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Dopo una campagna 2021-2022 da dimenticare, in cui la produzione, a causa delle gelate, ha toccato uno dei peggiori livelli degli ultimi anni, quest’anno le quantità raccolte di nocciole mostrano un deciso incremento per gran parte delle regioni italiane.
E’ quanto emerso nell’incontro annuale UE-Turchia sulle nocciole a cui Confagricoltura e CIA hanno partecipato attivamente illustrando l’andamento del comparto nazionale.
Le previsioni 2022-2023 fanno ben sperare, con una produzione che potrebbe raggiungere circa 87 mila tonnellate, dato comunque sempre al di sotto della media nazionale. Anche quella in corso è una campagna fortemente condizionata dall’anomalo andamento climatico, caratterizzato da siccità prolungata e alte temperature.
Non mancano tuttavia i problemi – ha evidenziato nell’intervento Gianluca Griseri, rappresentante di Confagricoltura al Tavolo nocciolo del Mipaaf – dal continuo incremento dei costi di produzione agli attacchi parassitari, alla continua riduzione di molecole disponibili per la difesa fitosanitaria, fino ad arrivare alla fortissima preoccupazione delle imprese per la proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, meglio nota come SUR. Tutti fattori che stanno intaccando in modo preoccupante la marginalità economica delle imprese corilicole”.
La redditività delle imprese ci tiene particolarmente in allerta – aggiunge Francesco Castelluccio, responsabile settore Ortofrutta e Olivicoltura Cia – nonostante la qualità delle nocciole sia in generale buona, resistendo alle calamità naturali, e la produzione rispetto all’annata 2021-2022 sia in aumento, i prezzi di vendita sono purtroppo in calo, con un crollo tra il 18 e il 23% su base annua. Serve contenere i prezzi all’origine, contrastare i cambiamenti climatici, lavorare per una maggiore aggregazione tra produttori e promuovere la nocciola Made in Italy e i suoi benefici nutrizionali“.
Assolutamente concordi sulle posizioni espresse da Confagricoltura e CIA anche le delegazioni di Spagna e Francia.

C’è una richiesta proveniente dalla Germania di concedere a Turchia ed Azerbaigian di importare a dazio zero maggiori quantità di nocciole nella UE; si tratta di due nazioni dell’Europa e dell’Asia transcaucasica, forti produttrici, altamente concorrenziali con il prodotto italiano. Abbiamo già segnalato al ministero per le Politiche agricole che non ci sono i termini per ulteriori concessioni e stiamo collaborando ad iniziative in sede comunitaria, con altre organizzazioni agricole europee, per intervenire sulla Commissione”. Lo ha detto Confagricoltura preoccupata per l’incremento delle importazioni che penalizzerebbero l’Italia, paese leader nella produzione in Europa.
Confagricoltura fa sapere che in Germania una ditta locale asserisce di aver richiesto un grande quantitativo di nocciole a imprese agricole italiane che non hanno potuto evadere l’ordine per carenza di prodotto, da ciò le sollecitazioni ad aumentare i contingenti in esenzione.
Il prodotto italiano c’è ed è di qualità – ha dichiarato Confagricolturaorganizzazioni dei produttori e aziende singole italiane sono pronte ad evadere l’ordinativo tedesco”. Della questione si è occupata la Federazione Nazionale della Frutta in guscio di Confagricoltura, che si è riunita a Palazzo Della Valle.
Ora attendiamo – ha concluso Confagricolturache le nostre istanze vengano accolte, anche considerando che a fronte di esportazioni di nocciole per poco meno di 105 milioni di euro, ci sono importazioni per 185 milioni. La bilancia commerciale italiana mostra così un forte disavanzo import-export, di circa 81 milioni di euro, che è ormai strutturalmente consolidato”.