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Non trasformiamo l’agriturismo. E’ nato e continua ad essere un’attività strettamente connessa a quella agricola, per sostenere il reddito del produttore. Guardiamo avanti accompagnando le imprese verso l’auspicata ripresa, senza tornare a vecchi sistemi che creano differenze tra regione e regione”. Questo l’invito di Augusto Congionti, presidente di Agriturist, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, in relazione all’attività governativa e parlamentare per le misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19 del DL Sostegni Bis.
Mentre nel decreto Sostegni Bis si afferma, giustamente, la stretta connessione di lavoro nelle attività agrituristiche con quella agricola principale – ad avviso di Agriturist –, si rischia, se non si interviene subito per impedire l’abrogazione del comma 2 dell’art.4 della legge quadro 96/2006, di consentire comportamenti difformi nelle varie regioni, creando disparità e confusione.
L’agriturismo – spiega Congionti – è regolato da leggi regionali. Per armonizzare il territorio la prima legge quadro sull’agriturismo (n. 730/85) aveva individuato il criterio guida del tempo lavoro, cioè quello necessario allo svolgimento dell’attività, agricola e agrituristica. Questo principio, adottato e riconosciuto dalle regioni, era riuscito a rendere omogenea l’attività sul territorio nazionale, chiarendo pure i rapporti tra imprese agrituristiche e pubblica amministrazione. Quindi, per Agriturist, il parametro da continuare ad utilizzare per il rapporto di connessione tra le due attività non può che essere basato sul calcolo del tempo lavoro”.
Infine, va assolutamente considerata l’entità delle perdite subite dalle aziende agricole sul fatturato dell’attività connessa, cioè quella agrituristica. “I 24mila agriturismi italiani, con la pandemia e le conseguenti restrizioni, hanno perso oltre 1 miliardo e duecento milioni di euro“, conclude Congionti. “Non vorremmo rischiare ora di rimanere fuori anche dal meccanismo dei contributi di ristoro”.

Augusto Congionti (nella foto), imprenditore agricolo biologico e operatore agrituristico in provincia di Macerata dal 1987, è il nuovo presidente nazionale di Agriturist, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura. Lo ha eletto oggi l’assemblea riunita a Palazzo Della Valle, a Roma, in sostituzione di Cosimo Melacca, che ha terminato il suo mandato.
Ringrazio tutti per la partecipazione – ha detto il neo presidente di Agriturist – lavoro, da sempre, per la crescita della nostra Associazione. Per questo credo nella forza dell’impegno, dell’equilibrio e della collaborazione. Siamo prima di tutto soci di Confagricoltura, che hanno scelto di diventare imprenditori agrituristici e ritengo che, operare in sinergia con l’Organizzazione madre, sia una priorità strategica per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agriturismo”.
Congionti, 59 anni, è stato componente del consiglio Agriturist nazionale ed è presidente di Agriturist Marche. Nel 1987 ha realizzato la prima fattoria didattica italiana offrendo agli ospiti attività per conoscere l’agricoltura e il territorio. Conduce dal 2003 l’agriturismo “Terre di Sibilla”, che offre soggiorno, ristorazione, iniziative culturali e didattiche nella sua azienda biologica, situata all’interno del Parco dei Monti Sibillini.
L’assemblea di Agriturist, oltre al presidente, ha eletto anche i consiglieri: Michelangelo De Benedittis (Puglia), Lorenzo De Pompeis (Abruzzo), Pierpaolo Palmisano (Puglia), Paola Pedroni (Emilia Romagna), Rosario Romeo (Sicilia), Chiara Sattin (Veneto), Emanuele Savona (Sicilia), Livia Soliani (Emilia Romagna) e Alessandro Tebaldi (Veneto), tra cui verranno eletti i vicepresidenti.
Agriturist – ha concluso Augusto Congionti – ha costruito questo grande fenomeno al tempo stesso economico, culturale e apprezzato dalla società. Consapevole della nostra storia e della nostra forza intendo continuare a caratterizzare e promuovere l’offerta turistica delle aziende associate”.