La Regione ha stanziato 8,6 milioni di euro per l’apertura di un bando dell’Operazione 4.1.3 del PSR “Investimenti per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra di origine agricola”.
Con l’intervento potranno essere finanziati la realizzazione di coperture, anche antipioggia, sopra le strutture di stoccaggio; l’acquisto di macchine ed attrezzature per la distribuzione con tecniche a bassa emissività; la realizzazione di vasche di stoccaggio coperte, aggiuntive rispetto alle capacità minime prescritte dalla normativa vigente, oppure in sostituzione di lagoni esistenti; la copertura dei paddock; l’acquisto di separatori solido/liquido; l’acquisto di attrezzature per movimentazione e gestione dei reflui, compresi gli spandiletame; la riduzione del consumo d’acqua nelle stalle; per i soli giovani agricoltori insediati da non più di 24 mesi, gli interventi necessari al rispetto di norme obbligatorie. L’ufficio tecnico di Asti Agricoltura è a disposizione degli interessati per la predisposizione delle domande di contributo.

Il 24 novembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per contrastare l’abnorme diffusione dei grandi carnivori, in particolare dei lupi (di seguito il link del provvedimento)

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0423_IT.pdf

La risoluzione, tra l’altro, “invita la Commissione e gli Stati membri a individuare e sostenere scientificamente le migliori misure preventive possibili per ridurre gli attacchi e i danni causati dalla predazione del bestiame da parte dei grandi carnivori, tenendo conto delle caratteristiche regionali e locali degli Stati membri, e a sostenere gli agricoltori nella richiesta di tali misure preventive per moltiplicare e ampliare gli approcci di successo”.
Come ha sottolineato nel suo intervento l’europarlamentare Herbert Dorfmann (Ppe), primo firmatario della proposta di risoluzione “c’è bisogno di un maggiore impegno per la protezione dei greggi. Ciò costa denaro e non può essere pagato solo con la politica agricola comune. Se i nostri cittadini vogliono lupi, orsi e linci nelle nostre foreste, devono pagarli e non gravare sugli agricoltori con questi costi”.

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2022-11-23-INT-3-434-0000_DE.html

Confagricoltura aveva posto la questione all’attenzione dei parlamentari europei, evidenziando come l’eccessiva presenza dei grandi carnivori, in particolari lupi, abbia causato attacchi sempre più frequenti alle greggi e agli allevamenti, procurando ingenti danni economici alle aziende agricole e pericolo per le comunità dei territori montani.
Questa settimana è prevista una riunione della Convenzione di Berna in cui sarà trattato, anche sulla base del voto di giovedì scorso, il tema del declassamento del lupo da specie “strettamente” protetta a “semplicemente” protetta.
Non esistono dati certi sul numero di lupi presenti nel nostro Paese, ma la Relazione tecnica dell’Attività di monitoraggio nazionale nell’ambito del Piano di Azione del lupo ai sensi della Convenzione ISPRA- MITE e nell’ambito del Progetto LIFE 18 NAT/IT/000972 WOLFALPS EU stima la popolazione di questi carnivori in 946 unità, concentrati prevalentemente nell’area alpina.

https://www.lifewolfalps.eu/wp-content/uploads/2022/05/REPORT_REGIONI_ALPINE_16_05_2022_FINALE.pdf

La relazione indica che nel 2020/2021 in Piemonte sono stati ritrovati 47 lupi morti, di cui 6 recuperati nella provincia di Alessandria, 1 nella provincia di Asti, 1 nella provincia di Biella, 28 nella provincia di Cuneo, 10 nella provincia di Torino e 1 nella provincia di Vercelli.
I lupi – sostiene il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiarappresentano un pericolo sempre più grave per gli allevamenti e per il lavoro degli allevatori, non più soltanto nelle aree montane. È necessario che anche le autorità nazionali prendano atto della situazione e agiscano con misure di contenimento”.

L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg tornano al Bagna Cauda Day, nei weekend da oggi 25 al 27 novembre e dal 2 al 4 dicembre, per promuovere i prodotti gastronomici piemontesi più caratteristici e celebrare i momenti di convivialità e spensieratezza con gli affetti più cari, nell’attesa delle festività natalizie. E tra le eccellenze del territorio non possono mancare proprio le bollicine aromatiche della Docg Asti, che da ben 90 anni portano i profumi e i sapori del Piemonte sulle tavole degli italiani e nel resto del mondo.
Oltre 150 locali hanno già aderito con entusiasmo alla manifestazione. Tanti i ristoranti, le cantine e le osterie dell’area Langhe, Roero e Monferrato, ma non solo. Il Bagna Cauda Day, infatti, arriva anche a Torino e provincia, per poi valicare i confini della regione con alcune realtà collocate in Valle d’Aosta e Liguria, I “fujot” si accendono anche nel resto del mondo: da Shanghai a New York, passando per Berlino. E anche quest’anno non manca il servizio “Sporta a cà”, apprezzato durante le scorse edizioni caratterizzate dalle restrizioni sociali, per assicurare agli appassionati la possibilità di ordinare la bagna cauda da asporto e gustarla comodamente da casa.
Ma le sorprese che il Consorzio dell’Asti ha in serbo per il Bagna Cauda Day non sono terminate. Per festeggiare il prestigioso traguardo dei 10 anni della manifestazione, in collaborazione con l’azienda leader tra gli operatori Internet Wireless nel Nord Ovest italiano Iccom, è promotore di un simpatico contest Instagram. Per partecipare al concorso, gli utenti devono realizzare e postare un Reel della durata massima di 1 minuto, taggando il profilo @bagnacaudaday e inserendo gli hashtag #bagnacaudaday2022, #consorzioastidocg e #iccom su Instagram. Lo scopo è raccontare con ironia e originalità cosa rappresenta la Bagna Cauda: com’è stato il primo assaggio? Con chi condividere il tradizionale piatto? A quali ricordi, sapori e profumi è associato? I 12 reels più divertenti, valutati da una giuria di esperti dell’Associazione Astigiani e del Consorzio dell’Asti, saranno premiati con un magnum di Asti Spumante, spedito entro Natale per assicurare ai vincitori un prezioso alleato nei momenti di condivisione e spensieratezza, oltre che un prodotto di qualità sulla tavola delle feste, veicolo dell’eccellenza piemontese in tutto il mondo.
Dopo aver affiancato i campioni internazionali del tennis durante le Nitto ATP Finals di Torino dal 13 al 20 novembre in veste di Official Sparkling Wine e le nuove promesse del calcio europeo durante la premiazione del Golden Boy 2022 lo scorso 7 novembre sempre nel capoluogo piemontese, l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti si schierano accanto ai ristoratori del territorio. Il Consorzio dell’Asti Docg testimonia così, ancora una volta, il proprio impegno nel sostenere la ristorazione, uno dei settori più colpiti dalla crisi energetica, e il territorio Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2014, dove centinaia di famiglie coltivano l’uva Moscato bianco con passione e dedizione per assicurare ai consumatori i profumi e gli aromi inconfondibili dell’Asti e del Moscato d’Asti.
Anche nell’anno del suo 90esimo anniversario, che più precisamente verrà celebrato il 17 dicembre, la Docg Asti resta in prima linea nella valorizzazione di un forte senso di appartenenza alle realtà locali e nella promozione dei punti di forza del territorio. Opera, infatti, affinché le eccellenze della tradizione culinaria piemontese siano conosciute ed apprezzate in Italia e nel mondo. Non a caso, l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti sono le bollicine aromatiche più brindate a livello internazionale e grazie alle originali proposte in mixologia all’interno di gustosi cocktail e alle nuove tipologie di Asti Spumante con un ridotto contenuto zuccherino vengono apprezzate da un sempre maggior numero di estimatori trasversali a tutte le generazioni.

Confagricoltura accoglie con favore le misure introdotte dal disegno di Legge di Bilancio per il 2023, in particolare la proroga dell’esenzione IRPEF sui redditi dominicali e agrari, il rinvio di plastic e sugar tax, la rideterminazione del costo di acquisto dei terreni con imposta sostitutiva e il fondo per l’innovazione in agricoltura, attraverso contributi e garanzie su finanziamenti, per favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’aumento della produttività.
Per le imprese agricole è essenziale sia innalzata l’aliquota del credito di imposta su energia elettrica e gas naturale e che sia prevista la possibilità di accedere al credito per l’energia prodotta e autoconsumata così come avviene per le imprese classificate come energivore.
Rimane prioritario che gli interventi sul credito d’imposta riguardino anche l’utilizzo del carburante nel settore agricolo e della pesca nel primo trimestre 2023, così come si ritiene necessario per le imprese agricole rivedere il tema degli extraprofitti sulle energie rinnovabili in relazione alle misure introdotte dal decreto c.d. Energy release e dal Regolamento UE 1854/22.
Preoccupa l’assenza di interventi sulle aliquote di agevolazione sul credito d’imposta Transizione 4.0, che sarebbero dunque dimezzate rispetto al 2022, e per la proroga del credito d’imposta SUD.
A sostegno delle imprese agricole si auspica inoltre un confronto sulle misure settoriali d’interesse agricolo sul rifinanziamento del fondo filiere e interventi a sostegno del settore zootecnico, in particolare bovino e suino e il rinnovo delle garanzie pubbliche su operazioni di finanziamento in linea con le indicazioni della Commissione europea.

La risoluzione votata dal Parlamento Europeo sui grandi carnivori è un importante passo avanti che pone attenzione al tema dell’espansione incontrollata dei predatori, in particolare in montagna. Confagricoltura aveva portato la questione all’attenzione dei parlamentari europei, evidenziando come l’eccessiva presenza dei grandi carnivori, in particolari lupi, abbia causato attacchi sempre più frequenti alle greggi e agli allevamenti, procurando ingenti danni economici alle aziende agricole e pericolo per le comunità dei territori montani.
Secondo i dati del Copa Cogeca, l’Italia è lo Stato UE che ha aumentato più di tutti la popolazione del lupo, con una crescita dell’87% negli ultimi cinque anni.
Confagricoltura si è fatta portavoce delle forti preoccupazioni degli imprenditori agricoli presso tutte le istituzioni nazionali ed europee, per una presa di posizione efficace a tutela delle attività del settore primario e degli alpeggi, che sono a tutti gli effetti un’attività economica e di presidio del territorio.
Per la prima volta il Parlamento europeo si esprime sull’argomento – evidenzia la Confederazione – riconoscendo l’esistenza di un problema di coesistenza che andrà monitorata sulla base di dati scientifici.
La prossima settimana – conclude Confagricoltura – è prevista una riunione della Convenzione di Berna in cui sarà trattato, anche sulla base del voto, il tema del declassamento del lupo da specie “strettamente” protetta a “semplicemente” protetta.