Confagricoltura Asti, con il prezioso contributo di Interpatent srl, Maxidata Srl – Software per l’Enologia e Sistema Monferrato,
ha il piacere di invitare tutte le aziende vitivinicole
 
Lunedì 23 luglio alle ore 15 presso l’Azienda Agricola The Little Moretti Adimari Winery in Loc. Valle Nabisso 18 a Isola d’Asti
all’incontro:
 
“Vino: soluzioni gestionali per commercializzazione, vinificazione, registro telematico e fatturazione elettronica”
(…Ovvero: a che punto siamo ma, soprattutto, che cosa ci aspetta?)
 
Dopo l’introduzione di Andrea Cerrato, presidente di Sistema Monferrato, ne parleremo con:
– Bruno Rivella, responsabile settore vitivinicolo Confagricoltura Asti
– Angelo Di Giacomo, responsabile Ispettorato tutela della qualità e repressione frodi
– Luisa Curiale, avvocato Interpatent
– Gianluigi Corna, Maxidata srl
– Alberto Furno, consulente marchi – Interpatent
 
Modera: Carlo Cerrato, giornalista
 
Al termine sarà offerta una degustazione di prodotti tipici
 
Vi aspettiamo!

Info e conferme: 0141.434903 – segreteria@confagriasti.com

E’ stata accolta con soddisfazione da parte di Confagricoltura Asti la proposta di reintroduzione dei voucher in agricoltura da parte del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Uno strumento che consente di regolarizzare l’attività agricola adeguandosi al lavoro nei campi.
I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 in occasione del periodo della vendemmia, per le peculiarità dell’offerta di lavoro in agricoltura. Una scelta, che oltre a stabilizzare centinaia di lavoratori occasionali, offriva l’opportunità alle fasce più deboli di integrare il proprio reddito, contribuiva all’inserimento lavorativo di giovani studenti e manteneva attivi anziani pensionati. Con l’abolizione, nel marzo 2017, è stato molto più complicato impiegare manodopera in piccole ma rilevanti mansioni aziendali.
I voucher sono utili a combattere il lavoro nero e a rendere più efficaci i controlli, assicurando la piena legalità della prestazione lavorativa, delle coperture assicurative e dell’accumulo dei contributi previdenziali”, ha affermato nei giorni scorsi il ministro Centinaio.
Si tratta di una bellissima proposta che ci auguriamo si concretizzi il più presto possibile – dichiara Ezio Veggia, commissario di Confagricoltura Astii voucher hanno sempre rappresentato un utilissimo strumento per la regolarizzazione dell’attività lavorativa e il settore agricolo è stato uno dei pochi comparti ad utilizzarli in modo corretto”. “I voucher – continua Veggia – oltre ad essere utili a combattere il lavoro nero, il caporalato e qualsiasi tipo di sfruttamento, rispondono perfettamente alle esigenze delle aziende agricole che hanno la necessità di regolamentare prestazioni occasionali dovute alla stagionalità dei lavori”. “Purtroppo – conclude Veggia – a causa di un uso distorto di questo strumento da parte di altre categorie, sono stati penalizzati ingiustamente anche gli imprenditori agricoli, i quali hanno sempre agito correttamente rispettando le regole”.
Confagricoltura Asti è sempre stata molto sensibile a queste problematiche, tanto da discuterne pubblicamente l’anno scorso in occasione del convegno “Lavoro in Agricoltura” svoltosi a Canelli, durante il quale sono stati trattati tutti gli aspetti giuridici ed amministrativi legati al lavoro agricolo.

 

Un momento della vendemmia ormai alle porte (foto tratta dal sito: biancovino.com)

Il maltempo torna a colpire l’Astigiano. Come è accaduto lo scorso anno in questo periodo, la furia del temporale è tornata ad abbattersi violentemente su parte della nostra provincia causando parecchi danni e disagi anche alla viabilità. Pioggia, forte vento e in alcune zone anche grandine hanno colpito sia l’area del sud astigiano, dove sono stati registrati danni a colture e a strutture di aziende agricole, sia la zona nord (in prevalenza i comuni di Moncalvo, Grazzano Badoglio, Casorzo e Calliano) dove durante le ore notturne è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per ripristinare la viabilità in seguito alla caduta di diversi alberi sulla strada. A Casorzo, a seguito della forte pioggia, uno smottamento ha danneggiato pesantemente alcune abitazioni, non causando però alcun ferito.
Le criticità maggiori si registrano nel comparto agricolo, soprattutto nei comuni di Castel Boglione, Costigliole d’Asti, Agliano Terme, Calosso, Nizza Monferrato e Rocchetta Palafea, dove gli agricoltori hanno segnalato per lo più danni strutturali alle loro aziende.
A causa della forte grandinata i danni più ingenti sono stati registrati nel comune di Castel Boglione e nei comuni limitrofi”, affermano i tecnici di Confagricoltura Asti. “Nelle zone in cui non ha grandinato le precipitazioni sono state comunque molto abbondanti – e in un lasso di tempo estremamente breve – mentre il forte vento ha divelto alberi e pali all’interno delle vigne”. Andrea Faccio, imprenditore vitivinicolo di Canelli e Agliano Terme associato a Confagricoltura Asti, ha vissuto con grande timore le ultime ore: “Ad Agliano sono caduti 35 mm di pioggia in appena mezz’ora causando per lo più allagamenti nelle cantine delle aziende vitivinicole, ma grazie al cielo la grandine ci ha risparmiato. Stesso scenario anche a Nizza e Canelli”. In queste ore i tecnici di Confagricoltura Asti stanno monitorando il territorio per quantificare la reale entità dei danni alle produzioni causate da questa nuova violenta perturbazione.

(foto azienda agricola Strazzacappa – Nizza M.to)

Sempre più assiduamente sul territorio astigiano si sta parlando di bioeconomia anche se sono già molte le realtà locali che da anni hanno adottato questa pratica. Un settore in forte espansione su tutto il territorio nazionale culminato nella costituzione, lo scorso mese di ottobre, della Federazione nazionale di Confagricoltura denominata “Bioeconomia: prodotti e processi innovativi”. Una Federazione che presenta diversi temi molto importanti ma che al centro di tutto mette il suolo. A presiederla Ezio Veggia, commissario straordinario di Confagricoltura Asti, già vicepresidente nazionale di Confagricoltura e delegato alle agroenergie dell’Organizzazione. “Il suolo riveste un ruolo di grandissima importanza – afferma Veggia – ma al tempo stesso è essenziale anche la ricostituzione della sua componente organica, con l’apporto di concimi appositi per evitare la desertificazione”. Quindi il suolo come elemento imprescindibile dal quale derivano le coltivazioni (biomasse). La missione principale rimane comunque quella della produzione di food per il settore primario, vero e proprio orgoglio del Made in Italy, anche se una parte di esse viene destinata ai mangimifici e alle varie trasformazioni in diversi prodotti innovativi nell’ambito della bioplastica, bioedilizia, ecc. Un altro aspetto su cui maggiormente si concentra la bioeconomia è rappresentato dalla produzione da digestione anaerobica, ovvero l’utilizzo di tutto il carbonio residuale (ad esempio il letame) che può essere utilizzato al posto del petrolio e di altri idrocarburi, evitando quindi l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera. Il tutto ovviamente completato da un’innovazione tecnologica costituita da sofisticati strumenti di precisione utili a svolgere queste funzioni.
E’ già da parecchi anni che le aziende astigiane si sono affacciate a queste pratiche, operando nei settori vitivinicolo, cerealicolo e zootecnico – continua Veggia – “mentre per quanto riguarda l’attività cerealicola e zootecnica si sta già assistendo a vere e proprie applicazioni pratiche di produzione di energia rinnovabile, invece per il comparto vitivinicolo siamo ancora in una fase progettuale, ma verrà ben presto sperimentata la possibilità di recuperare il carbonio non utilizzato, derivante da potature, per la produzione di compost utilizzabile per l’agricoltura biologica”. “Da alcuni anni esistono già diverse aziende sul territorio che lavorano secondo i principi della bioeconomia – conclude Veggia – ma serve una maggiore competitività che può essere resa possibile solamente con la costituzione di reti di impresa necessarie per creare coesione e sinergia tra tutte le realtà. Confagricoltura dal canto suo continuerà l’opera di sensibilizzazione nei confronti di queste attività e fornirà supporto e assistenza a tutti gli associati che hanno già intrapreso o intenderanno intraprendere queste pratiche colturali”.
Un tema molto caro anche alla Regione Piemonte che recentemente ha realizzato sul proprio sito web la “Piattaforma Tecnologica Bioeconomia”: uno spazio informativo che mette a disposizione di tutti gli utenti informazioni dettagliate e bandi sempre aggiornati inerenti a questo settore. Progetti rivolti a raggruppamenti e aggregazioni di piccole, medie e grandi imprese, organismi di ricerca pubblici e privati del Piemonte che, sul territorio regionale, intendono sviluppare in forma collaborativa progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale sul tema della bioeconomia, nei settori della “Chimica Verde/Cleantech”, dell’“Agroalimentare” e della loro intersezione secondo l’approccio cosiddetto di ’”Economia Circolare”. Per maggiori informazioni è possibile collegarsi al seguente link: www.regione.piemonte.it/attivitaProduttive/web/fondi-strutturali-por-fesr-2014-2020/bandi-e-finanziamenti/piattaforma-tecnologica-bioeconomia

Ha avuto luogo venerdì 29 giugno il convegno dal titolo “Cambiamenti climatici e coltivazione della vite” che si è svolto presso l’aula magna del Polo Universitario di Asti.
Un incontro organizzato dal Consorzio del Barbera e dei Vini del Monferrato, durante il quale molti illustri ospiti ed esperti del settore hanno fatto il punto della situazione su quello che è lo stato dell’arte della produzione vitivinicola alla luce dei repentini cambiamenti climatici che negli ultimi anni hanno messo in difficoltà questo comparto.
Entro la fine del secolo la geografia del vino potrebbe mutare. Le cause sono i cambiamenti climatici, le temperature e alcuni eventi atmosferici anomali sempre più frequenti”, hanno affermato gli esperti.
Queste anomalie atmosferiche hanno comunque già causato i primi danni nel breve periodo in occasione della vendemmia 2017, che è stata, a livello europeo, fortemente ridimensionata dal clima che ha decurtato la produzione di uva con percentuali dal 10% fino a sfiorare il 30% con conseguenti ripercussioni sulla produzione e sul reddito dei vignaioli.
Occorre ripensare le tecniche colturali – ha affermato il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobriciper questo abbiamo deciso di organizzare questo incontro tra esperti, uno dei primi mai realizzati nel nostro territorio. Intendiamo fare il punto sui cambiamenti climatici in atto, poiché la situazione è delicata: o spostiamo le nostre viti o ci adeguiamo. Il ricorso all’irrigazione, non solo quella prevista in casi di emergenza, potrebbe divenire fondamentale non solo per il futuro della viticoltura in Piemonte, ma anche per poter mantenere gli standard qualitativi”.
Quello dei cambiamenti climatici è infatti un fenomeno da approfondire e trattare sotto un ampio raggio di aspetti e competenze – ha dichiarato nel suo intervento conclusivo l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero il nostro intento è quello di operare sempre all’insegna della tutela del territorio”. In merito alla questione relativa all’irrigazione di soccorso, l’assessore ha espresso perplessità soprattutto a causa di un forte dispendio economico. “In un territorio collinare come quello di Langhe e Monferrato, la realizzazione di nuovi sistemi irrigui richiederà un ingente impegno economico per la creazione, la gestione e la regolamentazione degli stessi. È dunque necessario ponderare sia il rapporto tra i costi e i benefici, sia la direzione che la viticoltura Piemontese vorrà intraprendere”.

 

Alcune foto del convegno