La Regione Piemonte, con una determinazione dirigenziale del 10 marzo scorso, ha aggiornato i disciplinari di produzione integrata 2021 – Operazione 10.1.1 del PSR – per la parte di difesa e diserbo, relativamente a nuove registrazioni ed estensioni di impiego delle sostanze attive, in conformità agli aggiornamenti delle Linee Guida Nazionali 2021. Le novità nella tabella al link che segue.

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Il 6 aprile 2021 è stato sottoscritto il “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”. Il documento tiene conto delle misure di contrasto e di contenimento della diffusione del SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro, già contenute nei Protocolli condivisi sottoscritti successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, in particolare il 14 marzo e il 24 aprile 2020, sviluppati anche con il contributo tecnico-scientifico dell’INAIL.
Il Protocollo conferma il principio fondamentale secondo cui la pandemia ha natura di rischio biologico generico: il contrasto al virus viene pertanto attuato attraverso i provvedimenti della pubblica autorità e i protocolli, escludendo, quindi, la necessità di effettuare la valutazione dei rischi e l’aggiornamento del relativo documento di valutazione (DVR).
Nelle premesse del protocollo, in cui viene richiamato l’ultimo DPCM in vigore, ossia quello del 2 marzo 2021, sono stati integrate/aggiunte/modificate alcune raccomandazioni, di seguito elencate:

– il massimo utilizzo, ove possibile, della modalità di lavoro agile o da remoto da parte dei datori di lavoro privati;
che le attività professionali siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
che siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, fermo restando l’obbligo di utilizzare dispositivi di protezione delle vie respiratorie previsti da normativa, protocolli e linee guida vigenti;
– che sull’intero territorio nazionale tutte le attività produttive industriali e commerciali rispettino i contenuti del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, nonché, per i rispettivi ambiti di competenza, il Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri, sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e le Parti sociali, e il protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del trasporto e della logistica sottoscritto il 20 marzo 2020;
– assicurare, fermo restando il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, che negli spazi condivisi vengano indossati i dispositivi di protezione delle vie aeree, fatta salva l’adozione di ulteriori strumenti di protezione individuale già previsti indipendentemente dalla situazione emergenziale.

Di seguito il link al testo completo del Protocollo del 6 aprile 2021

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Nella giornata che celebra il nostro pianeta, sono stati ricordati gli obiettivi indicati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile. Insieme all’efficientamento delle reti di distribuzione di acqua potabile, al trattamento in modo sicuro delle acque reflue, alla raccolta differenziata di rifiuti urbani, alla protezione delle aree terrestri e marine, vi è l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Pur considerando l’aumento dei costi per quanto riguarda la manodopera e i trasporti che si è registrato negli ultimi mesi, le spese per la realizzazione dei parchi solari – i pannelli fotovoltaici installati a terra – sono in calo da diversi anni.
Nell’ultimo decennio si è registrato un calo dell’80% dei prezzi dei moduli FOB (Free on board) dalla Cina, su base dollaro per watt, da oltre 1 dollaro per watt del 2011 a 0,22 dollari degli ultimi mesi. Esiste perciò un rinnovato interesse da parte di numerosi operatori, anche in Piemonte, verso la produzione di energia rinnovabile mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra su suolo agricolo. Per Confagricoltura la materia dei parchi solari, regolata anche dalla Regione Piemonte con una deliberazione della giunta regionale del 14 dicembre 2010, deve essere ridiscussa alla luce dell’evoluzione del quadro generale di riferimento.
Attualmente nella nostra regione – chiarisce il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro non è possibile realizzare impianti fotovoltaici a terra soltanto sui terreni che, in aree classificate agricole dai Piani Regolatori comunali, ricadano nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo”.
Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia ha scritto una lettera al presidente della Regione Alberto Cirio e agli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa e all’Ambiente Matteo Marnati per sottolineare che è necessario “contemperare l’esigenza di diffusione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, sostenuta dalle politiche europee e nazionali, con la salvaguardia degli interessi agricoli, ambientali e paesaggistici“. “Per questi motivi – ha affermato Allasia – occorre promuovere un confronto per individuare le iniziative da adottare per assicurare la transizione verso un nuovo modello energetico sostenibile, nell’interesse del territorio e della società piemontese”.

I vivaisti e le ditte di giardinaggio che producono piante sono considerati Operatori Professionali e in quanto tali soggetti al Regolamento Europeo (UE) 2016/2031, che prevede l’obbligo, per gli Operatori Professionali iscritti al Registro Ufficiale degli Operatori Professionali (RUOP), di effettuare la comunicazione annuale dei quantitativi di piante prodotte e/o commercializzati e/o esportati e/o importati entro il 30 aprile di ogni anno per i dati dell’anno precedente.
Le ditte che producono e commercializzano le piante di Actinidia spp., Prunus spp. e Corylus avellana, oltre alla compilazione della comunicazione annuale, dovranno inviare anche le comunicazioni specifiche entro il 31 maggio 2021.
Prima di procedere con la compilazione della comunicazione annuale occorre controllare ed eventualmente aggiornare i dati presenti nel fascicolo aziendale in Anagrafe Agricola (in particolare verificare che siano aggiornate le sezioni: “Anagrafica”, “Elenco Associati”, “Soggetti collegati”, “Unità produttive”, “Terreni”, “Superfici e Colture”,….).
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Tecnico di Asti Agricoltura.

Modernizzazione ed efficientamento del Paese, transizione ecologica, infrastrutture e investimenti. Queste le priorità indicate dal coordinatore di Agrinsieme Massimiliano Giansanti, all’incontro on-line con il Premier Mario Draghi in relazione al Recovery Plan che l’Italia si appresta a presentare all’Europa. Giansanti ha portato all’attenzione del Governo alcuni capisaldi condivisi con tutte le forze di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, di cui è coordinatore: garantire cibo sicuro e sostenibilità ambientale, attraverso la valorizzazione del settore agricolo e la digitalizzazione del Paese, obiettivi che il PNRR deve avere ben chiari.
Per raggiungerli – ha sottolineato Giansanti – occorrono filiere intelligenti, produttive e integrate, basate sulla valorizzazione del prodotto italiano, innovative, sostenibili e competitive”. E’ stata quindi ribadita l’urgenza di una generale semplificazione del Paese, che passa attraverso le riforme del fisco, con la riduzione del cuneo fiscale per spingere la domanda, della pubblica amministrazione e della giustizia.
Affinché il Recovery Plan sia davvero una grande spinta propulsiva alla ripresa post pandemica – ha concluso Giansanti – sarà fondamentale la governance, con una valutazione ex ante sulla ricaduta degli investimenti, sulla qualità della progettazione e sull’esecuzione dei programmi in corrispondenza con le scadenze definite nel cronoprogramma“.