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Confagricoltura, ha indetto la quarta edizione del Premio nazionale per l’Innovazione nel settore dell’agricoltura a cui è possibile partecipare a partire dal 1° giugno 2023. Il Premio, diretto alle imprese agricole innovative, nasce con l’idea di costruire un momento celebrativo che metta in luce l’ampia e articolata offerta di soluzioni tecnologiche, di prodotto e di processo, già poste in essere negli ultimi anni dal settore agricolo, o in corso di sviluppo. Nel dare rilievo al tema dell’innovazione emerge, inoltre, l’esigenza di enfatizzare il ruolo degli imprenditori agricoli in quanto vero motore dello sviluppo non solo aziendale ma anche territoriale. Il Premio è indirizzato a tutte le aziende agricole che abbiano sviluppato o implementato negli ultimi tre anni innovazioni:

– di prodotto, di processo, di organizzazione o di marketing;
– riguardanti l’azienda, la filiera o, in generale, il rapporto tra l’azienda ed altri attori della filiera;
– riguardanti prettamente la dimensione agricola o la sua connessione con quella urbana, culturale, artistica, sociale, ecc.

Anche in questa quarta edizione, particolare attenzione sarà assegnata ad alcune tematiche strategiche per il settore agricolo quali:

– transizione ecologica (lotta ai cambiamenti climatici, gestione della risorsa idrica, bioeconomia circolare, gestione del suolo e della sostanza organica, carbon farming);
– transizione energetica (riduzione dei costi, efficientamento dei processi produttivi, energie rinnovabili, ecc.);
– transizione digitale (agricoltura di precisione, ecc.);
– produttività delle imprese e loro competitività;
– miglioramento della qualità dei prodotti;
– comunicazione e marketing aziendale.

Le domande di partecipazione all’iniziativa potranno essere compilate e presentate a partire dal 1° giugno 2023 e sino al 15 luglio 2023. La documentazione dovrà essere compilata ed inviata in formato pdf al seguente indirizzo e-mail: premioinnovazione@confagricoltura.it, unitamente ad eventuale ulteriore documentazione a supporto dell’innovazione. Per qualsiasi informazione contattare: Confagricoltura – Area sviluppo sostenibile ed innovazione: tel: 06.6852380 – 06.6852393

E-mail: areambiente@confagricoltura.it; premioinnovazione@confagricoltura.it

3-Regolamento Premio quarta edizione 2023

4-Bando Premio innovazione quarta edizione 2023

5-Domanda di partecipazione e Allegati 2023 10.5

6-Scheda descrizione impresa e innovazione 2023 10.5

Si è tenuta presso il MASAF una prima riunione di consultazione sul DM che attuerà il Fondo per l’innovazione in agricoltura, istituito nella legge di bilancio 2023 (commi 428, 429, 430 e 431), con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025. In particolare, il Ministero ha indicato che le risorse del Fondo innovazione e quelle della Misura Meccanizzazione del PNRR saranno attuate in modo complementare e coordinato.
Con il Fondo innovazione si prevedono gli investimenti di maggiore entità (minimo 60.000 euro), comprese le trattrici stage V, mentre con la misura meccanizzazione gli investimenti di minore entità (sino a 60.000 euro). Le risorse del Fondo innovazione saranno assegnate: ad ISMEA, per gli investimenti effettuati dalle imprese (concessione, anche attraverso voucher, di agevolazioni alle imprese, compresa la concessione di contributi a fondo perduto e di garanzie su finanziamenti); ed a CdP, per la sottoscrizione di quote o di azioni di uno o più fondi per il venture capital. Nel corso della riunione, Confagricoltura ha condiviso l’opportunità di creare una sinergia tra il Fondo innovazione e la Misura Meccanizzazione, fermo restando la necessità di elevare i massimali, in modo da finanziare anche macchine agricole semoventi, di media potenza, e trainate.

Siamo di fronte ad un bivio: le nostre imprese devono scegliere tra la strada del protezionismo e del declino, oppure essere globali con un’agricoltura vincente, che sa valorizzare il proprio territorio e che vuole raccogliere le nuove sfide del futuro. Confagricoltura – che ha nel proprio DNA le parole “innovazione” e “progresso” – non può sottrarsi alla responsabilità di indicare un modello di sviluppo che punti al “mondo”, attraverso un’agricoltura che sappia essere al passo con i tempi, sempre forte nei suoi valori ma posta in condizione di vincere tutte le prossime sfide che troverà davanti“. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, nella sua relazione che ha aperto i lavori  dell’Assemblea generale di Confagricoltura che si è tenuta a Roma presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica e che si è intitolata “Coltiviamo l’Italia” con hashtag #noisiamoconfagricoltura.
Con il titolo scelto “Coltiviamo l’Italia”, ha aggiunto, “abbiamo voluto ricordare che il territorio è il perno delle politiche agricole comunitarie e nazionali. Ma una cosa è il territorio, un’altra il localismo. Solo un’agricoltura attiva, competitiva, che guarda lontano e che produce reddito, a cui si offrono più opportunità che vincoli, sarà in grado di assicurare un idoneo presidio del territorio e dell’ambiente“.
È stata la prima assemblea del presidente Massimiliano Giansanti, a cento giorni dall’insediamento della nuova giunta esecutiva di Confagricoltura, e  la sua relazione ha tracciato le direttrici dell’Organizzazione alla presenza del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, dei Ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina, dell’Ambiente Gian Luca Galletti e della Salute Beatrice Lorenzini e del Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli.
Giansanti è partito dalle cinque “parole d’ordine” indicate al momento della sua nomina: agribusiness, competitività, lavoro, salute e territorio. Ora divengono un programma operativo. “Se si pensa a quanto contino per l’uomo il cibo, il nutrimento, la salute, si comprende“, ha osservato, “quanto sia fondamentale l’agribusiness, valorizzando un territorio unico nel suo genere in Europa. Il tema però non è quali traguardi hanno raggiunto le imprese agricole, ma  quanto saranno in grado di andare oltre“.
La realizzazione di un progetto è sempre un viaggio di scoperta“, ha detto il presidente di Confagricoltura, che poi ha citato Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.
E qui entra in gioco la politica a cui si rivolge Massimiliano Giansanti, invitando a guardare con occhi nuovi il settore primario: “Le aziende sono frenate da limiti strutturali inaccettabili“, ha commentato, “mi riferisco all’eccesso di burocrazia, al deficit del sistema infrastrutturale, all’insostenibilità del costo del lavoro che grava sulle imprese. Tutto ciò non esclude che anche le aziende debbano fare la loro parte, anzi, vogliamo che crescano con strumenti che possano portare ad un aumento della loro competitività“.
Ed a proposito di competitività Giansanti ha chiesto un “fisco per lo sviluppo”, “che accompagni le imprese verso la crescita, con misure che includano il mondo agricolo negli incentivi agli investimenti. Le imprese agricole che determinano il reddito su base catastale vanno equiparate a quelle a bilancio, per usufruire degli “sconti fiscali” legati agli incentivi relativi al super ed iper ammortamento nell’ambito del progetto “industria 4.0”, che include, tra l’altro, l’agricoltura di precisione e più in generale l’agrifood“.
Ha quindi sollecitato “un erario “intelligente”, che premi le aggregazioni tra imprese, reti e filiere; che favorisca la presenza sulle piattaforme del commercio online dei prodotti. Riteniamo che politiche fiscali di maggior favore possano incrementare le vendite, generando evidenti vantaggi alla finanza pubblica“.
Nella sua relazione il presidente di Confagricoltura  ha pure affrontato i temi europei, la Brexit, la riforma della PAC. “La nostra scelta europeista ha radici lontane. L’Unione europea non è un’opzione, però c’è bisogno di una politica agricola comune diversa da quella in essere. L’attuale assetto normativo risulta troppo complicato per gli agricoltori e per le amministrazioni nazionali. Occorre una reale semplificazione. Il sistema vigente non è in grado di garantire un’ordinata gestione dei mercati nelle situazioni di grave crisi. Non è idoneo ad assicurare una soddisfacente stabilità dei redditi, di fronte alla crescente volatilità dei prezzi. Vanno ripensate le finalità degli aiuti diretti per concentrare l’attenzione sulle imprese che producono per il mercato, che creano occupazione, che sono in grado di aprirsi all’innovazione tecnica per accrescere la competitività“.
Ed a proposito della Brexit ha ricordato che “una buona politica agricola comune richiede un adeguato ammontare  di  risorse  finanziarie. In vista delle discussioni sul quadro finanziario pluriennale dopo il 2020, diciamo subito che non è possibile rilanciare in modo credibile la costruzione comune con i tagli della spesa agricola. La PAC deve essere mantenuta all’altezza delle sue ambizioni ed avere un bilancio adeguato alla sua mission che sta diventando sempre più complessa, visto che la situazione dei mercati è sempre più instabile e che è necessario intervenire sulle economie agricole“.
Il nostro Paese ha origini rurali che vanno preservate, che sono le nostre radici. Ma oltre alla tradizione c’è l’innovazione“, ha concluso il presidente di Confagricoltura. “L’agricoltura odierna è smart, digitale e tecnologica. Tecnologia che aiuta a produrre in quantità, qualità e sicurezza, e che contribuisce a rispettare l’agroecosistema, la biodiversità e la sostenibilità“.

 

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti (foto tratta da: www.ansa.it)