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Presente anche la delegazione della Confagricoltura di Asti

Ieri sera una rappresentanza della Confagricoltura di Asti, costituita dal direttore Mariagrazia Baravalle, dal coordinatore tecnico Enrico Masenga e da alcuni allevatori associati, ha partecipato ad una cena sulla valorizzazione della carne piemontese. L’evento si è svolto presso la cascina “Al Colombè” di via Colombaro 3 a Buttigliera d’Asti.
In questi giorni si sta svolgendo a Riva presso Chieri la Rassegna Zootecnica Regionale per la valorizzazione del vitellone piemontese della coscia I.G.P., giunta alla 19° edizione, che ha avuto inizio il 30 agosto e terminerà il 4 settembre 2023. In seno alla Rassegna Zootecnica Confagricoltura Torino ha organizzato il VI Simposio sulla carne bovina di razza Piemontese abbinato alla cena di ieri in cui, come da tradizione ormai, la carne della nostra razza più importante è stata sapientemente valorizzata da Lorenzo Bechis, chef patron della Rosa Bianca di Chieri, con ricette specifiche in abbinamento ai vini del nostro territorio. Quest’anno il tema è stato “La Piemontese ti stupisce sempre!”. Lo slogan della serata ha messo in evidenza alcune delle molteplici preparazioni che si possono ottenere dalla carne della Piemontese, la razza portabandiera della nostra zootecnia. Ricette non sempre scontate, piatti che affondano le radici nel passato ma che non disdegnano uno sguardo al futuro. Storia, innovazione e sorprese che sono possibili grazie all’eccellenza delle fibre muscolari, alla versatilità dei tagli e alla competenza e genialità dei nostri macellai e cuochi.
In un contesto piacevole, si è potuta gustare un’ottima cena inframmezzata da interessanti interventi, tra cui ha spiccato quello del direttore commerciale di Coalvi Alessandro Filippa che ha fornito numerosi spunti per “smontare” molte notizie false sulla sostenibilità ambientale degli allevamenti di piemontese. Un sentito ringraziamento per il gradito invito al Presidente Tommaso Visca ed al direttore Maria Luisa Cerale di Confagricoltura Torino.

 

Alcune foto della serata

 

Il direttore di Anaborapi (associazione nazionale allevatori di razza piemontese) Andrea Quaglino è intervenuto in audizione alla Commissione Agricoltura del Senato, nell’ambito dell’esame dell’affare assegnato n. 493 (Problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da Covid-19). “Gli allevamenti della razza piemontese sono allevamenti di piccola dimensione, con una media di 67 capi. È qualcosa di completamente differente dagli allevamenti industriali, sono a conduzione familiare e negli ultimi vent’anni sono riusciti a vivere momenti favorevoli. La produzione annua è di 120mila animali da macello, numeri considerevoli quindi. Il fatturato della piemontese alla stalla si aggira sui 250 mln annui, che raddoppiano al banco della macelleria per circa 600 mln annui”, ha ricordato Quaglino ai senatori della Commissione, chiarendo che “grazie all’etichettatura che ha permesso la riconoscibilità della carne e del nostro prodotto, grazie anche al miglioramento genetico che abbiamo messo in campo e a un lavoro di valorizzazione, abbiamo vissuto momenti favorevoli con remunerazioni adeguate agli sforzi fatti. Le aziende hanno così potuto fare anche degli investimenti, tra cui quelle per adeguarsi alle direttive Ue sul benessere animale e la sostenibilità”.
A partire dalla crisi del Covid parte dei canali di distribuzione hanno però fortemente contratto i ritiri; il mercato di conseguenza è crollato. Nel caso dell’allevamento bovino per ridurre l’offerta la soluzione sarebbe la macellazione ma ciò sarebbe drammatico.
Quaglino ha ricordato che “c’è stato un primo decreto ristori che ha previsto 60 euro per vitellone macellato, risorse che non sono mai arrivate alle imprese e che sono assolutamente inadeguate se pensiamo che un vitellone prima della crisi valeva 2.000 euro. C’è stato un altro intervento dalla regione Piemonte ma non sufficiente. I problemi sono gravi, a questo poi si aggiunge il costo degli alimenti del bestiame che è aumentato in questi mesi”.