A causa del protrarsi del periodo di siccità che tutto il territorio regionale sta vivendo e in seguito anche alla dichiarazione dello stato di emergenza, la Regione Piemonte ha deliberato, con la determina del 19 luglio scorso, la concessione di un’assegnazione supplementare di gasolio agricolo a prezzo agevolato per fronteggiare l’emergenza idrica che tutto il comparto agricolo sta vivendo. Si tratta di una decisione maturata anche in seguito alle richieste da parte dei rappresentanti regionali delle organizzazioni agricole, tra cui anche Confagricoltura, che durante i tavoli di coordinamento hanno esplicitamente richiesto alla Regione un sostegno concreto nei confronti delle aziende. Questa concessione prevede un quantitativo aggiuntivo di gasolio agricolo di cui le aziende potranno beneficiare per le operazioni di irrigazione, già effettuate o ancora da effettuare, sulle colture irrigue. La Regione Piemonte ha definito come area individuabile ai fini della concessione tutto il territorio regionale nel suo complesso.

Le aziende possono fare richiesta di questa assegnazione supplementare attenendosi ad alcuni parametri:

– è necessario dimostrare che le lavorazioni di irrigazione sono state o verranno effettuate su colture irrigue, presenti all’interno del proprio fascicolo aziendale, senza ricorrere a terzi, tramite un’apposita dichiarazione

– è necessario essere in possesso di tutte le attrezzature e i macchinari (presenti sul fascicolo aziendale) atti a svolgere queste lavorazioni, ad esclusione dei generatori di corrente per autoproduzione di energia elettrica anche se utilizzati esclusivamente per sistemi di pompaggio

– tutta l’assegnazione di gasolio erogata per il 2022 deve essere già stata completamene prelevata

– le aziende agricole devono produrre una dichiarazione sostitutiva di atto notorio

Si comunica che per quanto riguarda le assegnazioni per interventi irrigui su colture pioppeto e arboree da biomassa, sono contemplate esclusivamente le lavorazioni su impianti di età inferiore ai 4 anni per i pioppeti e impianti di un anno per arboree da biomassa.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande di assegnazione supplementare è fissata al 30 novembre 2022.

Per ulteriori informazioni e per richiedere tale assegnazione supplementare è possibile contattare l’ufficio UMA di Asti Agricoltura.

La Regione Piemonte ha trasmesso nei giorni scorsi il regolamento: “Modifiche ai regolamenti regionali 15 maggio 2017, n. 9 e 8 giugno 2018, n. 4 in materia di esercizio di condhotel e strutture ricettive extralberghiere”, contenente nuove disposizioni per le strutture extralberghiere che vogliono fregiarsi della designazione di “posto tappa”.

Per beneficiare dei “posti tappa” queste strutture devono dichiarare:

1) di esercitare l’attività nel rispetto dei requisiti previsti dalla L.R. 13/2017 e dal relativo regolamento di attuazione

2) che la propria struttura ricettiva è ubicata in una località costituente tappa di un itinerario e comunque lungo il tracciato a non oltre trenta minuti di cammino dall’itinerario stesso

3) di essere parte di una rete di strutture ricettive extralberghiere costituitesi in forma associativa per la gestione del servizio di “posto tappa”

4) che il personale addetto alla reception o il titolare o gestore della struttura ricettiva parla e comprende a livello scolastico almeno una lingua ufficiale dell’Unione europea, oltre alla lingua italiana, e possiede una conoscenza minima degli aspetti geografici locali, con particolare riguardo allo sviluppo, alle caratteristiche dell’itinerario e, per quanto possibile, alle condizioni di percorribilità, nonché nozioni necessarie per un intervento di primo soccorso

5) che riservano nell’ambito della propria disponibilità ricettiva un numero minimo di posti letto tale da garantire, anche attraverso la rete di ospitalità per non più di due notti agli escursionisti

6) di garantire un trattamento minimo di ristoro agli escursionisti anche fuori dagli orari previsti per la somministrazione dei pasti

7) di consentire all’interno della struttura, sotto la personale responsabilità dell’ospite, ai fini della sicurezza alimentare, il consumo autonomo di propri pasti freddi

8) di offrire un servizio, anche non assistito, di prima colazione, ad eccezione di CAV e residence

9) di offrire un servizio di ricovero ed eventuale manutenzione di biciclette in caso di fruizione cicloturistica dell’itinerario

10) di mettere a disposizione del turista materiale informativo in varie lingue relativo all’itinerario in generale e alle attrattive della località

11) di consentire l’accesso degli organi locali territorialmente competenti per l’esercizio delle funzioni di vigilanza ai fini delle eventuali relative sanzioni

12) di impegnarsi a comunicare al pubblico la presenza del servizio di “posto tappa” nel rispetto delle specifiche indicazioni in materia di comunicazione, contenute nel presente modello

13) di impegnarsi ad esporre l’apposita vetrofania o targa che identifica la denominazione aggiuntiva “posto tappa” al pubblico in un luogo ben visibile all’ingresso dell’esercizio.

Con il decreto 6 maggio 2022 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 168 del 20 luglio 2022) il ministero delle Politiche agricole ha reso noti i criteri di sostegno per favorire la transizione ecologica nel settore della ristorazione. Per il 2022 è previsto un contributo con una dotazione complessiva di un milione di euro, salvo successive integrazioni.

Si tratta di agevolazioni o incentivi per le attività ricettive, di ristorazione e di pubblici esercizi che rappresentano uno strumento per migliorare la competitività e il consumo dei prodotti agroalimentari con particolare riferimento alle produzioni alimentari tipiche, per aumentare la quota di mercato di tali prodotti, anche nell’ottica di ripristino dell’equilibrio del mercato stesso e contenere cosi’ gli effetti derivanti dalla pandemia da Covid-19;

Soggetti interessati

– imprese di ristorazione con somministrazione di pasti rientranti nella tradizione culinaria regionale e nazionale;
– imprese ricettive, compresi gli agriturismi, con attività di somministrazione pasti rientranti nella tradizione culinaria regionale e nazionale;
– pubblici esercizi – comprese scuole e ospedali – con attività di somministrazione

Obiettivi

a) sostenere e incrementare l’offerta, nel settore della ristorazione, di prodotti alimentari tipici, ad indicazione geografica e biologici;

b) migliorare la conoscenza dei prodotti alimentari tipici nelle regioni di riferimento, nonché dei prodotti ad indicazione
geografica e biologici;

Qui di seguito il testo integrale del provvedimento sulla transizione ecologica nel settore della ristorazione.

Gazzetta Ufficiale

Con la legge n. 79/2022 è stata estesa agli impianti a biomasse di potenza fino ad 1 MW la così detta misura “Sblocca motori”, introdotta dall’articolo 5 bis “Misure urgenti per incrementare la produzione di energia elettrica da biogas” del D.L. 21/2022.
Così come già previsto per il biogas, anche per gli impianti a biomasse realizzati in ambito agricolo (impianti qualificati all’uso di biomasse agroforestali) ed entrati in esercizio prima del 20 maggio 2022 sarà dunque consentito il pieno utilizzo della capacità tecnica installata per la produzione di energia elettrica oltre la potenza nominale e quella in immissione già contrattualizzata, nei limiti della connessione alla rete.
In ogni caso però occorrerà verificare che l’impianto continui a garantire il rispetto della normativa vigente in materia di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale.
L’incremento di produzione potrà essere realizzato alle seguenti condizioni:
a) la produzione di energia elettrica aggiuntiva rispetto alla potenza nominale dell’impianto non è incentivata, per cui non ci sono effetti sulle bollette e sugli oneri generali di sistema;
b) l’ulteriore utilizzo di capacità produttiva nei limiti del 20% dei parametri vigenti non è subordinato all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati;
c) l’utilizzo di capacità produttiva oltre il limite del 20%, richiede una modifica del contratto esistente di connessione alla rete.
L’ulteriore capacità di produzione elettrica è indipendentemente dalle soglie di potenza fissate sul piano amministrativo ai fini dell’accesso agli incentivi (999 KW) e non compromette l’incentivo già assegnato.
I produttori interessati ad incrementare la produzione di energia, per procedere all’immissione in rete, dovranno attendere – anche se non espressamente previsto nella legge – la definizione da parte del GSE delle modalità e degli strumenti con i quali procedere, nonché a definire le condizioni di ritiro della quota aggiuntiva (tipologia contratto, prezzo, ecc.), anche per non rischiare di contravvenire agli impegni legati alle convenzioni di ritiro in tariffa onnicomprensiva in essere.

Nella Politica agricola va coniugata efficacia e flessibilità, intervenendo in maniera mirata per implementare le misure dei vari sistemi settoriali di mercato (OCM). Gli interventi di sviluppo rurale vanno semplificati e orientati verso investimenti produttivi, che migliorino la competitività delle imprese puntando alla introduzione di innovazioni di processo e di prodotto. Occorre anche garantire una differenziazione a livello territoriale, risolvendo le problematicità di alcuni specifici comparti, territori o beneficiari compensando le scelte del ‘primo pilastro“. Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in occasione dell’evento conclusivo del progetto europeo “Be green, be smart, be farmer”, in collaborazione tra Confagricoltura, Citynews, RDS e Gambero Rosso, che si è tenuto alla Casina Valadier, a Roma.
Nei 10 appuntamenti, on line e in presenza, tenuti su tutto il territorio sono stati coinvolti oltre 2.000 tra imprenditori agricoli, policy maker europei ed esperti con l’obiettivo di capire come funzionerà e dibattere sulle priorità della nuova Politica agricola comune, che entrerà in vigore da gennaio 2023.
Siamo in una fase di emergenza continua, prima la pandemia, poi l’impennata dei costi delle materie prime e la guerra. La PAC – ha messo in evidenza Giansanti – deve potersi modulare seguendo i tempi e le nuove sfide, altrimenti resta scollata dalla realtà. Contrasto ai cambiamenti climatici, innovazione, sostenibilità, economia circolare sono solo alcuni dei temi fondamentali. Deve essere definito prima possibile il quadro delle regole e degli interventi previsti per poter programmare per tempo le produzioni, gli investimenti e tutte le azioni conseguenti“.
Per Confagricoltura è necessario confermare il delicato equilibrio delle scelte operate a livello nazionale riguardo il nuovo regime dei pagamenti diretti, senza apportare modifiche che potrebbero comprometterne la coerenza complessiva. Occorre allentare comunque gli obblighi relativi alla “condizionalità rafforzata”, in particolare quelli che gravano sui seminativi, così come va prevista una entrata in vigore della “condizionalità sociale” solo dopo aver testato adeguatamente il funzionamento delle nuove procedure.
Il rapporto, che abbiamo consegnato oggi ai decision maker della riforma della PAC, contiene la descrizione delle principali novità che attendono gli agricoltori italiani ed europei e i pareri emersi dalla consultazione con le imprese associate e gli stakeholder. Solo con un Piano Strategico Nazionale improntato a questi principi e definito al più presto per dare certezze ed indirizzi agli operatori – ha concluso Giansanti – si riuscirà ad attualizzare una riforma che si applicherà fino al 2027“.