L’eccessiva proliferazione della fauna selvatica e dei cinghiali in particolare non è più soltanto un problema dell’agricoltura, come denunciamo da tempo, ma un’emergenza ambientale e sociale. L’incidente di ieri sera sulla tangenziale di Alba, dove ha perso la vita un uomo di 59 anni, ci lascia sgomenti ma non increduli”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, interviene sull’incidente mortale che si è verificato domenica 11 agosto sulla tangenziale di Alba, chiedendo, ancora una volta, interventi urgenti, ricordando che in Piemonte si registrano oltre 1.100 incidenti stradali all’anno, documentati dalle forze dell’ordine, causati da cinghiali e caprioli. “È da tempo che denunciamo una situazione non più tollerabile, che sta diventando drammatica. Ci rivolgiamo nuovamente alle istituzioni, a ogni livello, perché s’impegnino responsabilmente e senza pregiudizi per giungere a un intervento risolutivo che ponga fine a questi disastri, nell’interesse di tutta la società”.

Si stanno ancora contando i danni derivanti dal violento nubifragio con grandinata che si è abbattuto domenica 11 e lunedì 12 agosto sulla zona nord della Provincia di Asti, colpendo anche la “striscia” di territorio che parte da Mondonio Torinese, passa per Castelnuovo Don Bosco e poi via verso Pino d’Asti, Aramengo, Cocconato.
Ingenti danni anche nella zona della Valle Versa e nel Moncalvese: chicchi grossi come nocciole e noci caduti dal cielo sopra Grazzano Badoglio. Prima il forte vento ed in pochi minuti la precipitazione violenta che ha scaricato per oltre dieci minuti pezzi di ghiaccio misti anche ad acqua che hanno parzialmente attutito la caduta a terra. Da valutare i possibili danni ai vigneti della collina aleramica. Grandine anche su Tonco, Moncalvo, Montglio, Cocconato, Portacomaro e altri paesi.

 

Distrutte vigne e campi di mais

Ingentissimi i danni provocati prevalentemente dalla grandine che è caduta copiosissima in pochissimi minuti, distruggendo colture di mais, “pelando” letteralmente le vigne di Freisa e Malvasia e intasando condotte e tombini. Provocando così numerosi allagamenti di cantine, garage e piani terra di villette poste nel basso.
Forti precipitazioni con strade allagate anche ad Asti e dintorni e a San Damiano. Diverse frazioni sono rimaste isolate, senza luce e con moltissimi danni ai tetti. Situazione difficile anche nell’area di Casale Monferrato.

La presa di posizione di Italmopa sulla necessità di importare grano duro per la pasta, vista la carenza di materia prima in Italia, mette nuovamente in luce due priorità: da un lato la creazione di una filiera tricolore del grano duro, dall’altro l’esigenza di una corretta informazione ai consumatori in relazione al flusso delle importazioni di quantitativi di grano dall’estero”.
Lo afferma Confagricoltura, che sul tema è intervenuta da tempo sollecitando la creazione di una filiera del grano duro – pasta, con gli obiettivi di arrivare a produrre più materia prima in Italia, tenendo ben presenti le esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza e alla qualità delle materie prime.
In questo contesto, l’Organizzazione degli imprenditori agricoli plaude e partecipa alla recente iniziativa del Mipaaft sull’istituzione di gruppi di lavoro al Tavolo di filiera grano duro – pasta, dedicati a qualità e sistema cerealicolo nazionale; investimenti e aiuti per il rinnovo siti di stoccaggio; promozione e comunicazione; Commissione sperimentale prezzo indicativo grano duro.
Confagricoltura rileva come l’import di grano dal Canada nel corso degli ultimi quattro anni sia diminuito a favore di quantitativi dalla Francia e dal Kazakhistan: i paragoni tra i primi due mesi del 2019 rispetto agli stessi del 2018, infatti, evidenziano sì un aumento di entrate di grano duro dal Canada, ma perché nel 2018 erano crollate quasi a zero (cfr. tabella sottostante a cura del Centro Studi Confagricoltura).
Con l’accordo Ceta non c’è stata nessuna invasione di grano duro dal Canada – evidenzia Palazzo della Valle – e comunque il controllo sulla presenza di residui di sostanze chimiche resta affidato alle autorità italiane”.
Il volume delle importazioni di frumento duro in Italia si aggira sempre intorno ai 2 milioni di tonnellate all’anno: sono soltanto cambiati i Paesi di provenienza della materia prima, tra cui la Francia, dove il glifosato continua ad essere utilizzato in linea con la normativa europea.
E’ indispensabile che il nostro Paese aumenti la capacità produttiva di frumento duro per rispondere alle richieste dell’industria – insiste Confagricolturae in questa direzione la ricerca dovrebbe mettere a disposizione degli agricoltori sementi sempre più adatte alle caratteristiche pedoclimatiche delle nostre zone. Inoltre dovrebbero essere incentivate la diffusione di innovazioni tecnologiche e la capacità di stoccaggio con il ritiro separato dei diversi prodotti, per valorizzarne la qualità. Soltanto così – conclude Palazzo della Valle – possiamo arrivare a nuovi modelli di contrattazione con le industrie del comparto”.

 

 

Bene il tavolo interministeriale di crisi (ministeri Politiche Agricole, Salute e Ambiente con Regioni ed Organizzazioni di categoria) sul problema della cimice asiatica che ha creato danni enormi ai frutteti del Settentrione di pesche, nettarine, susine, ciliegie, mele ed anche nocciole, che ora sta compromettendo pure i raccolti di pere. Il ministro Centinaio ha accolto la nostra richiesta di intervenire con una strategia di sistema ad una gravissima emergenza”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, accogliendo con favore le dichiarazioni odierne del Ministro per le Politiche Agricole che ha annunciato la convocazione del tavolo ed ha assicurato il massimo impegno, anche del CREA, per la sperimentazione che è fondamentale. Ad avviso di Confagricoltura va autorizzato immediatamente l’inserimento nelle aree contagiate dell’unico antagonista naturale che si rivela efficace, ovvero la vespa samurai (Trissolcus japonicus, originaria dell’Asia orientale) che depone le uova direttamente in quelle della cimice.
Vanno previsti – ha sottolineato Massimiliano Giansantiadeguati interventi finanziari di ristoro diretti ed indiretti (sospensione dei mutui, sgravi contributivi e prestiti di conduzione) per le aziende frutticole che sono al collasso per quella che è una vera e propria calamità naturale“.
Confagricoltura ha evidenziato come la prima rilevazione in Italia della cimice risalga al 2012 e come la sua diffusione sia aumentata a livello vertiginoso, dal momento che una femmina depone dalle 300 alle 400 uova, due volte all’anno.

Le prime spedizioni per la Cina di carni suine congelate italiane possono finalmente partire. Infatti le autorità cinesi hanno valutato positivamente il certificato sanitario nazionale, che è l’ultimo adempimento del lungo negoziato del nostro governo con Pechino, avviato in occasione della visita in Italia del presidente Xi Jinping a marzo scorso e che Confagricoltura ha fortemente sostenuto per la sua valenza.
Questa, per il nostro Paese, è una vittoria di sistema – ha detto Giovanna Parmigiani, componente della Giunta di Confagricoltura che si occupa del settore suinicolo – quando istituzioni e rappresentanza lavorano con un comune obiettivo, si raggiungono risultati importanti”. “Abbiamo vivamente caldeggiato l’apertura del mercato cinese alle carni suinicole italiane perché dà grandi opportunità al settore ed a tutto l’agroalimentare made in Italy – ha proseguito Parmigiani – e rappresenta pure un importante segnale di distensione che, tra l’altro, arriva proprio nel momento in cui, invece, si sta inasprendo la guerra commerciale tra Usa e Cina”. “L’export di carne suina non è un fatto a sé stante, ma – ha infine messo in evidenza la rappresentante di Confagricolturafa da apripista all’esportazione di altri importanti prodotti zootecnici italiani, a partire dalla carne bovina”.