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Saranno erogati a partire dai prossimi giorni i pagamenti previsti dal decreto ministeriale n. 327494 del 22 luglio 2022 riferito alla “Ripartizione dei fondi a sostegno della filiera apistica“, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2022. “Rinnovo la soddisfazione espressa al Sottosegretario al ministero dell’Agricoltura con delega al settore Luigi D’Eramo – dichiara il presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI) Raffaele Cironeper aver tenuto fede alle anticipazioni rilasciate nel corso del convegno “L’apicoltura italiana che difendiamo”, svoltosi a Piacenza il 5 marzo“.
Un ristoro attesissimo dagli apicoltori italiani beneficiari di risorse che vanno a incentivare l’allevamento apistico, la pratica dell’impollinazione a mezzo di api e il nomadismo degli alveari.
Apprezzamento a Luigi D’Eramo e al MASAF – conclude il presidente FAI – per aver così rassicurato migliaia di apicoltori beneficiari di una liquidazione che Agea effettuerà entro e non oltre il 31 maggio 2023, mettendo il comparto in condizione di affrontare con maggiore fiducia la nuova stagione produttiva ormai alle porte“.

Uno spazio meritato quello che il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ha riconosciuto all’apicoltura nel Piano strategico della PAC 2023-2027. Il decreto, che incrementa da 9 a 17 milioni di euro l’intervento quinquennale in favore del settore apistico, firmato dal Ministro Francesco Lollobrigida, è una buona notizia per il comparto e mette l’Italia in condizione di distinguersi nel panorama UE a 27 Stati membri.
Le più importanti attese erano state rappresentate dalla Federazione Apicoltori Italiani (FAI) durante i lavori del tavolo di partenariato attivo presso il MASAF: “Dopo annate avverse e una lunga serie di eventi calamitosi, con una PAC che in passato era risultata priva di visione strategica – sottolinea il presidente della Federazione, Raffaele Cironeavevamo il dovere di sollecitare al ministero un maggior impegno a livello nazionale, affinché venissero individuate azioni prioritarie e favorito l’accesso alla platea dei beneficiari“.
L’impegno per il cofinanziamento ministeriale di questa misura comunitaria, del resto, discende da una assegnazione della UE diretta e proporzionata al numero di alveari. “Siamo consapevoli di avere continuamente incrementato il nostro patrimonio apistico – sottolinea ancora Cirone – che ammonta ormai a circa 2 milioni di colonie di api, allevate da oltre 70 mila apicoltori: cifre che collocano l’Italia in vetta alle classifiche europee, legittimando l’operato delle nostre Istituzioni e riconoscendo dignità a ciascun apicoltore“.
Diamo quindi atto al Governo, al Ministro Lollobrigida e al Sottosegretario Luigi D’Eramo con delega all’apicoltura, della manifesta volontà di difendere e conservare con atti concreti e strutturali una ricchezza inestimabile che la FAI, nell’approssimarsi del suo 70° anniversario dalla fondazione, è orgogliosa di aver finora rappresentato e preservato con altrettanto impegno.

La proposta di un regolamento europeo, annunciata dalla Commissaria UE Stella Kyriakides, che sbarri l’import di alimenti provenienti dai Paesi extraeuropei che fanno ancora uso di neonicotinoidi, non può che trovare pieno consenso anche tra gli apicoltori italiani.
Il divieto di questi insetticidi, deciso dall’Unione europea nel 2018 perché dannosi per le api mellifere, è stato in effetti efficace solo a metà visto che nel resto del mondo la gran parte dei Paesi non ne aveva né sospeso, né regolamentato l’impiego. Ciò creava una disparità di trattamento tra agricoltori, con obblighi e benefici limitati ai 27 Stati membri dell’Unione. E, peggio ancora, con una perdurante mortalità di api che a livello globale stava diventando insostenibile per gli apicoltori.
La decisione UE di avanzare concretamente verso sistemi produttivi più sostenibili, condizionando tutte le importazioni alimentari al rispetto di standard europei che garantiscano la protezione dell’ambiente – sottolinea il presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI) Raffaele Cironeapre la prospettiva ad un cambiamento epocale con benefici sia per le api mellifere di tutto il Pianeta, sia per gli agricoltori europei che si vedranno finalmente equiparati ai loro colleghi extraeuropei“.
Si tratta dunque della prima proposta che condiziona le importazioni al rispetto di regole UE finalizzate al rispetto dell’ambiente: un principio che, grazie alle api, assumerà valenza globale all’insegna della reciprocità negli scambi commerciali. A condizione – conclude la FAI – che venga attivata una adeguata rete di monitoraggio e controllo dei residui di queste molecole negli alimenti.

Dopo anni di difficoltà e perdite produttive, finalmente un segnale di speranza che viene accolto con grande soddisfazione dagli apicoltori italiani: è stato pubblicato il decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che ripartisce i fondi a sostegno della filiera apistica per un totale di 7,75 milioni di euro. Misura attesa da tempo e alla cui definizione si è particolarmente impegnata la Federazione Apicoltori Italiani (FAI). “Un lavoro durato mesi – sottolinea il presidente, Raffaele Cironecon un’attenzione costante affinché gli incentivi fossero resi disponibili a tutti gli apicoltori, vale a dire ‘stanziali’ (con alveari in postazioni fisse) o ‘nomadi’ (con alveari destinati alla transumanza); un’azione organizzativa grazie alla quale abbiamo scongiurato il rischio di ingiustificata esclusione dagli aiuti per migliaia di aziende a rischio di chiusura”.
Occorre quindi dare atto ai competenti Uffici del Ministero di aver tenuto nella dovuta considerazione le richieste avanzate nell’interesse di tutti gli operatori del comparto apistico nazionale, che potrà così vedersi indennizzate, anche se solo in parte, le gravi perdite produttive registrate nel corso del 2021: anno in cui si erano dovute affrontare ingenti spese per l’alimentazione di soccorso agli alveari.
Potranno così beneficiare dell’aiuto – ricorda Cirone – gli apicoltori che alla data del 31 dicembre 2021 hanno regolarmente censito i propri alveari nella Banca Dati Nazionale dell’Apicoltura, titolari di partita IVA e iscritti nella categoria degli ‘apicoltori professionali’ che producono con finalità di commercializzazione”.

Quinta celebrazione per la “Giornata mondiale delle Api”, proclamata nel 2018 dall’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, su iniziativa della Repubblica Slovena con il determinante sostegno e il voto favorevole dell’Italia. A ricordarlo la Federazione Apicoltori Italiani (FAI), sigla storica che dal 1953 rappresenta il comparto in tutte le Istituzioni italiane, europee e internazionali.
Quella del 2022 – sottolinea il presidente della FAI, Raffaele Cironesarà per noi la “Giornata Mondiale dell’Ape per un’Agricoltura più produttiva e sostenibile”: è infatti la funzione di impollinatore (ben oltre il 90% di tutti gli altri insetti utili presenti nei nostri ecosistemi), che rende questo insetto (Apis mellifera Ligustica-Spinola, 1806), originario della nostra Penisola e ormai diffuso in tutti i Continenti, un prezioso alleato dell’uomo“. Sinergia grazie alla quale l’apicoltura si consolida come fondamentale fattore di produttività dell’agricoltura: la presenza di alveari sul territorio, genera in Italia ben 2 miliardi di euro di valore della produzione agro-alimentare, cui si deve aggiungere il valore dell’apporto ecosistemico che le api garantiscono con il servizio di impollinazione alla biodiversità, stimato in 150 miliardi di euro.
Nonostante le numerose criticità cui il settore va spesso incontro, l’Italia garantisce l’incremento costante del patrimonio apistico nazionale. I numeri parlano da soli: l’ultimo censimento 2021 ha sfiorato la ragguardevole quota di 2 milioni di famiglie di api, oltre 70.000 allevatori ufficialmente dichiarati, di cui 50.000 per autoconsumo e 20.000 imprenditori agricoli sebbene ‘senza terra’. Un capitale naturale, composto da oltre 100 miliardi di api il cui valore è stimato in ben 500 milioni di euro, di gran lunga superiore alla produzione lorda vendibile dell’intero comparto.
Numeri che collocano l’Italia ai vertici delle statistiche dell’Unione europea a 27 Stati membri e che non sfuggono all’attenzione del Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli e del Sottosegretario all’Agricoltura, con delega all’Apicoltura, Gian Marco Centinaio, con i quali la FAI ha un canale sempre aperto di confronto e costruttiva collaborazione.
“La Giornata Mondiale delle Api – ricorda infine la FAI – deve essere l’occasione per intensificare e perfezionare la collaborazione tra apicoltori e agricoltori: sono loro che insieme operano in concreto ogni giorno e non solo nel momento delle celebrazioni. Aiutare l’ape mellifera e gli impollinatori a ritrovare una naturale collocazione in tutte le aziende agricole italiane che, non va mai dimenticato, sono poi gli spazi dai quali il comparto apistico nazionale trae slancio e valore produttivo per alimentare una filiera indispensabile quanto delicata è l’impegno concreto di questo tempo difficile, in cui viene messa in discussione persino la sicurezza alimentare“.