Articoli

Iniziative come quella odierna servono a dare prova concreta dell’unità della filiera grano-pasta, che nonostante la grave emergenza sanitaria legata alla pandemia del coronavirus ha saputo fare squadra e rispondere egregiamente alla maggiore richiesta di prodotto fatta registrare durante questo periodo, assicurando con grande senso di responsabilità la regolare presenza dei prodotti agroalimentari sugli scaffali della grande distribuzione”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e che è tra gli organizzatori dell’edizione 2020 dei “Durum Days”, i quali ogni anno chiamano a confronto tutti gli attori della filiera per fare il punto sulle previsioni della prossima campagna produttiva.
Durante l’odierno confronto, infatti, è emerso con chiarezza che nonostante l’impennata dei consumi di pasta il prezzo del grano ha subìto rialzi molto contenuti, a dimostrazione del fatto che la strada da percorrere è ancora lunga e che è necessario continuare a insistere con sempre maggior decisione sull’aggregazione e sui contratti di filiera, partendo dai positivi risultati del protocollo d’intesa della filiera grano-pasta, che si appresta a compiere tre anni”, evidenzia Agrinsieme.
In tal senso, i contratti di filiera possono e devono essere considerati il perfetto momento di sintesi entro il quale compendiare le diverse esigenze dei vari componenti della filiera, sia in termini di prezzo che di parametri qualitativi, ma anche delle condizioni di conferimento e di quant’altro può contribuire a ridurre quanto più possibile le oscillazioni dei mercati”, prosegue il Coordinamento.
Se gli incentivi ai contratti di filiera sono stati sicuramente rilevanti per promuovere le relazioni interprofessionali, i dati presentati oggi da Areté hanno però dimostrato che questo tipo di misure da sole non bastano a garantire un vero rilancio della coltura e un significativo ritorno in termini di redditività; per questo, chiediamo al Governo di incentivare ancora di più gli sforzi in materia di ricerca e innovazione e di promozione di strumenti per la valorizzazione del prodotto. È pure opportuno accelerare i pagamenti dei contratti di filiera e perfezionare l’istituzione a livello sperimentale della Commissione Unica Nazionale del grano duro, garantendo così al settore, sulla scia di quanto già avviene in altri comparti, uno strumento che possa contribuire a dare una indicazione delle tendenze di mercato, alla base della formazione dei prezzi”, conclude Agrinsieme.

L’operazione 4.1.3 è volta a migliorare la sostenibilità ambientale delle attività agricole e di allevamento, comparto da cui si libera in atmosfera una quota significativa dell’ammoniaca di origine agricola, e dà inoltre attuazione agli impegni previsti dal Nuovo Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano.
I finanziamenti (fino al 40% a fondo perduto) sono rivolti a:
– migliorare la gestione aziendale dei reflui zootecnici e dei digestati (es. realizzazione di coperture per le vasche di stoccaggio esistenti, acquisto di strutture mobili aggiuntive per lo stoccaggio),
– acquisto di separatori o di macchine ed attrezzature per la distribuzione interrata o rasoterra di effluenti zootecnici e digestati;
Per le attrezzature sono necessari 3 preventivi di ditte in concorrenza fra loro, per le opere edilizie è necessario il computo metrico realizzato del geometra e le autorizzazioni comunali del caso.
Per informazioni, ed aderire alla domanda, contattare l’Ufficio Tecnico di Confagricoltura Asti entro venerdì 17/01/2020