L’Unione Europea sta rivedendo e disposizioni sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Direttiva 128/09/CE). La revisione della direttiva – chiarisce Confagricoltura – si rende necessaria da un lato per rispondere agli obiettivi stabiliti nell’ambito della strategia “Dal produttore al consumatore” e della strategia per la biodiversità, dall’altro per tenere conto dei risultati emersi da una specifica relazione preparata dalla Commissione nel 2020, in cui sono state individuate carenze nell’attuazione, nell’applicazione e nell’esecuzione di vari elementi della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari da parte degli Stati membri. Tra queste mancanze spicca in particolar modo l’assenza di chiari obiettivi quantitativi a livello di singoli Paesi e il ritardo accumulato dalla maggior parte degli Stati membri (tra i quali l’Italia) nel riesame dei rispettivi piani d’azione nazionali (PAN) entro il termine stabilito di cinque anni (entro il 2020).
Confagricoltura, che ha fornito il proprio contributo alla consultazione, ha rimarcato come la revisione della normativa sui fitofarmaci dovrà assicurare un equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica, anche attraverso un maggior coordinamento con altre normative (acque, rifiuti, sicurezza sul lavoro), al fine di evitare duplicazioni di impegni e soprattutto in un’ottica di semplificazione.
Per Confagricoltura occorre evitare che gli obiettivi introdotti dal Green New Deal si traducano in nuovi oneri per le imprese agricole e in una conseguente perdita di produttività e competitività rispetto ai Paesi extra UE. Difatti, nel momento in cui l’Europa decide di eliminare una sostanza attiva dal “cassetto degli attrezzi” degli agricoltori, deve avere anche la forza e il coraggio di vietare l’importazione dall’estero di prodotti alimentari trattati con quella molecola.
Un altro tema di grande importanza che dovrà essere affrontato in fase di revisione della direttiva è la drastica riduzione delle molecole disponibili e la scarsa propensione da parte delle industrie agro-farmaceutiche a investire nella ricerca di nuove sostanze per le colture minori. La problematica – ad avviso di Confagricoltura – potrebbe essere in gran parte superata attraverso la promozione e l’incentivazione della ricerca. In questo contesto, all’interno dell’UE dovrebbero essere poi migliorati e semplificati i meccanismi del mutuo riconoscimento: non è più ammissibile che non ci sia omogeneità tra gli Stati membri e che in alcuni Paesi si possano utilizzare prodotti fitosanitari vietati in altri Stati. Per rafforzare il percorso verso l’uso sostenibile, occorre poi puntare soprattutto su innovazione e tecnologie avanzate, iniziando a ragionare anche sulla possibilità di utilizzare dosi ridotte di agrofarmaci nell’ambito dell’agricoltura di precisione, così com’è assolutamente necessario prevedere la possibilità di utilizzo dei droni per effettuare trattamenti localizzati, superando il divieto legato ai trattamenti aerei.

Nell’attuale scenario di grave crisi economica legata alla pandemia, Confagricoltura ha evidenziato ai decisori pubblici l’importanza che le misure di liquidità, adottate finora dal Governo, vengano prorogate fino a fine anno e rafforzate da ulteriori interventi a sostegno delle condizioni finanziarie. In particolare, le priorità sono accordare e prorogare alle imprese agricole nuove moratorie, senza l’obbligo di classificazione del debitore in “default” secondo la regolamentazione europea; favorire le operazioni di rinegoziazione del debito bancario, attraverso idonei strumenti di garanzia offerti dal Fondo di garanzia per le PMI e l’ISMEA; estendere il limite temporale fissato a sei anni per gli aiuti sotto forma di garanzia sui prestiti da 6 anni a non meno di 15 anni; concentrare le risorse disponibili su un numero di strumenti agevolati (per esempio prestiti cambiari a tasso zero) che riconoscano la possibilità soprattutto alle micro, piccole e medie imprese di risollevarsi e continuare a svolgere la propria attività economica, anche nell’interesse più generale del nostro Paese.

Reale Foundation, insieme a Confagricoltura e a Onlus Senior Età della Saggezza, con ENAPRA, FAI-Federazione Apicoltori Italiani, Rete Fattorie Sociali, l’Università di Roma Tor Vergata, hanno avviato, in collaborazione con UNHCR, “Cultum Change”, un programma di formazione finalizzato all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo dei rifugiati in agricoltura.
Cultum Change nasce da un’idea di Reale Foundation e sulla scia delle proposte fatte da Confagricoltura al governo per risolvere la crisi di manodopera nel settore agroalimentare italiano, dai corridoi verdi, ai voucher agricoli, fino a dare lavoro a chi percepisce un sussidio. In particolare, Cultum Change si rivolge a due tipologie di soggetti beneficiari:

– le aziende agricole e i piccoli produttori italiani che hanno bisogno di manodopera specializzata in brevissimo tempo. Le aziende saranno selezionate da Confagricoltura secondo criteri non solo produttivi, ma anche di sostenibilità e di particolare attenzione alle condizioni di lavoro;

– i rifugiati e i titolari di protezione internazionale, in quanto soggetti particolarmente svantaggiati e fragili rispetto all’accesso al mondo del lavoro.

La proposta di programma è stata tradotta in una piattaforma on-line al sito https://www.cultumchange.it/ che, grazie al supporto di ENAPRA – Ente di Formazione di Confagricoltura – mette a disposizione dei rifugiati disoccupati corsi di formazione mirati, per l’inclusione e la crescita professionale, nel tempo, di coloro che si iscriveranno alla piattaforma. I candidati e le aziende interessate ad entrare nella rete di Cultum Change e a collaborare alla buona riuscita del programma, dovranno compilare un apposito modulo dove, oltre ai dati, saranno indicate le disponibilità e le competenze lavorative, così da agevolare l’incontro tra il rifugiato e l’azienda.
Nell’ambito delle attività previste da Cultum Change, ENAPRA ha messo a punto, all’interno della propria piattaforma E-learning, un’area dedicata al progetto. L’accesso, gratuito, permette ai beneficiari di fruire di una serie di contenuti formativi con vari formati come ad esempio webinar, corso E-learning e pillole didattiche utili a creare le competenze necessarie per operare come addetto in un’azienda agricola.
L’agricoltura ha saputo contribuire alla ripresa e alla crescita sostenibile del Paese. Nel 2020, durante l’emergenza provocata dalla pandemia, ha svolto un ruolo fondamentale per la tenuta dell’Italia. Anche nei periodi di massimo rischio sanitario e di lock-down, le imprese agricole non hanno mai interrotto le attività. Hanno mantenuto la continuità produttiva e assicurato l’approvvigionamento di cibo, garantendo alti livelli di sicurezza per i lavoratori e per i consumatori.
Oggi più che mai il lavoro e la manodopera sono essenziali per l’impresa agricola, e l’agricoltura sta assumendo nuovamente quel ruolo trainante l’economia e soprattutto quello di ammortizzatore sociale che permette a categorie svantaggiate di trovare impiego ed una propria realizzazione. Per questo la formazione gioca un ruolo fondamentale: avere manodopera specializzata permette una crescita personale e professionale, anche dell’impresa stessa.

Si ricorda che, in seguito alle gelate verificatesi la scorsa settimana, le aziende agricole hanno la possibilità di segnalare al proprio Comune di appartenenza, entro 10 giorni dalla calamità, le conseguenze subite da queste pesanti avversità atmosferiche. Il danno da gelo è assicurabile e quindi sarà molto difficile beneficiare di sostegni pubblici, considerando inoltre che la soglia del 30% sulla PLV aziendale rende inaccessibile questo tipo di aiuti. E’ tuttavia consigliato effettuare le dovute segnalazioni, in modo tale che giunga il maggior numero possibile di riscontri presso la Regione Piemonte, affinché l’ente stesso prenda piena coscienza del problema che si è abbattuto sul comparto agricolo. Confagricoltura sta perorando la causa dell’intero settore presso la Regione, invitando tutte le aziende associate a scaricare il modello in allegato che dovrà essere compilato e presentato presso il proprio Comune di appartenenza. La gelata che ha causato ingenti danni si è verificata nella notte fra il 7 e l’8 aprile: quindi considerato che il 18 è una domenica, le segnalazioni devono essere presentate al massimo entro lunedì 19 aprile.

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modello semplificato comunicazioni gelate 7-8 aprile

Scadrà il 17 maggio il termine per la presentazione delle domande di contributo per l’indennità compensativa di cui alla misura M13 – operazione 13.1.1 volta a incentivare l’uso continuativo delle superfici agricole, la cura dello spazio naturale, il mantenimento e la promozione di sistemi di produzione agricola sostenibili e, di conseguenza, di contrastare l’abbandono del territorio montano. Le indennità a favore degli agricoltori operanti nelle zone montane sono erogate annualmente per ettaro di superficie agricola per compensare, in tutto o in parte, i costi aggiuntivi e il mancato guadagno dovuti ai vincoli cui è soggetta la produzione agricola nella zona interessata.