EMERGENZA AVIARIA: ALZATO IL LIVELLO DI ATTENZIONE NEGLI ALLEVAMENTI ASTIGIANI

La Guardia resta alta ma per il momento nessun allarme di influenza aviaria nell’Astigiano“, afferma il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle. La conferma arriva dagli organi di vigilanza sanitari che si sono mobilitati immediatamente dopo il caso, unico e isolato, riscontrato un mese fa in un allevamento a Pianifei, in provincia di Cuneo. “Grazie alle rigide norme di biosorveglianza e ai controlli rapidi ed efficaci del sistema pubblico, siamo riusciti ad evitare il peggio“, ha affermato Alessandro Varesio, presidente della sezione di prodotto avicola astigiana di Confagricoltura. “L’infezione ha fatto danni enormi in Veneto e in Lombardia – spiega Varesio – e sono stati colpiti centinaia di allevamenti e abbattuti milioni di capi. Il cordone sanitario attivato è stato così efficace da impedire che l’epidemia si estendesse al Piemonte“. L’unicità del caso riscontrato nel Cuneese è la conferma delle bontà delle azioni attivate a livello pubblico e privato. “Noi ci siamo immediatamente mobilitati per rispettare le regole di sorveglianza indicate dalle autorità – prosegue Varesio – gli animali sono stati riportati al chiuso, con tutte le norme di distanziamento richieste, e sono stati limitati al massimo gli accessi dall’esterno. In buona sostanza abbiamo realizzato delle aree “stagne”, perché a tramettere il virus è sufficiente un calzare contaminato o della semplice polvere su una divisa“. Fatale per gli animali, l’influenza aviaria non provoca alcun effetto nell’uomo. La prima epidemia nel 2005 creò un panico ingiustificato nei consumatori.
Oggi la situazione è affrontata in modo razionale, non abbiamo risentito contraccolpi sulla vendita. Diversa la situazione per gli allevamenti, dove i danni possono essere enormi“, conclude Varesio. Le norme prevedono infatti gli abbattimenti non solo nella zona infetta ma anche nell’area di protezione entro i 10 chilometri dal focolaio. Confagricoltura si è mobilitata a livello nazionale per sollecitare i ristori alle aziende danneggiate.