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Non possiamo permetterci di indebolire le nostre aziende in un momento così complesso e delicato. La fine delle moratorie sui crediti, sommata all’incremento dei costi di produzione, causerebbe la sospensione dell’attività di moltissime imprese agricole”.
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, rilancia l’appello del presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), Antonio Patuelli, affinché il governo chieda a Bruxelles l’autorizzazione al rinnovo delle moratorie concesse nel periodo della pandemia per far fronte alle difficoltà delle aziende, e delle garanzie pubbliche che cesserebbero a fine anno, in un periodo di difficoltà ulteriormente aggravato dall’attuale congiuntura. Questa richiesta dovrebbe rientrare in un intervento più generale, finora mancato, dell’Unione Europea per contrastare gli effetti del caro energia sul sistema delle imprese.
Già nei mesi scorsi – ricorda Giansanti – il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, aveva segnalato che la dinamica dei costi di produzione risultava insopportabile per le aziende, ma da allora i prezzi sono ulteriormente aumentati”.
Secondo i dati della Commissione UE – ricorda Confagricoltura – il caro energia è già costato alle famiglie e alle imprese europee 1.000 miliardi di euro.
L’elevato indebitamento, specie nei settori più energivori, ha comportato squilibri di natura finanziaria e patrimoniale. Occorre evitare che lo stato di difficoltà degeneri – aggiunge Giansanti – per molte imprese agricole la sospensione delle moratorie sarebbe il primo passo verso la definitiva chiusura dell’attività”.
Lo stesso organo di vigilanza sul sistema bancario europeo – ricorda Confagricoltura – ha ufficialmente chiesto agli istituti di rivedere gli scenari in funzione del previsto deterioramento della situazione economica.
Le garanzie che chiediamo oggi per le imprese – conclude Giansanti – potrebbero evitare nel prossimo futuro costi sociali molto elevati per il Paese e per l’Europa”.

 

Apprezziamo l’intervento del presidente dell’ABI. L’iniziativa va nella direzione sollecitata da Confagricoltura, che aveva già posto all’attenzione dell’Esecutivo la necessità di dare continuità alle misure del DL Liquidità, fondamentali in questo momento in cui la capacità produttiva delle aziende è duramente colpita dall’aumento dei costi di produzione”. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, evidenzia la presa di posizione del presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, che ha chiesto al Governo di prorogare subito tutte le misure del DL Liquidità a favore delle imprese e di sollecitare le Istituzioni UE a ripristinare le flessibilità inizialmente consentite dall’Autorità Bancaria Europea in materia di trattamento dei crediti soggetti a misure di concessione.
Condividiamo l’appello dell’ABI – sottolinea Giansanti – le imprese agricole sono strozzate dai rincari delle materie prime, delle bollette energetiche e dalle difficoltà, sempre più evidenti, di approvvigionamento di materiali o componenti per la produzione. La timida ripresa post Covid ha inoltre subito una brusca frenata per il determinarsi di situazioni congiunturali, italiane ed europee, aggravate dalla nuova ondata di contagi. Non possiamo permetterci di indebolire il nostro tessuto imprenditoriale, già stremato”.
Il tema della liquidità delle imprese rappresenta per Confagricoltura un fulcro dell’auspicata ripresa post Covid: lo stop alle moratorie fiscali e bancarie rischia pertanto di soffocare le aziende agricole che tentano faticosamente di ripristinare adeguati livelli produttivi. Per questo motivo la Confederazione aveva già ribadito la necessità che alle imprese fosse concessa la rinegoziazione del debito, assistito da garanzie di ISMEA e di Mediocredito centrale.
Le aziende agricole devono avere il tempo e le condizioni per far fronte ai propri impegni. Soltanto in questo modo sarà possibile sostenere il processo di riequilibrio finanziario nel settore primario e la predisposizione agli investimenti. Si potrebbe intervenire concedendo la proroga nell’ambito del Decreto ‘Milleproroghe’ o del nuovo Decreto Sostegni. La mancata continuità degli strumenti creditizi – conclude Giansanti – impedirebbe la tenuta del sistema, con ulteriori gravi danni all’economia e all’occupazione”.

Considerato il protrarsi dell’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid–19 che e sono ancora rilevanti i suoi effetti sulla attività delle imprese che continuano ad avere problemi di liquidità, Confagricoltura ha sottoscritto con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), e le altre organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, un nuovo Addendum all’Accordo per il Credito 2019. Si rinnovano, pertanto, le iniziative di sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti, già disciplinate da precedenti Accordi sottoscritti con la medesima Associazione il 6 marzo e il 22 maggio scorsi. In particolare con il nuovo Addendum sottoscritto il 17 dicembre 2020:

a) si proroga dal 31 dicembre 2020 al 31 marzo 2021 il termine per la presentazione delle domande di accesso alla sospensione del pagamento delle rate (quota capitale, ovvero quota capitale e quota interessi) dei finanziamenti, secondo quanto previsto dalla misura “imprese in ripresa 2.0” contenuta nell’Accordo per il Credito 2019 (come modificato dagli Accordi del 6 marzo e del 22 maggio scorsi);

b) la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti, coerentemente con le linee guida EBA – Autorità Bancaria Europea – non potrà superare la durata massima di nove mesi, comprensivi di eventuali periodi di sospensione già concessi sullo stesso finanziamento in conseguenza dell’emergenza epidemiologica Covid–19.

Le banche potranno rinnovare la sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti già disciplinate da specifici accordi con le associazioni imprenditoriali, tra le quali Confagricoltura. In particolare sarà prorogato al 31 marzo 2021 il termine entro il quale deve essere assunta la decisione circa la concessione della moratoria da parte della banca. Il periodo di durata della modifica del piano di pagamenti del prestito a seguito dell’applicazione della moratoria non deve superare i nove mesi, comprensivi di eventuali periodi di sospensione già concessi a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Per approfondimenti è possibile visualizzare e scaricare l’allegato

ABI – NUOVE MORATORIE IMPRESE E FAMIGLIE

Con una circolare del 28 ottobre scorso alle banche l’ABI – Associazione Bancaria Italiana precisa che per l’erogazione dei prestiti alle imprese agricole (a seguito di quanto previsto dall’articolo 78 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, cosiddetto “DL Cura Italia”, come modificato dalla legge n. 27 del 2020) sul finanziamento coperto dalla garanzia del Fondo – fino a che resteranno in vigore le garanzie rilasciate ai sensi delle Misure Temporanee in materia di Aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19 – non sarà necessario acquisire la garanzia sussidiaria da parte di ISMEA secondo quanto previsto al punto 2 delle Istruzioni applicative relative a detta copertura e che in deroga alle attuali Disposizioni Operative del Fondo, il privilegio agrario legale di cui all’articolo 44 del TUB assiste l’intero importo del finanziamento di credito agrario a breve e medio termine e, pertanto, non ci sono limiti di cumulabilità con la garanzia del Fondo. Un articolo di commento alla circolare su Italia Oggi

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