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In occasione della Giornata Nazionale degli Alberi del 21 novembre, Confagricoltura ricorda il ruolo fondamentale che boschi e verde urbano svolgono sia per l’economia, sia per la salvaguardia dell’ambiente. Un ruolo ribadito recentemente anche alla Fiera Ecomondo di Rimini.
Attualmente il patrimonio boschivo italiano comprende 11,9 milioni di ettari. Un’enorme risorsa che ha bisogno di una gestione efficiente e sostenibile per assicurare la cura e la manutenzione del soprassuolo forestale, importante anche per la prevenzione da fenomeni come il dissesto idrogeologico e gli incendi. Un lavoro svolto in prima battuta dagli agricoltori e dai proprietari forestali, che può essere sostenuto concretamente dall’attuazione della Strategia Forestale Nazionale per rendere le attività selvicolturali sostenibili anche dal punto di vista economico.
Tra sostenibilità economica e ambientale si muove anche l’attività di carbon farming. Rappresentando il 40% del territorio europeo, le aree boschive hanno una grande efficacia nel trattenere carbonio nel suolo, e quindi decisive per il raggiungimento della neutralità climatica che la UE vuole raggiungere entro il 2050.
Il settore agroforestale ha bisogno anche di piani di formazione mirati, per dare ai propri professionisti gli strumenti di conoscenza necessari alla pianificazione delle produzioni silvicole anche in base alla domanda di biomateriale che arriva da industrie come l’edilizia, il tessile e l’energetica. A questo scopo uno strumento utile sono gli accordi di foresta quali atti volontari di governance locale.
La strutturazione del settore agroforestale passa anche dal Parlamento UE, che ha recentemente rinviato di un anno l’applicazione del regolamento sulla deforestazione prevista per fine 2024. La sospensione ha inoltre stabilito che le aree non a rischio di deforestazione saranno esentate dagli obblighi del nuovo regolamento.
Il rinvio va incontro alla richiesta da parte di aziende e governi per avere più tempo per prepararsi al nuovo obbligo di garantire che i prodotti legnosi sul mercato UE o esportati non siano causa di deforestazione e che rispettino la legislazione del Paese di origine.
Confagricoltura auspica che questo anno di proroga venga usato anche per definire un sistema di tracciabilità dei prodotti semplice, che non gravi sugli operatori con eccessiva burocrazia.

In occasione della giornata nazionale degli alberi, Confagricoltura ha voluto riportare l’attenzione sul tema del verde e dei boschi. Gli alberi, infatti, riducono le emissioni, proteggono il suolo, migliorano la qualità dell’aria e la vivibilità dei luoghi, svolgendo un ruolo fondamentale nella lotta al surriscaldamento globale.
In Piemonte la superficie boschiva supera il milione di ettari. Negli ultimi 60 anni le superfici boscate del territorio subalpino sono aumentate dell’80%, arrivando ad occupare il 37% del territorio regionale, con 1 miliardo di alberi, 52 specie arboree e 40 specie arbustive.
Riguardo ai boschi occorre quindi effettuare una riflessione che non si limiti alla valorizzazione del verde attraverso nuove piantagioni, ma ponga in evidenza una gestione oculata di questo patrimonio.
Dobbiamo lavorare sul riordino fondiario, sull’aggregazione, sulla pianificazione forestale che oggi coinvolge solo il 15% delle superfici e sulla formazione degli operatori che lavorano nel bosco – afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte e della Federazione nazionale Risorse Boschive, Enrico Allasiaper cercare di portare avanti questo concetto di valorizzazione del bosco non solo in termini di prodotto, ma anche di servizi ecosistemici. Una superficie forestale gestita e non lasciata a sé stessa – aggiunge Allasia – significa legno nelle zone vocate, ma anche turismo ed economia di base per prodotti quali funghi e tartufi. E’ necessario investire, anche con l’utilizzo dei fondi del Recovery Plan, per sviluppare filiere produttive legno-carta-energia e servizi ecosistemici che possono dare un contributo decisivo alla sostenibilità delle filiere agroalimentari e dell’ambiente”.