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Le strutture ricettive agrituristiche potranno, limitatamente a questo periodo di emergenza, consegnare pasti a domicilio, nel pieno rispetto delle norme igienico sanitarie. Con questa iniziativa si viene incontro a una doppia esigenza: aiutare in concreto attività gravemente in crisi a causa del drastico crollo di prenotazioni e nel contempo venire incontro a coloro che, nelle aree rurali, sono maggiormente penalizzate dalle limitazioni agli spostamenti. Una doppia valenza che aiuta l’economia e contribuisce a far sentire le persone meno isolate.

In allegato le disposizioni operative per l’attività di somministrazione a domicilio

agriturismi_somministrazione_a_domicilio

In base alle disposizioni di cui all’articolo 103 del DCPM 17 marzo 2020 tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020. Il Ministero delle Politiche Agricole, con una nota alle Regioni del 20 marzo scorso precisa che “tra i certificati richiamati sono evidentemente inclusi anche il Certificato di abilitazione alla vendita e il Certificato di abilitazione all’attività di consulente, nonché il Certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari ad uso professionale, introdotti rispettivamente dagli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150”.
La stessa previsione si applica anche agli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici.
Ricordiamo che il decreto deve essere ancora convertito in legge, e potrà quindi essere modificato, sulla base delle richieste delle Regioni, che ne stanno chiedendo l’applicazione per un periodo più esteso.

La decisione di posticipare di un anno il Vinitaly è una scelta responsabile. Confagricoltura appoggia questa scelta, seppur dolorosa ma inevitabile, che recepisce le preoccupazioni delle aziende associate rispetto al posticipo della fiera precedentemente annunciato per giugno di quest’anno”.
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, commenta così la comunicazione ufficiale di VeronaFiere relativa al rinvio di un anno del più importante appuntamento fieristico dedicato al comparto vinicolo e anche a quello dell’olio con “Sol”, che si svolge in contemporanea con il Vinitaly.
Aggiunge Federico Castellucci, presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura: “Partecipiamo sempre alla manifestazione con un ricco programma di approfondimento e incontri, pertanto Confagricoltura non farà mancare, ora più che mai, il proprio appoggio nella rimodulazione del calendario di Verona e degli eventi internazionali organizzati dall’ente Fiera per il comparto”.
Il mondo del vino, che traina l’agroalimentare del Paese anche nelle esportazioni che superano i 6 miliardi di euro, sta attraversando un momento di grande difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus, ma i produttori italiani sono uniti nella volontà di ripartire quanto prima per riportare.

Nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, emanato nella giornata di ieri, domenica 22 marzo, che sospende tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate nell’apposito allegato.

DL_19_2020_COVID_GU_200325

Dcpm_200322_Allegato1

Possono proseguire le attività agricole, le attività professionali e le attività delle organizzazioni economiche di categoria e dei datori di lavoro.
Il Decreto prevede per le persone il divieto di trasferirsi a spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza, ovvero per motivi di salute. Restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere agricole e agroalimentari, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali.
L’attuale Decreto va ad integrare le misure restrittive già disposte il giorno precedente dalla Regione Piemonte, sabato 21 marzo, contenute all’interno del Decreto Regionale n. 34, che prevede anch’esso la sospensione dell’attività degli uffici pubblici regionali, provinciali e comunali, fatta salva l’erogazione di servizi essenziali e indifferibili, raccomandando il massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile, l’incentivazione delle ferie e dei congedi retribuiti, la sospensione delle attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione, l’assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio, l’incentivazione dell’operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro.
Di seguito il link all’ordinanza:

 

Il Coordinamento Agrinsieme (che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari) ringrazia il Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, per aver scritto al Presidente del Consiglio Conte e ai Ministri dell’Economia, Gualtieri, e della Salute, Speranza, per segnalare le difficoltà di uno dei comparti agricoli in cui si stanno registrando maggiori danni in queste settimane: il florovivaismo. Un settore che conta 27mila aziende, 100mila addetti e produce un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro l’anno.
Agrinsieme nei giorni scorsi si era fatto portavoce delle gravi ripercussioni conseguenti al blocco delle vendite e delle esportazioni delle produzioni a causa dell’emergenza Coronavirus e aveva chiesto una chiara e forte presa di posizione, con interventi a sostegno del comparto, che basa il proprio fatturato quasi esclusivamente sulle vendite di questo periodo.
Oggi il Ministro Bellanova ha chiesto al Governo un’azione straordinaria “con un intervento risarcitorio per imprese che segnalano una perdita di reddito che supera i 250 milioni di euro”. Confidando che le risorse siano sufficienti a dare respiro alle aziende, Agrinsieme ritiene che questa sia un’iniziativa coerente con le gravi difficoltà incontrate dagli operatori di un settore sostanzialmente fermo al pari delle altre attività economiche oggetto di sospensione.
Analogamente, così come richiesto da Agrinsieme, il Ministro rileva la necessità di verificare la possibilità di vendere i prodotti florovivaistici rispettando tutte le condizioni di sicurezza nei luoghi di vendita.
A tale riguardo, qualora si dovesse concedere tale estensione, per Agrinsieme andrebbe anche definitivamente precisato che, al fine di evitare disparità di trattamento ed equivoci interpretativi, è consentita la vendita di piante e fiori anche da parte delle aziende agricole ivi compresa quella attuata con modalità a distanza (via telefono, internet etc.) e consegna a domicilio.