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Accogliamo con soddisfazione la reintroduzione del meccanismo dei buoni lavoro in agricoltura poiché riteniamo possa essere uno strumento di flessibilità utile al settore, che nel contempo contribuisce anche a favorire l’occupazione temporanea di chi è alla ricerca di un impiego”. Lo dice Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricoltura, commentando il pacchetto di misure sul lavoro contenuto nella proposta di Manovra varata dal Governo Meloni.

I cosiddetti “voucher”, non più in vigore dal 2017, possono infatti agevolare le imprese agricole che, soprattutto nei periodi concomitanti la raccolta di frutta e verdura o con la vendemmia, hanno la necessità di occupare persone disponibili a lavorare in modo trasparente e nel pieno rispetto delle regole.

Il contratto di prestazione occasionale deve però perdere le precedenti rigidità”, spiega Mariagrazia Baravalle, direttore dell’associazione datoriale agricola. “Lo strumento precedente non era utilizzabile dalle imprese con più di 5 dipendenti, ora invece sembra si inserisca il limite di 10 e questo è un segnale positivo. C’è bisogno di intervenire sulla norma precedente, estendendola anche alle grandi aziende, modificando tetti reddituali e categorie di lavoratori che possono accedervi, ad oggi limitate a studenti fino a 25 anni, pensionati, disoccupati e percettori di integrazioni al reddito”.

Attendiamo ora la pubblicazione del disegno di legge – conclude Baldi – e auspichiamo che a livello nazionale, anche attraverso un confronto costruttivo con le parti sociali, si possa dare piena attuazione a quanto enunciato dal Governo, in un’ottica di semplificazione delle procedure e di piena tutela dei lavoratori. Riteniamo da sempre che questo sia l’approccio corretto di partenza per guardare in modo pragmatico ai problemi e per trovare insieme soluzioni intelligenti, senza pregiudizi ideologici”.

Sul Sole24ore, il direttore delle relazioni sindacali di Confagricoltura Roberto Caponi interviene sulla questione voucher. “La vendemmia sta entrando nel vivo e il contratto di prestazione occasionale ha mantenuto tutte le sue rigidità”, spiega Roberto Caponi, direttore dell’area Lavoro e Welfare di Confagricoltura. “Lo strumento è inutilizzabile dalle imprese con più di 5 dipendenti. C’è bisogno quindi di intervenire sulla norma, estendendola anche alle grandi aziende, modificando tetti reddituali e categorie di lavoratori che possono accedervi, oggi limitate a studenti fino a 25 anni, pensionati, disoccupati e percettori di integrazioni al reddito. Ci troviamo di fronte a un serio problema, quello della manodopera, che, peraltro, per un buon 40% arriva dall’estero, specie dall’Est Europa, con l’obbligo della quarantena per chi arriva da Bulgaria e Romania, che pesa sui conti delle aziende. C’è poco da aggiungere: i vecchi voucher cartacei erano lo strumento più fruibile per imprese e lavoratori. In agricoltura l’utilizzo dei voucher non aveva mai sollevato problemi. La politica rifletta, ma stavolta senza pregiudizi ideologici”.

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Esprimiamo soddisfazione per le parole del Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, che si è detto favorevole alla reintroduzione dello strumento dei voucher”. Così il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Italiane dell’agroalimentare. “Concordiamo in particolare col Ministro quando afferma che i voucher ‘possono servire a settori come l’agricoltura e il turismo, per specifiche competenze’; le imprese agricole, infatti, hanno bisogno di flessibilità e di strumenti che si adattino a tale caratteristica, quali i voucher, che nelle intenzioni del governo saranno introdotti nel cosiddetto Dl dignità”, prosegue il coordinamento.
Il ripristino dei voucher, strumento di valido ausilio all’emersione del lavoro sommerso e che si è rivelato di fondamentale importanza per molte forme di lavoro occasionale, va a colmare una carenza normativa, venutasi a creare dopo la loro abolizione”, aggiunge Agrinsieme.
Sosteniamo ogni iniziativa finalizzata a combattere lo sfruttamento della manodopera in agricoltura e, più in generale, qualsiasi fenomeno di lavoro irregolare che si traduca anche in concorrenza sleale verso quelle imprese che operano nella legalità”, continua il coordinamento.
È ora necessario – conclude Agrinsieme – che questa apertura di Di Maio, che fa seguito alle numerose dichiarazioni del medesimo tenore rilasciate dal Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, si traduca presto in realtà; nelle campagne è già iniziato il periodo delle grandi raccolte, siamo ormai prossimi all’inizio della vendemmia e c’è quindi maggiore richiesta di manodopera agricola. In tal senso il Dl Dignità, che presto vedrà avviato il suo iter di conversione, è un’opportunità da cogliere con decisione”.

E’ stata accolta con soddisfazione da parte di Confagricoltura Asti la proposta di reintroduzione dei voucher in agricoltura da parte del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Uno strumento che consente di regolarizzare l’attività agricola adeguandosi al lavoro nei campi.
I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 in occasione del periodo della vendemmia, per le peculiarità dell’offerta di lavoro in agricoltura. Una scelta, che oltre a stabilizzare centinaia di lavoratori occasionali, offriva l’opportunità alle fasce più deboli di integrare il proprio reddito, contribuiva all’inserimento lavorativo di giovani studenti e manteneva attivi anziani pensionati. Con l’abolizione, nel marzo 2017, è stato molto più complicato impiegare manodopera in piccole ma rilevanti mansioni aziendali.
I voucher sono utili a combattere il lavoro nero e a rendere più efficaci i controlli, assicurando la piena legalità della prestazione lavorativa, delle coperture assicurative e dell’accumulo dei contributi previdenziali”, ha affermato nei giorni scorsi il ministro Centinaio.
Si tratta di una bellissima proposta che ci auguriamo si concretizzi il più presto possibile – dichiara Ezio Veggia, commissario di Confagricoltura Astii voucher hanno sempre rappresentato un utilissimo strumento per la regolarizzazione dell’attività lavorativa e il settore agricolo è stato uno dei pochi comparti ad utilizzarli in modo corretto”. “I voucher – continua Veggia – oltre ad essere utili a combattere il lavoro nero, il caporalato e qualsiasi tipo di sfruttamento, rispondono perfettamente alle esigenze delle aziende agricole che hanno la necessità di regolamentare prestazioni occasionali dovute alla stagionalità dei lavori”. “Purtroppo – conclude Veggia – a causa di un uso distorto di questo strumento da parte di altre categorie, sono stati penalizzati ingiustamente anche gli imprenditori agricoli, i quali hanno sempre agito correttamente rispettando le regole”.
Confagricoltura Asti è sempre stata molto sensibile a queste problematiche, tanto da discuterne pubblicamente l’anno scorso in occasione del convegno “Lavoro in Agricoltura” svoltosi a Canelli, durante il quale sono stati trattati tutti gli aspetti giuridici ed amministrativi legati al lavoro agricolo.

 

Un momento della vendemmia ormai alle porte (foto tratta dal sito: biancovino.com)