Il DM 8 luglio 2022 n. 305722 ha disposto un intervento finalizzato alla concessione di un aiuto eccezionale di adattamento ai produttori del comparto zootecnico per ristorarli dei danni subiti a causa dell’incremento dei costi e dalla riduzione delle scorte dell’alimentazione animale generati dal conflitto in corso in Ucraina.
L’aiuto è destinato a sostenere gli agricoltori che perseguono l’obiettivo di adottare metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e del clima, con particolare riferimento al benessere animale.
Il plafond disponibile per l’aiuto in questione, ai sensi dell’art. 1 del DM 8 luglio 2022 n. 305722, ammonta a complessivi € 144.350.064,00, così ripartito:
– € 48.116.688,00 quale aiuto comunitario ai sensi dell’art. 1 del Reg (UE) n. 467/2022;
– € 96.233.376,00 quale aiuto supplementare nazionale ai sensi dell’art. 2 del Reg (UE) n. 467/2022, che consente di aumentare la dotazione finanziaria fino al 200% dell’aiuto comunitario.

2. Beneficiari dell’aiuto e quantificazione del ristoro

L’aiuto eccezionale, ai sensi dell’art. 2 del DM 8 luglio 2022 n. 305722, è concesso agli agricoltori che rientrano nella categoria dei produttori delle filiere di allevamento delle vacche da latte, delle bufale, delle vacche da carne e delle vacche a duplice attitudine, che soddisfano obbligatoriamente tutte le seguenti condizioni di ammissibilità:
a) abbiano beneficiato del sostegno accoppiato zootecnico di cui all’art. 52 del Reg. (UE) n. 1307/2013, attuato dal decreto ministeriale del 7 giugno 2018, n. 5465, nell’ambito della domanda unica 2021;
b) abbiano rispettato il criterio di gestione obbligatoria (CGO) relativo al benessere animale nell’anno 2021;
c) abbiano un codice allevamento attivo a loro intestato e presente nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Bovina (BDN) al 31 marzo 2022.

Ricorrendo le predette condizioni, il numero di animali oggetto di pagamento corrisponde al numero di capi accertati nell’ambito delle misure del sostegno accoppiato zootecnico di cui al decreto ministeriale del 7 giugno 2018, n. 5465 per la campagna 2021.
L’importo che deve essere erogato per ciascun capo animale corrisponde a quello previsto dall’allegato “A” al DM 8 luglio 2022 n. 305722 per lo specifico intervento.

3. Controlli e pagamento del ristoro

Il pagamento del ristoro è eseguito dagli Organismi pagatori territorialmente competenti per la domanda unica dell’agricoltore entro il 30 settembre 2022, ai sensi dell’art. 4 del DM 8 luglio 2022 n. 305722.
Il pagamento è subordinato all’esecuzione dei controlli volti ad accertare la ricorrenza delle condizioni di ammissibilità indicate al precedente paragrafo 2 e può essere eseguito automaticamente in favore dei beneficiari ammissibili al ristoro senza la necessità della raccolta delle domande di aiuto.
Il pagamento dell’aiuto in questione deve essere contabilizzato ripartendo la spesa sostenuta per ciascun beneficiario secondo le seguenti percentuali, utilizzando due distinti capitoli di bilancio:
– quota del 33,3333% sul capitolo comunitario n. 080203110000001 – Aiuto eccezionale di adattamento – R.1308/2013, Art.219(1); R.2022/467;
– quota del 66,6667% su un capitolo nazionale predisposto dall’Organismo pagatore, per la quota nazionale.

La normativa comunitaria prevede il rispetto di alcune regole per la salvaguardia dei corsi d’acqua. La grave siccità va ad aumentare i problemi di inquinamento ambientale. In autunno partiranno controlli da parte degli organismi competenti, sulla presenza delle fasce inerbite lungo i corsi d’acqua. In allegato le principali regole da rispettare.

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Predisposti prodotti e finanziamenti ad hoc che incentivano innovazione e sostenibilità, supportando i giovani imprenditori e il PNRR

Crédit Agricole Italia e Confagricoltura rafforzano la loro collaborazione a sostegno del settore agricolo, predisponendo un piano di interventi comune. La finalità è quella di supportare le aziende la cui attività è messa alla prova dal perdurare della siccità e dai rincari di energia e materie prime nonché di accompagnarle nel processo di transizione energetico-digitale dettato dal PNRR.
Il Gruppo, d’intesa con l’Associazione, ha messo a punto un ampio programma a favore degli associati contenente strumenti e prodotti dedicati tra cui cambiali agrarie straordinarie della durata di 6 mesi a copertura dei costi temporanei di attingimento; o cambiali agrarie di 12 mesi al fine di fornire la liquidità necessaria a sopportare i recenti rincari. A ciò si aggiungono finanziamenti a medio – lungo termine finalizzati a sostenere gli investimenti abbinati alle misure del PNRR.
Del plafond complessivo, una parte sarà dedicata esclusivamente a progetti di investimento di giovani agricoltori associati, spendibili attraverso prodotti di finanziamento dedicati dalla durata fino a 120 mesi e a condizioni particolarmente vantaggiose.
La profonda e duratura collaborazione di Crédit Agricole Italia con Confagricoltura è un esempio tangibile di come, lavorando in sinergia, siamo in grado di fornire risposte concrete e tempestive alle necessità delle aziende, soprattutto nell’attuale contesto emergenziale determinato dal perdurare di siccità e rincari energetici legati all’instabilità geopolitica internazionale”, dichiara Vittorio Ratto, Vice Direttore Generale Retail e Digital di Crédit Agricole Italia. “Vogliamo continuare ad essere un partner di riferimento per il tessuto imprenditoriale del nostro Paese, accompagnando le aziende agricole in un percorso di transizione finalizzato a migliorarne la competitività e l’efficienza, anche grazie alle opportunità offerte dal PNRR”.
La guerra in Ucraina, con il suo tragico bilancio, sta dando un duro colpo all’economia proprio adesso che si era vicini ad una ripresa da un altro shock, quello dovuto alla pandemia”, dichiara Annamaria Barrile, Direttore Generale di Confagricoltura. “Il conflitto costringe il mondo a confrontarsi con questioni che si credeva appartenessero ormai al passato. Contrazione della domanda, interruzioni di contratti e di progetti in corso sono tornati improvvisamente alla ribalta, aggiungendo ulteriore incertezza. Sono problemi da affrontare al più presto e con strumenti efficaci per tutelare i fatturati delle nostre aziende e garantire la continuità delle catene di approvvigionamento, in particolare di materie prime”.

Il Consiglio dei Ministri ha varato il Decreto Legge “Aiuti Bis”, che prevede misure relative al contenimento dei costi energetici a altre riguardanti l’emergenza siccità e la riduzione del cuneo fiscale. Confagricoltura esprime un moderato apprezzamento al riguardo, anche se – sottolinea l’organizzazione degli agricoltori – gli interventi, tuttavia, non sono sufficienti a rispondere alle esigenze delle imprese, visto l’attuale periodo di forte difficoltà da parte di tutto il comparto agricolo.

Questi indennizzi rappresentano un primo passo nel sostegno alle imprese – afferma il presidente della Confagricoltura di Asti Gabriele Baldial quale, tuttavia, dovrà necessariamente seguire una pianificazione per affrontare in modo strutturato l’emergenza siccità sul territorio nazionale”.

In attesa del testo definitivo, il Decreto Legge prevede un sostegno alle aziende agricole danneggiate dalla carenza idrica con un incremento di 200 milioni alla dotazione per gli indennizzi.

Riteniamo apprezzabile anche la riattivazione del credito d’imposta del 20% sull’acquisto del carburante agricolo per il terzo trimestre 2022, previsto attualmente soltanto per il primo”, dichiara il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle. “Tale misura però, a nostro avviso doveva essere estesa anche al secondo trimestre, quando le lavorazioni agricole sono a pieno regime. Bene anche il taglio del cuneo fiscale per sostenere lavoratori e imprese, anche se l’intervento, vista la dotazione, non riuscirà ad incidere in modo efficace sulla ripresa dei consumi”.

Auspichiamo politiche del lavoro efficaci – concludono presidente e direttore di Asti Agricoltura in grado di rilanciare concretamente l’occupazione e quindi incoraggiare la ripresa economica”.

Produzione in calo rispetto all’anno scorso a causa della siccità che ha influito in modo sensibile sulla maturazione delle uve, anche se la qualità continua a rimanere soddisfacente. Sono queste le prime stime effettuate dai tecnici della Confagricoltura di Asti in merito alla vendemmia 2022.

In base ai campionamenti e all’andamento climatico nell’Astigiano si inizieranno a vendemmiare, dopo il 15 agosto, le uve Chardonnay, Moscato”, affermano i tecnici della Confagricoltura di Asti. “Per quanto invece riguarda le uve a bacca rossa la raccolta è prevista per la prima metà di settembre”.

L’estate torrida e le temperature ben al di sopra della media stagionale che si sono registrate già nel mese di maggio e nelle prime settimane di giugno hanno determinato una condizione di stress per le piante. Il perdurare della siccità ha indotto un rallentamento dei processi fisiologici delle viti con un conseguente ritardo dell’invaiatura rispetto agli anni precedenti. Fortunatamente la pioggia di venerdì scorso ha parzialmente limitato i danni fornendo alle piante un soddisfacente apporto idrico. Superiore agli anni scorsi il grado zuccherino, mentre tra i problemi fitopatologici e ambientali si segnala una forte presenza della flavescenza dorata e del mal dell’esca che hanno colpito duramente le viti a causa della maggiore vulnerabilità di queste ultime dovuta alla siccità.

Si spera che si verifichino altre piogge nei prossimi giorni, in modo omogeneo su tutta la provincia di Asti, in modo tale che le uve raggiungano una maturazione ottimale”, dichiarano i tecnici della Confagricoltura di Asti.

I repentini cambiamenti climatici e i vertiginosi aumenti relativi ai costi di produzione hanno colpito duramente le aziende agricole, che nonostante tutto riescono a resistere e a continuare a produrre, custodendo e salvaguardando la biodiversità del territorio”, affermano presidente e direttore della Confagricoltura di Asti, Gabriele Baldi e Mariagrazia Baravalle. “Ci auguriamo che il prossimo Governo che entrerà in carica, sappia ascoltare le istanze del settore primario e metta al primo posto all’interno della propria agenda le necessità degli agricoltori”.