di 100 milioni di pezzi, per il 90% esportati.

Oggi gli ettari rivendicati a sottozona sono un centinaio, per una produzione di circa 1 milione di bottiglie – afferma Flavio Scagliola, vicepresidente del Consorzio dell’Asti docg, la cui azienda vitivinicola è associata alla Confagricoltura di Astima l’area offre un potenziale molto più alto che andrà gestito con la massima attenzione. La prossima assemblea affiderà al Consorzio dell’Asti la protezione e la tutela della nuova Docg creando un comitato di denominazione e un fondo di per la promozione alimentato dai produttori“.

 

Flavio Scagliola

Aperti ufficialmente gli EU Organic Awards 2023. Dopo il successo della prima edizione dello scorso anno, è stata lanciata la seconda edizione. Le domande di partecipazione al premio possono già essere presentate: è prevista l’assegnazione, anche per quest’anno, di otto premi in sette categorie, tra cui il miglior agricoltore biologico (due premi: categoria maschile e femminile), la migliore regione biologica, la migliore città biologica, il miglior bio-distretto biologico, la migliore PMI biologica, il miglior rivenditore di alimenti biologici e il miglior ristorante biologico. L’intento è quello di valorizzare i diversi attori del settore biologico che possano rappresentare lo sviluppo di progetti innovativi, sostenibili e che apportino un valore aggiunto per la produzione o per il consumo nel comparto biologico.
La procedura per presentare le domande di partecipazione è online e la data di scadenza per l’iscrizione è prevista per il 14 maggio. All’esito del concorso il 25 settembre, in concomitanza con le celebrazioni della giornata europea del biologico, si terrà la cerimonia di prenotazione.
Rimandiamo alla pagina dedicata al premio per maggiori approfondimenti: https://agriculture.ec.europa.eu/farming/organic-farming/organic-action-plan/eu-organic-awards_en