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La Regione Piemonte ha pubblicato il bando 2023 del Progetto integrato che sostiene gli investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole (SRD 01) e l’insediamento dei giovani agricoltori (SRE 01), a valere sul nuovo Sviluppo rurale 2023/2027. Il programma ha lo scopo di contribuire a potenziare la competitività sui mercati delle aziende agricole e ad accrescere la loro redditività e, allo stesso tempo, di favorire l’avviamento di nuove imprese e il ricambio generazionale mediante l’insediamento iniziale dei giovani agricoltori.
A partire dall’11 dicembre prossimo fino al 14 marzo 2024 potranno presentare domanda di contributo i giovani agricoltori con un’età compresa tra 18 anni (compiuti) e 41 anni (non compiuti), già titolari di una azienda agricola da non più di 24 mesi dalla data di approvazione del bando ovvero che si insediano entro i 3 mesi successivi alla richiesta di sostegno.
Agli investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole sono stati destinati 25 milioni di euro, mentre i fondi per l’insediamento giovani agricoltori ammontano a 20 milioni di euro, per un totale complessivo di 45 milioni di euro di spesa pubblica.

Per l’intervento SRD 01 la spesa minima ammissibile è pari a 25 mila euro (ridotta a 15 mila per le zone montane). Il contributo pubblico massimo erogabile è invece fissato a 200 mila euro.

Per l’insediamento (SRE 01) il premio verrà erogato con i seguenti importi: un solo giovane, 45 mila euro, con la maggiorazione di 10 mila euro in zona di montagna; due giovani, 35 mila euro per ciascun giovane, con la maggiorazione di 8 mila euro in zona di montagna; più di due giovani (fino a un massimo di cinque), 30 mila euro per ciascun giovane, con la maggiorazione di 5 mila euro in zona di montagna.

La compilazione delle domande deve avvenire attraverso l’apposito servizio on-line del Sistema informativo agricolo piemontese (Siap) denominato “Sviluppo Rurale 2023-2027”, tenendo presente che nel quadro “Investimenti” devono essere riportate, oltre al Premio di insediamento che viene considerato alla stregua di un investimento e che deve obbligatoriamente essere indicato, tutte le spese che si intendono effettuare usufruendo dei sostegni dell’intervento SRD 01 mentre nel quadro “Spese insediamento” devono essere riportate tutte le spese che non sono finanziabili sull’intervento SRD 01 (e che pertanto non devono essere riportate nel quadro “Investimenti”), ma che concorrono alla dimostrazione delle spese relative all’utilizzo del Premio di insediamento (SRE 01).

Prosegue l’azione della Regione per attrarre i giovani piemontesi in agricoltura e favorire la nascita di nuove imprese con un pacchetto di aiuti importanti destinati ad avviare l’attività e ad investire nell’innovazione aziendale. Anche le imprese della filiera agroindustriale possono contare su un sostegno economico significativo per interventi che migliorano la produttività e rendono più competitivi i nostri prodotti sui mercati”, sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa

In allegato la determina dirigenziale della Regione Piemonte con il testo dei due bandi

DD n. 1066 del 29.11.2023 approvazione bando integrato 2023

Con la Determinazione Dirigenziale della Regione Piemonte n. 793, il bando riferito all’Operazione 4.1.2 “Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole dei giovani agricoltori”, è stato integrato nella dotazione finanziaria, con un aumento pari a 4.499.010,00 euro.
Il bando è rivolto ai giovani agricoltori, singoli o associati, che intendono realizzare, all’interno della propria azienda, investimenti legati all’introduzione e al potenziamento di tecnologie, attrezzature e sistemi di “agricoltura di precisione e digitale”. Vengono pertanto concessi contributi in conto capitale pari al 65% delle spese sostenute.

In allegato la determina dirigenziale della Regione Piemonte

DD n. 793 del 26.09.2023 2integrazione 412-2023

L’Ismea, dopo un’interruzione di circa tre anni, è in procinto di riaprire i termini per la presentazione delle domande di agevolazione a favore dell’insediamento dei giovani in agricoltura sul nuovo regime di sostegno denominato “Generazione Terra”.
Novità sostanziale di «Generazione Terra» è quella di ampliare della platea dei beneficiari con la definizione di tre diverse categorie che possono fruire dei contributi pubblici per l’acquisto di terreni:

– i giovani imprenditori agricoli di età non superiore a 41 anni non compiuti già insediati che esercitano l’attività da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;

– i giovani non ancora insediati con età non superiore a 41 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda dotati di esperienza che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale in ambito agricolo;

– i giovani non ancora insediati un’età non superiore a 35 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda, dotati di titoli di studio in materia agraria, economica o scientifica che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale, acquistando un terreno agricolo.

Per il 2022 le risorse disponibili ammontano a 60 milioni di euro, di cui 25 per i giovani già insediati, 25 per i nuovi imprenditori con esperienza e 10 milioni di euro per quelli con titolo.
L’operazione gestita da ISMEA consiste nell’acquisto delle superfici agricole con pagamento in un’unica soluzione e successivo trasferimento al giovane beneficiario, che si impegna a rimborsare la somma dovuta entro un intervallo di tempo compreso tra i 15 e i 30 anni.
Il valore massimo del finanziamento è pari a 1,5 milioni di euro per le prime due categorie di beneficiari indicate e a 500.000 euro per i giovani con titolo di studio.

L’Ismea ha annunciato che entro la fine dell’anno verrà attivato lo sportello per la presentazione telematica delle domande di sostegno da parte dei giovani agricoltori.
I soggetti che possono accedere agli aiuti appartengono a categorie differenti:

– giovani imprenditori agricoli con età inferiore a 40 anni non compiuti al momento della presentazione della domanda, anche già insediati, che intendono ampliare le aziende da loro condotte tramite l’acquisto di terreni coltivati da altri. Sono ammesse all’intervento anche le società, a condizione che siano amministrate da giovani iap;
– giovani startupper con esperienza, cioè soggetti che sono iscritti da almeno due anni a forme di previdenza (come Inps, Enpaia e Epap) con qualifiche di lavoro collegate al settore primario e che intendono avviare un’attività imprenditoriale acquistando un fondo agricolo.
-i giovani startupper con titolo, cioè soggetti oggi non attivi come agricoltori, ma dotati di un diploma o laurea attinente alle discipline agrarie. Il requisito anagrafico in questo caso prevede una soglia di età inferiore a 35 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda.
L’operazione fondiaria prevede l’acquisto del terreno da parte di Ismea e l’assegnazione dello stesso con patto di riservato dominio a favore del giovane agricoltore beneficiario. La restituzione del mutuo agevolato avviene con rata costante, semestrale e posticipata, con un eventuale pre-ammortamento massimo di 24 mesi. Il richiedente può scegliere tra l’interesse a tasso fisso o variabile; l’Ismea applica uno spread che va dallo 0,6 al 2,2%, determinato sulla base della solidità del richiedente.
Per il 2022 sono stati stanziati 60 milioni, di cui 10 milioni sono riservati ai giovani startupper con titolo, mentre i rimanenti 50 sono divisi in parti uguali tra le regioni del Sud e il resto d’Italia, da destinare alle altre due categorie di beneficiari.
I giovani startupper beneficiano dell’aiuto di primo insediamento, con un’agevolazione complessiva di 70.000 euro, che può essere erogata fino al 60% all’atto di concessione dell’aiuto e per la parte rimanente dopo che Ismea abbia accertato l’esecuzione del piano aziendale di sviluppo, che è una delle condizioni di ammissibilità da rispettare. L’aiuto è utilizzato per abbattere l’importo della rata del mutuo. I giovani imprenditori agricoli insediati da almeno due anni che accedono all’intervento fondiario non beneficiano del contributo pubblico di primo insediamento, poiché non soddisfano le condizioni di ammissibilità previste nella normativa comunitaria per questo regime di aiuto.

Si informa che ieri sul sito di Ismea è stato pubblicato il documento informativo (in allegato) relativo al nuovo strumento fondiario diretto a favorire lo sviluppo e il consolidamento di superfici condotte nell’ambito di una attività imprenditoriale agricola o l’avvio di una nuova impresa agricola.

La misura, che finanzia l’acquisto di terreni agricoli, si rivolge a:

– giovani imprenditori agricoli (età non superiore a 41 anni non compiuti) che intendono:

a) ampliare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno, confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell’azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;

b) consolidare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l’affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;

 

– giovani startupper con esperienza (età non superiore a 41 anni non compiuti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura;

– giovani startupper con titolo (età non superiore a 35 anni non compiuti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura.

L’intervento finanziario massimo è di:

– 1.500.000 euro, in caso di giovani imprenditori agricoli e giovani startupper con esperienza;
– 500.000 euro, in caso di giovani startupper con titolo.

La durata del finanziamento è prevista fino a 30 anni di cui al massimo 2 di preammortamento con le seguenti condizioni:

– tasso fisso o variabile, ancorato ai valori di mercato e dipendente dal rischio rilevato;
– 50% degli oneri notarili;
– 500 euro rimborso spese istruttoria.

La misura andrà ora in valutazione presso la Commissione UE prima di essere attuata.

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